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Proteine G1 e recettori muscarinici
Tra gli agonisti muscarinici naturali troviamo alcuni alcaloidi come la muscarina e la pilocarpina. La muscarina è un veleno presente in alcuni funghi, come l'Amanita muscaria, che provoca una serie di sintomi come diarrea, urinazione incontrollata, crampi, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, broncospasmo e miosi. In questi funghi sono presenti anche altri principi attivi come il muscazone, l'acido ibotenico e il muscimolo, responsabili degli effetti allucinogeni e tossici del fungo.
La pilocarpina, invece, è un agente muscarinico puro che, a basse dosi, provoca la stimolazione dei gangli e, in overdose, la stimolazione cardiovascolare. Gli antagonisti muscarinici naturali sono ancora ampiamente utilizzati in terapia farmacologica. Tra i principali troviamo alcuni alcaloidi come l'atropina, la scopolamina e l'ioscina, che hanno un'alta attività sul muscolo sfintere dell'iride e sul muscolo ciliare del cristallino.
provocano midriasi e paralisi dell'accomodazione (cicloplegia) e l'occhio non può mettere a fuoco per la visione da vicino. A livello terapeutico, la midriasi è necessaria per un esame della retina e per la terapia dell'iridociclite e cheratite, mentre la cicloplegia per una precisa misura dei vizi di rifrazione. In generale, comunque, i principali alcaloidi attivi sui recettori muscarinici sono gli alcaloidi tropanici. L'atropina e la scopolamina bloccano i recettori muscarinici e quindi inibiscono tutte le funzioni parasimpatiche. Tra gli effetti principali abbiamo la riduzione della midriasi e dell'accomodazione ma anche riduzione della secrezione salivare, sudorazione, motilità gastrointestinale, vescicale, riparazione, broncodilatazione e mediano un potente effetto spasmolitico. La scopolamina attraversa la barriera ematoencefalica molto più facilmente e per questo, al contrario dell'atropina, è sedativa e anche più attiva nei disturbi da
cinetosi. Tra gli usi terapeutici:
- In oculistica come midriatico,
- Per gli spasmi intestinali. Per le sue proprietà spasmolitiche sono molto efficaci anche sulle coliche biliari;
- Per ridurre la secrezione nelle ipersecrezioni gastriche;
- Nell'asma, come broncodilatatore;
- Nel Parkinson, nella cosiddetta cura bulgara.
Il contenuto relativo dei diversi alcaloidi può variare in modo sensibile da una specie vegetale all'altra.
Belladonna
La droga è costituita dalle foglie e dalle radici di Atropa belladonna, che è una solanacea. È un'erba perenne originaria dell'Europa centrale e dell'Asia minore ma coltivata in molti altri paesi. Le foglie sono appaiate e i fiori sono solitari. Presentano dei frutti grandi come delle ciliegie di colore nero-purpureo e contengono degli alcaloidi, come l'iosciamina, che possono essere causa di avvelenamento se mangiati (2-3 possono uccidere un individuo).
La belladonna (Atropa belladonna) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee. È una pianta erbacea perenne, alta fino a 1 metro, con fusti eretti e ramificati. Le foglie sono ovali di colore verde-bruno. La superficie inferiore è pelosa e percorsa da evidenti nervature, mentre la superiore è ruvida per la presenza di cristalli di ossalato di calcio che appaiono come dei puntini bianchi. Per le preparazioni galeniche si utilizzano le foglie, ma possono essere anche usate tutte le parti aeree della pianta, comprese le radici. Le foglie vengono raccolte tra giugno e luglio da piante di circa tre anni e devono essere immediatamente essiccate. La belladonna contiene una miscela di alcaloidi, tra cui principalmente l'iosciamina e l'atropina, ma anche l'apoatropina, la scopolamina, la belladonnina e la tropina. Questi sono dei bloccanti dei recettori muscarinici, ovvero degli antagonisti, che causano l'inibizione di tutte le funzioni parasimpatiche. È utilizzata nel trattamento di ulcere duodenali ed epatiche. L'atropina, inoltre, è un midriatico. L'effetto complessivo nella belladonna peròè dato anche dall’interazione degli alcaloidi con altri componenti della droga, per esempio i flavonoidi. Le proprietà della droga pura possono quindi differire notevolmente da quelli degli estratti della pianta, in quanto i flavonoidi sinergizzano l’azione spasmolitica, ma antagonizzano l'effetto sulla ritenzione urinaria.
Gli effetti collaterali sono: secchezza fauci, diminuzione delle secrezioni, disturbi di accomodazione, rossore e pelle secca, tachicardia, ritenzione urinaria e allucinazioni.
• Stramonio
Un altro alcaloide tropanico è lo stramonio. La droga è costituita dalle foglie secche e dalle infiorescenze di erba annua che cresce in Asia, negli Stati Uniti e nel Messico ed in Europa, ma viene coltivata anche in Ungheria, Francia, Germania e in Inghilterra. La pianta ha fusto verde scuro e glabro con grandi foglie isolate o alterne; i fiori sono bianchi e i frutti contengono molti semi.
Le foglie sono verde-scuro.
allungate con margini di tipo dentato.
I principali componenti della droga sono gli alcaloidi tropanici, in particolare l'iosciamina e la scopolamina. Le proprietà e l'utilizzo sono i medesimi della belladonna e del giusquiamo.
Lo stramonio risulta essere più tossico del giusquiamo e della belladonna. In passato veniva utilizzato per preparare sigarette come rimedio contro l'asma, ma fumato può dare delle allucinazioni.
