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scleroblasti che producono la struttura scheletrica di questi organismi che prende il nome di
spicola. Tutte queste sono immerse in una distanza gelatinosa.
Alimentazione e sostegno
Il loro apparato di distribuzione è costituito da un sistema acquifero, in cui l'acqua
viene fatta entrare e uscire continuamente dallo sponbocele. Particolari cellule,
chiamate porociti, attraversano tutti gli strati e consentono all'acqua di entrare.
L'acqua entra nello sponbocele perché i coanociti hanno il flagello che si muove e
insieme a tutti gli altri buttano fuori acqua dallo sponbocele attraverso l'osculo .
Facendo uscire acqua creano una pressione negativa che fa entrare l'acqua
attraverso i porociti. Le particelle alimentari contenute in essa vengono catturate
dai coanociti. I microvilli catturano le particele disciolte nell'acqua e le spingono nel
corpo cellulare dove avviene la fagocitosi, con la formazione dei vacuoli digestivi. Gli
amebociti poi vanno a contatto con i coanociti e ricevono il vacuolo con le sostanze,
continuando a digerirle e portandole in tute le parti del corpo.
Nel mesoìlo è presente un endoscheletro costituito da spicole che sono formate da
varie sostanze tra cui carbonato di calcio o silice, con forma svariata, che formano
un'impalcatura, una struttura di sostegno che fa da endoscheletro. Le cellule, durante
la formazione delle spicole vengono chiamate scleroblasti, le quali poi si differenziano
in sclerociti. Si trovano nella sostanza intermedia. All'interno producono una sorta di
filamento assile a livello del quale viene prodotta una spicola, all'interno di un
vacuolo, che poi viene buttata fuori perchè la cellula muore.
La riproduzione
asessuata
Il modo asessuato consiste nella produzione di gemme che rimangono attaccate alla spugna madre ma che
possono staccarsi, e riattaccarsi al substrato vicino per dare vita ad una nuova spugna (gemmazione
esogena). Si parla anche di gemmazione endogena, dove all'interno della spugna si formano delle gemme
avvolte da una sorta di protezione esterna fatta da spicole o da materiale esogeno. In seguito queste
vengono buttate fuori dagli archeociti e da qui nascono nuove spugne. Un altro tipo di riproduzione
asessuata consiste nella rigenerazione: se prendiamo una spugna e la rompiamo in tanti pezzi, ogni pezzo
può dare vita ad un nuovo individui.
Sessuata
Possono essere sia ermafroditi che dioici (sessi separati). Avviene in periodo primaverile o autunnale. Gli
spermi, dal mesoìlo si differenziano in spermatozoi che vengono rilasciati in ambiente acquatico. Vengono
poi catturati da un altro individuo, tramite i coanociti che lo conducono all'uovo, che viene fecondato. Da
esso nasce una larva, detta anfiblastula, costituita da un polo di cellule grandi non flagellate(macromeri), e
un polo di cellule piccole flagellate (micromeri). Queste delimitano una cavità. Struttura simile alla colonia
dei volvox. Questa larvetta natante ad un certo punto si attacca al substrato e questo provoca una sorta di
invaginazione delle cellule flagellate verso l'interno che poi per metamorfosi porta alla formazione della
spugna, con una superficie esterna di micromeri, e una interna di macromeri, e con i flagelli diretti verso
l’esterno. Questo processo assomiglia a quella sorta di modificazione che subisce il volvox durante il suo
sviluppo. (immagine in altro)
Morfologia
I poriferi assumono 3 diverse forme, che si differenziano in base alla struttura morfologica esterna e dello
scheletro.
Ascon > dette anche spugne calcaree, perché presentano uno scheletro endogeno fatto da carbonato di
calcio. Sono le più semplici e sono a forma di sacchetto. Lo sponbocele non ha ramificazioni e comunica
all'esterno con l'osculo.
Sycon > spugne silicee, perché scheletro di origine silicea. Presentano delle ramificazioni dovute al fatto che