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Farmacologia - obesità Pag. 1
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OBESITÀ 2

L'obesità è un rischio modificabile delle malattie cardiovascolari. Si classifica attraverso il BMI (Kg/m ).

Questo indice è correlato con la comorbidità: anomalie pressione, i lipidi plasmatici, metabolismo glucidico (il

BMI non deve essere sopra i 25 ma neanche sotto i 20). Se studiamo la relazione fra BMI e diabete essa è

positiva tanto che si parla di diabesity. Il paziente obeso è un soggetto insulino resistente, intolleranza

glucosio, ha diabete di tipo due, dislipidemie, ipertensione, infiammazioni croniche e disfunzioni endoteliali.

La regolazione ormonale della fame è controllata a livello ipotalamico. Qui arrivano vari segnali sensoriali.

Il primo trattamento

riguarda un cambiamento degli stili di vita del paziente obeso: l'esercizio fisico e dieta.

Farmaci

Si agisce sulla riduzione del consumo di cibo, riduzione dell'assorbimento, stimolando il consumo energetico.

A livello centrale si preferisce non agire dato che modula i due neurotrasmettitori coinvolti che sono la

noradrenalina e la serotonina (che regolano la sensazione di sazietà), si rischia di interferire con altre

funzioni importanti, per esempio si può aumentare gli eventi cardiovascolari. A causa di questi effetti

collaterali, questi farmaci vengono definiti non sicuri e alcuni di essi sono stati ritirati dal commercio .

Fentermina, Fenfluramina, Dexfenfluramina, Sibutramina.

Antagonisti dei recettori per gli endocannabinoidi

Si è pensato di sintetizzare dei modulatori dei recettori per gli endocannabinoidi. Anandamide, un

endocannabinoide, e gli altri, attraverso questo recettore crea effetti sul corpo quali: rilassamento (riduzione

del dolore e dell'ansia, modulazione della temperatura corporea, nella produzione ormonale, del tono

muscolare, della pressione); sedazione e perdita della memoria; aumenta l'appetito. Rimonabant sembrava

essere un buon farmaco perché diminuiva il peso che un obiettivo surrogato, ma diminuiva anche l'obiettivo

finale che era abbassare la comorbidità. Gli effetti collaterali però erano devastanti: disturbi gastrointestinali

e soprattutto problemi psichiatrici che aumentavano i suicidi.

Orlistat

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A.A. 2013-2014
2 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 9ricky2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Calabresi Laura.