vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
VIA INTRATECALE
Usata per farmaci che non superano la barriera ematoencefalica e che devono agire sul SNC (alcuni
antibiotici, alcuni antineoplastici, anestetici locali).
Viene eseguita tra la T12 e la L1 con un grosso ago ecoguidato attraverso la dura madre; si va tra la
pia madre e l'aracnoide.
VIA INTRACARDIACA
Usata talvolta nelle emergenze (adrenalina, lidocaina)
VIA INTRAPLEURICA, INTRAARTICOLARE, INTRAVITREALE
Usata per localizzare l’effetto del farmaco in una zona specifica riducendo l’assorbimento sistemico
(chemioterapici, corticosteroidi)
VIA INTRAPERITONEALE
Usata soprattutto negli animali da laboratorio perché offre un’ampia superficie di assorbimento
(effetto sistemico). Ci può essere l’effetto di primo passaggio. Il peritoneo è fortemente irrorato.
VIE TOPICHE
I farmaci si applicano su cute o mucose per ottenere effetti:
locali
• sistemici
•
Il passaggio transcutaneo dei farmaci è molto scarso per la presenza dello strato corneo.
I farmaci idrosolubili non sono praticamente assorbibili se la cute è integra.
I farmaci liposolubili attraversano la cute integra, per diffusione semplice, ma limitatamente e molto
lentamente, sfruttando l’apparato pilo-sebaceo.
VIA CUTANEA
Scopo: ottenere un effetto locale
Caratteristiche:
La cute integra è assai poco permeabile alla maggior parte dei farmaci a causa dello strato
• corneo
La cute si comporta come una barriera lipoidea e pertanto solo farmaci liposolubili possono
• passare per diffusione semplice ma il passaggio è in genere trascurabile
Vantaggi:
La concentrazione del farmaco localmente è alta
• Effetti avversi sistemici sono minimi
•
Svantaggi:
L'assorbimento è molto facilitato se la cute è lesa (ustioni, dermatiti, abrasioni)
•
VIA TRANSDERMICA (cerotti)
Scopo: ottenere un effetto sistemico
Caratteristiche assorbimento:
Avviene per diffusione passiva
• E' uniforme e lento
• Può essere accelerato mediante:
• sospensione del farmaco in veicoli oleosi
◦ massaggio della cute
◦ bendaggio occlusivo
◦
Vantaggi:
Si evita l’effetto di primo passaggio
• Il paziente può essere inconscio
•
Svantaggi:
Pochi farmaci possono essere assorbiti attraverso la pelle in concentrazioni efficaci
•
VIA MUCOSALE
Scopo: ottenere un effetto locale
Caratteristiche:
Le preparazioni comprendono:
• gocce per gli occhi e unguenti oftalmici
◦ gocce e spray nasali
◦ gocce per le orecchie
◦ soluzioni, spray, creme, polveri per la gola, il retto, la vagina, l’uretra
◦
Può esserci assorbimento per diffusione passiva (le mucose sono prive di strato corneo)
•
Vantaggi:
Alta concentrazione locale del farmaco
• Effetti avversi sistemici sono minimi
•
Svantaggi:
Talvolta ci può essere assorbimento con effetti sistemici
•
BIODISPONIBILITA'
La biodisponibilità di un farmaco è la misura della:
quantità di un farmaco che passa nella circolazione generale, dopo la somministrazione, per
• una qualsiasi via
velocità con cui avviene tale passaggio
•
La misura della biodisponibilità viene indicata con il parametro “f”: f = frazione della dose del
farmaco somministrata che passa nella circolazione sistemica
La biodisponibilità può essere stimata in due modi:
misurando la concentrazione di F nel plasma
• misurando la concentrazione di F nelle urine
• Immetto il F per via endovenosa e misuro la
concentrazione del F nel plasma
A t0 ho la max biodisponibilità (100%) poi il F va nel
fegato, dove viene metabolizzato e poi eliminato.
Poi immetto il F, per esempio, per via orale (misuro la
via di cui voglio misurare la biodisponibilità
Biodisponibilità = AUC orale/ AUC endovenosa *100
Cambia a seconda della via di somministrazione
La biodisponibilità è influenzata da:
effetto di primo passaggio epatico
• solubilità del F → più è solubile e maggiore è la biodisponibilità
• instabilità chimica → es. alcuna penicilline sono degradate dal pH gastrico
• caratteristiche della formulazione
• DISTRIBUZIONE
Con distribuzione si intende il passaggio dei F dal sangue al liquido interstiziale e alle cellule dei
tessuti.
Inizialmente la maggior parte del farmaco raggiunge fegato, reni, cervello e altri organi altamente
vascolarizzati. La distribuzione ai muscoli, alla maggior parte dei visceri,alla cute e al tessuto
adiposo (il tessuto adiposo è l'ultimo perchè è il meno vascolarizzato) è più lenta e può richiedere da
diversi minuti a parecchie ore.
Ad eccezione del cervello, la diffusione del farmaco nei liquidi interstiziali avviene rapidamente, a
causa dell’elevata permeabilità della membrana endoteliale dei capillari.
La distribuzione ai tessuti è quindi determinata dalla ripartizione del farmaco tra il sangue e il
particolare tessuto. Per i farmaci che sono acidi o basi deboli la liposolubilità e i gradienti di pH
transmembrana rappresentano fattori importanti nel determinare la diffusione.
Il fattore più importante è il legame del farmaco con le proteine plasmatiche poiché solo la quota di
F libero è in grado di funzionare.
