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Il termine dell'esclusività e l'introduzione dei farmaci generici

Al termine di questo periodo cessa l'esclusività e tutti possono vendere lo stesso farmaco che in questo caso si chiama "generico" o "equivalente". Si tratta di un prodotto che ha le stesse qualità e caratteristiche del prodotto originale di marca.

Il brevetto sui farmaci

La copertura brevettuale dei farmaci è l'intervallo di tempo entro il quale la ditta che ha brevettato il farmaco mantiene l'esclusività nella commercializzazione. La protezione offerta dal brevetto permette all'azienda, che ha sostenuto i costi di ricerca e di lancio di un farmaco innovativo, di mantenere il monopolio nella vendita di questo farmaco per un periodo di alcuni anni. Al termine del periodo di protezione brevettuale un farmaco può essere prodotto da altre aziende farmaceutiche e offerto sul mercato a un prezzo inferiore.

Chi è responsabile della gestione delle risorse sanitarie ed economiche tende ad incoraggiare la

sostituzione dei farmaci di marca con le meno costose versioni bioequivalenti, che possono essere legalmente commercializzate da più produttori una volta scaduto il brevetto

Conclusioni sui farmaci equivalenti:

  • Non protetti da brevetto
  • Stessa composizione quali e quantitativa in principio attivo
  • Stesse indicazioni
  • Prezzo inferiore rispetto al farmaco di riferimento
  • Bioequivalente rispetto al farmaco di riferimento
  • Identificato dalla DCI del principio attivo seguita dal nome del titolare AIC
  • Stessa forma farmaceutica
  • Stesso principio attivo del farmaco di riferimento

Bioequivalenza: Simili profili di concentrazione-tempo dopo somministrazione nello stesso soggetto. Sostanzialmente, la stessa biodisponibilità sistemica

L'equivalenza dei farmaci "non di marca" con quelli di marca viene stabilita dall'AIFA sulla base di Linee Guida e di procedure definite da normative uniformi nei Paesi Europei interessati. Gli studi di bioequivalenza

sono basati sul raffronto di parametri farmacocinetici che caratterizzano la biodisponibilità: Cmax, Tmax e AUC

l'azienda che mette in commercio un medicinale generico, è esentata dalladimostrazione dell'efficacia terapeutica in quanto, se il principio attivo raggiunge nel sangue gli stessi livelli ottenuti dal medicinale originatore (se è cioè equivalente a questo), presenta anche la stessa efficacia terapeutica

Dimostrare la bioequivalenza rispetto ad un farmaco di efficacia e sicurezza note richiede tempo e costi molto minori, per cui il farmaco generico può essere posto in commercio ad un prezzo inferiore

I farmaci equivalenti devono corrispondere a requisiti di legge per quanto riguarda le specifiche delle materie prime e dei processi di produzione in accordo alle Norme di Buona Fabbricazione (NBF) e certificata in Italia dall'AIFA

ridistribuzione dei farmaci

La distribuzione di un farmaco è determinata da:

Flusso sanguigno: un

plasmatiche: il farmaco può essere trattenuto nel sangue e non diffondersi facilmente nei tessuti Per formattare il testo utilizzando tag html, puoi seguire le seguenti indicazioni: - Utilizza il tag

per indicare un nuovo paragrafo:

organo ben perfuso come il fegato può avere all'inizio concentrazioni molto alte del farmaco

- Utilizza il tag per indicare un testo in apice:

se in seguito il farmaco ha alta affinità perun altro tessuto si ridistribuirà in quello.

