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Formulazione inalatoria di farmaci steroidei
La formulazione inalatoria di farmaci steroidei, come il beclometasone dipropionato, può essere disponibile in forma di polvere o liquida. L'efficacia di questi farmaci può variare a causa di diversi fattori, tra cui la tecnica di somministrazione del paziente e la forma farmaceutica utilizzata.
Purtroppo, solo una piccola quantità del farmaco aerosolizzato si deposita effettivamente nei polmoni, solitamente tra il 2% e il 10%. La maggior parte del farmaco viene invece ingerito e assorbito dal sistema gastrointestinale, causando effetti collaterali a livello sistemico.
Inoltre, la quantità di farmaco che si deposita nei polmoni ha una scarsa capacità di diffusione attraverso la mucosa polmonare, limitando l'effetto terapeutico desiderato.
superficiale. A tal fine, la moderna ricerca tecnologico-farmaceutica è attualmente indirizzata verso l'incapsulazione dei farmaci antiasmatici all'interno di opportuni sistemi di veicolazione tra i quali quelli maggiormente studiati sono i liposomi, i niosomi e le nanoparticelle. Il principio attivo viene incapsulato in opportuni carrier al fine di determinare la sua penetrazione nel distretto dell'organismo dove dovrà espletare l'azione terapeutica. Inoltre, il complesso farmaco-carrier ha l'importante vantaggio di diminuire l'insorgenza di spiacevoli effetti indesiderati, i quali sono spesso la principale causa dell'abbassamento della compliance da parte del paziente.
1.1 I drug delivery systems
I drug delivery systems (DDS) rappresentano i sistemi a rilascio controllato dei farmaci. Molte macromolecole polimeriche possono dare origine ad aggregati macroscopici e microscopici che possono essere utilizzati come sistemi carrier.
all'interno dei quali è possibile incapsulare svariati principi attivi. Sin dagli anni '70 sono stati utilizzati, in forma sperimentale, delle microsfere cave formate da uno o più doppi strati lipidici, dette liposomi, come veicoli di farmaci e la comprensione del loro comportamento in "vivo" ha permesso di realizzare studi più mirati sul trattamento specifico di molte patologie (Poster. 2002).
L'interesse dei liposomi è relativo alla loro membrana, costituita da colesterolo e fosfolipidi, la cui struttura, composizione e proporzioni sono praticamente identiche alla membrana cellulare. I fosfolipidi hanno una coda idrofobica ed una testa idrofila le quali, dissolvendosi in acqua si riorganizzano in modo tale che le code idrofobiche si attraggono tra loro, mentre le teste idrofile si dispongono a contatto con l'esterno e con l'ambiente acquoso interno. In questo modo, si formano dei bilayers fosfolipidici all'interno.
dei quali è possibile incapsulare farmaci di natura chimico-fisica molto diversa: in particolare, i composti lipofili si dispongono all'interno dell'ambiente idrofobico formato dal contatto tra le code dei fosfolipidi, mentre i principi attivi a carattere idrofilo si troveranno nell'ambiente acquoso interno delimitato dalle teste polari dei fosfolipidi. In tal modo i liposomi diventano dei carriers ideali per molti tipi di farmaci, proteine biologicamente attive, antigeni, radioisotopi (Brisaert et al 2001; Schreier et al 1994; Touitou et al 1994). Un'evoluzione dei liposomi, dove i fosfolipidi di membrana sono costituiti da lipidi amfifilici non ionici di sintesi, sono i niosomi o non ionicniosomi. 1.2. Niosomi I niosomi sono dei sistemi vescicolari costituiti da tensioattivi non ionici, i quali si dispongono a formare dei monomeri che si assemblano in doppi strati in seguito ad idratazione (Fig. 1). La loro struttura è molto simile a quella dei liposomi.Poiché sono formati da singoli o multipli doppi strati di molecole amfipatiche come i surfactanti che circondano un core acquoso. Nonostante il loro diverso nome, in realtà liposomi e niosomi sono sistemi molto simili e qualche volta anche del tutto sovrapponibili, poiché spesso i liposomi vengono preparati in presenza di surfactanti non ionici, e i niosomi possono anch'essi essere formulati con varie molecole amfifiliche ioniche come il diacetilfosfato o la stearilamina (Uchegbu et al 1995), al fine di ottenere una maggiore protezione del sistema nei confronti dei fenomeni di instabilità dei sistemi dispersi quale la flocculazione.
Rappresentazione grafica della sezione longitudinale di un niosoma.
causal'organizzazione di queste porzioni. Contemporaneamente, la repulsione stericae/o ionica tra le teste dei tensioattivi assicura che questi ultimi vengano acontatto con la fase acquosa. Queste due forze in opposizione tra loro dannoluogo alla formazione di un aggregato sopramolecolare.I niosomi, analogamente ai liposomi, sono in grado di incapsularemolecole con caratteristiche idrofile e possono essere utilizzati come sistemi ditrasporto dei farmaci. Essi sono stati utilizzati per la prima volta negli anni '7010