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SOSTANZE E METODI SEMPRE PROIBITI (IN e FUORI COMPETIZIONE)

Sostanze proibite

- S0. SOSTANZE NON APPROVATE

- S1. AGENTI ANABOLIZZANTI

- S2. ORMONI PEPTIDICI, FATTORI DI CRESCITA E SOSTANZE CORRELATE

- S3. BETA-2-AGONISTI

- S4. MODULATORI ORMONALI E METABOLICI

- S5. DIURETICI E ALTRI AGENTI MASCHERANTI

Metodi proibiti

- M1. MANIPOLAZIONE DEL SANGUE E DEI COMPONENTI DEL SANGUE

- M2. MANIPOLAZIONE CHIMICA E FISICA

- M3. DOPING GENETICO

Uno dei metodi di Doping genetico richiesto è aumentare i livelli di eritopoietina. Chi

ha un tumore per esempio, considerando che i farmaci anti tumorali distruggono il

midollo osseo e quindi non in grado di produrre globuli rossi, in quel soggetto è

normale dargli ertipoietina. Se il soggetto è un atleta so cazzi.

È sempre proibita qualsiasi sostanza farmacologica non compresa in alcuna delle

sezioni della Lista sotto indicate e che non sia stata oggetto di approvazione da parte

di Autorità sanitarie governative di regolamentazione per l'uso terapeutico umano (es.

farmaci in fase di sviluppo preclinico o clinico o non più autorizzati, farmaci in fase di

sviluppo, nonché sostanze approvate soltanto a uso veterinario). ->Una sostanza non

ancora commercializzata vuol dire che non ne conosciamo il profilo farmacologico e

quindi anche a rischio di sviluppare effetti tossici non ancora conosciuti.

TRATTAMENTO DELLE LESIONI INFIAMMATORIE NELLO SPORT

L’infiammazione rappresenta una risposta fisiologica ad un evento nocivo

È caratterizzata da:

Rossore

 Gonfiore

 Calore

 Dolore

 Perdita funzionalità: se parliamo di infiammazione cronica

Le cause che possono provocare una risposta infiammatoria possono essere:

Di natura biologica: batteri, virus

Di natura chimica: esposizione a sostanze tossiche (veleni, metalli)

Agente fisico: esposizione a radiazioni comporta una risposta infiammatoria. Anche

esposizione prolungata a radiazione solare può portare ad una infiammazione a livello

cutaneo.

Di natura patologica

Indipendentemente dall’agente la risposta infiammatoria è formata dalla fase

essudativa e dalla fase proliferativa.

La fase essudativa comprende:

1. Rilascio di mediatori

2. Vasodilatazione ed incremento della permeabilità capillare

3. Fuoriuscita di proteine

4. Migrazione di leucociti e fagocitosi

La fase proliferativa è caratterizzata dalla proliferazione di cellule connettivali,

ossee e cutanee.

Fase essudativa:

quando siamo esposti ad uno stimolo di natura infiammatoria liberiamo dei mediatori

infiammatori -> qualsiasi cellula

contiene una membrana

citoplasamtica con il doppio strato

fosfolipidco. 1) Con una risposta

infiammatoria i fosfolipidi delle

membrana cellulare vengono

trasformati in acido arachidonico

ad opera di un enzima chiamato

fosfolipasi A2; 2) l’acido

arachidonico viene trasformato ad

opera di due enzimi,

cicloossigenasi e lipoossigenasi,

in tutta una serie di molecole che

sono i mediatori dell’infiammazione:

prostaglandine, trombossani e

leucotrieni. Di queste tre tipologie

di mediatori più importanti sono le prostaglandine (ce ne sono di molti tipi). Sono

sostanze ubiquitarie cioè presenti ovunque nel nostro organismo (questa cascata si

attua in qualsiasi sito dell’organismo).

Un altro mediatore fondamentale è l’istamina. Le prostaglandine posso favorire la

degranulazione dei mastociti e il rilascio di istamina. L’istamina ha un’attività molto

spiccata, perché nel distretto in cui viene rilasciata si ha subito una massiccia

vasodilatazione, quindi massiccio afflusso di sangue.

A livello vasale quindi abbiamo vasodilatazione, ma questi mediatori agiscono anche a

livello delle pareti dei vasi in particolare dei capillari inducendo alterazioni a livello

della parete. In seguito a queste alterazioni abbiamo una alterata permeabilità

vascolare dei capillari alle proteine: le proteine passano dal lume del capillare a livello

extra vascolare (cosa che non accada mai se le pareti dei capillari sono integre).

A livello extravascolare si accumula tanto liquido molto ricco di proteine, chiamato

essudato infiammatorio

Questo spiega perché abbiamo rossore, calore e gonfiore

L’essudato va a creare una pressione sulle terminazione nervose ed è per questo che

abbiamo dolore.

Nella regione in cui si è avuto il processo, migrano i leucociti: subito arrivano i

granulociti che aderiscono all’endotelio dei capillari alterato nel tentativo di ripararlo.

Quindi vanno incontro al fenomeno che si chiama marginazione, cioè i granulociti

passano dalla parte centrale del vaso a quella marginale dove appunto c’è il danno.

Subito dopo scatta la fagocitosi messa in atto dai monociti e i macrofagi. Questi

fagocitano il batterio ma anche i detriti cellulari.

Fase proliferativa

Abbiamo ripulito ma ora dobbiamo ricostruire ciò che è stato danneggiato. Entrano in

gioco vari tipi cellulari (quelli che giocano a un ruolo critico sono i fibroblasti). I

fibroblasti iniziano a proliferare (sono le cellule presenti nel connettivo) per andare a

rimpiazzare le cellule che hanno dato luogo alla risposta infiammatoria.

