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Self come non-self e producono anticorpi

Ricordiamo che: gli eicosanoidi sono prodotti d'ossigenazione degli acidi grassi polinsaturi a lunga catena. L'acido arachidonico è il più abbondante ed il più importante di precursori degli eicosanoidi. Affinché la sintesi degli eicosanoidi possa avvenire, l'acido arachidonico deve essere prima liberato o mobilizzato dai fosfolipidi di membrana tramite una o più lipasi del tipo della fosfolipasi A2 (PLA2). Almeno tre fosfolipasi inducono la liberazione dell'acido arachidonico dai lipidi di membrana: la PLA2 cardiaca, PLA2 citosolica, PLA2 secretoria. L'acido arachidonico può anche essere liberato tramite una combinazione dell'attività della fosfolipasi C e della di gliceride lipasi. Queste vie biochimiche sono bloccate dai corticosteroidi. In seguito alla sua mobilizzazione, l'acido arachidonico è ossigenato tramite quattro processi: la via della cicloossigenasi (COX),

differenza di Cox2, Cox1 è coinvolta nella produzione di prostaglandine che regolano la funzione fisiologica normale del corpo. Cox2, d'altra parte, è principalmente coinvolta nella risposta infiammatoria e nella produzione di prostaglandine che causano dolore e infiammazione. La P450 epossigenasi è un'altra classe di enzimi che catalizza la conversione degli acidi grassi poli-insaturi in epossidi. Questi epossidi possono avere effetti sia protettivi che dannosi sul corpo, a seconda del contesto. Gli isoprostani sono prodotti della perossidazione lipidica e sono considerati indicatori di stress ossidativo nel corpo. Possono causare danni cellulari e infiammazione. In sintesi, la sintesi degli eicosanoidi è un processo complesso che coinvolge diversi enzimi e fattori. Questi composti svolgono un ruolo importante nella regolazione di molte funzioni fisiologiche e possono essere coinvolti in condizioni patologiche come l'infiammazione e lo stress ossidativo.

metabolizzare l'acidoarachidonico, processato dalla fosfolipasi A2. La Cox2 invece, è un enzima molto attivo che produce grandi quantità di prostaglandine che determineranno la vasodilatazione, la formazione dell'edema, e sosterrà il processo infiammatorio. Questi due isoenzimi sono importanti perché rappresentano il bersaglio di farmaci antinfiammatori non steroidei.

Uno dei segni caratteristici dell'infiammazione, oltre al rossore e al colore, è rappresentato dal dolore. Il dolore è sicuramente il segno principale del processo infiammatorio, caratterizzato da un dolore anche a riposo. Questo dolore è prodotto da sostanze Prooncogene, come CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina) e la bradichinina. Questi segnali sono amplificati dalla presenza delle prostaglandine, amplificatori degli stimoli dolorosi. Lo stimolo viene percepito a livello centrale e produce una risposta centrale che tende non solo a controllarlo, ma anche a liberare

anche sostanze che portano a sostenere l'infiammazione per eliminare la causa e stimolare la guarigione del tessuto liberando sostanze che servono alla restituzione e alla differenziazione cellulare. I farmaci antinfiammatori sono efficaci nel controllare dolori di media entità; in caso di dolori forti, l'aspirina non è efficace da sola. In questo caso possiamo utilizzare delle associazioni tra farmaci, anche se la regola generale è che due farmaci antinfiammatori o due analgesici antinfiammatori non possono essere mai somministrati insieme. Nei casi gravi di dolore si effettua la somministrazione di, ad esempio, paracetamolo in associazione con analgesici oppioidi come Contramal. In Italia viene utilizzato il Coefferalgan (1g di paracetamolo e 30 mg di codeina), che presenta un'azione sinergica. I principali farmaci che vengono utilizzati nel controllo dell'infiammazione sono i glucocorticoidi e i FAS, farmaci molto attivi che inibiscono la fosfolipasi A2 e quindi inibiscono.sia la formazione delle prostaglandine, dei leucotrieni, deltrombossano, sono farmaci molto potenti ed efficaci. Sono dei farmaci fortemente immunosoppressori. Presentano il grande vantaggio di essere farmaci che inducono ritenzione di sodio, ricordiamo che quando si prende il cortisone si trattiene più acqua perché c'è un aumento di peso dovuto alla ritenzione di sodio. Quindi, oggi, utilizzando il cortisonico adeguato nella terapia adeguata riusciamo a controllare il processo infiammatorio. I Fans sono distinti diverse classi chimiche, e questa diversità chimica comporta caratteristiche farmacocinetiche diverse. Per quanto i Fans presentino notevoli differenze farmacocinetiche, tali farmaci hanno alcune proprietà in comune. Tutti i Fans tranne Nabumetone (chetone, un pro-farmaco che è metabolizzato a farmaco attivo acido) sono somministrati come acidi organici deboli. Il metabolismo della maggior parte dei Fans procede, in parte attraverso la

via dei citocromi CYP3A4 CYP2C appartenenti al sistemaenzimatico epatico dei citocromi P450. Mentre l'escrezione renale e la più importante via dieliminazione, quasi tutti questi farmaci sono sottoposti, in un certo grado, ad escrezione biliare oriassorbimento(circolo enteroepatico). La maggior parte dei Fans sono altamente legati alle proteineplasmatici 98% generalmente all'albumina. Tutti i Fans sono presenti nel liquido sinoviale doposomministrazione ripetute. I farmaci con breve emivita rimangono nelle articolazioni più a lungo,mentre i farmaci con emivita più lunga scompaiono dal liquido sinoviale ad una velocitàdirettamente proporzionale alla loro emivita.

