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– COMPLESSO SNARE
– COLLATERALE DI RENSHAW (cos’è questo? È il collaterale inibitorio che controlla l’attività dei
motoneuroni alfa).
Queste due tossine, sono uno dei principali esempi che si usano in farmacologia per dimostrare che un
bersaglio molecolare non è sufficiente ad identificare un’attività tossicologica e farmacologia. Qui infatti il
taglio è sulle stesse proteine, ma la risposta finale è opposta. Qui infatti l’effetto finale è a livello di un
motoneurone alfa, in cui l’azione è applicata ad un collaterale glicinergico; l’attività di questi motoneuroni
di solito è inibita da tali collaterali che rilasciano continuamente glicina e li inibiscono.
C’eravamo lasciati su questa cosa qua, su questo interrogativo, soprattutto per
quanto riguarda i biologi.
Vi ho lasciati con questo interrogativo perché, oltre al fatto che lo tratto nel mio
lavoro e che come argomento mi piace tantissimo, è l’esempio che utilizzo
normalmente per provare a capire che il bersaglio molecolare di una molecola, non
necessariamente di un farmaco ma una sostanza qualsiasi, non significa capirne
veramente il funzionamento.
Si usa come esempio la tossina botulinica e quella tetanica per provare a
rappresentare come uno stesso bersaglio molecolare, possa generare un effetto
opposto sull’organismo.
Con la tossina botulinica si muore di paralisi flaccida mentre con la tossina tetanica
si muore di paralisi spastica, nonostante il bersaglio molecolare sia lo stesso.
Entrambe le tossine agiscono sulle sinapsi
Abbiamo detto che tutti i diversi punti della sinapsi si prescrivono molto bene ad
una regolazione farmacologica, anzi la maggior parte dei farmaci oggigiorno in un
qualche modo attivano o spengono, quindi regolano, le attività delle sinapsi.
Quindi attivano, regolano o spengono l’attività di un sistema, ed è da questo che è
dovuto il loro effetto terapeutico.
[slide mancante]
Questi sono alcuni punti di cui ve ne parlerò. Vi ho aggiunto questa slide che mi è
piaciuta molto, dove praticamente potreste studiare metà corso qui sopra.
Mette tutti i bersagli molecolari di cui vi ho parlato, tra cui i canali del calcio, canali
del sodio, i trasportatori, i recettori pre e post-‐sinaptici e per ciascuno di questi vi
dice un effetto farmacologico, i farmaci o le sostanze che agiscono su questi che
servono a dimostrare la veridicità di quanto abbiamo detto.
Farmaci che stimolano i recettori post-‐sinaptici: nicotina, muscarina e ACh.
Non sono farmaci, a parte la nicotina quando si vuole smettere di fumare.
Farmaci che ancora stimolano i recettori post-‐sinaptici: tropina.
Farmaci che bloccano la retroazione, per esempio la cocaina.
Potete trovarlo come esempio che può essere utile per rivedere le cose che in quella
figura abbiamo visto in maniera molto semplificata del neurone pre-‐sinaptico e
post-‐sinaptico.
Esistono delle molecole capaci di regolare il rilascio delle vescicole? E se esistono,
come funzionano?
Si è venuto a sapere che queste due molecole erano le due più grandi tossine che
sono state le più studiate in natura, che sono il prodotto del clostridium tetani e del
clostridium botulinum, cioè la tossina tetanica e la tossina botulinica.
Perché agiscono in diversi modi?
Questa mi serve d’aggancio, solo per ricordavi su come è fatto il terminale.
Tutti gli eventi che vedete lì avvengono contemporaneamente ad una velocità
elevatissima, avvengono migliaia di volte in un secondo.
Ma quelle vescicole che normalmente rappresentiamo attaccate lì, in realtà
subiscono un ciclo in cui sono libere nel terminale.
Esse sono libere nel terminale quando devono essere accumulate, quando il
neurotrasmettitore deve essere immagazzinato contro gradiente, dopo di che
devono tornare perché non sono utilizzabili.
Il sistema non le può utilizzare per aumentare il rilascio del neurotrasmettitore.
Quelle che il sistema può utilizzare sono queste perché una volta che il
neurotrasmettitore è stato immagazzinato vengono ancorate al terminale.
Per questo, quando il calcio entra nella cellula, quando il neurone si depolarizza, la
risposta viene in millisecondi.
Se dovessero arrivare da qua (*più o meno all’altezza di dove avviene la
gemmazione), alle vescicole occorrerebbero dei secondi, minuti o delle ore, perché
sarebbe un movimento continuo ma lento.
Il segnale è così rapido perché sono queste (*quelle ancorate al terminale) le
vescicole che rispondono immediatamente. Rispondono immediatamente perché
sono pronte e già agganciate con queste proteine qua.
Quelle proteine costituiscono una delle strutture più ingegnose che la biologia abbia
mai creato.
Quelle vescicole che rappresentiamo sempre come se fossero solamente un doppio
strato lipidico, in realtà sono costituite da tantissime proteine, dove ognuna ha una
funzione diversa ed è questo che garantisce il corretto rilascio del
neurotrasmettitore.
Sono presenti sulle vescicole dei trasportatori che devono accumulare il
neurotrasmettitore e sono queste