- Utilizza il tag
    per creare una lista non ordinata:
    • Avere basso peso molecolare
    • Non essere polare
    • Avere caratteristiche di liposolubilità
    • Legarsi debolmente alle proteine plasmatiche e ai costituenti dei tessuti
    - Utilizza il tag per evidenziare un testo in grassetto:

    Caratteristiche chimico-fisiche del farmaco che determinano una distribuzione disomogenea

    - Utilizza il tag per evidenziare un testo in corsivo:

    Elevato peso molecolare

    - Utilizza il tag
    per inserire un'interruzione di linea:

    Liposolubilità elevata: alcuni farmaci si concentrano nel tessuto adiposo
    Elevato legame alle proteine plasmatiche: il farmaco può essere trattenuto nel sangue e non diffondersi facilmente nei tessuti

    Il testo formattato con i tag html sarà quindi:

    organo ben perfuso come il fegato può avere all'inizio concentrazioni molto alte del farmaco

    se in seguito il farmaco ha alta affinità perun altro tessuto si ridistribuirà in quello.

    • Avere basso peso molecolare
    • Non essere polare
    • Avere caratteristiche di liposolubilità
    • Legarsi debolmente alle proteine plasmatiche e ai costituenti dei tessuti

    Caratteristiche chimico-fisiche del farmaco che determinano una distribuzione disomogenea

    Elevato peso molecolare

    Liposolubilità elevata: alcuni farmaci si concentrano nel tessuto adiposo
    Elevato legame alle proteine plasmatiche: il farmaco può essere trattenuto nel sangue e non diffondersi facilmente nei tessuti

    plasmatiche o ai costituenti dei tessuti: cute, ossa e tiroide Barriere: barriere emato-encefalica e barriera placentare Volume apparente di distribuzione È il volume di acqua corporea richiesto per contenere la quantità di farmaco presente nell'organismo, supponendo che la sua concentrazione sia ovunque uniforme e pari alla concentrazione plasmatica. Vd= D (mg)/ Cp (mg/l) D: quantità totale (dose somministrata) del farmaco nell'organismo Cp: concentrazione plasmatica del farmaco al tempo 0 In genere il Vd è riferito ad un uomo adulto di 70 Kg. Poiché il volume dei vari compartimenti idrici varia con il peso, in genere il calcolo del Vd viene riferito al peso, cioè espresso in litri/Kg. Basse concentrazioni plasmatiche = alto valore del volume di distribuzione Alte concentrazioni plasmatiche = basso valore del volume di distribuzione Farmaci che si distribuiscono solo nel plasma Farmaci che si distribuiscono nella fase acquosa dei tessuti: cute, ossa e tiroide.liquidi extracellulari
    • Farmaci che si distribuiscono nella fase acquosa di tutto l'organismo
    • Farmaci che si concentrano all'interno delle cellule

    Significato del volume di distribuzione:

    • Distribuzione omogenea: sappiamo la concentrazione a livello del sito d'azione e predire l'effetto
    • Distribuzione disomogenea: nessuna previsione e basarsi solo sul dato funzionale

    Biotrasformazione dei farmaci

    Metabolismo dei farmaci

    Il processo di biotrasformazione delle sostanze e in particolare dei farmaci è detto metabolismo dei farmaci. Il metabolismo ha lo scopo di trasformare, all'interno dell'organismo, le sostanze estranee in composti polari e più idrosolubili, aumentandone l'escrezione.

    Per essere eliminati i farmaci devono essere trasformati in una forma più idrosolubile e quindi più eliminabile principali sistemi di biotrasformazione: fegato, reni, polmoni e intestino.

    Biotrasformazione degli agenti esogeni

    generale le reazioni di biotrasformazione hanno un'azione detossificante nei confronti dell'agente chimico assorbito perdita dell'attività biologica del composto -> facilita l'escrezione

    In alcuni casi le reazioni di biotrasformazione sono un fattore di tossificazione il metabolita è tossico (bioattivazione)

    Esistono quattro tipi di modificazioni:

    1. Fattore attivo metabolita inattivo escrezione (è il caso più frequente)
    2. Fattore attivo metabolita attivo
    3. Fattore inattivo (pro farmaco) metabolita attivo
    4. Fattore attivo metabolita tossico

    Sedi della biotrasformazione:

    Metabolismo presistemico: stomaco e intestino importanza della flora batterica intestinale:

    • Capacità metabolica circa pari al fegato
    • > 400 specie batteriche
    • La trasformazione avviene prima dell'assorbimento e comprende reazioni di idrolisi e di riduzione (ambiente anaerobico)

