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Tra le con-cause ci sono alterazioni dello sviluppo cerebrale: ad esempio ci sono differenze tra la densità
neuronale tra i due emisferi, o diversa densità di spine dendritiche (regione dove fa sinapsi con assone di altri
neuroni) il che vuol dire minor collegamento tra neuroni tuttavia non influisce sull’intelligenza!
Tutte le teorie che cercano di spiegare questi disturbi cercano di richiamare l’alterazione biochimica
neuronale.
Si sa tuttavia che l’alterazione dopaminergica ha un ruolo nello sviluppo di questo disturbo. Farmaci
dopaminomimetici, come la L-dopa, possono causare, in alcuni pz, sintomi che ricordano la schizofrenia
(allucinazioni e deliri).
Durante un’allucinazione si attiva la corteccia auditoria e si hanno allucinazioni auditive: il pz sente rumori e
voci che non ci sono.
Sintomatologia
•
Sintomi positivi tipo I/acuto. Sono sintomi che di solito sono assenti nell’individuo normale (si
aggiungono, per questo positivi)
o Deliri: compaiono in quasi tutti i pz. È una convinzione così solida che è entrata nella vita
della persona ed è così permeante nella sua vita che non può convincersi del contrario.
Esistono deliri:
✓ Di paranoia: convinzione che una serie di persone conosciute o meno, siano contro
di lui e cospirino contro di lui
✓ Di controllo: convinzione di non operare più secondo la propria volontà, ma sotto il
controllo di altri; sono impauriti, sospettosi e si convincono sempre di più
✓ Di grandezza: convinzione di essere Dio, grandi personaggi storici; la convinzione è
così forte da comportarsi come tali individui
o Allucinazioni: esperienza sensoriale in assenza dello stimolo. Possono essere di vario tipo:
uditive, visive, olfattive, tattili. Coinvolgono tutti i sensi e vengono vissute come reali, anche
se non lo sono
o Disturbi dell’ideazione: difficoltà di concentrarsi, poiché manca un flusso logico e costante
del pensiero. Si parla di “frammentazione del pensiero”: si creano idee, pensieri
frammentati, come se il pensiero non si concludesse mai.
o Comportamenti bizzarri
•
Sintomi negativi tipo II/cronico. Si ha la perdita di alcune caratteristiche tipiche dell’individuo sano
o Atimia: affettività piatta. Il pz ha difficoltà ad esprimere la propria affettività e riguarda quasi
tutti i pz
o Abulia: assenza totale di motivazione
o Anedonia: si perde la capacità di gioire di esperienze piacevoli
o Alogia: povertà di linguaggio; di pari passo con la frammentazione del pensiero
o Deficit cognitivi: nella maggior parte dei casi comunque gli schizofrenici hanno intelligenza
normale, e a volte superiore alla media.
I F agiscono in maniera diversa sui sintomi.
Meccanismi fisio-patologici della schizofrenia
•
Teorie neuroanatomiche Modificazione nella struttura del cervello
•
Teorie neurochimiche Alterazioni a carico delle sinapsi o del neurotrasmettitore
• Teorie genetiche
L’ipotesi classica è quella “dopaminergica”. Le basi neurochimiche della teoria sono:
Ci sono F che potenziano la trasmissione dopaminergica e causano allucinazioni e deliri sintomi
psicotomimetici (ad esempio la L-dopa)
Ci sono sostanze d’abuso che potenziano la trasmissione dopaminergica e possono causare psicosi:
cocaina (inibitore del trasportatore della dopamina), metamfetamine
Molti F antipsicotici, che agiscono soprattutto su allucinazioni e deliri, sono antagonisti dei recettori
per la dopamina, in particolare i D2. Questi F funzionano sui sintomi della schizofrenia, e quanto più
sono potenti come antagonisti sui D2, tanto più sono efficaci sui sintomi della patologia
Misurazioni biochimiche hanno portato alla scoperta di un aumento del livello della dopamina e del
HVA (metabolita) nel cervello (striato e corteccia) di alcuni pz schizofrenici
Almeno i sintomi positivi sono dovuti molto probabilmente ad un eccesso di funzionamento del sistema
dopaminergico mesolimbico. I sintomi negativi invece sono dovuti ad un difetto di funzionamento del sistema
dopaminergico mesocorticale (difetto del livello di dopamina rilasciata nella corteccia prefrontale).
L’ipotesi dopaminergica da sola non spiega tutto, così si tirano in ballo altri neurotrasmettitori.
Un’altra ipotesi è quella “serotoninergica”: si è scoperta l’alterazione di alcuni sottotipi di recettori per la
serotonina. Alcuni F allucinogeni (come LSD) non agiscono sulla via dopaminergica ma su quella
serotoninergica.
C’è anche l’”ipotesi glutamatergica”: ci sono alterazioni dell’espressione dei recettori del glutammato. La più
importante prova a favore è che la fenciclidina (droga d’abuso) è un antagonista dei recettori NMDA del
glutammato e può provocare allucinazioni simili a quelle della schizofrenia.
Terapia della schizofrenia
La maggior parte degli antipsicotici antagonisti dei recettori D2, funzionano molto bene su allucinazione e
deliri, ma molto poco sui sintomi negativi. Questi sono gli antipsicotici di prima generazione, detti anche
classici o tipici: fenotiazine, butirroferroni, tioxanteni. Circa un terzo dei pz però non risponde alla terapia.
