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SINTESI SULINDAC
Il Sulindac viene preparato a partire da un indanone che reagisce con il mono nitrile dell’acido malonico che avrà
i protoni in alfa, sia al doppio legame che al CN, relativamente acidi, dando luogo ad un nucleofilo che reagisce
con il gruppo carbonilico dell’indanone, si elimina H20 e si forma un legame CC tipico delle sintesi maloniche.
Dato che gli acidi beta carbossilici sono relativamente instabili possono dar luogo ad una decarbossilazione
termica, anche questa reazione è tipica delle sintesi maloniche; si ottiene questo derivato in cui il doppio legame
esociclico poi isomerizza a legame endociclico essendo più stabile e si ottiene questa specie.
Trattiamo con potassa e avviene un idrolisi del nitrile che passa prima per un’ ammide poi diventa acido
carbossilico, successivamente questo sintone è acido, infatti ci sono dei protoni metilenici reattivi che sono dei
protoni benzilici, e oltre ad avere le porzione aromatica adiacente hanno anche un doppio legame adiacente,
quindi sono molto acidi perché il carbanione che si ottiene viene stabilizzato sia dal doppio legame che dal
nucleo aromatico, e quindi viene fatto reagire con un derivato della benzaldeide, dunque anche in questo caso
abbiamo una reazione aldolica e porta alla formazione di un doppio legame CC, ovviamente viene eliminata H20
secondo un equilibrio, il che vuol dire che dobbiamo eliminare H20 dall’ambiente di reazione grazie ad alcuni
strumenti come il Marcusson. (C’è un pallone di reazione nella quale la miscela di reazione passa allo stato
vapore viene convogliato attraverso un tubo collegato ad un refrigerante in cui è presente anche un agente
disidratante come Calcio Solfato, separando l’H2O dal resto). Trattamento poi con sodio periodato che riesce ad
ossidare lo zolfo e formare il relativo solfossido.
TOLMETINA Un'altra molecola che rientra nella
categoria degli acidi arilalcanoici è
la Tolmetina. (Leggi slides).
La struttura ha la caratteristica di
avere la presenza di un nucleo
pirrolico N-metil sostituito.
Sintesi. Si parte dal N metil pirrolo
che reagisce con para
formaldeide (è quella polimerica
questo perché la formaldeide è
gassosa e quindi difficilmente
maneggiabile, c'è quella solida ma
anche in soluzione e si comporta
esattamente come la
formaldeide). La formaldeide
reagisce con dimetil ammina si forma un doppio legame CN e l’azoto si carica positivamente rendendendo il
carbonio ancora più elettrofilo che reagisce con la posizione nucleofila 2 del pirrolo. Trattiamo con ioduro di
metile e otteniamo un azoto quaternario carico positivamente che è un ottimo gruppo uscente perché
diventerebbe neutro; viene quindi spiazzato da un buon nucleofilo come il cianuro di sodio; trattiamo con
parametil benzoil cloruro sempre con l’acido di Lewis, quindi Fiedel Craft nella posizione 5 e successiva idrolisi del
metile.
Acidi aril propanoici (Profeni) L’ibuprofene,capostipite della classe, è
presente in commercio in varie specialità e
diversi tipi di formulazioni. In alcuni casi si
tratta di formulazioni miste (più di un
principio attivo) in altri si cerca di
ottimizzare la formulazione per il tipo di
patologia da affrontare ( per es. salificare
ibuprofene con sale di lisina permette la
formazione di un sale interno zwitterionico
che velocizzerà fortemente l’assorbimento
specie se somministrato per via
sublinguale).
Strutturalmente è molto semplice, è una
molecola piccola, a basso PM, ed infatti
non è rispettata la regola di Lipinski, però tuttavia funziona e funziona anche molto bene; è un'eccezione.
Pur essendo relativamente vecchio l’ Ibuprofene ancora è molto utilizzato. Ha un potenza minore rispetto
all’indometacina (uno dei più potenti) infatti sia sulla COX1 che sia sulla COX2 abbiamo bisogno di una
concentrazione maggiore di alcuni ordini di grandezza, ma è meglio tollerata, minori effetti collaterali.
Ha un buon effetto antiaggregante ma non paragonabile a quello dell’Aspirina. Viene utilizzata in diversi ambiti,
come antidolorifico di vario genere, come antipiretico e per patologie reumatologiche e muscolo scheletriche,
però per quest'ultime si preferiscono PA come il diclofenac. Non è molto selettivo infatti l’affinità per le due
isoforme della cox è pressoché identica.
Chiralità I profeni presentano un carbonio in alfa
al carbonile chirale e l’entantiomero S
(destrogiro) risulta essere il più attivo,
anzi potremmo dire anche che è l'unico
attivo perché l'altro è molto poco
attivo. (Dire R o S vuol dire identificare
la configurazione assoluta secondo la
terminologia di Cahn, Ingold e Prelog.
Destrogiro o levogiro sono invece delle
evidenze empiriche che ci dicono se il
piano della luce è ruotato verso dx o sx.
Questa è invece una configurazione
relativa alla gliceraldeide).