FarmacodinamicaL'attività antinfiammatoria dei Fans è principalmente dovuta alla inibizione della sintesi diprostaglandine. Presentano anche altri meccanismi d'azione, tra cui inibizione di chemiotassi,riduzione della produzione di interleuchina-1, diminuzione della

produzione di radicali liberi ed anione superossido. L'aspirina acetila in maniera irreversibile e blocca la cicloossigenasi piastrinica, mentre la maggior parte degli altri Fans non selettivi sono inibitori reversibili.

Aspirina, indometacina, piroxicam, e sulindac sono inibitori selettivi della COX1: ibuprofen e meclofenamato inibiscono sia la COX1 sia la COX2 con la stessa efficacia.

I Fans riducono la sensibilità dei vasi alla bradichinina e istamina, ma non influenzano la produzione di linfochine dai linfociti T e antagonizzano la vasodilatazione.

Tutti i nuovi Fans hanno effetti analgesici, antinfiammatori ed antipiretici e tutti (tranne i farmaci selettivi sulla COX2 e i salicilati non acetilati) inibiscono l'aggregazione piastrinica.

Tutti i Fans provocano irritazione gastrica. Nefrotossicità è stata ampiamente segnalata per tutti i Fans che possono provocare anche epatotossicità.

La maggior parte dei Fans vengono assorbiti nel tratto gastrointestinale.

anche in presenza di cibo, è importante ricordare che questi farmaci bloccano la sintesi delle prostaglandine a livello dello stomaco, poiché le prostaglandine provocano eutrofismo gastroenterico, ed è sempre opportuno somministrare questi farmaci a stomaco pieno. Alcune persone rappresentano una predisposizione alla gastralgia, al dolore è il gastrico in seguito alla loro somministrazione e si consiglia di rimanere in posizione eretta per una mezz'ora dall'assunzione del farmaco. Quindi non solo il farmaco può essere preso con un alimento per ridurre bruciore di stomaco ma soprattutto questo si manifesta di più se il paziente è un paziente allettato. Se il paziente disteso l'antro, risulta essere più in basso della corpo dello stomaco e quindi la gastrolesività si manifesta nella parte superiore del o stomaco e quindi di bruciore epigastrico, senso di calore e bruciore. Se il paziente è allettato

Bisogna per lo meno farlo sedere o dargli una postura quanto più simile a quella eretta in modo da ridurre il tempo di contatto tra il farmaco e questa parte dello stomaco, oppure converrebbe effettuare la somministrazione di farmaci presenti in forme microiniziate o tramite formulazioni effervescenti; quest'ultima fa sì che il farmaco sia sciolto, venga ingerito, a contatto con l'acido dello stomaco che l'acido forte riprecipita l'acido acetilsalicilico ma sicuramente una forma microcristallina che può essere meno gastrolesiva. Si possono anche somministrare compresse gastroprotette, che vanno nello stomaco e non si scioglie, ma nell'intestino si scioglie.

Aspirina: Nome "aspirina" fu brevettato dalla Bayer il 6 marzo 1899, componendo il prefisso "a-" (per il gruppo acetile) con "-spir-" (dal fiore Spiraea, da cui si ricava l'acido spireico, ovvero l'acido salicilico) e col suffisso "-ina".

(generalmente usato per i farmaci all'epoca). L'aspirina (o acido acetilsalicilico o ASA; nome IUPAC: acido 2-acetossibenzoico) è un farmaco antiinfiammatorio non-steroideo (FANS) della famiglia dei salicilati. Il suo numero CAS è 50-78-2.

L'aspirina trova impiego come analgesico per dolori lievi, come antipiretico (per ridurre la febbre) e come antiinfiammatorio. Ha, inoltre, un effetto anticoagulante e fluidificante sul sangue, per questo il suo uso a piccole dosi aiuta a prevenire a lungo termine gli attacchi cardiaci.

Il nome "Aspirina" è stato inizialmente un marchio coniato dalla Bayer, ma in molti paesi è diventato il termine generico per indicare l'acido acetilsalicilico.

In passato l'aspirina ha trovato largo impiego nel combattere i sintomi dell'influenza; oggi si preferisce ricorrere ad altri farmaci, quali il paracetamolo. Un basso dosaggio di aspirina a lungo termine blocca irreversibilmente la formazione del

trombossano A2 nelle piastrine, con un conseguente effetto inibitore sull'aggregazione delle piastrine che si traduce in una fluidificazione del sangue. Questa proprietà la rende utile per ridurre l'incidenza degli infarti. L'aspirina prodotta a questo scopo è di solito confezionata in compresse da 100 mg; forti dosi di aspirina sono spesso prescritte immediatamente dopo attacchi cardiaci acuti.

Meccanismo d'azione: l'aspirina è un inibitore non selettivo di entrambi gli isoenzimi della COX, ma il salicilato è un inibitore molto meno efficace di entrambe gli isoenzimi. L'aspirina inibisce la COX in maniera irreversibile e inibisce l'aggregazione piastrinica a differenza dei salicilati non acetilati. L'aspirina interferisce anche con i mediatori chimici del sistema della callicreina inibendo, l'adesione dei granulociti alle pareti vasali danneggiate, stabilizzando i lisosomi e inibendo la chemiotassi dei leucociti.

polimorfonucleati e dei macrofagi. L'aspirina è efficace soprattutto per ridurre il dolore di lieve e moderata intensità tramite i suoi effetti sull'infiammazione e poiché probabilmente riduce stimoli dolorifici a livello subito.

Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
9 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Novadelia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Biologia Prof.