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PASSAGGIO DEI FARMACI ATTRAVERSO IL LATTE NELLA VIA DI ESCREZIONEMAMMARIA

I farmaci che sono possibili da trovare nel latte materno sono: quelli con basso legame alle proteine del plasma materno, quelli con basso peso molecolare, le basi deboli e quelli con bassa liposolubilità. L'emivita di un farmaco che si trova nel latte è breve, poco prima o durante la poppata.

PARAMETRI FARMACOCINETICI

- Finestra terapeutica: per ogni farmaco è necessario stabilire la dose terapeutica o un range terapeutico. Quest'ultimo è l'intervallo di dose/concentrazione curativo entro il quale il farmaco da un effetto terapeutico.

- Dose di carico: si usa quando è necessario raggiungere un effetto terapeutico immediato.

- l'EC50 è la concentrazione di un dato farmaco tale da produrre il 50% dell'effetto massimale. Rappresenta la potenza del farmaco potendo affermare che tra più farmaci interagenti con lo stesso sistema recettoriale.

è più potente quello dotato di minore EC50.

Curva dose-effetto: curva relativa alla concentrazione plasmatica di un farmaco. (non tutti i soggetti rispondono allo stesso modo di una stessa dose di farmaco).

Indice terapeutico: è il rapporto tra “dose letale” (DL) nel 50% della popolazione e la “dose efficace” (DE) nel 50% della popolazione. Un farmaco per essere considerato sicuro deve avere una DE50 più bassa della DL50; quindi l’indice per la sicurezza deve essere maggiore di 1.

Emivita dei farmaci (T1/2): è il tempo necessario affinché la concentrazione plasmatica del farmaco venga dimezzata (50%). L’emivita è espressa in ore. Vuol dire che nel sangue dopo due ore, quel farmaco, dopo l’assunzione, è dimezzato.

Farmacodinamica: Studia gli effetti biologici e fisiologici sull’organismo e i loro rispettivi meccanismi d’azione. Oltre all’interazione come i recettori, possono agire

direttamente al canale ionico. Enzimi Sono proteine che catalizzano reazioni chimiche all'interno delle cellule. I farmaci possono agire sugli enzimi inibendone o potenziandone l'attività. Questo può influenzare il metabolismo delle cellule e quindi avere un effetto terapeutico. Trasportatori molecolari Sono proteine che facilitano il trasporto di molecole attraverso le membrane cellulari. I farmaci possono influenzare l'attività dei trasportatori molecolari, alterando così il trasporto di sostanze all'interno e all'esterno delle cellule. In conclusione, i bersagli dell'azione dei farmaci possono essere recettori, canali ionici, enzimi o trasportatori molecolari. L'interazione dei farmaci con questi bersagli può avere un effetto terapeutico sulle cellule dell'organismo.

alla proteina del canale alterandone la funzione.

enzimi: la molecola di farmaco è un analogo del substrato dell'enzima e si comporta come inibitore competitivo dell'enzima stesso, oppure la molecola di farmaco agisce come falso substrato.

trasportatori: sono chiamati anche Carrier. Hanno un sito di riconoscimento per una determinata specie, ma possono essere anche bersagli per i farmaci, il cui effetto è quello di bloccare il sistema di trasporto. Sono utili per ioni e piccole molecole.

I RECETTORI possono essere:

  • DI MEMBRANA: classi di molecole che trasducono all'interno delle cellule informazioni mediate da neurotrasmettitori, ormoni o farmaci che non sono in grado di attraversare la membrana cellulare. Sono proteine che si estendono attraverso il doppio strato fosfolipidico e sono: a canale ionico (ionotropici), accoppiati a enzimi, accoppiati a proteine g (metabotropici).
  • INTRACELLULARI: rappresentano il bersaglio di ormoni e farmaci.

Liposolubili e molecole gassose che sono in grado di attraversare la membrana plasmatica. I recettori nucleari, si trovano per l'appunto all'interno del citoplasma, quindi il ligando deve essere liposolubile.

Esistono 4 tipi di RECETTORI o superfamiglie:

  • Canali ionici attivati dal ligando: sono complessi macrocolecolari formati da subunità proteiche. Le subunità sono costituite da singole catene polipeptidiche che attraversano la membrana cellulare da 2 a 6 volte. L'apertura del canale è la causa del legame tra il ligando (molecola in grado di interagire con un recettore producendo una risposta fisiologica) e il sito presente nella parte extracellulare del recettore, producendo un rapido flusso di ioni in entrata o in uscita.
  • Recettore colinergico nicotinico dell'acetilcolina: è costituito da 4 subunità. La struttura possiede 2 siti di legame dell'Ach, che devono essere legati entrambi da molecole di Ach per attivare il

recettore.- Meccanismo di cancello: i recettori di questo tipo controllano gli eventi sinaptici più veloce del sistema nervoso, dove il neurotrasmettitore agisce sulla membrana postsinaptica di una cellula muscolare o nervosa e ne aumenta la permeabilità a particolari ioni.

Recettore per il GABA: oltre ai siti di legame per il GABA, presenta sulla superficie extracellulare delle subunità alfa, siti di legame per le benzodiazepine. Il GABA è il principale neurotrasmettitore (aminoacido) inibitore del SNC.