ER: eudismic ratio (rapporto eudismico:
rapporto tra eutomero (steroisomero
più attivo) e distomero (stereoisomero meno attivo). Nel caso dell’ibuprofene tale rapporto in vitro è 60 (uno
funziona sessanta volte meglio dell’altro). L’ER può essere molto diverso se consideriamo sistemi in vivo o in vitro
in quanto la chiralità può influenzare i vari step che compie il farmaco prima di arrivare al target. Infatti in vivo
infatti il rapporto si assottiglia molto perché la molecola subisce inversione di configurazione. Il meccanismo è
dovuto al fatto che le molecole di natura acida subiscono reazione di coniugazione e sono trasformati per es.in
tioesteri dal CoA, mediata da una transferasi (questo meccanismo è importante perché serve a creare un miglior
gruppo uscente rispetto al corrispondente ossigenato) e in un secondo momento subiscono attacchi da
molecole come il glutatione. La reazione di coniugazione funziona benissimo con il derivato R ma non con S ciò
vuol dire che gli equilibri sono alterati e ciò si tramuta un una differente percentuale di eliminazione dei due
stereoisomeri.
La trasformazione dell'ibuprofene nel suo tioestere lo rende substrato di un'enzima che è una epimerasi che
inverte la configurazione, quindi trasforma l'R in S e viceversa, proprio per questo motivo il farmaco non viene
somministrato in forma pura dell'enantiomero S, questo perchè c'è appunto questo equilibrio e quindi si
somministra in miscela.
Ibuprofene: chiral swich. Dexibuprofene Seractil Il processo per cui una molecola
chirale può essere sviluppata nella sua
forma omochirale è detto Chiral
Swich, è praticamente il processo per
cui si sviluppano i singoli enantiomeri.
Si può operare tale approccio se
conviene economicamente e se i due
enantiomeri presentano grosse
differenze, cioè quando
sostanzialmente uno dei due è molto
più attivo dell'altro, quando in vivo
non c'è una epimerizzazione e
quando per es il distomero meno
attivo ha anche degli effetti collaterali
importanti. L’ibuprofen è
commercializzato come racemo
proprio perché non c’è vantaggio economico sufficiente. L’approccio del chiral swich comporta dei vantaggi: si
somministra una minor quantità di sostanza, la farmacocinetica diventa più facile da determinare (ho solo una
molecola).
Profeni: farmaci in uso clinico Altri Profeni come il Dexketoprofene o il
Naprossene non sono invece
commercializzati come racemo, ma
come enantiomeri puri.
Il Dex-ketoprofene, è l'isomero
destrogiro responsabile dell'attività cioè
l'S; qui c'è un'inversione di
configurazione molto bassa in vivo e
questo fa si che si possa fare un chiral
swich, qui ha senso, quindi quando in
vivo somministriamo l'eutomero solo una
minima parte epimerizza, quindi non si
ha una grossa perdita e dunque ci
conviene fare un chiral swich anche
perchè l'altro eutomero non ha attività e
quindi possiamo anche abbassare i dosaggi. Il ketoprofene però viene anche commercializzato in forma
racemica, come nel caso dell'oki, però esistono anche alcune specialità che contengono solo la forma
omochirale.
Anche nel caso di questa classe si registra una maggiore selettività verso la COX 1, però comunque siamo ancora
nel basso micromolare anche per la COX 2, a differenza dell'acido acetil salicilico.
Il Naprossene è decisamente meno attivo del Ketoprofene e anche di altri visti prima, però tuttavia è una
molecola che viene molto utilizzata ed ha un buon quadro clinico. Il Naprossene non è mai stata sviluppata nella
sua forma racemica ma è stata direttamente introdotta nel mercato nella sua forma omochirale, cioè come
enantiomero S. Esistono anche altri derivati come il
fenoprofene, fluriprofene che è molto
utilizzato nei trattamenti di infezioni
flogistiche delle alte vie respiratorie
(Froben). Tutti quanti hanno un profilo
simile, possono essere impiegati in
trattamenti di malattie reumatiche e in
malattie muscolo-scheletriche. Il
Benoxaprofene è una molecola che è
stata ritirata dal commercio perché
aveva degli effetti collaterali molto
gravi, addirittura si sono verificati
decessi delle persone che li
assumevano.
Meccanismo d’azione dei profeni
Anche in questo caso l’obbiettivo è impedire l’ingresso dell’acido arachidonico nelle cox. Gli aa coinvolti in questo
caso sono la Tyr 355 e la Arg 120 (funziona carbossilica interagisce con le catene laterali dei due), quindi
abbiamo un legame idrogeno con la Tyr e un legame di natura elettrostatica con l'Arg; in più si possono
registrare altre interazioni generalmente interazioni di tipo idrofobico (come le “∏ stacking” con il Trp 387).
SINTESI DEI RACEMATI
Qui è mostrato un meccanismo generale in cui andiamo a sintetizzare un racemo.
Si parte da derivati chetonici (vari acetofenoni) che si trattano con idruro metallico (NaBH4 in questo caso) per
trasformarli negli alcool corrispondenti.
Differenza tra NaBH4 -LiAlH4 : il secondo prevede solventi non protici, il primo anche in solventi non troppo
protici perché se il solvente fosse troppo acido si consumerebbe, se invece non fosse protico la reazione non
avverrebbe perché non riuscirebbe il complesso tra ossigeno e boro e non rilascerebbe H(l’ha spiegato
superficialmente, consiglio vivamente di andarlo a vedere perché da qua non si capisce un cazzo. Bruice cap 20).
Ciò comporta che il Sodio boro idruro può anche essere impiegato in ambienti non