    Alcuni farmaci vengono metabolizzati dal succo gastrico grazie

    al pH acido (es. penicillina data per via orale non funziona) o da enzimi digestivi (es. polipeptidi come l'insulina)

    Metabolismo sistemico: fegato

    Enzimi microsomiali: ossidazioni e glicuron-coniugazione

    Enzimi non microsomiali: coniugazione, idrolisi, alcune ossidazioni e riduzioni

    Enzimi microsomiali epatici: ossidasi a funzione mista o mono ossigenasi. Si trovano nelle membrane lipofile del reticolo endoplasmatico liscio del fegato e catalizzano reazioni dipendenti da una catena enzimatica di trasporto elettronico che ha come terminale il citocromo P450

    Proprietà:

    • Metabolizzano composti lipofili
    • Non sono specifiche
    • Il prodotto di reazione è escreto con facilità
    • Ossidano sostanze estranee all'organismo

    Sistema citocromo P450 mono ossigenasi:

    • È costituito da proteine di membrana, contenenti un gruppo EME
    • I diversi isoenzimi sono codificati da geni diversi e differiscono sia per la struttura della catena peptidica che per la

    specificità delle reazioni catalizzate

    Nell'uomo sono state identificate circa 18 famiglie di geni del citocromo P450.

    L'omologia della sequenza amminoacidica tra le varie famiglie è circa del 35% e tra i membri di ciascuna famiglia varia tra il 40% e il 60%

    Le reazioni catalizzate dal citocromo P450 sono processi di idrossilazione del substrato conseguente alla diretta incorporazione di una molecola di ossigeno attivo. Richiedono la presenza di catalizzatori (NADPH citocromo P450 reduttasi e citocromo P450) e cofattori (O2 e NADPH donatore di elettroni)

    Tra le reazioni di fase 2 la più importante è la glicuronoconiugazione che:

    Aumenta l'idrosolubilità del farmaco

    In seguito a questo tipo di reazione il farmaco perde generalmente la propria attività biologica

    I coniugati glucuronidati sono molto polari e sono escreti per via renale (peso molecolare < 300) o epatica (peso molecolare > 300) I glucuronidati

    vengono trasferiti con la bile nell'intestino e possono essere idrolizzati dalle beta-glucuronidasi intestinali ed essere di nuovo riassorbiti nel circolo enteroepatico. Fattori che influenzano le biotrasformazioni: Polimorfismi genetici: variazioni a livello dei geni presenti in più del 1% della popolazione. Costituiscono variazioni nella sequenza di DNA a causa delle quali due individui possono presentare in un'identica posizione dei rispettivi genomi due diversi nucleotidi (e la proteina diversi amminoacidi). La risposta individuale ai farmaci ha sempre una componente genetica, che rende conto fino al 95% della variabilità ad un farmaco. La variabilità individuale nella risposta ai farmaci costituisce uno dei problemi più rilevanti nella pratica clinica, responsabili dei fallimenti terapeutici e delle reazioni avverse (ADR). Età: Il metabolismo dei farmaci dipende dall'età: durante l'arco della vita vi è una diversa capacità di

    metabolizzare i farmaci. L'attività metabolizzante del fegato è molto bassa alla nascita, cresce con l'età raggiungendo il massimo nell'adulto e diminuisce nell'anziano.

    Sesso: Differenze metabolismo tra i due sessi: le femmine hanno maggiore attività.

    Dieta: carenze proteiche e vitaminiche diminuiscono le biotrasformazioni. I componenti dei cibi come gli indoli nei vegetali e l'IPA nella carne alla brace aumentano le biotrasformazioni. Alterazioni del metabolismo dovute alla dieta: la carne arrosto ha maggiore attività, mentre il succo di pompelmo inibisce l'attività.

    Un caratteristica degli enzimi epatici è che la loro sintesi e attività possono aumentare in seguito a somministrazione ripetuta di sostanze come farmaci.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
22 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.maisto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Grassi Stefania.