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Effetti della funzione neuromuscolare

Forza di contrazione del muscolo: +

Resistenza alla fatica: +/-

Effetti nocivi:

  • Disturbi cardiovascolari
  • Disturbi neurologici
  • Turbe psichiatriche
  • Abuso e dipendenza

Queste sostanze portano a rischi significativi nel tempo, soprattutto. All'inizio producono effetti molto efficaci soprattutto a livello del sistema nervoso centrale. Con il tempo, producono un effetto chiamato "tolleranza inversa" che porta prima alla dipendenza e in seguito all'abuso di queste sostanze.

La prima cosa che viene notata nell'atleta è l'umore, che si trova anche correlato alla sensazione di autostima crescente prestazioni sportive. Scatta il meccanismo automatico dove si attribuisce all'assunzione della sostanza tutti i risultati benefici che si sono provati. Il massimo dell'attività si ha proprio all'inizio dell'assunzione di queste sostanze.

queste sostanze; subito dopo scatta la ricerca dell'appagamento che la droga ci ha fornito. Continuando ad assumere la droga nel tempo la manovra diventa compulsiva. Si ha una riduzione della sensibilità dei recettori sulle membrane neuronali (diminuisce sensibilmente il numero di recettori); questo con la contemporanea assunzione della droga porta ad aumentare la dose stessa da assumere per avere lo stesso effetto ottenuto inizialmente. Se la stimolazione dei circuiti monoaminergici determina uno stato complessivo di innalzamento dell'umore significa che una loro ridotta funzionalità causerà l'effetto opposto: depressione.

L'atleta, non accorgendosi di essere diventato dipendente, aumenterà la dose e diventerà sempre più dipendente finché non si arriverà ad un punto dove le sostanze assunte saranno altamente tossiche per l'organismo stesso. A livello del sistema nervoso vegetativo non c'è una

  1. Tachicardia, ipertensione (FPA anche a dosi basse).
  2. Vertigini, cefalea.
  3. Ansia, aggressività, irritabilità, anoressia, insonnia, depressione alla sospensione, confusione, delirio, riduzione libido, allucinazioni visive, schizofrenia, psicosi.
  4. Tremori, dolori muscolari e articolari.
  5. Colpo di calore.
  6. ABUSO E DIPENDENZA.

libido, allucinazioni visive, schizofrenia, psicosi.

Tremori, dolori muscolari e articolari.

Colpo di calore.

ABUSO E DIPENDENZA.

RISCHI PER L'ATLETA: RAPPORTO DOSE/EFFETTO STIMOLANTI

La tossicità di queste sostanze, talvolta letali, dipende da una serie di fattori non stabili.

Fattori che alterano il rapporto dose/effetto sono di tipo:

  • Ambientali temperatura, rumore, isolamento, stimoli esterni;
  • Individuali metabolici, stato fisico, riguardano la sfera soggettiva dell'atleta.

Osservando le dosi crescenti di amfetamine e trattando con dosi che arrivano fino a 45 mg/kg di peso corporeo questi topi, si nota che non si ha alcun effetto di letalità su di essi. Tutto questo ad una temperatura di 4°C.

Con una temperatura nettamente superiore (30°C) e una dose molto ridotta rispetto alla precedente il tasso di mortalità riscontrato è del 100%. La mortalità dipende soprattutto per problemi di tipo cardiovascolare.

Questi effetti

di tossicità cambiano in maniera significativa in base alle condizioni ambientali. A prova di questo si ricorda in particolare la morte per doping di Tom Simpson, per infarto del miocardio dovuto al caldo eccessivo durante la competizione a cui stava competendo e all'amfetamina da lui assunta per migliorare la propria prestazione. Effetti avversi della cocaina: - Tachicardia, ipertensione, occlusione coronarica. - Dilatazione pupillare. - Ansia, aggressività, irritabilità, anoressia, insonnia, depressione alla sospensione, confusione, delirio, riduzione libido, allucinazioni visive, schizofrenia, psicosi. - Interazioni con alcool (aumento cardiotossicità). - Colpo di calore. - ABUSO E DIPENDENZA. Progressione temporale degli effetti collaterali, dannosi e tossici da cocaina Questa foto rappresenta l'attività di un cervello dove il segnale giallo visibile, tradotto da risonanze magnetiche nucleari, indica una maggiore attività cerebrale. Assumendo

sostanze come la cocaina vi è un eccesso di attivazione monoaminergico che nel tempo produce eccitotossicità. Un effetto di ovvero si parla della tossicità da eccessiva stimolazione dei neuroni. Si produce una accelerazione della morte neuronale che accompagna fisiologicamente il nostro stato di invecchiamento.

Effetti avversi per assunzione di ecstasy:

  • Tossicità cardiaca, polmonare, renale, vascolare (CID), muscolare (rabdomiolisi) ed epatica.
  • Iperpiressia, sudorazione, disidratazione.
  • Convulsioni.
  • Crisi di panico, turbe psicotiche.
  • ABUSO E DIPENDENZA. (> 12mcg/ml)

Caffeina:

Come sostanza dopante è poco interessante perché ha degli effetti molto soggettivi. Alcune persone ne risentono in maniera molto netta mentre altre proprio non subiscono affatto gli effetti della sua assunzione.

