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FILONI DELLA BE

▪ Ethics-in-business → come bisogna comportarsi quando si fa attività economica. Insieme delle idee comuni.

Per es. nel filone religioso, tradizionalmente non si può prestare denaro con interesse.

▪ Academic business ethics → a partire dagli anni 70 nasce il tentativo di affrontare queste questioni (e

risolverle) in modo più sistematico, tecnico. Impatti ambientali, condizioni del lavoro, … non è più

importante soltanto il torna conto. In questo campo c’è ricerca e formazione, perché bisogna studiare ed

educare. Ci sono due filoni: il primo scientifico, il secondo descrittivo (taglio da sociologici, psicologi). Tra i

due filoni c’è molta tensione, perché bisogna dare scontati certi standard, che però bisogna ancora stabilire.

Nel primo filone ci si interroga su cosa è giusto fare, nel secondo invece si indaga ciò che induce la gente a

fare scelte sbagliate;

▪ Adoptions → che cosa fanno le aziende concretamente? Quali sono i programmi con cui esse traducono la

ricerca e il training universitario?

A) L’APPROCCIO NORMATIVO

Research question: quali sono gli obblighi morali delle imprese, dei proprietari delle imprese, dei manager e dei

lavoratori? Quale deve essere il ruolo delle imprese nell’ambito della società (tema che riguarda anche la filosofia

politica)? Si può considerare un’impresa (che è un’entità giuridica collettiva) come agente morale?

Tradizionalmente la Business Ethics si concentra sui manager, molto più che sui proprietari delle imprese,

soprattutto per quanto riguarda le multinazionali.

Una discussione fondamentale nell’ambito della business ethics normativa: STOCKHOLDER THEORY / APPROACH vs

STAKEHOLDER THEORY / APPROACH: GLI OBBLIGHI MORALI DEL MANAGER

➢ Stockholder o agency theory/approach → La prima visione si basa sull’idea più classica del business. L’obiettivo

deve essere aumentare i profitti e l’obbligo morale del manager è soltanto nei confronti dei proprietari. Il top

manager (CEO) è un agente degli azionisti (shareholders/stockholders) ed è obbligato solo verso di essi (si

assume in aggiunta che essi puntino soltanto alla massimizzazione del profitto). I vincoli verso gli altri

stakeholders sono determinati dai contratti e dalla legge. È il governo che deve mettere i paletti per equilibrare

le cose, questo accento sulla dimensione politica e non etica delle imprese appartiene sia al pensiero liberista di

Friedman, sia alle ideologie marxiste. Nel momento in cui il manager arbitrariamente, con i propri valori, prende

decisioni che non vanno a favore dell’interesse degli shareholders, si tratta di abuso di potere;

➢ Stakeholder approach → considera l’impresa come un insieme di contratti multilaterali fra stakeholders

(compresi i proprietari). Il top manager (CEO) amministra tali contratti, che – secondo un’interpretazione “forte”

della teoria – dovrebbero essere equi nel senso di Rawls. Requisiti del modello di giustizia secondo Rawls → (1)

Soggetti razionali auto-interessati + (2) le regole del gioco devono essere fissate da questi soggetti tramite un

contratto ideale, prima di sapere che posto occuperanno questi soggetti (procedura chiamata velo di ignoranza).

Lo Stato giusto effettua i bilanciamenti secondo questo metodo ideale. Quindi secondo tale modello alla fine i

decisori sceglierebbero il “maxime in”. Il manager ha il compito di equilibrare tra stakeholders. Secondo questa

visione il proprietario non ha più titolo di altri, perché tutti contribuiscono in una certa misura. Il proprietario

viene chiamato finanziatore. Il manager è l’arbitro. C’è un’enorme differenza rispetto all’approccio differente,

perché il profitto diventa soltanto l’aspettativa di uno degli stakeholders (proprietario), mentre ci sono anche

altri stakeholders che vogliono altre cose (per es. la comunità che non vuole l’inquinamento).

B) L’APPROCCIO DESCRITTIVO

Etica d’impresa descrittiva o positiva:

➢ Indaga i fattori che influiscono sui comportamenti etici – che cosa fa sì che per es. brave persone facciano

cose cattive

➢ Tali fattori possono essere distinti in personali e situazionali

➢ Tra i fattori personali: lo stadio di sviluppo morale, …

➢ Tra i fattori situazionali:

Slide

Gli studi sui fattori che influenzano l’ethical decision making in azienda:

1- Fattori individuali → age, awareness, behavior, gendere, emotions/mood, gender, peers/management,

personali values, situazion, religion/spirituality, education/employment/experience, decision style, cognitive

moral development, personality…

2- Fattori organizzativi -> code of ethics, industry, organization culture, professional relatioships, teams,

training, organization size, organization level, organization performance, politics/procedures, industry…

Modello su cui si basa la ricerca descrittiva: si analizza il fenomeno e si individuano i fattori che influenzano quel

fenomeno. Si hanno dei parametri etici e poi intervengono dei fattori che influenzano il comportamento. Si tratta di

ricerca quantitativa.

Un esempio di studio descrittivo “Ethical Breakdowns”

C) L’APPROCCIO STRUMENTALE O STRATEGICO

Questo più che un filone di ricerca è una specie di messaggio che è presente in entrambi i filoni. È l’idea che l’etica

conviene. Perché ci sono degli effetti di reputazione che determinano comunque un vantaggio.

