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VORAPAXAR
Antagonista dei recettori PAR-1 (protease activated receptor-1). Inibendo l'interazione della trombina con questo recettore abbiamo un effetto antiaggregante. (ANTIAGGREGATIVO cit Frohldi)
È un farmaco nuovo e innovativo dal punto di vista del suo meccanismo d'azione, questo è un bersaglio nuovo e quindi con le associazioni può dare sinergismo. Uso: infarto miocardio acuto, dopo infarto, angina instabile, turbe circolatorie cerebrali.
Metabolismo intestinale e epatico, eliminazione con le feci. Emivita 4-8gg grazie ai metaboliti attivi. Posologia: 2mg/die per os.
È soggetto ancora a valutazione stretta di farmacovigilanza perché è sul mercato da meno di 5 anni, può essere associato ai trattamenti standard (aspirina, clopidogrel) che però possono portare a eventi emorragici.
ABCIXIMAB
Frammenti di anticorpo per GP IIb-IIIa quindi blocca azione fibrinogeno. Uso: utile per i pazienti con angina instabile resistente. Posologia:
0.125-10 microg/kg/min in interventi di angioplastica coronarica per 12h
Emivita 30 minuti
Effetti collaterali: emorragie, nausea, vomito, ipotensione, bradicardia, reazioni da ipersensibilità
Non adatto al trattamento continuativo per via del costo ma anche per gli effetti collaterali
EPTIFIBATIDE
Inibitore di GP IIb-IIIa e dell’aggregazione piastrinica, è formato da 6aa e un mercaptopropile. Uso: come antitrombotico per via dell’inibizione dell’aggregazione piastrinica
Meccanismo d’azione: è una azione reversibile perché impedisce il legame del fibrinogeno e di altri fattori per la cascata di aggregazione
Posologia: personalizzata, somministrazione parenterale
TIROFIBAN
Inibitore GP IIb-IIIa e dell’aggregazione piastrinica. Anche questo usato poco come l’Eptifibatide
EPOPROSTENOLO o PGI2
È un derivato prostaglandinico, la PGI2. È un antiaggregante piastrinico nella circolazione extracorporea (inalternativa
All'eparina) Emivita: 2 minuti per i.v. Quindi uso in ambito ospedaliero, soprattutto per dialisi e ipertensione arteriosa polmonare; quando non si può usare l'eparina perché paziente non risponde
FASE COAGULATIVA
La coagulazione avviene solo in presenza di adeguate concentrazioni di calcio, sia in vivo che in vitro posso bloccare coagulazione con sequestranti del calcio (EDTA, Ossalato di calcio...).
Quando si formano i coaguli indesiderati? Le zone a rischio degli inizi di processi trombotici sono quelli con endotelio danneggiato e placche aterosclerotiche. A iniziare la catena sono delle proteasi che si attivano a vicenda. Quindi come anticoagulanti uso dei farmaci che inibiscono la cascata coagulativa: eparina, warfarin, inudina.
Coagulo bianco (arterioso, ha pochi elementi cellulari del sangue) e rosso (venoso, soprattutto negli arti inferiori, si arricchisce di Hb). Quando si rompono quelli bianchi danno emboli, coaguli rossi possono dare emboli a livello
polmonare ma sono i più semplici da trattare.I target dei farmaci sono: inibizione attività trombina, inibizione fattore Xa (promuove passaggio da protrombina a trombina). Antitrombina III. Una proteina che si lega in modo irreversibile ai fattori di coagulazione (soprattutto Xa e IIa) provocandone inattivazione, è però una azione fisiologica lenta quindi possiamo usare farmaci che vadano ad aumentare l'affinità dell'antitrombina III per i fattori Xa e IIa (trombina attivata).
EPARINA È un polisaccaride ad alto peso molecolare, anche detto polimero glucosaminoglicano, presenta molti gruppi solfato e quindi ha molte cariche negative. Non viene usato per via orale sennò non verrebbe assorbito, per questo solo somministrazione per via parenterale. PM varia da 3000 a 40000 Da perché dipende dalla fonte da cui si ottiene. Ottenuto da polmone di bovino e. Intestino di suino. Formata da glucosamina solfatata ed acetilata, più
acido glucuronico. L'azione della molecola è legata anche alle sue caratteristiche. Ha una azione di supporto per la antitrombina III, va ad attivarla. Si forma un complesso ternario tra antitrombina III, eparina e IIa; promuovendo l'attività della antitrombina che va a disattivare la trombina. Stessa cosa succede con l'inibizione del fattore Xa.
L'azione dell'eparina consiste nel migliorare l'attività dell'antitrombina III, andando a velocizzare la sua azione di inattivazione dei fattori di coagulazione attivi.
Uso: profilassi e trattamento delle malattie tromboemboliche venose e arteriose, quindi è un anticoagulante ad ampio spettro. Ha struttura chimica che non permette somministrazione orale. Vd molto basso: 0,07 L/kg, perciò rimane principalmente nel sangue; T ½: 40-90 minuti.
Posologia: somministrazione ev, per avere effetto veloce, oppure sottocutanea. 20000-45000 U/die iv o sc. Il dosaggio è
Il dosaggio dell'eparina viene espresso in unità internazionali (U), poiché non è possibile dosare il farmaco in base al peso, in quanto varia a seconda del lotto. Il dosaggio viene determinato in base all'attività biologica, utilizzando come riferimento campioni standard di eparina che presentano un'attività coagulativa nota. Tutti i campioni vengono confrontati con questi standard.
L'uso dell'eparina come anticoagulante è relativamente sicuro, ma può causare alcuni effetti collaterali, tra cui emorragie, reazioni allergiche, trombocitopenia (un drastico calo delle piastrine, che richiede la sospensione del trattamento con eparina), osteoporosi e caduta dei capelli.
