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SINTESI MINOXIDIL
L’acido barbiturico trattato con POCl dà il derivato policlorurato che trattato con ammoniaca dà una doppia
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sostituzione. Il derivato ottenuto viene fatto reagire con un fenolo, in presenza di una base opportuna come KOH
(in questo caso ci serve una base più forte) e si ottiene un derivato etereo. A questo punto facendo reagire con
l’acido 3-cloro-perossibenzoico, che è ossidante, si avrà la trasformazione di quell’azoto nel derivato N-ossido e a
questo punto la reazione con la piperidina a caldo porta al minoxidil.
Farmaci che agiscono sul sistema Renina-Angiotensina
ACE inibitori
Antagonisti angiotensina
Inibitori della renina
Sistemi peptidergici coinvolti nella determinazione della pressione
Questi peptidi assieme regolano finemente la
pressione e quello che consegue dalla pressione,
ovvero l’omeostasi degli elettroliti (sappiamo che una
dieta ricca di sodio non è raccomandata per chi ha
problemi pressori). Abbiamo Angiotensina e
andoteline che aumentano la pressione e invece
peptidi natriuretici e bradichinina che invece
abbassano la pressione.
Sistema Renina –Angiotensina-Aldosterone (RAAS) L’angiotensina viene prodotta a partire
dall’angiotensinogeno ad opera della
renina che è un enzima. L’angiotensina
I è un peptide più corto
dell’angiotensinogeno ed è il
precursore dell’angiotensina II che è
quella responsabile di tutta una serie di
effetti. L’angiotensina I viene convertita
nella II ad opera dell’ACE. Non è l’unico
sistema in realtà. Esistono dei sistemi
non ACE, “aspecifici”, che si chiamano
CHIMASI e fanno la stessa cosa ovvero
staccano una porzione peptidica dal
precursore e lo trasformano in
angiotensina II. Questo significa che
bloccare l’ACE non significa inibire
completamente la produzione di
angiotensina II.
Ci sono altri sistemi enzimatici (non
renina dipendenti) come catepsine,
tonine etc. che direttamente staccano
tutta la porzione aminoacidica portando all’angiotensina II. Per questo motivo si preferisce inibire a valle il
discorso, ovvero inibire i recettori dell’AT-2 con gli ARB (Sartani).
La stimolazione di Angiotensina II sui propri recettori porta alla produzione di altre cose, come l’aldosterone che
controlla il riassorbimento di acqua ed elettroliti. (Omeostasi pressoria e elettrolitica).
La bradichinina ( rilasciata insieme all'istaina nella degranulazione dei mastociti, quindi è importante per la formazione di
) è importante perché l’enzima di conversione è anche responsabile
essudato durante un evento infiammatorio
dell’inattivazione della bradichinina. Da una parte quindi produce un peptide pressorio e dall’altra inibisce l’attività
di un peptide che ha effetto contrastante. (La bradichinina fa il contrario dell’angiotensina II). L’accumulo di
bradichinina ad es. a livello bronchiale, causa edema e quindi tosse stizzosa che è l’effetto collaterale principale
degli ACE-Inibitori. La bradichinina comunque agisce su dei propri recettori e quest’azione porta a rilascio di NO e
quindi attività vasodilatante. L'angiotensinogeno ha 14 aa.
Il 1° taglio avviene nella posizione tra il
10° aminoacido che è una Leucina e
l’11° aminoacido che è una valina.
L’angiotensina I (decapeptide) viene
riconosciuta dall’ACE che fa un taglio a
liv. dell’aa 8 e 9 cioè tra fenilalanina e
istidina.
Si è formato cosi l’angiotensina II
(ottapeptide) che può andare incontro
a tutta una serie di reazioni idrolitiche
ad opera ad es. di amminopeptidasi
(che tagliano a livello dell’-NH 2
terminale) e carbossipeptidasi (che
tagliano a liv. del –COOH terminale)
dando vita ad esempio all'angiontesina III, però è meno imprtante. Le proteasi Aspartiche si chiamano cosi
perché l’Asp gioca un ruolo chiave.
L’acqua è l’agente nucleofilo che fa
l’idrolisi del legame peptidico ed è
coordinata grazie ad un aspartato.
Non si forma lo ione idrossido,
l’aspartato orienta semplicemente
l’acqua facendo un legame H con
quell’idrogeno in modo da indebolire il
legame O-H. Quando l’O, con i suoi
lone pair, fa un attacco nucleofilo e
quindi passa per uno stato di
transizione in cui è carico
positivamente, diventerà un intermedio
tetraedrico.
L’aspartato può coordinare ancora con la porzione –NH che si forma, stabilizzandola (entrambi si caricano e
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interagiscono tra loro) e spostando l’equilibrio a destra. È una proteina specifica, rionosce substrati specifici ed è
presente in particolari organi (rene) e la sua secrezione è regolata da vari segnali.
Gli enzimi Zinco-dipendenti sono molto
diffusi nell’organismo. Quando abbiamo
a che fare con metalli vuol dire che si
formeranno dei complessi in cui vari
residui coordinano il metallo nella
direzione opportuna e rimane uno dei
siti di coordinazione libero per legare il
substrato dell’enzima. Lo Zn ha un indice
di coordinazione 4, 3 posizioni sono
occupate dai lone-pairs di 3 residui di
istidina, la quarta posizione alloggia i
lone pair di un carbonile perché in
questa maniera l’O carbonilico del
legame peptidico, viene prima di tutto
orientato nella posizione opportuna per
subire l’attacco nucleofilo e come
seconda cosa gli elettroni si spostano
perché sono impegnati nel legame con il
metallo e questo farà si che il C è più elettrofilo e può subire più facilmente l’attacco nucleofilo da parte dell’acqua.
L’acqua in questo caso è coordinata invece da un glutammato.
Alla fine ci ritroviamo lo Zn come all’inizio, disponibile a fare nuove reazioni, abbiamo rottura del legame peptidico
e quindi la scissione del peptide in uno più piccolo.
Il problema è che questo tipo di enzimi non sono molto specifici, in questo caso si tratta di un enzima che
essenzialmente richiede come substrato infatti una sequenza tripeptidica, il resto non è importante. L’importante è
che il penultimo aa non sia una prolina perché la prolina è diversa, non ha lo stesso tipo di disponibilità che si
normalmente perché presenta un ciclo.
E’ un enzima espresso prevalentemente a livello del polmone ed è detta anche Chininasi II.
Recettori dell’ Angiotensina (ATR): AT1, AT2, AT4