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S
riducendo così l’affinità della miosina per il complesso calcio-calmodulina e quindi
l’interazione actina-miosina, con rilasciamento della muscolatura liscia bronchiale. La loro
azione dura circa 4-6 ore e gli effetti collaterali sono tachicardia, aritmie, ipopotassemia e
iperglicemia.
Tra gli anticolinergici antimuscarinici abbiamo i bromuri, che antagonizzano i
recettori M₃ con broncodilatazione e riduzione delle secrezioni bronchiali.
Per l’asma cronica si usano gli β₂-agonisti a lunga durata d’azione, cromoni,
glucocorticoidi, antileucotrieni, metilxantine e anticorpi monoclonali anti IgE.
I β₂-agonisti a lunga durata d’azione sono somministrati per via inalatoria ogni 12 ore e
sono indicati per l’asma notturna. Sono somministrati con glucocorticoidi inalatori e i loro
effetti collaterali sono gli stessi dei β₂-agonisti a breve durata. I cromoni inibiscono il
rilascio di IgE e di mediatori dell’infiammazione da parte di mastociti, inibiscono l’attività
di microfagi, eosinofili, neutrofili e monociti; sono somministrati per via inalatoria e
l’effetto collaterale è la tosse. I glucocorticoidi riducono le cellule infiammatorie nelle
vie respiratorie e inibiscono la produzione di citochine; essi entrano nella cellula, si legano
a recettori del citoplasma che traslocano nel nucleo; si legano poi a regioni del DNA dette
GRE, che codificano proteine antinfiammatorie e riducoeno la sintesi di quelle pro-
infiammatorie. Sono somministrati per via inalatoria, orale o endovenosa. Gli effetti
collaterali sono atrofia delle corde vocali, irritazione della faringe e tosse, blocco e ritardo
della crescita, osteoporosi, diabete mellito, ipertensione, cataratta e glaucoma. Gli
antileucotrieni sono somministrati oralmente e rilasciano la muscolatura liscia
bronchiale, riducono la secrezione della mucosa e la permeabilità capillare. Gli effetti
collaterali sono cefalea, dolori addominali, febbre, diarrea e vertigini. Tra le metilxantine
vi è la teofillina, che è broncodilatatore per inibizione non selettiva della fosfodiesterasi
con aumento di cAMP. È somministrata per via orale, aumenta l’attenzione, riduce il senso
di fatica, causa nervosismo, tremore e convulsioni; gli effetti collaterali sono nausea,
vomito, insonnia e palpitazioni. Gli anticorpi monoclonali anti IgE impediscono il
legame delle IgE a cellule infiammatorie. È somministrato per via sottocutanea e gli
effetti collaterali sono infezioni e cefalea.
Farmaci del sistema cardiovascolare
Farmaci ipertensivi
L’ipertensione arteriosa è una condizione clinica in cui la pressione arteriosa è elevata,
con aumento di lavoro per il cuore. La pressione arteriosa è il risultato di due misure,
sistolica e diastolica, che dipendono rispettivamente da contrazione e rilassamento del
cuore tra un battito e l’altro. L’ipertensione può essere primitiva o essenziale se non si
conoscono le cause ed è più frequente; secondaria se le cause sono conseguenza di
altre malattie. Lo scopo della terapia antipertensiva è ridurre morbidità e mortalità della
patologia, trattando i fattori di rischio. La terapia deve iniziare gradualmente con basse
dosi di un singolo farmaco: se non si raggiungono i valori pressori desiderati, si può
cambiare farmaco, aumentare la dose del primo o passare ad una terapia combinata con
due farmaci. Gli antipertensivi di prima scelta sono diuretici, β-bloccanti, ACE-
inibitori, calcio-antagonisti, antagonisti recettoriali dell’angiotensina II. Nella
terapia di seconda scelta, invece, si possono associare i diuretici con β-bloccanti,
ACE-inibitori, antagonisti recettoriali dell’angiotensina o coi calcio-antagonisti;
questi ultimi si possono associare con β-bloccanti, ACE-inibitori o antagonisti
recettoriali dell’angiotensina. Diuretici
I diuretici incrementano il volume delle urine riducendo il riassorbimento di Na e H2O nel
nefrone, che è l’unità funzionale del rene, riducendo volemia, cioè il volume totale di
sangue, e pressione sanguigna. I diuretici possono essere tiazidici, dell’ansa e
risparmiatori di potassio.
I tiazidici bloccano il co-trasportatore di Na e Cl nel tubulo contorto distale, aumentando
così la perdita di H2O, Na, K e il riassorbimento di Ca. Sono quelli più utilizzati e il
prototipo è droclorotiazide. Essi sono usati per l'ipertensione cronica lieve o moderata,
cirrosi epatica, nefropatia diabetica e ritenzione sodica. Gli effetti collaterali sono
ipopotassemia, iposodiemia, ipercalcemia e alcalosi metabolica con aumentata
+
escrezione di H .
I diuretici dell’ansa impediscono il co-trasporto di Na, K e Cl nel tratto ascendente
dell’ansa di Henle, favorendone l’escrezione e inibendo l’assorbimento di Mg e Ca. I loro
prototipi sono furosemide e acido etacrinico, che inducono una diuresi più intensa
rispetto agli altri. Furosemide e torasemide sono legate a proteine plasmatiche e
hanno basso volume di distribuzione; sono somministrati endovena con risposta rapida;
l’effetto di furosemide dura 2-3 ore, quello di torasemide 4-6 ore; sono dose-dipendenti e
utilizzati in caso di edema polmonare, iperkaliemia, insufficienza renale e ipercalcemia;
sono escrete per via biliare e renale e gli effetti collaterali sono ipopotassemia,
ipomagnesemia, ipocalcemia e ototossicità.
