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la dispersione dei sassoni
2.
In seguito organizzò una campagna di conquista contro gli Àvari, che erano insediati
nell’Europa centro-orientale questa campagna contro gli Àvari finì in un massacro: e gli
Àvari sopravvissuti si fusero con gli slavi.
L’impresa militare contro i Mori di Spagna, invece, finì in una sconfitta, ma entrò nella
leggenda per l’episodio bellico di Roncisvalle, durante il quale sarebbe caduto Rolando,
nipote di Carlo Magno, questo avvenimento inspirò la Chanson de Roland, uno dei testi
fondamentali della letteratura medievale, un testo esemplare della chanson de geste. Al
centro della narrazione, è la battaglia epica, vista come episodio esemplare di una
campagna di conquista di un re cristiano.
Carlo Magno voleva unificare l’Occidente romanobarbarico, escluse le isole britanniche.
L’ascesa di Carlo Magno alla corona imperiale era favorita da due fattori:
• l’impero d’Oriente, infatti il papato riteneva necessario che si
1. costituisse in Occidente un potere alternativo a quello dell’impero
bizantino;
nella campagna d’Italia contro i Longobardi, Carlo Magno aveva
2. compiuto un passo sostanziale verso Oriente, diventando confinante con
l’impero bizantino.
Nel 795 salì al soglio pontificio Leone III che chiese aiuto a Carlo Magno contro
• l’aristocrazia romana, recandosi nel 799 in Francia per chiedere un sostegno
diretto ed energico del re dei Franchi.
Carlo Magno si recò a Roma e nella notte di Natale dell’800 assunse il titolo di
• imperatore.
Leone III lo incoronò, mente la folla raccolta in San Pietro lo acclamava.
• Ricomparvero alcune espressioni di sacralità attribuite all’imperatore, tipo “sacro
• imperatore, santissimo Augusto”… Tali espressioni non erano più formule di pietà
religiosa ma formule di semplice cortesia. Gli imperatori d’Occidente erano
diventati sacri grazie a una nuova istituzione: la consacrazione ecclesiastica
dell’avvento al trono, che aveva come rito fondamentale l’unzione.
Carlo Magno era già unto come re dei Franchi, secondo il cerimoniale entrato in
• uso con Pipino.
Nell’800 si impose un altro rito: Leone III aveva posto sul capo di Carlo Magno
• una corona che aveva un carattere sacro dal momento in cui veniva imposta dalle
mani del papa.
La solennità della consacrazione era duplice: da un lato l’incoronazione,
• dall’altro l’unzione, non si poteva essere imperatori del Sacro Romano Impero
senza la consacrazione da parte del papa.
Carlo Magno creò le istituzioni civili dell’impero: il sovrano era circondato da un
• comitatus, un gruppo di fedeli e Carlo Magno ripartì l’impero in varie
circoscrizioni che affidò ai singoli comites.
Le circoscrizioni amministrative di ciascun comes (conte) avevano il nome di
• comitatus (contee).
Alle frontiere dell’impero erano riuniti gruppi contee con il nome di marche e
• affidate a un marchio.
Istituì un corpo di funzionari itineranti detti missi dominici che dovevano
• viaggiare per l’impero controllando conti e marchesi.
Avviò una politica monetaria sia per contrastare l’egemonia della moneta d’oro
• bizantina (nomisma o bisante), sia per rivitalizzare la stagnante economia
dell’impero, così coniò una moneta d’argento, il denaro.
Il regno di Carlo Magno coincise con un risveglio della cultura, in seguito definito
• rinascita carolingia.