Se il processo dell’infiammazione non viene bloccato, la parte interessata avrà una

perdita di funzione.

Infiammazione acuta e cronica

Infiammazione acuta: vediamo un aumento della permeabilità vascolare. Vediamo

rossore, gonfiore, calore e dolore.

Infiammazione cronica: si verifica la perdita della funzionalità in quanto necrosi dei

tessuti (cioè massiccia morte cellulare).

Infortunio sportivo

Nel 90% dei casi si genera reazione infiammatoria.

L’infortunio sportivo si tratta:

La prima strategia è il RICE:

Riposo, Ghiacco, Compressione, Elevazione.

Se non si risolve si ricorre ai farmaci FANS. Uno dei componenti di questi è l’acido

acetil salicilico (l’aspirina); anche il paracetamolo rientra nei FANS.

Meccanismo dei FANS

I FANS bloccano il rilascio dei mediatori infiammatori agendo sulle cicloossigenasi,

quindi bloccano la trasformazione dell’acido arachidonico in prostaglandine. Quindi

sono inibitori delle COX (enzimi cicloossigenasi). Se prendiamo l’aspirina per esempio

non produciamo prostaglandine e quindi tutta la cascata infiammatoria viene bloccata.

Da questo meccanismo discendono anche tutti gli effetti tossici e farmacologici dei

FANS

Lezione 11 11/12

Meccanismo di azione dei FANS

Il meccanismo di azione dei FANS è quello di inibire le prostaglandine. Queste sono

componenti endogene che si trovano in qualsiasi area del nostro organismo.

Le prostaglandine hanno un’azione pro infiammatoria, cioè sono responsabili di tutte le

manifestazioni cliniche dell’infiammazione perché:

Inducono un aumento della permeabilità vascolare

 Inducono un aumento del flusso sanguigno

 Hanno un effetto iperalgesico, cioè inducono la sensazione di dolore

Aspirina

Il FANS più importante e più conosciuto è l’aspirina o acido acetil salicilico. Si

chiama così perché contiene un gruppo acetile COCH3. Il gruppo acetile è importante

perché attraverso questo l’aspirina è in grado di legare le cicloossigenasi (le COX).

Quando le lega le inattiva e quindi non si ha più la trasformazione di acido

arachidonico in prostaglandine.

L’aspirina a differenza di tutti gli altri FANS, inibisce le cicloossigenasi in maniera

irreversibile. Va ad acetilare tramite il suo gruppo le cicloossigenasi, e l’aceteliazione

le rende inattive ed è una reazione irreversibile.

Quindi finché la cellule non produce nuove cicloossigenasi non si producono più

prostaglandine.

Effetti farmacologici dei FANS

I FANS hanno:

Un’azione analgesica

 Anti infiammatoria

 Anti piretica: cioè riduce la febbre

I FANS sono molto efficaci nel trattare l’infiammazione cronica, cioè che si mantiene

nel tempo e che si associa ad una perdita di funzione della parte interessata.

Per le lesioni acute, in realtà queste infiammazioni non sono sempre da trattare (si

tratta con il RICE). La lesione acuta quindi si può trattare non farmacologicamente.

FANS: Sicurezza d’uso

Dose corretta da usare: se noi assumiamo i FANS a dosi più alte, o in maniera

 frequente, si innescano tutta una serie di effetti tossici via via più gravi, anche a

dosi posologiche (cioè indicate dal foglietto illustrativo). I FANS sono farmaci da

banco cioè non richiedono la ricetta medica, ed è proprio per questo che il rischio

di assumerne in quantità eccessiva è molto alto.

Possibili effetti collaterali

 Effetti avversi da FANS: tutti questi effetti sono da ricondurre al fatto che i FANS

 bloccano la produzione di prostaglandine (i prodotti delle cicloossigenasi, si trovano

in tante aere dell’organismo. Si trovano a livello del rene, utero, ipotalamico,

gastrico, corteccia renale. Le prostaglandine giocano un ruolo in tanti distretti.

Quindi se blocchiamo la sintesi abbiamo una serie di effetti tossici)

Nel momento in cui assumiamo i FANS abbiamo problemi a livello:

- gastrointestinali: a livello dello stomaco le prostaglandine aumentano la

produzione del muco, cioè sono responsabili della secrezione di muco. La secrezione di

muco è importante per la protezione delle pareti dall’acidità. Quindi quando si blocca

la sintesi della prostaglandine, la mucosa gastrica sarà esposta all’effetto dell’acido

cloridrico e quindi inducendo ulcere. I FANS di solito si assumono a stomaco pieno

oppure in formulazione dove la molecola contiene un gastro protettore.

- sangue: inibizione dell’aggregazione piastrinica: quando blocchiamo la

trasformazione dell’acido arachidonico blocchiamo la produzione di prostaglandine e

trombossani le quali hanno un effetto importante nel controllare la coagulazione del

sangue. Quindi i FANS se bloccano la formazione di questi, inibiscono l’aggregazione

piastrinica. Questo oggi è un effetto collaterale dei FANS (la cardioasprina è

un’aspirina a dosi formulata più basse che viene assunta da soggetti con problemi di

coagulazione di sangue e quindi ha il compito di rendere il sangue più fluido)

- ipersensibilità: ci sono soggetti che sono allergici ai FANS (per esempio ai

salicilati). In questo caso l’ipersensibilità è dovuta a caratteristiche particolari del

soggetto che assume il farmaco, quindi può avere dei polimorfismi che lo rende più

sensibile agli eventi tossici che produce il farmaco.

- sindrome di Reye: questa è una sin

Dettagli
A.A. 2018-2019
62 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sebastianovinella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Fimognari Carmela.