La teoria dei giochi ripetuti permette di spiegare la reputazione come risultante del seguente meccanismo:

a) Assunzione da parte dell’impresa di un impegno verificabile;

b) Presenza di un’interazione ripetuta fra impresa e stakeholders;

c) Osservazione del comportamento dell’impresa da parte degli stakeholders;

d) Aggiornamento delle credenze degli stakeholders relative ai comportamenti futuri.

Al di là delle considerazioni su che sia una cosa giusta o meno, conviene comunque farlo, per aumentare la

reputazione, la fiducia nel tempo.

Non tutte le cose giuste generano reputazione allo stesso modo: ci sono anche cose in cui il bilancio tra reputazione

e costi non vale la pena.

CAPITOLO 3 – MODELLI E SISTEMI APPLICATIVI

Etica normativa → dice cosa bisogna fare. Si cerca di costruire una teoria su cosa bisogna fare, su cosa è bene fare.

Ma non si parla delle leggi (diritto positivo). È oggetto, a livello accademico, di ricerca da parte dei filosofi.

Etica descrittiva (positiva) → è oggetto di studio di studiosi di management, sociologi e psicologi. Si tratta di ricerca

quantitativa o quali-quantitativa. Si cerca di capire come si comportano le persone nella vita reale, a seconda di una

serie di fattori individuali o di contesto. Fattori individuali possono essere: di genere, età, psicologia, … Fattori di

contesto possono essere: tipo di lavoro, com’è organizzata l’azienda, … Ci sono anche dei bias, cause di fallimento

etico (ethical break down).

Tendenza all’assuefazione (sleepery slows), cioè si inizia a tollerare una cosa e dopo un po' entra in un piano

ordinato in cui ci si abitua a un determinato comportamento. Si tratta di meccanismi mediante i quali si è portati ad

accettare cose che non accetteremmo in determinate situazioni.

Come si implementano tutti questi concetti in azienda?

Quando si creano delle regole, anche con le migliori intenzioni, si crea comunque rigidità, e quindi per quanto buoni

siano i principi di base, dopo la fase di stato nascente, essi tendono a istituzionalizzarsi e a degenerare. Talvolta

l’istituzionalizzazione crea dei principi che vanno in contrasto con quelli originari.

SCHEMI DI IMPLEMENTAZIONE – Filiere di implementazione

La prima filiera è più propriamente legata alla business Ethics (1) ed è stata spinta dal diritto penale, cioè le idee di

etica d’impresa sviluppate dagli accademici a partire dagli anni 70-80, sono state recepite dai legislatori e accolte nei

diritti penali dei singoli Paesi e hanno creato l’idea che il board aziendale debba rispondere della violazione del

diritto penale fatta da tutti i dipendenti. L’azienda deve rispondere delle azioni di tutti i collaboratori. In questo

modo si crea un sistema di controllo etico all’interno delle aziende. → Compliance and Ethics programs: programmi

di etica e conformità. Essi si contrappongono ad altri filoni con cui le aziende si sono preoccupate delle loro

conseguenza: CSR (2) e programmi squisitamente filantropici (3). Di questi ultimi il più economicamente più rilevante

è il Bill&Melinda Gate Foundation, il quale prende i soldi dalla Microsoft e costituisce il programma filantropico più

grande di tutta la società.

Quindi esistono tre forme e livelli di impegno etico aziendale:

1. Legalità → quando scatta un procedimento penale, le persone vengono sospese dalla carica;

2. Responsabilità sociale o managing for stakeholders → non si tratta di programmi imposti dalla legge, essi

sono implementati grazie alle singole imprese, al di là degli obblighi di legge;

3. Filantropia

Ogni area potrebbe prevalere su tutte le altre. Ci sono dei casi in cui esse coincidono. Per es. quando è nato il

comunismo la sfera della legalità ha prevalso su tutte le altre, perché vengono abolite le imprese private e qualsiasi

tipi di problema veniva risolto grazie a programmi di legalità. Nel progetto leninista ogni cosa veniva risolta mediante

la legge. I programmi di CSR invece prevalgono quando vi è una più ampia autonomia privata.

Non c’è perfetta corrispondenza tra le azioni di CSR e ciò che si pensa in termini di etica, perché si può pensare che

l’azienda non sia moralmente obbligata a redistribuire i profitti a tutti gli stakeholders, ciò va oltre agli obblighi legali.

Ma l’etica non coincide nemmeno con la legalità. Per es. ci sono persone che non credono che pagare le tasse sia un

obbligo morale.

1. COMPLIANCE AND ETHICS PROGRAMS – Programmi aziendali per prevenire reati

Volkswagen – Diesel Gate → cosa si sarebbe potuto fare per prevenire la violazione fraudolenta degli standard di

emissione?

In questo caso non vengono processate solo le persone materialmente responsabili, ma viene processata anche

l’azienda perché non ha fatto il possibile per prevenire quel reato. Cosa si sarebbe potuto fare? Una prima ipotesi è

che il consiglio di amministrazione della Volkswagen avrebbe dovuto instaurare un sistema di controllo totalitario

per impedire queste azioni autonome di alcuni dipendenti. Questo sistema di controllo in cui il CDA sa cosa succede

in qualunque momento non esiste. Attualmente i sistemi di governance sono costru

Dettagli
A.A. 2018-2019
13 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MartinaBordoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Corporate Identity ed Etica d'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Brunetti Federico.