Recettori accoppiati a proteina G (GPCR): comprende la maggior parte dei recettori colinergici muscarinici, dell'adrenalina (recettori adrenergici), della dopamina, della serotonina, dei cannabinoidi e degli oppiacei. Le proteine G sono proteine messaggere, chiamate G per la loro interazione GTP (guanosintrifosfato) e il GDP (guanosindifosfato), ancorate sul versante citoplasmatico della membrana e sono costituite da 3 subunità: alfa, beta, gamma.

(ⲁ β ). β e sono legate tra loroe rimangono associate anche durante il processo di attivazione. condizioni diⲁinriposo è legata ad una molecola di GDP. L’interazione ligando-recettore, altera lastruttura della subunità che rilascia GDP legato e lo sostituisce con il GTP,ⲁcausando a sua volta la dissociazione tra subunità e le subunità β .ⲁCi sono tre classi di proteine G: Gs, Gi, Gq. Utilizzano tutte e tre un secondomessaggero, l’ AMP ciclico.Le proteine Gs e Gi promuovono rispettivamente la stimolazione e l’inibizionedell’enmzima anelilato-ciclasi, che catalizza la formazione di cAMP. La proteina Gqattiva l’enzima fosfolipasi c, che scinde il fosfolide di membrana fosfatidil-inositolobifosfato in inositolo trifosfato e diacilglicerolo.I principali Bersagli per le proteine G sono:- adenilato Ciclasi : forma il cAMP.- Fosfolipasi c: forma trifosfato e diacilglicerolo.- Canali ionici: canali del calcio 2

del potassio. Recettori accoppiati a chinasi o simili: Fanno parte dei recettori per l'insulina, per la leptina, per i fattori di crescita e per lecitochine. Possono essere: - DOMINIO EXTRACELLULARE: che lega il ligando sulla superficie extracellulare (sito di legame per i ligando) - DOMINIO INTRACELLULARE: con un sito attivo enzimatico sulla partecitoplasmatica. Recettori nucleari: Localizzati a livello citosolico e migrano nel compartimento nucleare dopo il legame con il ligando. Regolano la trascrizione genica. Esempi sono i recettori per gli ormoni steroidei (glucocorticoidi) e per gli ormoni tiroidei. La maggior parte dei recettori sono localizzati nel nucleo e i ligandi sono composti in grado di attraversare facilmente la membrana cellulare. Controllo dell'espressione dei recettori: Le proteine recettoriali vengono sintetizzate dalle cellule che le esprimono, e il livello stesso dell'espressione è controllato dagli eventi mediati dal recettore. Noradrenalina - vie

noradrenergiche del SNC: i corpi cellulari dei neuroni noradrenergici formanoagggregati nel ponte e nel midollo allungato, e inviano assoni ramificati verso ilcervello e il midollo spinale. L'aggregato più importante è il LOCUS CERULEUS(coinvolto nella risposta allo shock), che si trova nella sostanza grigia del ponte.

Aspetti funzionali: l'applicazione di noradrenalina a singoli neuroni determina normalmente un effetto di tipo inibitorio e viene prodotto attraverso l'attivazione dei recettori β-adrenergici, con accumulo di cAMP. A volte la noradronalina sviluppa un effetto eccitatorio.

Veglia e umore: il locus cerules è la fonte della maggior parte della noradrenalina rilasciata nel cervello. I suoi neuroni sono inattivati durante il sonno mentre la loro attività aumenta con il risveglio. Deficienze funzionali a livello delle vie noradrenergiche portano a depressione.

Regolazione della pressione del sangue

Dopamina: è un

neurotrasmettitori coinvolti in molte patologie neuronali, come il Parkinson, la schizofrenia e il deficit dell'attenzione. Aspetti funzionali delle vie dopaminergiche: 1) Controllo motorio (via nigrostriatale) 2) Effetti comportamentali (sistema mesolimbico e mesocorticale) 3) Controllo endocrino (sistema tubero-ipofisario) Acetilcolina - vie colinergiche centrali: L'acetilcolina ha una distribuzione ampia nel cervello. I recettori dell'acetilcolina mediano principalmente un effetto eccitatorio e sono di due tipi: nicotinici (ionotropici) e muscarinici (metabotropici). Alcuni recettori muscarinici sono inibitori. Nel cervello, i recettori muscarinici di tipo M1 mediano l'attivazione presinaptica che inibisce la liberazione di acetilcolina dai neuroni colinergici. Aspetti funzionali: Alcune evidenze suggeriscono che i recettori muscarinici mediano i

principali effetti comportamentali associati con l'Ach, cioè influiscono sulla veglia, sull'apprendimento e sulla memoria a breve termine. Gli antagonisti muscarinici causano amnesia.

È definito RECETTORE una terminazione nervosa in grado di reagire a determinati stimoli. È una particolare struttura cellulare capace di riconoscere il farmaco e instaurare con esso un legame reversibile altamente specifico. Le proteine cellulari sono i più importanti recettori.

Recettori colinergici: è una classe di recettori transmembrane che trasduce il segnale in seguito al legame con l'acetilcolina (rilasciata dalle fibre parasimpatiche del sistema nervoso). Esistono due tipi di recettori colinergici:

  • recettori colinergici muscarinici
  • Recettori colinergici nicotinici

Recettori muscarinici: Il recettore muscarinico è un recettore transmembrane e appartiene all

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Publisher
A.A. 2020-2021
35 pagine
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SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pingu96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi di medicina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Medicina Prof..