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Per farmaci che subiscono un massiccio effetto di primo passaggio
Fitta vascolarizzazione della mucosa orale
Assorbito più rapido e meno variabile rispetto all’orale
Via rettale
Quando non è praticabile ne la somministrazione orale ne quella
sublinguale (bambino piccolo o vomito)
Vascolarizzazione del retto permette che il 50% del farmaco
assorbito sia convogliato nella vena cava inferiore e che eviti
l’effetto di primo passaggio
Biodisponibilità poco riproducibile
Scarsa clearance
Via endovenosa
Intera dose del F in circolo
Aggirato assorbimento e effetto primo passaggio
Bidisponibilità 100% e eccellente riproducibilità
Scarsa clearance
Rapido aumento Cp aumenta effetto terapeutico ma anche tossico
Via intramuscolare e
sottocutanea
Vedi endovenosa
Assorbimento per im più rapido del sottocutaneo perché il primo
più vascolarizzato
Es insulina
Ev o im (soluzione) rapido effetto ipoglicemizzante sc
( sospensione) azione ipoglicemizzante prolungata
Via inalatoria
Per liquidi volatili, sostante lipofile e di piccole dimensioni
La superfice degli alveoli polmonari è estesa permeabile e perfusa
per questo assorbimento rapido
Es anestetici generali
Via transdermica
Farmaco messo a contatto con la cute per essere assorbito (no
effetto primo passaggio) e svolgere un’azione sistemica
Pomate o cerotti transdermici
Solo per farmaci lipofili
L’entità dell’assorbimento dipende dall’estensione della superfice
d’applicazione e dalla zona corporea interessata
Biodisponibilità
La biodisponibilità (F) è la quota di farmaco che, attraverso una
data via di somministrazione, raggiunge immodificato il circolo
sistemico
100% ev, im e sc
0-100% orale di solito >20%
<5% farmaci ad azione localizzata nel tratta gastrointestinale
Determinazione
biodisponibilità
Per determinare la biodisponibilità orale di un farmaco si
confrontano le curve di livello plasmatico ottenute somministrando
la stessa dose per via os e ev. In queste curve la Cp del farmaco è
diagrammata in funzione del tempo. Le aree sotto la curva
forniscono i valori di AUCos e AUCev. Fos corrisponde al rapporto
percentuale tra AUCos e AUCev
Biodisponibiltà
Variabili che la influenzano:
-lipofilia e dimensioni molecolari (diversi valori di LogP)
-velocità di dissoluzione e stato fisico della forma
farmaceutica (uso di polveri micronizzate di PA)
-suscettibilità alla degradazione chimica e enzimatica
(proteasi dei succhi digestivi no farmaci di natura
peptidica per via orale, effetto di primo passaggio)
-suscettibilità all’efflusso attivo a livello intestinale
(glicoproteinaP)
-altri fattori:età,patalogie, inetrazioni tra farmaci
(competizione per la glico.P es eritromicina e
claritromicina aumenta biodisponibilità della digossina)
Bioequivalenza
Due medicinali si dicono farmaceuticamente
equivalenti se condividono PA, dose, forma
farmaceutica e via di somministrazione
Due medicinali farmaceuticamente equivalenti
sono definiti bioequivalenti se la loro
somministrazione produce curve di livello
plasmatico sovrapponibili, in pratica se
generano in ciascun istante valori simili di Cè
2 farmaci con stessa biodisponibilità non sono
bioequivalenti
Distribuzione
È il processo di ripartizione del farmaco tra
il sangue e i vari tessuti
I farmaci lipofili penetrano nelle cellule e si
distribuiscono nel SNC
I farmaci idrofili si concentrano nei
compartimenti acquosi extracellulari
Le macromolecole rimangono confinate
nel letto vascolare
I farmaci lipofili si legano reversibilmente a
proteine (albumina, alfa-1 glico.) ciò riduce
l’entità della distribuzione
Fattore tempo
I farmaci raggiungono rapidamente i tessuti
maggiormente perfusi è più lentamente quelli
meno perfusi
La Cp in ciascun tessuto dipende dal flusso di
perfusione e dal volume del tessuto
considerato
Inizialmente >cervello e >muscoli in seguito
>per tessuti voluminosi e per i quali il farmaco
mostra tropismo (farmaco raggiunge
concentrazioni elevate nei tessuti ricchi di
sostanze per le quali possiede elevata affinità
es tetracicline elevata affinità per il Ca)
Distretti
Barriera ematoencefalica (poco permabile, solo
farmaci lipofili o idrofili neutri di piccolissime
dimensioni come l’etanolo diffondono per diffusione
passiva; carrier di membrana per farmaci idrofili es
levodopoa; F substrato della glicoproteina P es
loperamide)
In base al grado di permabilità capillare
- Tessuti con permeabilità elevata (fegato, milza e
midollo osseo) accessbili a tutti i F
- Tessuti con permeabilità scarsa (cervello) F lipofili
o con PM<150 D
-Tessuti con permabilità intermedia (tutti gli altri
tessuti) accesibili a F non macromolecolari
Legame alle proteine
La Cp di un F è la somma delle concentrazioni della forma libera e
legata
I F lipofili e carichi negativamente al Ph fisio. Si legano
all’albumina occupando i siti di tipo I (warfarin)
F lipofli e neutri al ph fisio. Occupano i siti di legame II (nifedipina
e diazepam)
F idrofili sono poco legati alle proteine
Interazioni (warfarin)
Volume di distribuzione
L’entità con cui un farmaco si distribuisce nei tessuti
è espressa dal suo volume di distribuzione (Vd).
