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VIA MESO-LIMBICA MESO-CORTICAL

Serve alla gratificazione e all'apprendimento. Un'alterazione della produzione di dopamina è alla base della schizofrenia - IPERPRODUZIONE. Posso usare dei farmaci che bloccano la produzione di dopamina al fine di tenere sotto controllo i sintomi della schizofrenia. I farmaci antipsicotici hanno tutti come meccanismo d'azione il blocco dei recettori D2. Si possono dividere in 2 generazioni:

  1. 1° GENERAZIONE: clorpromazina, tioridazina, aloperidolo (usato anche per sedare), ecc. Questi farmaci avevano moltissimi effetti collaterali, dovuti al fatto che oltre a bloccare i recettori D2 bloccavano anche i recettori dell'istamina (davano sonnolenza), bloccavano i recettori dell'acetilcolina, della serotonina, ecc.
  2. 2° GENERAZIONE: clozapina, olanzapina, quetiapina, risperidone, ecc. Azione più selettiva sui recettori D2 rispetto agli antipsicotici di 1° generazione.

VIA NIGRO-STRIATALE

Legata alla regolazione del...

movimento e della coordinazione motoria. Se la produzione di dopamina si riduce, compare la malattia di Parkinson (alterazione della coordinazione motoria).

VIA TUBERO-INFUNDIBOLARE

Serve per il rilascio di prolattina in termini inibitori: la dopamina rilasciata costantemente in questa via blocca la secrezione di prolattina (ormone che fa sì che la mammella produca latte).

Molti degli effetti collaterali dei farmaci usati per curare schizofrenia e malattia di Parkinson, avranno effetti anche su questa via. Molti dei farmaci usati per pazienti con schizofrenia causano come effetto collaterale la lattazione (se donne). IPERPROLATTINEMIA → 49

RECETTORI DOPAMINERGICI

I più importanti sono costituiti dal RECETTORE D2 accoppiato alle proteine G. Se stimolato cura la malattia di Parkinson; se bloccato serve alla cura della schizofrenia (farmaci antipsicotici).

TERAPIA FARMACOLOGICA DELLA MALATTIA DI PARKINSON

Nella malattia di Parkinson lo scopo dellaterapia medica sarà la

somministrazione difarmaci che determinino un ripristino delpool di dopamina in questa via, oppureagiscano direttamente su questa via. La dopamina va nel plasma, ma non riescebarriera emato-ad attraversare laencefalica (barriera che serve aproteggere il cervello dall'ambienteesterno - sangue). Per cui la dopamina nonpuò essere somministrato come farmacoper curare a malattia del Parkinson perchénnon entra nel cervello. Si può invece dare la LEVODOPA, che puòpenetrare nel cervello in quanto usa untrasportatore degli amminoacidi ramificati, e quindi consente alla levodopa dilasciare il torrente circolatorio e entrare nel cervello. Una volta che la levodopa è all'interno del cervello si trasforma in dopamina,che attiva gli specifici recettori D2 della dopamina. LEVODOPALa quindi è il farmaco usato per la terapia del morbo di Parkinson. Nel caso in cui invece si vogliono dei farmaci che aumentino il pool didopamina già presente nel cervello,questi sono dei farmaci che bloccano la degradazione di dopamina; questi possono essere: TOLCAPONE: blocca l'enzima COMT (cotecolo O-metiltransferasi); questo enzima trasforma la dopamina in 3-O-metildopa. Se questa conversione della dopamina è bloccata, la concentrazione di dopamina aumenta. SELEGININA, RASAGILINA: agiscono sull'enzima MAO-B (monoamino ossidasi di tipo B); questo enzima trasforma la dopamina in DOPAC 50 Questi 3 farmaci quindi aumentano il pool di dopamina nel SNC; fanno sì che si riduca l'eliminazione di dopamina nel SNC. Ci sono però anche farmaci che vanno ad agire direttamente sul RECETTORE D2 FARMACI DOPAMINO - AGONISTI Agiscono indipendentemente dall'azione della dopamina. PRAMIPEXOLO, ROPINIROLO BROMOCRIPTINA, PERGOLIDE Un altro approccio è quello di aumentare la quantità di levodopa che si presenta nel versante capillare del trasportatore della membrana emato-encefalica; e quindi aumento laquantità di dopamina. Questi farmaci sono: ENTACAPONE, TOLCAPONE e CARBIDOPA: inibiscono l’enzima COMT plasmatico, e quindi impediscono l’eliminazione dei 3-OMD. CARBIDOPA inibisce l’enzima DOPA decarbossilasi nel sangue, trasformerebbe la LEVODOPA in dopamina nel sangue. Questi 3 agiscono quindi aumentando la concentrazione di LEVODOPA nel sangue, e quindi aumenta la possibilità che più levodopa entri a livello del cervello. RECETTORE TRIPTAMINERGICO SEROTONINA: La serotonina ha 3 localizzazioni fondamentali: 1) Cellule enterocromaffini del tratto gastrointestinale 2) Nuclei del rafe del tronco encefalico 3) Piastrine La serotonina viene sintetizzata a partire dall’aminoacido triptofano. Effetti della serotonina: - Controllo del tono dell’umore: alti livelli di serotonina sono correlati ad un innalzamento del tono dell’umore - Ritmo sonno veglia: tramite la melatonina che è un suo derivato - Regolazione del senso di fame - Riflesso del

vomito: a un aumento dei livelli di serotonina

Azione inducente il dolore/prurito

Azione vasocostrittrice

Azione ipotensiva e bradicardizzante

Azione pro-aggregante piastrinica

Azione di stimolazione della peristalsi

La carenza di serotonina causa:

Attacchi di panico

Depressione

Disturbi della personalità

Sensazione di fame

Emicrania (un gruppo di farmaci antiemicranici alterano il livello di serotonina nell'organismo)

Agisce attraverso una serie di recettori, che sono i recettori 5HT, che hanno molte isoforme (da 1 a 7); sono tutti accoppiati alle proteine G tranne il 5TH3, che è un recettore di membrana accoppiato al canale del sodio.

