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CRISI DEGLI ANNI 30: LA GRANDE
DEPRESSIONE
Fu la prima grande crisi economica mondiale (ce n’erano state altre minori che
avevano causato il fenomeno delle migrazioni … ), uno spartiacque.
Gli anni ‘20 erano stati una fase di boom finanziario, soprattutto Wall Street era stato
alimentato dai grandi investimenti in Europa (che diventò fortemente indebitata con
gli americani).
Quello che si verificò fu una bolla speculativa, la crisi dell’agricoltura (crollarono i
prezzi agricoli) a causa della crisi di sovrapproduzione che riguardò anche l’industria
(domanda inferiore dell’offerta, dovuto anche al progresso delle tecnologie),
sgonfiamento della bolla speculativa e quindi crollo della borsa nel famoso
MARTEDI’ NERO del 1929 di New York con consecutivo panico finanziario.
Il crollo della borsa avviò una fase di successivi crolli bancari e il contagio
finanziario si trasmise rapidamente all’Europa in virtù del forte collegamento
finanziario di dipendenza dovuta alla ricostruzione. La prima banca fu la banca di
Vienna, dell’Austria che fungeva da luogo di investimento dei nuovi paesi di
Versailles. Tra il 1929 e il 1932, crollò il PIL americano (il crollo dopo il 2008 non è
stato così accentuato), fu un crollo analogo a quello recentemente verificatosi in
Grecia. Il crollo della produzione del reddito, il panico finanziario colpirono, nel
1929, la maggiore economia mondiale
tasso di disoccupazione ebbe un picco
Il di 12 milioni di disoccupati .
Nel 1930 falliscono 1300 banche in America e il sistema si avvitò in un circolo
virtuoso che determinò la crisi in Europa (Il crollo della Credintanstalt austriaca
determina un crollo nell’Est Europeo) e la fine dell’economia aperta, del Free Trade
che portò a una chiusura autarchica, al crollo dell’occupazione e della produzione.
I due paesi che soffrirono maggiormente gli effetti della depressione furono gli Usa e
la Germania (che però furono anche i primi che riuscirono a superarla con il New
Deal e il nazismo) mentre l’Urss non subì una grande crisi anzi, il PIL continua ad
aumentare, con i piani quinquennali e l’industrializzazione forzata di Stalin.
IL NEW DEAL Roosevelt
Il NEW DEAL di fu il modello democratico
che avviò un nuovo rapporto di intervento dello Stato in
economia prendendosi in carico i fallimenti del mercato.
Keynes.
Anticipò la teoria di
Roosevelt fu il primo presidente democratico dopo
Wilson, la sua lunga presidenza si aprì nel 1933 (salì al
potere nello stesso anno di Hitler) e durò fino al 1940;
I presidenti americani non possono essere eletti più di
due volte, tranne in caso di guerra e infatti lui fece anche
il terzo turno. legislazione dei 100 giorni,
Avviò subito la cosiddetta delle misure immediate di
sostegno dell’economia e dei prezzi:
National Relief Act a sostegno al reddito.
₪ National Industry Act a sostegno all’industria.
₪ Agricolture Adjustment Act a sostegno all’agricoltura.
₪
Furono una serie di misure di aggiustamento e di sostegno, con grandi investimenti
pubblici nelle strutture della crescita, e dell’energia; fu una grande opera di gestione
keynesiana ante litteram.
Questo determinò un autoisolarsi degli USA dagli affari mondiali a causa
dell’incompatibilità di alcune decisione di politica interna, tanto che non
parteciparono alla grande conferenza economica mondiale di Londra del 1933, che
cercava di trovare una soluzione concertata al disordine monetario e finanziario
dell’epoca. Roosvelt mandò un famoso messaggio in cui diceva:
“Le nostre relazioni internazionali, benchè estese ed importanti, sono, in ordine di
tempo e necessità, secondarie rispetto alla necessità di creare una solida economia
nazionale”
Fu un discorso realista anche se poi si resero conto che un economia nazionale dalla
quale l’America si isola era un’economia nazionale che non funzionava: uno degli
abbandono dell’Europa
effetti di questa decisione fu una sorta di a se stessa nelle
mani di Hitler da parte delle grandi potenze anglosassoni.
La politica del New Deal consentì agli USA di riprendersi rapidamente, e di tornare
ad essere, nel 1939, la maggiore economia mondiale e il maggior produttore
manifatturiero del mondo.
LA GERMANIA NAZISTA
Tutti gli elementi di fragilità intrinseca tedesca furono aggravati dalla grande
depressione che ebbe effetti devastanti (oltre il 40% della popolazione attiva era
disoccupata) con il conseguente crollo di quasi l metà del prodotto interno lordo.
Anche le difficoltà politiche crebbero: nel 1930 il partito nazionalsocialista era già il
2° partito tedesco e il suo maggior successo fu nel marzo del 1933, quando ottenne
288 voti e portò al potere Hitler legalmente, vincendo le elezioni con oltre il 40%,
nonostante si fosse presentato come un movimento politico che usava capillarmente la
violenza ed era quasi istituzionalmente organizzato con delle formazioni paramilitari
le SA, truppe d’assalto fondate da Himmler, e le SS, truppe di difesa del nazismo;
Mussolini invece era diventato Presidente del Consiglio dopo la marcia su Roma: nel
caso italiano infatti si parla di totalitarismo imperfetto poiché il fascismo è una forza
politica minoritaria nel paese e dovette quindi venire a patti con le grandi forze.
