La farmacovigilanza
La farmacovigilanza è il complesso di attività finalizzate a valutare continuamente tutte le informazioni relative alla sicurezza dei farmaci e ad assicurare, per tutti i medicinali in commercio, un rapporto beneficio-rischio favorevole per la popolazione.
Gli obiettivi della farmacovigilanza sono riconoscere possibili nuove reazioni avverse ai farmaci; valutare e migliorare le informazioni sulle reazioni avverse già note; valutare l'impatto di un farmaco su altri farmaci o interazioni; comunicare le informazioni in modo da migliorare la terapia farmacologica.
Negli studi di farmacovigilanza rientrano: errori medici; uso off label dei farmaci; avvelenamenti acuti e cronici associati ai farmaci; mortalità o abuso dovuto all'uso scorretto dei farmaci e altri agenti chimici, alimentari o bevande.
L'uso off label dei farmaci prevede l'impiego nella pratica clinica di un farmaco già registrato in maniera diversa da quanto previsto dal riassunto delle caratteristiche del prodotto.
caratteristiche del prodotto usato non conforme autorizzato. Quindi, riguarda utilizzate da tempo ma che vengono utilizzate al molecole già note di fuori delle indicazioni terapeutiche autorizzate, con di modalità somministrazione alternative, con l'impiego di da quelle previste dallo schema posologico autorizzato o superando dosi diverse le controindicazioni presenti nell'RCP (impiego pediatrico della maggior parte degli antidepressivi). L'utilizzo off label dei medicinali è frequente (pediatria, geriatria, pazienti psichiatrici, popolazioni speciali), in oncologia, gravidanza, reumatologia, infettivologia. Come sappiamo lo sviluppo di un farmaco è suddiviso in quattro fasi: nella ovvero quella Fase IV, post marketing, gli studi di e giocano un ruolo fondamentale. I limiti della sperimentazione clinica sono essenzialmente 5: (prima dell'approvazione i farmaci vengono somministrati a 3000 pazienti,
quando invece per ottenere l' 80% di pro-babilità di rilevare un evento avverso 1:10.000 occorrono almeno 16.000 pazienti); troppo semplici(vengono esclusi pazienti con storia clinica e complicate o particolare i regimi terapeutici); troppo(escludono specifiche popolazioni di pazienti); (in genere sono intesimediani troppo specialisticia studiare un farmaco per una singola indicazione terapeutica); (alcuni effetti avversitroppo brevisono a lungo termine o si presentano solo con l'uso cronico).La farmacovigilanza si attua tramite la (processo pre-organizzato e continuosorveglianza attivain cui i dati sulla segnalazione di un evento avverso individuale sono più completi) e (es-passivasenziale per le dei pazienti e degli operatori sanitari, e pratica semplice esegnalazioni spontaneedi basso costo).Le giocano un ruolo fondamentale nell'identificare segnali di sicurezza insegnalazioni spontaneeseguito alla commercializzazione. Possono fornire informazioni sugruppi di pazienti a rischio e fattori di rischio. Tuttavia, i principali sono dati dalla sottosegnalazione e dalla compilazione errata o incompleta delle schede di segnalazione. In ogni caso, la segnalazione spontanea è efficace per identificare reazioni avverse rare e gravi e tutti i farmaci sono soggetti a segnalazione, compresi i vaccini. Se la reazione avversa è confermata da un certo numero di persone, tramite segnalazioni contenenti valutazioni accurate, si può evidenziare la relazione tra reazioni avverse e il farmaco. Le segnalazioni possono essere effettuate via web (presente in ogni azienda sanitaria), o possono essere comunicate direttamente dal responsabile aziendale farmacovigilanza che viene messa all'AIFA. Questa manderà delle comunicazioni automatiche ai titolari di Autorizzazione all'Immissione in Commercio (AIC) e ai centri regionali di farmacovigilanza; inoltre, entro un massimo di 90 giorni, l'AIFAemetterà la comunicazione anche all'EudraVigilance (database dell'EMA). A questo punto si potrà imporre ai titolari di AIC di condurre ulteriori studi sulla sicurezza e sull'efficacia del farmaco. L'AIFA gestisce le segnalazioni tramite l'RNF (Rete Nazionale di Farmacovigilanza). In ciascuna struttura sanitaria ospedaliera o territoriale deve essere nominato un Responsabile di Farmacovigilanza che deve possedere un'adeguata esperienza. I suoi compiti sono: registrarsi all'RNF; gestire le segnalazioni sospette; organizzare delle iniziative di sensibilizzazione sulla farmacovigilanza rivolte ai cittadini/sanitari. La segnalazione può essere fatta tramite scheda cartacea (da inviare al RFV della propria struttura) o tramite scheda elettronica (è necessario conservare una copia nel PC e spedirla via email all'RFV e stampare il modulo compilato e spedirlo sotto forma cartacea all'RFV). L'AIFA facilita leSegnalazioni da parte dei formulandi dei formati di segnalazione più cittadini per una migliore compilazione e comprensione. Chiari e semplici.
