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OSSIDOCONE
Compresse orali rivestite con film a rilascio immediato ⇒
L’ossicodone è in combinazione con dosi fisse di paracetamolo per il trattamento del dolore
moderato e grave (nocicettivo somatico e viscerale, osseo e neuropatico)
È usato per avere una risposta veloce ma che sia duratura nel tempo, che possa anche implicare la
ri-somministrazione del farmaco ma che deve smussare le colline della curva farmaceutica. 99
Caratteristiche peculiari
Rapido inizio dell’effetto analgesico
Assorbimento bifasico (iniziale per dissoluzione e secondario per diffusione)
Analgesia costante e continua per 12 h
Raggiungimento dello stato stazionario in 24 h
Può essere usato per individuare la dose efficace
Rispetto alla morfina ci sono una serie di vantaggi
Migliore profilo farmaceutico
Effetto analgesico più rapido
Livelli plasmatici dei metaboliti attivi clinicamente inefficaci
Due volte più potenti della morfina
Nelle donne la concentrazione plasmatica più elevate dei maschi
IDROMORFONE
È disponibile in forme orali con sistemi push-pull. È un agonista mu, 5 volte più potente della
morfina quindi ne è una valida alternativa.
FENTANIL
Forme farmaceutiche possono essere
Cerotto transdermico, è uno dei risultati più importanti per la terapia del dolore cronico nel
paziente oncologico terminale: permette di rilasciare delle quantità prestabilite di PA al
fine di coprire determinati periodi.
Lollipop orosolubile per mucosa orale
Indicato nel dolore severo stabilizzato con rari episodi di riacutizzazione
Da somministrare in pazienti considerati “tolleranti agli oppioidi”
Durata d’azione di 72 h
La dose massima è di 30 mg per applicazione
Il cerotto ha un tempo di latenza, se lo rimuovo prima che sia esaurito io ho una finestra di 24 h
che permette di dotarmi di un nuovo cerotto nel caso io non ne avessi un altro a disposizione: è
bene avere un altro cerotto in quanto in assenza di fentanile il dolore si farebbe sentire
nuovamente.
Oligomerizzazione dei recettori oppioidi: conseguenze farmacologiche
I recettori possono cooperare tra di loro dando fenomeni di riorganizzazione
(oligomineralizzazione) che può comportare la modificazione dell’affinità per gli oppioidi: la
terapia può influenzare questo e posso avere due casi
→ cooperazione positiva quindi associando due agonisti (metadone e morfina) ho sinergismo o
additività
→ negativa dove due sostanze (es metadone e ossidocone) danno azione inferiore dell’azione che
avrei con il singolo componente
ANTITROMBOTICI
Sostanza che previene la formazione dei trombi 100
Sono farmaci che hanno come bersaglio il sangue, dove le cellule e la matrice extracellulare sono
liberi e fluidi. Sono sostanze che interagiscono con i processi coinvolti nella coagulazione del
sangue, legati a una cascata di eventi che è necessaria a proteggere il sistema (devono rendere il
sangue denso al punto giusto).
Possono avere
• inibitori indiretti della trombina, fattore principale che stimola il fibrinogeno a produrre
fibrina: non agiscono direttamente sull’enzima ma sui sistemi di attivazione
• quelli che agiscono direttamente sulla trombina
• farmaci che agiscono sulle piastrine,
• agenti fibrinolitici, cioè agiscono sul trombo già formato andando a cercare di scioglierlo co
sostanze che attivano un altro enzima (plasminasi) che a differenza della trombina rimuove
i legami delle catene di fibrina e quindi portano alla distruzione del coagulo.
Il meccanismo della coagulazione si innesca quando c’è l’attivazione della trombina, che si attiva
quando ho una causa come una ferita: se io non ho una lacerazione del tessuto del sangue non c’è
l’attivazione della coagulazione dato che il sangue ha una viscosità che è determinata da continui
processi che si contrastano l’un l’altro.
Nella coagulazione ho una via intrinseca e estrinseca: la via estrinseca per la lesione del tessuto
vascolare mentre quella intrinseca salta un po’ di tappe e viene attivata ad esempio nelle
infiammazioni vagali o delle sottomucose, viene attivata nel momento in cui ad esempio c’è un
taglio superficiale.
Molti farmaci agiscono sulla trombina dato che ha un ruolo centrale, se è il bersaglio io posso
andare a controllare la cascata coagulativa
Tipi di farmaci
Cumarinici: producono fattori II, VII, IX e X non funzionanti rendendo il sangue ipercoagulabile
Eparina: esalta l’attività dell’ATIII, che si lega alla trombina formando un complesso ATIII-T inattivo
Eparina a basso PM: inibiscono prevalentemente il fattore Xa
Aspirina: inattiva la via di attivazione piastrinica dipendente dal TxA2, per acetilazione irreversibile
della ciclossigenasi
Devo distinguere due eventi
Prevenzione: farmaci prevengono
Rimozione: devo rimuovere ciò che è accaduto
DICUMAROLICI
La warfarina, composto dicumarolico, agisce inibendo la conversione
della vitamina K nel suo 2,3 epossido: la vitamina K è responsabile
della carbossilazione di fattori della coagulazione II, VII, IX, X,
proteina C ed S (la decarbossilazione avviene a livello del fegato).
