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TOSSE
DIARREA
ANESTESIA fentalyl 0.02-0.75 mg/Kg in associazione a droperidolo con o senza
protossido d’azoto
INTOSSICAZIONE ACUTA DA OPPIACEI
Irrequietezza, tremore, disforia
Nausea, vomito
Ipotensione posturale
Stipsi
Ritenzione urinaria
Orticaria
Depressione respiratoria
GLI ANESTETICI GENERALI
ANESTESIA GENERALE:
- analgesia il soggetto non deve provare dolore
- amnesia il pz non deve associare l’intervento a qualcosa di spiacevole quindi
è importante che il pz non si ricordi l’intervento
- perdita di coscienza
- inibizione dei riflessi sensori e vegetativi
- rilasciamento della muscolatura scheletrica
PROFONDITA’ DELL’ANESTESIA
- STADIO 1: ANALGESIA
Perdita della sensazione di dolore. Il paziente è cosciente e in grado di
conversare. Si verifica una riduzione della consapevolezza del dolore non appena ci si
avvicina allo stadio 2.
- STADIO 2: ECCITAZIONE
Disinibizione. Il paziente subisce un'esperienza di delirio e comportamento
combattivo. Aumento e irregolarità della pressione arteriosa. Possibile aumento della
frequenza respiratoria. Per evitare questo stadio si può pre-somministrare un
barbiturico a breve durata d'azione (tiopental sodico).
- STADIO 3: ANESTESIA CHIRURGICA
Respiro regolare e rilassamento della muscolatura scheletrica. Diminuzione
progressiva dei riflessi oculari. Arresto dei movimenti oculari e pupilla fissa. E'
possibile eseguire l'intervento chirurgico.
- STADIO 4: PARALISI BULBARE
Grave depressione dei centri respiratori e vasomotori. Può sopraggiungere
rapidamente la morte.
INDUZIONE, MANTENIMENTO E RISVEGLIO
INDUZIONE: è il periodo di tempo che intercorre tra l'inizio della somministrazione
dell'anestetico e lo sviluppo dell'effettiva anestesia chirurgica.
MANTENIMENTO: è il tempo durante il quale il paziente è anestetizzato in modo tale
da poter subire un intervento chirurgico.
RISVEGLIO: è il tempo che intercorre tra l'interruzione della somministrazione
dell'anestetico e il ritorno di coscienza. Dipende dalla velocità con cui l'anestetico
viene allontanato dal cervello.
ANESTETICI GENERALI
1. ANESTETICI INALATORI
Gas alogenati (alotano, enflurano, isoflurano, desflurano, sevoflurano)
Protossido d'azoto
Etere non si usa più perchè irritante per l’apparato
respiratorio ed è altamente infiammabile
2. ANESTETICI ENDOVENOSI
Barbiturici (tiopental, tiamilal, metoexital)
- Benzodiazepine (diazepam, lorazepam, midazolam)
- Oppiacei (morfina, fentanil, alfentanil, sufentanil, remifentanil) mimano gli
- effetti delle beta endorfine
Propofol
Etomidato
Ketamina
ANESTETICI INALATORI: farmacocinetica
La velocità con cui viene raggiunta la concentrazione efficace di un anestetico nel
cervello dipende dalla solubilità ematica dell'anestetico, dalla sua concentrazione
nell'aria inspirata, dalla frequenza di ventilazione polmonare e dal gradiente di
concentrazione dell'anestetico fra il sangue arterioso e quello venoso.
Si definisce PRESSIONE PARZIALE O TENSIONE la concentrazione di un singolo gas
in una miscela di gas. percentuale di anestetico gassoso inalatorio contenuto
nella miscela che viene fatta repirare al pz.
Qual’è il principale vantaggio degli anestetici gassosi?
L’anestesista può variare la quantità di anestetico che somministra al paziente nei
momenti più indicati. Ad esempio, se vede che il pz si sta svegliando, aumenta la
quantità di anestetico nell’aria oppure può iniziare a diminuirla per favorire il risveglio
del pz.
SOLUBILITA'
- : influenza il passaggio dell'anestetico dall'aria inspirata al sangue
arterioso. Gli anestetici con bassa solubilità (ad es. protossido d'azoto) raggiungono
rapidamente alte tensioni arteriose che a loro volta comportano un equilibrio più
rapido con il cervello e un'induzione più veloce dell'anestesia.
CONCENTRAZIONE NELL'ARIA:
- la concentrazione di un anestetico nella miscela
di gas che viene inspirata influenza la velocità con cui aumenta la tensione
dell'anestetico nel sangue arterioso e quindi la velocità di induzione dell'anestesia.
VENTILAZIONE POLMONARE:
- la velocità con cui aumenta la tensione
dell'anestetico nel sangue arterioso dipende sia dalla frequenza che dalla profondità
della ventilazione (ventilazione/minuto).
FLUSSO EMATICO POLMONARE
- : un aumento del flusso ematico polmonare
rallenta la velocità con cui aumenta la tensione arteriosa. Questo effetto è
particolarmente evidente per gli anestetici inalatori con solubilità medio-alta.
GRADIENTE DI CONCENTRAZIONE ARTERO-VENOSO:
- il gradiente di
concentrazione dell'anestetico fra il sangue arterioso e quello venoso dipende
soprattutto dalla captazione dell'anestetico da parte dei tessuti. Maggiore è la
differenza fra la tensione arteriosa e quella venosa più tempo occorre per raggiungere
l'equilibrio. I tessuti che nella fase di induzione influenzano maggiormente il gradiente
di concentrazione sono quelli altamente perfusi (cervello, cuore, fegato, reni e letto
splancnico).