In base alla patologia in cui la serotonina è coinvolta, i recettori possono essere agonizzati o antagonizzati.

AGONISTI SEROTONINERGICI

Farmaci che vanno a stimolare i recettori su cui va ad agire la serotonina.

ANTIEMICRANICI: sumatriptan, rizatriptan, zolmitriptan

L'emicrania ha come

meccanismo fisiologico scatenante dei bassi livelli di serotonina.

ANTIDEPRESSIVI di diverse classi: SSRI (inibitori del reuptake selettivo di serotonina), SNRI (inibitori del reuptake selettivo di serotonina e noradrenalina); fanno in modo che le concentrazioni di serotonina e noradrenalina permangano alte a livello del recettore della giunzione intersinaptica. Vanno ad aumentare il pool di catecolamine e serotonina, in quanto la depressione è dovuta a una riduzione di questi due.

ANORESSIZANTI: amfetamina

ANTAGONISTI SEROTONINERGICI ANTIEMETICI: ondansetron, granisetron

Quando si vuole che un determinato regime farmacologico scateni il vomito; ad esempio nella terapia neoplastica molti farmaci somministrati sono emetizzanti, cioè stimolano il vomito; vengono quindi utilizzati degli antiemetici.

TERAPIA DEL CARCINOIDE: ciproeptadina

RECETTORE ISTAMINERGICO

L'istamina si localizza:

  • Mastociti tissutali: cellule del sistema immunitario che servono a rilasciare

istaminab) Cellule enterocromaffini del fondo gastrico
c) Cervello (nucleo tuberomamillare)

Effetti dell'istamina quando questa viene rilasciata dai mastociti:

Mediatore di dolore e prurito: l'istamina è implicata nelle reazioni allergiche di tipo 1; queste allergie sono scatenate dalla produzione di determinati anticorpi (IgE), che alla seconda esposizione all'antigene vanno a legarsi sulla mastocellula che rilascia istamina. Il rilascio di istamina va a produrre tutta una serie di sintomi (dolore, prurito, starnuti, broncospasmi, ecc.).

Azione di vasodilatazione

Azione di broncocostrizione

Stimolazione secrezione gastrica di HCl

Agisce attraverso 3 tipi di recettori: H1, H2 e H3 (più imp. H1 e H2); i recettori H1 sono localizzati nel muscolo liscio, negli endoteli, nel cervello, e sono quelli che determinano i sintomi legati all'allergia, i recettori H2 si trovano a livello gastrico. Per cui ci saranno dei farmaci che agiranno sui recettori

Antistaminici

Gli antistaminici di tipo H1 bloccano l'istamina sul recettore H1 e sono utilizzati per prevenire reazioni allergiche IgE-mediate. Alcuni esempi di antistaminici H1 sono clorfeniramina, loratadina, terfenadina e cetirizina. Alcuni antistaminici agiscono anche sul recettore H2, ma non per trattare l'allergia, bensì per ridurre la produzione di HCl nello stomaco per la cura dell'ulcera peptica. Alcuni esempi di antistaminici H2 sono cimetidina, ranitidina, famotidina e nizatidina.

Recettori per gli oppioidi

Sui recettori per gli oppioidi agiscono gli oppioidi endogeni, che sono di tre tipi: endorfine, enkefaline e dinorfine. I recettori più importanti sono μ1 e μ2, che determinano come reazione fondamentale l'analgesia. Altre reazioni secondarie come sedazione, miosi e disforia sono date dai recettori K, δ e σ. La morfina è un esempio di oppioide.

Il principale agonista sul recettore degli oppioidi è la morfina. Un altro farmaco, più potente della morfina, è il fentanile. La buprenorfina è invece un agonista parziale. I farmaci antagonisti vengono usati per le intossicazioni da oppiacei, e il più famoso è il naloxone/NARCAN. Un altro agonista è il metadone.

I prostanoidi sono molecole che vengono secrete da tantissime cellule del nostro organismo, e hanno la caratteristica di essere prodotti a partire dai fosfolipidi di membrana. Questi fosfolipidi di membrana vengono processati dall'enzima fosfolipasi, che produce acido arachidonico, che viene poi trasformato ulteriormente dall'enzima ciclossigenasi e dall'enzima lipossigenasi. La ciclossigenasi produce le prostaglandine partendo dall'acido arachidonico. La lipossigenasi porta alla produzione di leucotrieni, che hanno un'azione infiammatoria (vasocostrizione, broncospasmo, ecc.).

PROSTAGLANDINE nel loro complesso si chiamano PROSTANOIDI. I prostanoidi agiscono tramite i recettori.

55 RECETTORI PER LE PURINE. Le purine sono delle basi azotate che servono alla sintesi degli acidi nucleici. Servono anche a produrre delle molecole, la cui principale è l'ADENOSINA.

PROCESSO DI PRODUZIONE. A partire dall'ATP si produce cAMP, che poi tramite l'azione di una fosfodiesterasi si trasforma in 5-AMP. Il 5-AMP viene poi trasformato in ADENOSINA tramite defosforilazione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
119 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SaraPolese di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Cojutti Piergiorgio.