Quindi il sangue è più fluido e c’è il rischio di emorragie.
→ Il termine vitamina è attribuito a sostanze utili per il
funzionamento dell’organismo ma che l’organismo non sa costruire.
La sua attività è prevenuta dal fitonadione (vitamina K1) che è meno sensibile all’attività della
warfarina. 101
L’attività antitrombotica (legata all’inibizione di II e X) è dissociata dall’attività anticoagulante in
vitro (legata all’inibizione di VII): questo perché in vitro avrò delle diverse interazioni dato che
manca il bersaglio (fegato) rispetto al vivo.
La precoce riduzione dei livelli di proteina C è ritenuta il fattore responsabile della necrosi cutanea
dovuta alla warfarina.
Prima era impiegata la eparina che però interagisce con la antitrombina III, che è più diretta e
agisce direttamente nel sangue e non al livello del fegato.
L’eparina è un mucopolisaccaride cioè uno zucchero complesso acido (perché ha dei gruppi SO3H)
e molto idrofilo quindi non è per niente facile far arrivare tale molecola a livello del sangue: lo
potrei fare con endovena ma a un paziente rischio trombotico non è il massimo.
(eparina può essere utilizzata nelle provette delle analisi del sangue come anticoagulante)
Con la warfarina quindi ho trovato il modo per migliorare la compliance dei numerosi pazienti che
sono in terapia con questo farmaco.
ANTICOAGULANTI ORALI
• Meccanismo d’azione: Inibitori degli enzimi Vitamina K 2,3-epossido reduttasi e 2,3-
chinone reduttasi
• Al contrario dell’eparina, possono agire solo in vivo
WARFARINA (Coumadin)
Sale sodico rapidamente e completamente assorbito per os. biodisponibilità: 100%
Forte legame alle proteine plasmatiche (95-99%); interazioni con altri farmaci (tossicità:
emorragie). Il farmaco libero è la forma attiva.
V di distribuzione ridotto (Vd = 0.1-0.2 L/kg).
Emivita molto lunga (t1/2 = 15-70 h), probabilmente a causa del legame con le proteine.
La reazione catalizzata dalla vitamina K avviene nel fegato quindi l’attività dal punto di vista
farmaco-terapeutico è minore nel caso di patologie al fegato dato che il bersaglio deve
raggiungere il target in forma attiva.
Non possiamo pretendere un’azione immediata, mentre con l’eparina ho azione immediata
perché per via parenterale raggiunge rapidamente la sua concentrazione, interagisce e ha effetto;
i dicumarolici li assumo per os perché hanno elevata biodisponibilità però non li posso usare per le
emergenze dato che prima devo esaurire i componenti della coagulazione maturi.
Quando assumo la W, che arriva al fegato e inibisce il processo biochimico che è responsabile del
rilascio dei componenti maturi della coagulazione ma non ha alcun effetto su quelli già
precedentemente formati.
Non posso usarli per emergenza perché l’emivita medio di quello che si deve esaurire per vedere
un certo tipo di attività è di 1 giorno/ 1 giorno e mezzo.
Lo posso usare però per il mantenimento di una attività, stabilisco la dose di che inibisce una certa
quantità di componenti la fine di avere una fluidità corretta: W ha uso cronico.
È una classe di farmaci che sono sostanze lipofile che si lega alle proteine plasmatiche in alta
percentuale (il 98%, solo il 2% è la frazione libera) che vanno incontro a metabolismo epatico,
→
vengono coniugate all’acido glucuronico ha metabolismo inducibile cioè alle prima 102
somministrazioni il fegato potrebbe non metabolizzarlo ma con l’andare del tempo è in grado di
metabolizzarlo quindi la dose che io dovrà fornire in un secondo momento sarà più elevata
altrimenti non avrei una concentrazione sufficiente per avere l’effetto.
Warfarina ha piccolo volume di distribuzione relativamente basso cioè il suo volume di
distribuzione è apparente è poco più grande del sangue ovvero nel corso della terapia cronica
qualsiasi alterazione possa avvenire a carico di questa molecola per quanto riguarda le proteine
plasmatiche o il metabolismo epatico possono cambiare drasticamente la sua attività. Non tutte le
molecole che hanno elevato legame con le proteine plasmatiche con elevato metabolismo epatico
si comportano in questo modo: avendo un piccolo V di distribuzione quello che non viene
spiazzato rimane sul sangue e aumenta la concentrazione. Gli effetti della variazione della
concentrazione la percepisco dopo 2 giorni e non subito quindi è una pericolosità: richiedono
infatti un accurato monitoraggio.
Sono farmaci usati anche per le derattizzazioni in quanto i ratti non muoiono subito ma dopo 2-3
giorni dopo l’ingestione del cibo contaminato e non immediatamente come farebbe il cianuro.
Qualsiasi farmaco che io assumo quando sono in terapia con W è un nemico perché potrebbe
Spiazzare W dai siti e causare accumulo che potrebbe causare emorragia
Può potenziare l’attività metabolica e quindi rende il dicumarolico meno efficace e quindi
sono a rischio trombotico
Sono stati inventati degli anticoagulanti di nuova generazione non perché i dicumarolici non siano
validi ma perché richiedono un continuo monitoraggio.
Le sostanze che causano la variazione della loro azione sono tutti i FANS che legano le proteine
plasmatiche pote