Una reazione avversa è definita se provoca esito fatale, ospedalizzazione, invalidità grave/permanente, pericolo per la vita del paziente, anomalie congenite e difetti alla nascita dei neonati. Bisogna anche considerare la mancanza di efficacia (farmaci salvavita, vaccini, contraccettivi) e ogni sospetta trasmissione di un agente infettante attraverso il medicinale.
Il PRAC è un comitato dell'EMA che gestisce i rischi dell'uso dei medicinali nell'uomo, anche per quanto riguarda l'individuazione, la valutazione, la riduzione e la comunicazione relativa al rischio di reazioni avverse. Effettua l'analisi iniziale e stabilisce l'ordine di priorità sui rischi nuovi o modificati e sulle modifiche del rapporto rischio-beneficio.
Ciascuno stato europeo è rappresentato da un membro titolare alternante. Ovviamente importante applicare dei criteri di imputabilità: assenza di cofattori, effetto di classe (tale effetto avverso è stato osservato anche in un'altro farmaco facente parte della stessa classe), (la sospensione del farmaco ha portato la riduzione o la scomparsa dechallenge positivo dell'evento avverso), (la nuova assunzione del farmaco ha portato alla ricom-rechallenge positivo parsa dello stesso evento avverso), associazione temporale, meccanismo d'azione. La sottosegnalazione risulta essere un problema: in Italia solo il 10% delle segnalazioni viene sottosegnalato (scarsa conoscenza delle norme delle procedure di segnalazione, incertezza sull'associazione farmaco evento avverso, convinzione che i farmaci siano sicuri). In seguito alla segnalazione si può avere: del ritiro farmaco (aggiunta di una controindicazione,Rimozione diregolamentazione restrizione dell'uso (un'indicazione, messaggi di avvertimento o precauzioni d'uso); azioni di informazione nei confronti degli utenti.
Molto importante è anche la sorveglianza farmacovigilanza in quanto non richiedono farmaci da banco, ricette e possono essere assunti in assenza di controlli medici, per patologie non indicate, a dosi eccessive o per periodi di tempo eccessivamente prolungati. Esiste anche la fitovigilanza che consiste nel monitoraggio della sicurezza dei prodotti a base di piante officinali e integratori alimentari.
Non è possibile inserire nella rete di farmacovigilanza le segnalazioni di reazioni avverse di prodotti non registrati come farmaci: le segnalazioni spontanee vengono raccolte dal centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'ISS, dai centri antiveleni o altri enti come le ASL.
La farmacoepidemiologia è lo studio dell'uso e degli effetti dei farmaci su un elevato numero di persone.
Rappresenta un ponte tra la farmacologia clinica (studio di farmacocinetica e dinamica nel soggetto) e l'epidemiologia, applicando criteri epidemiologici sulla farmacologia.
L'epidemiologia è lo studio della distribuzione delle malattie nelle popolazioni; mentre nel caso della farmacoepidemiologia, si tratterà dei farmaci. La farmacoepidemiologia si applica agli studi (i più importanti):
- pre-marketing
- post-marketing
Questo permette di ottimizzare l'uso dei farmaci e di determinare meglio il rapporto rischi/benefici.
Tramite la farmacoepidemiologia si esplorano gli effetti ottenuti somministrando un certo regime farmacologico ma normalmente non implica né richiede la misurazione dei livelli di farmaco. Gli studi clinici generalmente sono applicati su popolazioni speciali, motivo per cui sono stati introdotti gli studi in sottopopolazioni di pazienti in cui
è spesso necessaria una ricerca farmacologica clinica mirata. Ad esempio, nei pazienti pediatrici, i cambiamenti nella composizione corporea, lo sviluppo degli enzimi metabolizzanti e la maturazione della funzionalità renale ed epatica hanno un impatto sulla biodisponibilità del farmaco. Il metodo in farmacoepidemiologia prevede prima di tutto la selezione di un gruppo di soggetti studio, che rappresenterà la popolazione di interesse. Gli individui selezionati per lo studio teoricamente rappresentano un campione casuale di una ben definita popolazione. Le informazioni ottenute permettono di generalizzare e trarre una conclusione su un'ampia popolazione: tale conclusione viene detta conclusione associativa. Infine, si trae una conclusione su una teoria scientifica o su un nesso di causalità. Molto importante nel metodo scientifico è la corretta formattazione del testo utilizzando i tag HTML.L'inferenza è l'insieme di tecniche basate sulla teoria della statistica che consentono di verificare se sia o meno probabile trasferire i risultati ottenuti in un campione ad una popolazione più estesa. Si calcola il valore P, che indica se esiste un'associazione. Ricordiamo anche l'inferenza biologica, ovvero il nesso di causalità che il farmaco sia efficace in una popolazione di pazienti trattati, quindi per diversi tipi di popolazione. Durante uno studio farmacologico possiamo andare incontro a diversi tipi di errore, quindi l'ipotesi potrebbe essere errata. Si possono anche fare determinate analisi per verificare se non vi è nessuna associazione, assegnando un valore di significatività (0,05) che può creare un'apparizione di associazione quando in realtà non c'è.
-
Farmacovigilanza
-
Farmacovigilanza
-
Farmacovigilanza e Farmacoepidemiologia
-
Farmacovigilanza e Farmacoepidemiologia