La distribuzione dipende principalmente da.
liposolubilità e grado di ionizzazione del farmaco
• differenze regionali del pH
• permeabilità capillare → es. BEE è formata da giunzioni serrate quindi teoricamente solo F
• estremamente lipofili possono passare
entità del flusso ematico nel tessuto → se è basso la distribuzione è lenta
• legame del F alle proteine plasmatiche → finchè il F è legato alle proteine non funziona
• variabili fisiologiche (età, gravidanza)
• variabili patologiche (obesità, malattie epatiche e renali)
•
La distribuzione iniziale di un farmaco non sempre corrisponde alla sua distribuzione finale a causa
del fenomeno della ridistribuzione: il farmaco può concentrarsi in un dato tessuto a cui è molto
affine ed esercitarvi un:
effetto farmacologico
• effetto tossico → es. le tetracicline si ridistribuiscono nel t. osseo perchè formano chelati
• con ioni bivalenti (nelle ossa c'è il Ca); accumulandosi nelle ossa rendono i denti gialli.
nessun effetto → es. i barbiturici dopo che agiscono sul cervello si accumulano nel t.adiposo
• e ci restano per giorni
VOLUME DI DISTRIBUZIONE
Il volume di distribuzione è il volume ipotetico in cui si distribuisce il F (affinchè la concentrazione
di F sia la stessa in tutti i tessuti).
Volume extracellulare = V interstiziale (10 L) + V plasma (4 L) = 14 L
Volume liquidi tot = V extracellulare (14 L) + V intracellulare (28 L) = 42 L (adulto; 40 anni; 70 kg)
Teoricamente il volume di distribuzione corrisponde a dose somministrata/conc F nel sangue
In realtà si parla di volume apparente di distribuzione perchè il F si ridistribuisce nei vari
compartimenti e viene eliminato.
Il volume di distribuzione si definisce come:
Vd = D/C
Dove : D = quantità totale di farmaco nell’organismo (in mg)
C = concentrazione di farmaco nel plasma (mg/l)
Farmaci che si distribuiscono solo nel plasma avranno un Vd di circa 4 L (= volume del plasma)
Farmaci che si distribuiscono solo nella fase acquosa dei liquidi extracellulari avranno un Vd di
circa 14 L.
Farmaci che si distribuiscono nella fase acquosa di tutto l’organismo avranno un Vd di circa 42 L.
Farmaci che si concentrano all’interno delle cellule possono avere un Vd anche molto superiore al
volume corporeo.
Vd Farmaci Compartimento nel quale è
ridistribuito
4-5 L Eparina Liquido plasmatico, sistema
Warfarin vascolare
10-20 L Aspirina Fluido extracellulare (acqua
Ampicillina plasmatica e liquido
Gentamicina interstiziale)
20-40 L Amoxicillina Fluidi extra e intracellulari
70 L Propranololo Accumulo intracellulare e
Imipramina legame tissutale
130 L Clorochina Accumulo cellulare e legame
tissutale
Per sapere la quantità di F presente nell'organismo (dose) → D = Vd * C
Per sapere la concentrazione di F nel sangue → C = D/Vd
Fattori che modificano la distribuzione:
Età
• Un anziano ha livelli di proteine plasmatiche più bassi di quelli di un adulto e spesso ha
ipoalbuminemia (= carenza di albumina)
Nei neonati l'albumina fetale ha ridotta capacità di legame nel neonato.
Presenza di metaboliti endogeni spiazzanti nell’anziano e nel neonato.
Gravidanza
• Ipoalbuminemia e variazioni nei volumi dei compartimenti dell’acqua corporea
Permanenza a letto
• Deterioramento della funzione circolatoria
Epatopatie (alterazioni fisiologiche del fegato)
• Ipoalbuminemia e accumulo di metaboliti endogeni spiazzanti
Nefropatie
• Ipoalbuminemia; riduzione della capacità di legame della albumina
Ustioni gravi, malattie infettive e infiammatorie, traumi, interventi chirurgici, neoplasie.
• Ipoalbuminemia e aumento della concentrazione di orosomucoide (proteina della fase acuta
dell’infiammazione che lega vari farmaci)
La fine dell’effetto farmacologico è determinata generalmente dai processi di metabolismo e di
escrezione, ma può anche risultare dalla ridistribuzione del farmaco dal suo sito d’azione in altri
tessuti o distretti.
SNC E LIQUIDO CEREBROSPINALE
La distribuzione dei farmaci nel SNC è unica; questo perchè le cellule endoteliali dei capillari
cerebrali presentano giunzioni serrate continue, quinidi la penetrazione del farmaco all’interno del
cervello dipende dal trasporto transcellulare.
Farmaci in forma ionizzata non passano in nessun modo.
Farmaci estremamente liposolubili riescono ad attraversare la barriera ematoencefalica.
Gli altri farmaci possono penetrare all’interno del SNC mediante specifici trasportatori (a consumo
di ATP), normalmente coinvolti nel trasporto di nutrienti e di composti endogeni dal plasma al
cervello e al liquor. Tra questi trasportatori i due più importanti sono:
Glicoproteina P (P-gp,codificata dal gene MDRI)
• OATP (polipeptide organico trasportatore dell'anione)
•
I recettori di adesione cellulare sono recettori (attivati da integrine) che regolano i rapporto tra la
matrice extracellulare e quella intracellulare. Si trovano nella BEE e nella membrana dei linfociti.
Praticamente regolano il passaggio dei linfociti nel liquor; i linfociti cooper