I F AP di seconda generazione o atipici, hanno meccanismo d’azione diverso. Si classificano in:
✓ Antagonisti multi-recettoriali (MARTA)
✓ Antagonisti per dopamina e serotonina (SDA)
✓ Antagonisti selettivi per D2
✓ Agonisti parziali
Questi hanno effetto anche sui sintomi negativi. Il termine “atipico” indica che ci si discosta dal meccanismo
d’azione finora usato.
Antipsicotici tipici
Il capostipite degli antipsicotici è la clorpromazina; è simile ad un antistaminico, la prometazina. Erano detti
“neurolettici”, termine ormai obsoleto: si chiamano così perché si descrive cosa accade al pz dopo aver
assunto il F si osserva uno stato di ibernazione artificiale, ovvero il pz assume un comportamento molto
tranquillo ed è come se fosse assente a ciò che lo circonda. Era la prima volta che un F produceva un effetto
tanto ecclatante.
La clorpromazina appartiene alla classe delle fenotiazine. Ha attività sulle allucinazioni e sui deliri, provoca
sedazione, ma provoca anche altri effetti indesiderati, come ipotensione ed effetti neurologici
extrapiramidali (per certi versi assomigliano a quelli del Parkinson). Dopo l’osservazione in clinica si scopre
che interagisce con moltissimi bersagli: recettori dopaminergici (D1 e D2), recettori adrenergici (soprattutto
α1), recettori per Ach muscarinici (soprattutto M1), recettori 5-HT2 (serotonina). Questo ampio spettro
d’azione è subito riconosciuto: era venduto come “Largactil”.
Si scopre poi che il F agisce come antagonista di tutti questi recettori, occupando il sito catalitico e impedendo
il legame dell’agonista endogeno.
Con successivi studi nasce una seconda molecola, l’aloperidolo. È un butirrofenone e anch’esso è un potente
antipsicotico. Per quanto riguarda la potenza:
Clorpromazina: α1 > 5-HT2 > H1 > D2 > D1 = M1
Aloperidolo: D2 > D1 > α1 > 5-HT2
L’aloperidolo è a minor scala rispetto alla clorpromazina. Dei due F il più potente è l’aloperidolo, quindi si usa
a dosaggi minori: è dovuto al fatto che l’aloperidolo è più potente sui recettori dopaminergici. Inoltre
l’aloperidolo è meno sedativo, meno ipotensivo ma ha maggiori effetti extrapiramidali (tremori, lentezza
muscolare, rigidità muscolare). Sia gli effetti positivi dell’aloperidolo (maggiore effetto su allucinazioni e
deliri), sia gli aspetti negativi, sono dovuti al blocco dopaminergico; siccome l’effetto sedativo è legato al
recettore α1, essendo l’aloperidolo meno potente della clorpromazina sul recettore si spiega il minor effetto
sedativo.
Mano a mano che i F vengono usati, si correla sempre di più l’efficacia antipsicotica con il blocco dei sistemi
D2. I gravi effetti collaterali sono dovuti al blocco del sistema dopaminergico e di altre vie
neurotrasmettitoriali.
Gli effetti motori sono dovuti all’azione sulla via nigro-striatale; questi effetti sono divisi in precoci e tardivi.
Gli effetti precoci sono:
✓ Parkinsonismo (frequente): riduzione della velocità del movimento, tremori, rigidità, faccia amimica.
Con aloperidolo si presentano entro un mese dall’inizio della terapia.
✓ Distonia acuta (frequente): sono spasmi incontrollati di lingua, collo e testa. Si manifestano anche
entro una settimana
✓ Acatisia: irriquietezza motoria che costringe al movimento
✓ Sindrome neurolettica maligna (piuttosto rara): si ha comparsa di febbre e instabilità della pressione
arteriosa
Gli effetti tardivi invece sono:
✓ Discinesie tardive: soprattutto movimenti incontrollati di bocca e muscoli del viso
✓ Tremore periorale (muscolatura intorno alle labbra), indicata anche come “segno del coniglio”
Un grosso problema dei F tipici è che interferiscono anche con la via dopaminergica tubero-infundibolare, la
quale parte da alcuni neuroni dopaminergici dell’ipotalamo (nucleo arcuato e nucleo paraventricolare) e il
loro neurone proietta all’ipofisi, ghiandola molto importante perché la sua parte endocrina rilascia moltissimi
ormoni (GH, prolattina, TSH). La dopamina rilasciata in modo continuo nell’ipofisi interagisce con recettori
D2 sulla cellula lattotropa, dando segnale inibitorio nei confronti del rilascio della prolattina.
Quando un individuo assume un potente antagonista dei recettori D2, come gli antipsicotici, blocca l’azione
inibitoria della dopamina sul rilascio della prolattina si ha iperprolattinemia. La prolattina non serve solo
dopo il parto, ma è importante perché insieme ad altri ormoni concorre al controllo della fertilità sia degli
individui di sesso maschile che femminile. Questi effetti sono molto temibili nei pz giovani (come spesso
accade) perché può produrre infertilità.
Tra gli effetti collaterali ci sono quelli dovuti all’azione sugli altri recettori:
✓ Ipotensione ortostatica: molto legata al blocco α1
✓ Sedazione: legata al blocco degli H1
✓ Effetto di blocco muscarinico (xerostomia, stipsi, ritenzione urinaria, perdita dell’accomodazione, …):
legato al blocco degli M1
Se questi F passano la BEE il blocco muscarinico riguarda oltre al SNA simpatico anche il SNC e
possono comparire stati confusionali.
I F tipici lavorano bene sugli effetti positivi, ma si portano dietro numerosi effetti collaterali; una
sottopopolazione di pz non risponde (25-30%) e la loro efficacia sui sintomi negativi è scarsa questi infatti
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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