Maggiore è il Vd maggiori sono le Concentrazioni
tissutali e minore è la sua Cp.
È un parametro dato dal rapporto tra la quantità di
farmaco presente nell’organismo (dose
somministrata per via ev) e la corrispondente Cp
all’equilibrio del processo di distribuzione (Cp0)
È espresso in litri per unità di peso corporeo
Un basso Vd non è in genere conveniente ai fini
terapeutici perché tende a limitare la concentrazione
tissutale del F ad eccezione di quelli che devono agire
nel torrente ematico es antitrombotici
Vd e Farmaci
Il Vd è favorito da un elevato logP da un basso PM ed è sfavorito
dalla natura anionica al ph fisio.
Un anione idrofilo si lega poco all’albumina ma diffonde con
difficoltà attraverso le membrane; un anione lipofilo, invece,
attraversa le mebrane ma si lega all’albumina
La Metabolizzazione
Metabolizzazione F in metaboliti
Gli enzimi sono presenti specialmente nel fegato
Contribuisce con l’escrezione all’eliminazione del F dall’organismo
Tutti i F lipofili sono convertiti in metaboliti idrofili più
efficentemente escreti per via renale e/o biliare
Molteplicità delle vie di
metabolizzazione
Un metabolita a sua volta dà origine ad altri metaboliti
Attività biologica dei
metaboliti e profarmaci
Un metabolita può o meno avere azione
terapeutica (chiave diversa da quella originale
che può o meno adattarsi alla serratura)
Uno sostanza farmacologicamente inattiva che
viene biotrasformata in una attiva è detta
profarmaco ed il processo è detto
bioattivazione
I profarmaci sono più lipofili e/o più idrolubili
rispetto al PA che liberano e vi si ricorre per
migliorare le proprietà farmacocinetiche del F di
partenza
Classificazione delle
reazioni di
metabolizzazione
2 categorie
- reazioni di funzionalizzazione (fase I) : consistono
nell’introduzione o nella modificazione di un gruppo funzionale e
includono l’ossidazione, la riduzione e l’idrolisi
- reazioni di coniugazione (fase II) : consistono nell’addizione di un
residuo di acido glucuronico, solfato, acetile, metile ecc. a un
gruppo funzionale (OH, COOH)
Ossidazione
I citocromi P450 sono i più importanti enzimi ossidativi
Utilizzano l0ossigeno molecolare come ossidante e sono dotati di
eme come gruppo prostetico
Ciascun CYP è accoppiato ad una reduttasi flavinica che si serve
del NADPH come riducente
I 2 enzimi operano in concerto
I CYP450 fanno parte del sistema microsomiale epatico,
intestinale, renale, polmonare e altri tessuti
Si suddividono in famiglie (CYP1 ,2 ECC.) sottofamiglie (CYP2A, 2B
ECC.) e isoforme (CYP1A2, 3B4 ECC.)
Altri esempi di enzimi ossidativi:
MAO (monoammino-ossidasi) usano l’oosigeno molecolare sono
localizzate nei mitocondri dei neuroni, del fegato, delle piastrine e
della mucosa intestinale; substrati sono l’adrenalina, la
noradrenalina, la serotonina, la dopamina
Le deidrogenasi localizzate nel citosol, utilizzano il NAD O IL NADP
come agente ossidante
Reazioni di riduzione e
idrolisi
I CYP450 reduttasi utilizzano il NADPH come agente riducente e
catalizzano reazioni di riduzione
Le reazioni d’idrolisi (profarmaci) sono catalizzate da idrolasi
aspecifiche localizzate nel plasma e nel REP liscio di fegato, rene e
altri organi; esterasi specifiche idrolizzano substarti endogeni
(ACH)
Reazioni di coniugazione
1/3 dei F subisce glucuronazione a livello delle funzioni
COOH, OH e quste reazioni sono catalizzate dalle
UDP-glucuroniltrasferasi (UGT) enzimi che utilizzano l’acido
UDP-glucuronico come donatore di acido glucuronico; i
prodotti sono detti glucuronidi e sono molto più idrofili dei
rispettivi substrati
La N-acetilazione è una reazione di coniugazione a carico
delle funzioni NH2 che porta alla formazione di derivati
acetamidici. Il residuo acetilico è fornito dall’acetilCoA, la
reazione è catalizzata dalla N acetiltrasferasi
La O metilazione di gruppi OH porta a derivati O metileteri
più lipofili del F precursore (es biotrasformazione delle
catecolamine ad opera delle COMT)
La N metilazone di ammine III produce derivati ammonici IV
più idrofili del F substrato in quanto presente una carica
permanente Entità della
metabolizzazione
I F lipofili sono eliminati per via metabolica
mentre gli idrofili per escrezione reale e/o biliare
Eccezioni:
-Amantidina è lipofila ma eliminata immodificata
per via renale
-Levodopa, idrofilo ma metabolizzato
rapidamente
L’entità della metabolizzazione dipende non solo
dalla suscettibilità a fungere da substrato ma
anche da variabili fisiopatologiche (età, malattie
ep