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Interazioni farmaco-farmaco e farmaco-alimenti
Sono frequenti le interazioni tra farmaci e tra farmaci e alimenti. Alcuni farmaci vengono degradati nell'ambiente gastrointestinale a causa dell'acidità gastrica e degli enzimi digestivi.
Molti farmaci sono esposti all'effetto di primo passaggio, noto anche come "first pass effect".
Alcuni farmaci non sono applicabili nei bambini molto piccoli, nelle persone con difficoltà di deglutizione e negli stati di incoscienza.
Ad esempio, i salicilati come l'aspirina, a dosi elevate, possono causare problemi. Alcuni farmaci irritano la mucosa gastrica e possono aumentare i sintomi di un'ulcera, provocare emorragie gastrointestinali e gastriti erosive.
Altri farmaci non possono essere assunti per via orale in quanto verrebbero inattivati o distrutti dagli enzimi del succo gastrico e/o dalla forte acidità. Alcuni farmaci, infine, non sono assorbibili dalla mucosa gastrointestinale.
Infatti, la maggior parte dei farmaci viene assorbita dalla mucosa gastrointestinale per semplice diffusione, ma questo processo è ampiamente legato a vari fattori.
Lo stato elettrico delle molecole dei farmaci introdotti è influenzato dal succo gastrico. Ad esempio, la chinidina, molto usata nella terapia delle aritmie cardiache, nell'ambiente acido dello stomaco assume una forte carica elettrica che ne riduce sensibilmente l'assorbimento. Il farmaco sarà assorbito e potrà svolgere la sua azione terapeutica solo quando entrerà in circolo transitando per l'intestino.
L'effetto di primo passaggio di un farmaco si verifica quando, dopo la somministrazione, soprattutto orale, il farmaco stesso passa dal sistema portale (circolo sanguigno dell'arteria porta che si trova nel fegato), prima di essere immesso nel circolo sistemico. Ciò comporta una riduzione consistente della concentrazione del farmaco stesso prima che raggiunga tutto l'organismo. Questo effetto è particolarmente rilevante per quei farmaci che hanno un metabolismo epatico.
caratterizzati da una buona idrosolubilità, in quanto quelli lipofili possono in una certa parte seguire la via delle micelle lipidiche intestinali. Non si verifica nei quei farmaci che sono assorbiti direttamente nella bocca. Nel passaggio dal fegato una parte più o meno variabile di farmaco viene metabolizzata e quindi non raggiunge il circolo sistemico. Questo passaggio dal fegato si chiama appunto 'effetto first-pass'. La quota di farmaco che raggiunge la circolazione sistemica si chiama quota biodisponibile. L'effetto di primo passaggio può limitare notevolmente la biodisponibilità di un farmaco somministrato per via orale, da costringere ad impiegare altre vie di somministrazione. Le vie di somministrazione alternative come l'intravenosa, l'intramuscolare e la sottolinguale evitano l'effetto first-pass in quanto consentono al farmaco di essere assorbito direttamente nella circolazione sistemica. I sistemi enzimatici primari cheinfluiscono sull'effetto first-pass di un farmaco sono gli enzimi dell'ume gastrointestinale, quelli della parete intestinale, gli enzimi batterici e quelli epatici. Oltre ad un esteso effetto di primo passaggio possono costituire motivo di scarsa biodisponibilità per un farmaco: a) una bassa stabilità all'ambiente acido dello stomaco; b) una bassa idrosolubilità; c) una bassa liposolubilità. Infatti, la capacità di attraversare le barriere idrofobiche di diffusione rappresentate dalle membrane cellulari è fortemente influenzata dalla liposolubilità, mentre una certa idrosolubilità è