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D, E, K).
Gli atleti utilizzano integratori di proteine e aminoacidi per lo sviluppo muscolare
anche se tutto ciò non è confermato. L'abuso di questi integratori, comporta un
aumento di proteine e della produzione di urea, con conseguente perdita di acqua, che
porta disidratazione e crampi muscolari.
I carboidrati vengono utilizzati invece per le prove di resistenza.
Esistono integratori di creatina, un aminoacido presente nel muscolo scheletrico.
Quando assunta tramite integratori, si va ad aggiungere a quella già esistente
nell'organismo fino al punto di saturazione. Da quel momento in poi, tutta la creatina
viene escreta. L'assunzione della creatina non fa aumentare la forza né la potenza
massima di un individuo, ma migliora la capacità di mantenere la prestazione vicina al
massimo con il proseguimento dell'esercizio. Circa al 50% degli atleti professionisti
utilizza questo tipo di integratore.
Esistono poi integratori di L-Carnitina, sintetizzata dal fegato e dai reni. Essa viene
introdotta nel nostro organismo tramite alimenti di origine animale ed è essenziale per
il trasporto e l'ossidazione degli acidi grassi a catena lunga nei mitocondri per produrre
energia.
Un atleta fa uso di farmaci per diversi motivi: legittimo uso terapeutico, recupero dagli
infortuni, uso ricreativo/sociale, legale o illegale (caffeina, analgesici narcotici, cocaina,
amfetamine, alcol e marijuana), e miglioramento delle prestazioni.
Uso e abuso di farmaci nello sport.
L'uso esteso di prodotti medicinali per alleviare i sintomi delle malattie risale ai tempi
del medico greco Galeno, nel III secolo a.C. Ai giochi olimpici dell'antichità, gli atleti
seguivano diete speciali e si narra che assumessero sostanze di vario tipo per
potenziare le loro capacità fisiche. Ai tempi dei romani i gladiatori utilizzavano
stimolanti per preservare le energie dopo gli infortuni. Durante la seconda guerra
mondiale venivano somministrati farmaci amfetamino-simili ai soldati per aumentare
la loro prontezza e ritardare l’affaticamento. L'uso dei farmaci non è ristretto solo
all'uomo, ma è noto anche nei cavalli: l'intenzione non è sempre quella di migliorare le
prestazioni, ma a volte si droga un cavallo avversario per renderlo debole. Il termine
“dop” si riferisce ad una pozione narcotica per ridurre le prestazioni dei cavalli da
corsa. Con lo sviluppo delle pratiche di doping, la definizione oggi include anche il
mantenimento delle prestazioni e la manipolazione delle procedure di analisi mediante
sostanze o metodi dopanti. Lo Statuto Olimpico afferma che “Il doping è vietato. La
CIO dovrà preparare una lista delle classi di sostanze vietate e dei metodi proibiti”
nella regola 29A. La definizione più recente della IAAF stabilisce che “il doping è
severamente vietato ed è un illecito sportivo secondo le regole della IAAF”. Si ha
doping quando viene rilevata una sostanza proibita nei tessuti o nei liquidi organici di
un atleta che ne trae vantaggio. Secondo la legge 376/2000 il doping non è solo
illecito sportivo, ma anche reato penale in Italia.
Sostanze vietate
Esistono ancora differenze tra la lista CIO e quelle di alcune federazioni internazionali.
La WADA, attualmente, riconosce nove classi di sostanze dopanti: Stimolanti,
Narcotici, Cannabinoidi, Agenti anabolizzanti, Ormoni Peptidici, Beta-2
agonisti, Agenti con attività anti-estrogenica, Agenti mascheranti e Gluco-
cortisteroidi. Metodi proibiti: il doping ematico
Il doping ematico fu proibito nel 1985, quando dei ciclisti confessarono di aver
ricevuto trasfusioni di sangue due giorni prima della gara. Di recente, le procedure di
analisi in alcuni sport prevedono, oltre alla raccolta di campioni di urine anche quella
di campioni di sangue. Nei campioni ematici si cerca di capire se le cellule ematiche
siano omologhe, cioè se non provengano dal sangue di un altro atleta. I progressi più
recenti nelle tecniche di analisi del sangue si sono avuti nel campo
dell'eritropoietina, un ormone glicoproteico prodotto negli esseri umani dai reni,
dal fegato e dal cervello, che regola l'eritropoiesi, la produzione di globuli rossi. Altro
campo di analisi è quello degli espansori plasmatici, attraverso parametri come
l'ematocrito, l'emoglobina e i reticolociti. Gli atleti che non ottengono i valori
richiesti per questi parametri ematici vengono sottoposti a esame delle urine per una
ricerca più approfondita dell'eventuale doping ematico.
Restrizioni di farmaci
Oltre alle sostanze vietate e ai metodi proibiti, in alcuni sport esistono anche restrizioni
per specifiche classi farmacologiche. All'interno di questo gruppo di sostanze c'è
l'alcol, che può essere rilevato attraverso esami del respiro o del sangue. I limiti
effettivi possono variare nell'ambito delle varie discipline che pongono restrizioni a
riguardo. La marijuana era inclusa anch'essa in questo gruppo ma dal 2004 compare
tra le sostanze proibite in tutti i casi. Gli anestetici locali iniettabili e i
corticosteroidi sono ammessi in alcune circostanze e solo se esiste una
giustificazione medica per il loro impiego. Dal 2004 i corticosteroidi sono tra le
sostanze vietate in ogni caso e gli anestetici locali non compaiono più tra le sostanze
proibite. Stimolanti
Gli stimolanti sono i farmaci che vengono abusati da più tempo nello sport. Essi
comportano un miglioramento delle prestazioni attraverso la stimolazione del sistema
nervoso centrale. Gli atleti possono usarli per ridurre la stanchezza o per aumentare
l'attenzione, la competitività e l'aggressività. Si ritiene che questi farmaci migliorino le
prestazioni sia negli sport di resistenza che in quelli di potenza, poiché aumentano le
capacità di allenarsi intensamente diminuendo la sensibilità al dolore. La classe degli
stimolanti include gli stimolanti psicomotori, i simpaticomimetici e altri stimolanti
del sistema nervoso centrale. Alcuni esempi sono la caffeina, le amfetamine,
l'efedrina e la cocaina.