Farmacodinamica
MECCANISMI D'AZIONE: genesi e conduzione dello spike ridotta.
Caratteristica comune degli anestetici generali è quella di causare un aumento della
soglia di eccitazione a cui consegue una diminuzione dell'attività neuronale, sia
spontanea che evocata, in molte regioni del SNC. E' stato ipotizzato il coinvolgimento
di diversi meccanismi ionici: +
attivazione delle correnti di K (anestetici inalatori)
diminuzione del tempo di apertura dei canali cationici attivati dal recettore
nicotinico (isoflurano)
alterazioni dell'apertura del canale del cloro modulato dal recettore GABA
A
(benzodiazepine, barbiturici).
E' stato inoltre ipotizzato che gli anestetici gassosi interagiscano con la matrice lipidica
della membrana cellulare, ne incrementino la fluidità e causino un'alterazione ad essa
secondaria del funzionamento dei canali ionici.
La base neurofarmacologica per gli effetti che caratterizzano i diversi stadi
dell'anestesia sembra essere una diversa sensibilità di specifici neuroni, o vie nervose,
agli anestetici.
CARATTERISTICHE DOSE-RISPOSTA
per motivi etici non è possibile determinare i punti bassi e quelli alti della curva dose-
risposta. La potenza relativa di diversi anestetici inalatori viene confrontata
determinando la loro concentrazione anestetica alveolare minima (MAC), che è
quella concentrazione di anestetico che rende immobili il 50% dei pazienti
esposti ad uno stimolo doloroso.
La MAC è piccola per gli anestetici potenti (alotano) e grande per quelli meno potenti
(protossido di azoto).
EFFETTI ADDITIVI: l'azione di un anestetico è spesso sinergica con quella di un secondo
anestetico. Questa situazione può essere diversa per ogni singola coppia di anestetici.
ANESTETICI ENDOVENOSI: farmaci che servono per addormentare il pz.
DISTRIBUZIONE E RIDISTRIBUZIONE:
questi farmaci agiscono sul cervello e quindi sono
molto lipofili ma essi vanno incontro a distribuzione
e ridistribuzione: inizialmente vanno verso gli
organi più irrorati fino a quando la concentrazione
nel circolo arterioso e venoso è uguale, poi quando
nel circolo venoso la concentrazione scende perché
il farmaco viene eliminato, esce dall’organo in cui
si è accumulato (cervello), torna nel sangue e va a
depositarsi nel tessuto adiposo. Ciò permette di
interrompere l’attività del farmaco.
ASSOCIAZIONI DI ANESTETICI
ANESTESIA BILANCIATA si danno minime
quantità di anestestico per ottenere l’effetto voluto.
Un'opportuna associazione di farmaci permette di ottenere perdita completa della
coscienza, perdita dei riflessi indotti dal dolore e rilassamento muscolare. Si definisce
anestesia bilanciata l'associazione di un barbiturico ad azione ultrabreve (tiopental),
un analgesico oppiaceo (meperidina, fentanil), un miorilassante (tubocurarina) e il
protossido d'azoto.
NEUROLEPTOANESTESIA vengono usati farmaci che permettono di perdere la
sensazione di dolore, di ridurre l’attività nervosa e di sedare il pz ma esso non perde
coscienza, si muove e collabora.
La neuroleptoanestesia viene indotta dalle azioni combinate di un anestetico oppiaceo
(fentanil) e di un neurolettico (droperidolo) associati a una miscela di protossido di
azoto e ossigeno. Durante la neuroleptoanestesia non si ha perdita di coscienza ed è
pertanto utile per l'esecuzione di alcure procedure diagnostiche che richiedono la
cooperazione del paziente.
MEDICAZIONE PREANESTETICA benzodiazepine
Spesso, prima dell'anestesia si somministrano farmaci per alleviare l'ansia, ridurre
il dolore, ridurre la salivazione eccessiva e combattere la nausea.
Ansiolitici benzodiazepine (diazepam)
Analgesici oppiacei (fentanil)
Anticolinergici (atropina, scopolamina)
Sedativi barbiturici (secobarbital)
Antiemetici neurolettici (prometazina, clorpromazina)
FARMACI ATTIVI SUL SNC
1) PSICOSI E SCHIZOFRENIA
PSICOSI: il termine indica uno stato mentale caratterizzato dalla perdita di contatto
dalla realtà. Le malattie psicotiche comprendono schizofrenia, disturbo
schizoaffettivo, disturbi da allucinazione, malattie depressive e pazzia.
SCHIZOFRENIA: malattia psicotica caratterizzata da alterazioni di pensiero,
percezioni, emozioni, con prevalenza dello 0.5-1% nella popolazione. È una
patologia ben definita, gravissima in cui si ha un’alterazione del pensiero e molto
spesso sdoppiamenti di personalità che si alternano in maniera imprevedibile. Circa 5
soggetti su 1000 hanno sintomi schizofrenici.
Esordio:
Nel corso dell’adolescenza.
La schizofrenia è una malattia cronica e invalidante. si può cercare di curare i
sintomi ma non la malattia.
Ha una forte componente genetica siccome esordisce durante l’adolescenza. Quindi ci
sono dei determinanti genetici per la schizofrenia.
Meccanismo: alterazione del funzionamento del sistema DA (dopaminergico)
mesolimbico. Quindi in un’area del cervello, importante per il controllo della
personalità, il sistema dopaminergico tende a funzionare in modo alterato.
I farmaci che si sono dimostrati utili per questo tipo di patologia
hanno un meccanismo d’azione comune: sono le fenotiazine tra
cui clorp