L'antidoto in caso di sovradosaggio di eparina è il protamina solfato, che si lega all'eparina e ne blocca l'azione.
Le eparine a basso peso molecolare (LMWH) includono Certoparina, Dalteparina, Enoxaparina, Nadroparina, Reviparina e Tinzaparina. Questi farmaci sono molto simili tra loro e vengono principalmente utilizzati per la profilassi della trombosi, somministrati per via sottocutanea. Sono indicati per un uso prolungato e presentano una migliore farmacocinetica rispetto all'eparina standard.
Anche il paziente stesso può farsi la somministrazione Emivita più lunga dell'eparina standard, eliminazione renale Effetti collaterali: emorragie, reazioni allergiche...simili a quelli dell'eparina non frazionata ma meno frequenti Meccanismo d'azione è quello di legarsi all'antitrombina III ENOXAPARINA Emivita: 2 ore Posologia: 20mg die sc, in mg e no U perché hanno struttura più definita FONDAPARINUX È ottenuto per sintesi, PM 1.7kDa Somministrazione sottocutanea. Cmax dopo circa 2 ore Emivita: 17 ore, eliminazione per via renale Uso: profilassi di eventi trombotici venosi L'efficacia c'è sia nelle eparine a basso peso molecolare che l'eparina standard, il vantaggio delle eparine a basso peso molecolare sta nel fatto che non richiedono una personalizzazione da paziente a paziente e la somministrazione è di una dose/die e non richiede monitoraggio della coagulazione. Inibitori diretti dellatrombina nelle sindromi coronariche acute
IRUDINA
Ottenuto dalla sanguisuga, stabilisce un legame irreversibile con la trombina.
Emivita 1-2 ore, eliminazione per via renale. Emivita breve quindi si sono sintetizzati degli analoghi
Somministrazione iv o sc
Bivalirudina, Lepirudina, Desirudina. Si legano in modo reversibile alla trombina
Sono strutture peptidiche
Si usano quando non si può somministrare l'eparina per via degli effetti collaterali (soprattutto reazioni allergiche). Usati negli interventi.
Vd 0.1 L/kg ANTICOAGULANTI ORALI
Agiscono solo in vivo perché sono farmaci che vanno a ridurre la sintesi dei fattori di coagulazione.
Caratteristiche:
- Prevengono la riduzione della vitamina K
- Effetto anticoagulante è progressivo, cioè non si ha effetto massimo sin dall'inizio
Sono farmaci molto utilizzati, anche negli anziani che con l'età sono sempre più soggetti a eventi di tipo coagulativo.
La vitamina K. È una vitamina
La vitamina K è liposolubile ed è un cofattore per la sintesi di varie proteine ma anche per i fattori di coagulazione. Si può somministrare la K1 ma anche la K3 che è più semplice dal punto di vista strutturale. È un naftochinone sostituito in posizione 2 da un metile e in posizione 3 da una catena alifatica (nel caso del K1, mentre K3 ha solo H). Che cazzo ce ne incula della sua scoperta? (Cit Tatiana)
Gli anticoagulanti sono in genere delle 4-idrossi cumarine sostituite, sono racemi con isomeri S ed R.
Meccanismo d'azione: la vitamina K è essenziale per l'attivazione dei fattori II, VII, IX, X che devono subire della carbossilazione nei loro residui di acido glutammico, in modo da dare il fattore di coagulazione finale. Per fare questa carbossilazione serve la vitamina K ridotta (idrossichinone) che va nella forma ossidata (epossido). Per essere ritrasformata in idrossichinone la vitamina K necessita di una reduttasi specifica che la trasforma prima in un
chinone e poi nel idrossichinone. Il warfarin inibisce la reduttasi della vitamina K bloccando quindi il processo di attivazione dei fattori di coagulazione. WARFARIN è un agente antitrombotico, inibitore della vitamina K epossido reduttasi (VKORC1). Indicazioni terapeutiche: profilassi e terapia dell'embolia polmonare, della trombosi venosa o arteriosa associata a fibrillazione atriale cronica, a trombosi intracranica, a infarto miocardio acuto, profilassi del reinfarto. Farmacocinetica: elevata biodisponibilità anche orale non solo ev, elevato legame alle proteine plasmatiche (97%, quindi rischi di interazioni da spiazzamento), Vd ridotto 0.1 L/Kg quindi vantaggioso perché deve agire al livello del sangue e non nelle cellule, metabolismo epatico ed eliminazione renale. Emivita: 31-51 ore, richiede però comunque che si verifichi una risposta, e per raggiungere lo steady state, per questo si fa una dose di carico a inizio trattamento. Durata d'azione doposospensione: 2-5gg
I polimorfismi più interessanti riguardano il CYP2C9 e la VKOR, se poco attivi allora avrò una maggior azione del warfarin, se troppo attivi allora azione bassa del warfarin. I polimorfismi in genere però riguardano quelli che diminuiscono l'efficienza degli enzimi e quindi si va spesso incontro ad emorragie. Il trattamento quindi richiede una personalizzazione in base ai valori di coagulazione (quindi la terapia inizia con un periodo in ospedale), visto anche il suo basso indice terapeutico; va assunto sempre seguendo esattamente le istruzioni del medico e alla stessa ora ogni giorno, e i controlli vanno fatti anche ogni 3 mesi o al massimo ogni 6. Anche il cibo può portare a interazioni
Posologia: 2.5-5-10 mg die per os
Effetti avversi: emorragie (evitabili con un buon controllo), necrosi cutanea, emboli di colesterolo, effetti teratogeni (da non usare in gravidanza, passa al feto), alopecia, orticaria, febbre, anoressia
Controindicazioni: ipersensibilità al principio attivo, ulcere, tendenza a emorragie