Secrezione HCl

gastrico- Pressione sanguigna, frequenza e contrattilità cardiaca a riposo- Lipolisi- Contrattilità muscolo scheletrico- Aumento del consumo di O2 e del metabolismo basale- Aumento della diuresi- Potenziamento dell'analgesia da FANS I suoi effetti sono attribuiti all'antagonismo sui recettori per l'adenosina (A1, A2 e A3): tachicardia, ansia, sensibilità al dolore ect.; all'inibizione delle fosfodiesterasi che degradano il cAMP e cGMP, secondi messaggeri intracellulari dell'adrenalina e noradrenalina; all'aumentato release di adrenalina dal surrene. I suoi effetti stimolanti sono: sensazione di aumentato benessere, vigore, euforia, sicurezza, maggior resistenza alla fatica (aumentata disponibilità di grassi e ridotto utilizzo del glicogeno), miglioramento di prestazioni ideative e pratiche. Vi sono comunque forti variabili in funzione della personalità e delle aspettative del soggetto. Effetti avversi della caffeina: ansia,

insonnia, nervosismo ed irritabilità, tachicardia ed aritmie, convulsioni, coma, acidità gastrica, ulcera peptica, ipercolesterolemia.

β2 agonisti: Farmaci antiasmatici, simpaticomimetici. Caratterizzati dalla specificità d'azione sui recettori β2 responsabili dell'abroncodilatazione e della vasodilatazione dei vasi che irrorano il muscolo scheletrico. Producono una lieve diminuzione delle resistenze periferiche perché il tessuto muscolare accetta più sangue.

Si ha, a seconda della tipologia di β2, un aumento della glicogenesi muscolare ed epatica e l'aumento di rilascio di glucagone. Avviene per i β2 agonisti che non hanno un alto grado di selettività e quindi agiscono anche sui recettori β1. Rilassamento della muscolatura liscia uterina.

Il motivo principale per il quale vengono considerati doping è legato alla vasodilatazione a livello muscolare più che per l'abroncodilatazione che comunque per essere

attuata deve indurre una somministrazione ravvicinata al momento dellacompetizione per non perdere il suo effetto.

La vasodilatazione non riguarda solo l'aumentata irrorazione del muscolo scheletrico; il sangue deve incontrare anche un substrato più recettivo rispetto ai nutrienti che arrivano e al fattore trofico. Per effetto dell'attività sul flusso ematico netto che arriva al muscolo e la sensibilizzazione delle fibrocellule muscolari a una serie di fattori che provengono dalla circolazione ematica, effetto anabolico. Il muscolo scheletrico tende ad unI β2 agonisti, se somministrati cronologicamente, portano ad anabolismo muscolare, ovvero si ha la condizione del muscolo che incrementa la sintesi proteica. La sintesi proteica è utile a formare proteine contrattili nella cellula muscolare che aumenta le sue dimensioni, si sviluppa con maggiore facilità, risponde meglio agli stimoli allenanti, aumenta la quantità dei mitocondri.

avrà un trofismo maggiore e una capacità contrattile superiore come risultato del potenziamento della crescita del muscolo. Questo è effetto ricercato nei β2 agonisti; è pari al 25% di ciò che si ottiene con gli steroidi anabolizzanti e inoltre la loro assunzione è meno pericolosa. Presi insieme agli steroidi anabolizzanti l'effetto anabolico sarà ancora maggiore; questo potenziamento non è reversibile e rimane stabile anche quando si smette di assumere il farmaco. I rischi non sono particolarmente elevati se considerati nell'uso clinico, se non che queste sostanze vengono utilizzate in quantità eccessive (in particolare per l'effetto antiasmatico). Spesso vengono trovate sostanze, come il clembuterolo, per l'uso veterinario. I quantitativi sono molto superiori (tarate per organismi che pesano dai 3 ai 7 quintali); quando si fa uso di quantitativi così alti non si ha un riscontro preciso.

degli effetti collaterali e della tossicità. Quando però si ricade sulla significativa stimolazione del sistema simpatico si ricade in problematiche cardiovascolari pericolose. Alcuni esempi: bambuterolo, clenbuterolo, fenoterolo, formoterolo*, reproterol, salbutamolo*, salmeterolo*, terbutalina*, sostanze affini. Utilizzati originariamente per il loro effetto broncodilatatore. Ammessi solo in precise circostanze* e somministrati in forma aerosolica. Oggi clembuterolo e salbutamolo 8>1 mg/ml) sono anche banditi per il loro effetto anabolizzante.
Steroidi anabolizzanti
Sono i più ricercati e diffusi nel mondo del doping perché danno luogo ad un incremento. In molti sport la muscolarità è diventata sempre significativo della massa muscolare maggiore; si veda anche come gli sport evolvono nel tempo e richiedano caratteristiche sempre più specifiche per avere migliori prestazioni.
capacità di aumentare la sintesi proteica:
L'uso di steroidi anabolizzanti può comportare gravi rischi per la salute, tra cui danni al fegato, problemi cardiaci, alterazioni ormonali e disturbi psicologici. È importante sottolineare che l'uso di tali sostanze è vietato nel mondo dello sport e può comportare sanzioni disciplinari.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
132 pagine
2 download
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saracoccolini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e tossicologia del doping e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Sestili Piero.