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Il dilemma etico della ragazza in coma
Questa ragazza era entrata in coma irreversibile, e quindi i medici che la sostenevano attraverso una respirazione artificiale a lungo andare avevano discusso su questo caso, se era lecito o no staccarla dalla macchina. Non sapendo darsi una risposta, o meglio incominciando a mettere in evidenza quello che era l'aspetto etico-professionale, umano, familiare della stessa persona interessata, il gruppo medico non riusciva a prendere una decisione e si era posto il problema alla discussione di questo caso.
In questo caso accade che la corte suprema per rispondere ai quesiti dell'equipe che teneva in vita la paziente rispose costituendo un gruppo di esperti (1996). Solo a livello mediatico si è appreso questo frammento di storia, ma di bioetica se ne parla da molto tempo.
La corte suprema decise che ad esprimersi eticamente potevano essere solo degli esperti.
In pratica si andò alla costituzione di questo gruppo di esperti composto da:
- Due sacerdoti, in quanto...
Esprimono non più con parere consulenziale ma si incominciano a delineare le cosiddette raccomandazioni. La consulenza indica che si esprime quello che si pensa sia giusto, la raccomandazione vuol dire che il comitato deve attenersi a quella raccomandazione specifica. La nascita di questi comitati si ebbe anche in Giappone dove già si parlava, ai tempi di Confucio, di amore e benevolenza che divulgava la medicina in base alla propria idea. Ma è chiaro che il malato dipendeva ancora da una persona che era quella del medico. Abbiamo visto a livello ospedaliero, di istituto di ricerca, e poi di comitati all'interno delle università, nel 1982 ci fu la sperimentazione in vitro.
Questo è fondamentale, perché di sperimentazione se n'era fatta tanta anche se mai era regolata da qualcuno, cioè ognuno andava a fare sperimentazione senza che nessuno intervenisse a dire si potesse fare o meno. Sempre in Giappone incominciano a nascere, nelle 42
università statali e nelle 29 università private, questi comitati di bioetica. Il consiglio d'Europa non è un comitato di bioetica ma a livello centrale emana le raccomandazioni. Ha incominciato a precisare quali possono essere le persone esperte, quindi emana delle raccomandazioni. Quando si pronunciò a quell'epoca, ha delineato la composizione dei comitati di bioetica: - Biologi; - Medici; - Giuristi; - Esperti di etica. Come osservatori, altri che stanno intorno al consiglio d'Europa. Compare come osservatore anche la Santa Sede. Tutto questo avviene negli anni '80. In Europa la sperimentazione c'è stata nel periodo fascista e una sperimentazione fatta dei tedeschi era cosa risaputa, e anche li si era incominciato a parlare di sorveglianza più attenta a quello che chiunque si permettesse di fare sperimentazione su umano. Anche in Francia, nel Belgio (nelle università di tipo cattolico) incominciano a nascere. In Francia,Il comitato consultivo nazionale dietica (delle scienze della vita e della salute) all'epoca in cui era presidente Mitterand. In Francia, il comitato era composto da 32 membri e ha già pubblicato racconti sui prelievi di tessuti da embrioni, ha già parlato di diagnosi prenatale e ha già parlato della pillola ru486. Tutto questo avviene negli anni '80.
Nel 1849, già si facevano le sperimentazioni, però solo dal 1984-86 incominciano ad essere istituiti i comitati di bioetica a livello locale. In Danimarca, nel 1987 gli esperimenti sono stati fatti col consiglio di etica, una dichiarazione con articoli ben precisi.
L'articolo 1 parla di esperimenti che dovranno essere fatti soltanto con la dichiarazione di Helsinki e le sperimentazioni sull'embrione sono altre sperimentazioni cliniche, e devono essere poste alcune attenzioni nel momento del concepimento.
In questo paese aperto come la Danimarca, vengono emanate altre direttive. Anche in
Spagna e Svizzera vengono emanate delle raccomandazioni per controllare l'attività dei cdc a livello locale. Riepilogo Nascono negli USA i primi comitati di bioetica, con diverse funzioni ma soprattutto quella consulenziale. Poi successivamente, incominciano ad essere emanate le raccomandazioni, poi vengono istituiti in tutte le nazioni d'Europa i comitati di bioetica e incominciano a nascere nelle università, anche in Italia, a Modena, Napoli, alla Cattolica di Roma, alla Sapienza di Roma (negli anni '90 ne ha cominciato a parlare). Il consiglio d'Europa aveva come osservatori alcune nazioni, tra cui la santa Sede. Era logico, poi, che sarebbe nato in Italia il primo comitato di bioetica. Poi ci fu anche la nascita negli istituti di ricerca. Naturalmente la composizione incomincia ad essere diversa: - Un presidente. - Due professori di ruolo (un'area medica, una chirurgica). - I direttori di istituti di medicina legale, farmacologia, dipsicologia.- Docente di bioetica.
- Sovrintendente sanitario.
Essendo nato a Roma il primo comitato nazionale di bioetica all'interno dell'università Cattolica, certamente noi dobbiamo far riferimento a quella università che ha istituito un comitato con la figura di un caposala all'interno del comitato di bioetica, eletta dal gruppo di capisala, vale a dire in quel momento la persona di ruolo superiore all'infermiere stesso.
Nel tempo, è stata fatta una legge che ha tenuto conto anche dell'infermiere e non parla più di caposala, dirigente, indipendentemente dal ruolo che ha.
Funzioni del comitato:
- Animazione;
- Cultura ed informazione;
- Casistica clinica;
- Consulenza;
- Protocollo di sperimentazione e verifica.
La funzione