I risparmiatori di potassio provocano ipopotassemia e sono detti anche
antialdosteronici, poiché sono antagonisti dell’aldosterone, che è l’ormone del
riassorbimento di Na e H2O. Essi inibiscono il trasportatore deputato all’entrata di Na e
all’uscita di K, evitando squilibri ionici e perdita di K. Appartengono a questa categoria
spironolattone e canrenone: il primo è rapidamente assorbito dall’intestino e
trasformato nel suo derivato attivo, il canrenone. Entrambi hanno durata d’azione di
circa 48 ore. I risparmiatori di potassio causano iperkaliemia, per cui bisogna evitarli in
presenza di patologie renali o assunzione di FANS, β-bloccanti, antagonisti recettoriali
dell’angiotensina o ACE inibitori. Lo spironolattone determina ginecomastia negli uomini e
tensione mammaria nelle donne.
Sistema renina-angiotensina-aldosterone
Il sistema renina-angiotensina regola l’omeostasi cardiovascolare grazie a enzimi quali
renina, ACE, prorenina, angiotensinogeno, angiotensina I e II e recettori
.
dell’angiotensina II; questi ultimi sono distinti in AT , AT , AT , AT AT₁ media
1 2 3 4
vasocostrizione, produzione e liberazione di aldosterone, rilascio di CA, riassorbimento di
H2O e Na. AT₂ determina vasodilatazione, riduce cGMP e pressione arteriosa, modula
canali ionici neuronali, inibisce la crescita cellulare e migliora la funzione cardiaca. AT₃,
detto “non AT₁ non AT₂”, aumenta cGMP attivando la nitrossido-sintasi e producendo
nitrossido, oltre a provvedere allo sviluppo neuronale. AT₄ regola il flusso ematico,
inibisce il riassorbimento di Na ed è vasodilatatore.
La renina è una glicoproteina prodotta dal nefrone che, una volta liberata in circolo,
converte l’angiotensinogeno in angiotensina I. La renina è liberata da segnali di
barocettori delle pareti vasali, chemorecettori del tubulo distale, recettori β-
.
adrenergici e ɑ-adrenergici La secrezione di renina è favorita da ipotensione,
ipovolemia, agenti β-adrenergici e deplezione di Na, mentre è inibita da β-bloccanti,
angiotensina, vasopressina, NA e aldosterone.
L’angiotensina I è trasformata in angiotensina II da un enzima di conversione, ACE.
L’angiotensina II si lega a recettori di fibrocellule muscolari lisce della parete delle
arteriole, mediandone la contrazione, e a recettori del surrene, incrementando
aldosterone e quindi volemia e pressione arteriosa. L’angiotensina III deriva dalla
degradazione dell’angiotensina II e induce contrazione della muscolatura liscia vascolare.
I farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina inibiscono la liberazione di renina,
ACE, bloccano i recettori AT dell’angiotensina II e inibiscono direttamente la renina.
1 ACE-inibitori
Gli ACE-inibitori sono farmaci di elezione dell’ipertensione arteriosa, scompenso
cardiaco e cardiopatica ischemica. Si legano allo Zn dell’ACE inibendo la conversione
dell’angiotensina II, che è vasocostrittrice. Essi riducono la sintesi di angiotensina II,
inibendone gli effetti, oltre a ridurre aldosterone, con riduzione di resistenze vascolari e
pressione arteriosa. Gli ACE-inibitori sono anche venodilatatori in caso di scompenso
cardiaco, non alterano il metabolismo glucidico e lipidico e interferiscono col simpatico.
- Captopril è somministrato oralmente e assorbito nel tratto gastrointestinale; ha
biodisponibilità del 60% a digiuno, del 35-50% a stomaco pieno e del 45% se
somministrato con antiacidi. Si distribuisce in tutto l’organismo tranne nel SNC. Ha
emivita di 2 ore, che aumenta nella terapia cronica. Il picco di risposta ipotensiva si ha
dopo 2-4 ore; è metabolizzato nel fegato ed escreto per il 75% in urina, 20% in feci e una
piccola quota nel latte materno.
- Enalapril deriva da captopril, è idrolizzato nel fegato con formazione del composto
attivo enalaprilato. È somministrato oralmente, è assorbito per il 60% nel tratto
gastrointestinale; raggiunge il picco plasmatico dopo un’ora e dopo 4 ore è rimosso dal
plasma; l’enalaprilato, invece, è presente per 72-96 ore e ha emivita di 30-35 ore; è
eliminato per via renale ed in minor misura con le feci.
- Lisinopril è simile a enalapril, ma non è metabolizzato; ha biodisponibilità del 25%,
ridotta al 16% per insufficienza cardiaca; emivita di 12,5 ore, prolungata a 54 per
insufficienza renale. È escreto con le urine.
- Quinapril è somministrato oralmente, il picco plasmatico è raggiunto entro un’ora con
assorbimento del 60%; ha emivita di un’ora. È de-esterificato nel metabolita attivo
quinaprilato, che raggiunge picchi plasmatici entro due ore ed è eliminato per via
renale.
- Ramipril è somministrato oralmente, ha biodisponibilità del 20%, picco plasmatico è
raggiunto dopo un’ora e ha emivita di circa un’ora. È metabolizzato nel fegato, dove è
idrolizzato nel metabolita attivo ramiprilato.
- Moexipril è somministrato oralmente, è assorbito in modo incompleto nel tratto
gastrointestinale, il picco plasmatico è raggiunto dopo 1,5 ore e ha emivita di 2-9 ore.
Una dose di 15 mg blocca l’ACE per circa 24 ore; è metabolizzato nel fegato ed eliminato
con bile e urine.
Gli ACE-inibitori utilizzati in monoterapia normalizzano i livelli pressori in circa il 50% dei<