Giusquiamo
La droga è costituita dalle foglie secche e dalle infiorescenze di Hyosciamus Niger, che è una pianta erbacea annuale che cresce in Asia orientale in Africa settentrionale e in Europa ed è coltivata in Inghilterra, Ungheria, Russia e Nord America. I fiori sono giallini e i frutti sono a pisside e contengono piccoli semi grigi reniformi.
Le foglie sono verde pallido, molli e pelosi sulla pagina inferiore. Al loro interno è presente uno strato di tessuto spugnoso ricco di ossalato di calcio.
Oltre
alle azioni della belladonna e dello stramonio, il giusquiamo possiede un'attività ipnotica. • Jaborandi È un arbusto di 1-2 m originario dell'India e del Brasile. Il nome indigeno del Sud America, jaborandi, indica salivazione che è uno degli effetti principali. La droga è costituita da foglie di diverse specie di Pilocarpus. La droga è rappresentata dalle foglie, che sono spesse e coriacee a margine intero. Una volta raccolte, vengono rapidamente essiccate. Nel corso del primo anno di conservazione, il contenuto in alcaloidi si dimezza per poi azzerarsi nel secondo anno. Contengono, tra gli altri alcaloidi, anche la pilocarpina. La droga, come tintura o infuso, è stata utilizzata per stimolare la sudorazione e la secrezione salivare a causa dell'azione agonista sui recettori muscarinici. Presenta principalmente alcaloidi imidazolici. La pilocarpina viene usata nel glaucoma. Da recenti studi si è scoperto che la pilocarpina ha anche effetti benefici sulla crescita dei capelli.è appreso che facilita l'apprendimento (essendo in grado di attraversare la barriera ematoencefalica), probabilmente grazie alla presenza di recettori nicotinici pre-sinaptici che stimolano la liberazione di acetilcolina. È un alcaloide dallenon influenzatoProduce la ovvero della a differenza dell'atro-colinesterasi. miosi, contrazione pupilla,pina che produce midriasi. Tra gli altri principi attivi abbiamo l'isopilocaprina, i tannini,acidi organici ed olio etereo. 68Agonisti ed antagonisti nicotiniciv + 2+ +Ricordiamo che i recettori nicotinici permettono il passaggio di Na , di Ca e K . Sono lo-calizzati sia a livello pre- e postsinaptico e si suddividono in eneuronali muscolari.I muscolari sono presenti nella dove il rilascio di acetilcolinagiunzione neuromuscolare,attiva i recettori nicotinici di tipo . I farmaci in grado di bloccare le azioni dell'Ach a taleN Mlivello sono detti ed hanno effettibloccanti neuromuscolari miorilassanti.I compostiad attività nicotinica possono essere (nicotina, epibatidina analge-agonisti àsia) ed (curari paralisi neuromuscolare).antagonisti à• NicotinaLa nicotina è un alcaloide contenuto nelle foglie di tabacco, la cui droga è costituita dallefoglie di una solanacea. È un’erba annuale originaria dell’America tro-Nicotiana Tabacum,picale.Il tabacco contiene nicotina in quantità variabile (0,5 al 9%). È un alcaloide liquido volatileche, inalato insieme al fumo del tabacco, penetra facilmente attraverso le mucose. La nico-tina ha degli effetti sia centrali che periferici.A livello centrale a basse dosi stimola la vigilanza e l’apprendimento, alleviando la sintoma-tologia nelle fasi iniziali della demenza; mentre ad alte dosi può provocare paralisi respira-toria ed ipotensione.A livello periferico induce una serie di effetti tra cui aumento della pressione, della fre-quenza cardiaca, della peristalsi e delle secrezioni.
Può causare gravi problemi a pazienti ipertesi o con angina pectoris. È un potente veleno, tanto è che è utilizzata come insetticida.
- Alcaloidi piridinici e piperidinici
Sono alcaloidi in grado di legare sia i recettori nicotinici che i muscarinici. Tra questi ricordiamo l'arecolina, che è un alcaloide liquido contenuto nei semi di Arecacatechu, una palma che cresce in India, Indonesia e Africa orientale. Miscelati con sostanze aromatiche, i semi vengono masticati con effetto rinfrescante, rilassante e stimolante dovuto all'attività agonista recettore sia nicotinici che muscarinici. L'areca può dare dipendenza analoga a quella del tabacco. L'arecolina viene utilizzata in veterinaria come vermifugo per le sue proprietà stimolanti sulla peristalsi.
Abbiamo anche la lobelina, che è il principale alcaloide contenuto nella Lobelia o tabacco indiano. La droga è costituita dalle foglie di Lobelia.
inflata che è una pianta annuale origi-naria degli Stati Uniti e Canada. Le foglie sono state utilizzate per preparazioni galenicheorali dalle proprietà espettoranti. Come la nicotina, è uno stimolante gangliari dalle pro-prietà farmacologiche analoghe alla nicotina ma con potenza inferiore.
69• Bloccanti neuromuscolari
I bloccanti neuromuscolari hanno un’azione farmacologica di tipo e sonomiorilassantechiamati anche Sono classificabili in ecurarosimili. non depolarizzanti competitivi de-polarizzanti non competitivi.
- Miorilassanti non depolarizzanti
Tra questi abbiamo principalmente il e lacuraro coniina.
La è un alcaloide contenuto nei frutti immaturi di Conium maculatum, una piantaconiinavelenosa originaria dell'.