Nel 1933 Hindenburg sperava che l’incarico di Hitler potesse
placare il suo progetto ma ciò non avvenne: il nuovo cancelliere,
infatti, espresse il desiderio di non accettare le istituzioni
democratiche di Weimar e quindi, con un atto simbolico di
distruzione fisica, sciolse e incendiò in Reischstag (accusando
poi i comunisti). Da quel momento l’uso della violenza diventò
IL metodo di affermazione della forza del nuovo stato.
Fin dai primissimi mesi il progetto hitleriano fu chiarissimo,
cominciò a costruire uno stato parallelo che si sovrappose alle
istituzioni del vecchio stato, la nazificazione dello stato ebbe successo (anche per il
maggiore consenso popolare), eliminò l’opposizione politica interna (condannando
oltre 200000 oppositori politici) costruendo i primi campi di concentramento visto
che le carceri erano piene (Dachau innanzitutto). Un altro elemento caratterizzante fu
l’immediata abolizione di tutte le libertà politiche e civili che avevano costruito il
liberalismo europeo dell’Ottocento(di associazione, di opposizione, di libera stampa).
Fra il 33 e il 35 venne costruito lo stato nazista con:
la Gestapo,
l’istituzione di una polizia segreta, affiancata a quella ordinaria;
♦ vennero normati i gruppi paramilitari (SA e SS) che erano diventati un
♦ problema politico nel momento il cui in nazismo diventò stato poiché alienava
il consenso delle classi medie: vennero eliminate le SA per mano delle SS nella
famosa NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI del 1934.
Venne nazificato l’esercito, la bandiera assunse la croce uncinata (Mussolini
♦ non riuscì a fare altrettanto);
Nei confronti della chiesa cattolica (la Germania era per la maggior parte
♦ protestante) firmò un CONCORDATO nel ’33 che garantiva ai cattolici
tedeschi la libertà di culto senza interferire nelle questioni di stato. Nel 1937,
Papa Pio XI scrisse un enciclica in tedesco in cui denunciò le degenerazioni del
partito ma senza condannarlo esplicitamente (forse per non mettere a rischio i
cattolici tedeschi). TERZO REICH.
Nel 1933 Hitler proclamò il MIRACOLO
Un altro elemento che favorì Hitler fu il
ECONOMICO nazista, una serie di piani quadriennali
(di Goering) a carattere totalitario di investimenti nelle
infrastrutture, nell’industria pesante e nel riarmo
facilitata dall’assenza di sindacati e dalla mancanza di
opposizione interna.
L’identificazione dello stato con la violenza di stato
portò a compimento il degenerarsi dell’idea di nazione nel nazionalismo (che diventò
nazismo), che era stata una lettura esclusiva della cittadinanza (venivano esclusi
alcuni gruppi sociali e minoranze) con una forte componente razziale che portò
all’eliminazione degli ebrei (identificati come nemici del progetto di purificazione
etnica dell’Europa) e alla celebrazione della razza tedesca ariana come superiore.
L’antisemitismo diventò una componente del progetto politico:
Nel 1933 agli ebrei vennero vietati gli impieghi pubblici;
• Nel 1935, con le LEGGI DI NORIMBERGA venero vietati i matrimoni misti e
• i diritti civili; dei Cristalli”
Nel 1938 ci fu la “Notte
• (poiché le strade erano tappezzate da vetri
dei negozi distrutti) in cui, cotto gli occhi
della polizia, la popolazione civile si
abbandonò a saccheggi, uccisioni, incendi di
sinagoghe nelle principali città tedesche
Ci furono arresti e deportazioni dei cittadini tedeschi solo perchè ebrei con
• conseguente esodo dell’intelligenza ebraica: molti intellettuali, fisici,
scienziati, musicisti, artisti e gente comune lasciò la Germania verso le
università americane, la Palestina inglese e il resto dell’Europa grande
DIASPORA EBRAICA
Com’è stato possibile una proposta simile in quell’Europa che aveva creato il concetto di
cittadinanza?
Come si spiega il consenso della maggior parte dei tedeschi nelle primi leggi razziali?
È stata un aberrazione della storia europea oppure c’è stato qualcosa di connaturato alla storia del
continente?
L’UNIONE SOVIETICA TRA LE DUE GUERRE
MONDIALI : LO STALINISMO
Subito dopo la rivoluzione venne costruito uno stato nuovo con Lenin segnato fin
dell’inizio da un grande guerra civile, 19181920, fra l’Intesa (i bianchi) e l’Armata
Rossa a causa delle opposizioni. Ceka,
Il nuovo stato si caratterizzò da un uso capillare della violenza, con la venne
istituita l’Armata Rossa e il partito comunista si sostituì ai soviet.
La situazione economica nel periodo della guerra civile era drammatica: ci fu una
COMUNISMO DI
grande carestie a le misure che venero prese furono basate sul
GUERRA:
Razionamento
o Tutto era pubblico ed era uno strumento nelle mani del partito (grano,
o allevamenti, tutta la vita economica)
Ci furono grandi tentativi di opposizione alle nuovi condizioni ma a causa del regime
“di terrore”, gli scioperi e le rivolte contro i bolscevichi (per esempio quella dei
marinai di Kronstadt nel marzo del 1921 che inizialmente gli avevano sostenuti)
vennero duramente repressi dall’armata Rossa.
Dopo la fine della guerra civile, grazie anche alla fine della guerra con la Po