Uno dei farmaci più controversi è quello dei Beta-2 agonisti. Fino al 1993 il CIO
permetteva l'uso per via inalatoria di alcuni Beta-2 agonisti in quanto utilizzati per il
trattamento dell'asma. L'utilizzo degli inalatori, però, si pensava potesse migliorare le
prestazioni di un atleta. I nuotatori, ad esempio, sostenevano che, dopo l’uso
dell'inalatore per l'asma, riuscivano a tenere un respiro più profondo alla partenza.
Le amfetamine vengono usate dagli atleti per ridurre stanchezza ed esaltare i riflessi.
Esse innalzano la pressione arteriosa e, a causa della vasocostrizione periferica,
rendono più difficile il raffreddamento corporeo. Per effetto collaterale, se l'organismo
si surriscalda e non riesce a perdere calore, si ha disidratazione e rallentamento della
circolazione sanguigna.
La cocaina è stata utilizzata in terapia per molti anni come anestetico locale, ma di
solito viene utilizzata per i suoi effetti euforizzanti e per ridurre il senso di fatica. In
atleti allenati allo sprint può aumentare la produzione di calore e acido lattico.
Analgesici narcotici
Agiscono sul cervello per ridurre l'entità del dolore avvertito in seguito a un infortunio
o una malattia. L'impiego di questi farmaci potrebbe permettere agli atleti di allenarsi
e gareggiare oltre la normale soglia del dolore. Ciò è un grosso rischio per la salute.
Inoltre, gli analgesici narcotici portano tossicodipendenza. Le norme del CIO si
riferiscono in modo specifico agli analgesici derivanti dall'oppio come la morfina,
l'eroina, la petidina e il destropropossifene. In queste norme si fa anche
riferimento alle sostanze ammesse come il destrometorfano, la folcodina e il
difenossilato. Agenti anabolizzanti
Nel Marzo 1993 il CIO modificò la denominazione da steroidi anabolizzanti ad
agenti anabolizzanti, creando due sottogruppi: gli steroidi anabolizzanti
androgeni e i Beta-2 agonisti.
Gli steroidi attualmente in uso sono derivanti chimici dello steroide naturale
testosterone. La somministrazione orale di steroidi anabolizzanti androgeni è più
pericolosa della loro iniezione. Questo perché le forme orali devono essere prima
metabolizzate dal fegato, con aumento del rischio di malattie epatiche. Gli steroidi
anabolizzanti androgeni orali sono solubili in acqua e hanno perciò un tempo di “sosta”
più breve nell'organismo, che li rende molto popolari tra gli atleti perché facili da
espellere. Gli effetti collaterali associati all'uso di steroidi anabolizzanti androgeni sono
di tipo ormonale. Altri effetti collaterali possono sopravvenire in base al dosaggio del
farmaco: ginecomastia, malattie cardiache, ipertensione, tossicità epatica e
calvizie precoce. Effetti collaterali fatali sono l'aterosclerosi e la ritenzione idrica.
Il solo uso di questi steroidi non porta a nessun miglioramento nella prestazione, ma
devono essere accompagnati da un apporto proteico giusto e un intenso allenamento.
Diuretici
I diuretici eliminano i fluidi dall'organismo e sono utilizzati in medicina per rimuovere
l'accumulo di liquidi dovuto a uno scompenso cardiaco e per ridurre la pressione
sanguigna. Essi possono essere utilizzati dagli atleti per aumentare la velocità
dell'escrezione urinaria e per alterare le concentrazioni urinarie dei farmaci proibiti.
Inoltre, sono utilizzati anche per ridurre il proprio peso corporeo. Un esempio è il
probenecid. Ormoni peptidici e analoghi
La corticotropina aumenta i livelli di corticosteroidi surrenali nell'organismo. Il loro
potente effetto antinfiammatorio può essere sfruttato per accelerare il recupero da un
infortunio.
L'ormone della crescita viene impiegato per aumentare la massa muscolare, la
forza o perfino l'altezza, a seconda dell'età di chi lo usa.
L'eritropoietina (EPO) è un ormone peptidico utilizzato dagli atleti, che secreta dal
rene, ed è oggi disponibile più facilmente grazie alla tecnologia del DNA ricombinante.
Regola la produzione di globuli rossi ed è usata in clinica nei casi di insufficienza
renale. Gli effetti collaterali sono sconosciuti, ma si pensa ad un sovraccarico del
sistema cardiovascolare per uso eccessivo.
Beta – bloccanti e altri farmaci con azione sedativa
Sono farmaci con azione opposta a quella degli stimolanti. Alcuni sport come il tiro con
l'arco o il tiro a segno richiedono infatti stabilità e abilità nel controllo dei movimenti.
Questi farmaci moderano la frequenza della gittata cardiaca e del flusso ematico
muscolare causato dalla risposta del sistema nervoso autonomo allo stress e
all’eccitazione. Un effetto collaterale &e