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Il dilemma etico della ragazza in coma

Questa ragazza era entrata in coma irreversibile, e quindi i medici che la sostenevano attraverso una respirazione artificiale a lungo andare avevano discusso su questo caso, se era lecito o no staccarla dalla macchina. Non sapendo darsi una risposta, o meglio incominciando a mettere in evidenza quello che era l'aspetto etico-professionale, umano, familiare della stessa persona interessata, il gruppo medico non riusciva a prendere una decisione e si era posto il problema alla discussione di questo caso.

In questo caso accade che la corte suprema per rispondere ai quesiti dell'equipe che teneva in vita la paziente rispose costituendo un gruppo di esperti (1996). Solo a livello mediatico si è appreso questo frammento di storia, ma di bioetica se ne parla da molto tempo.

La corte suprema decise che ad esprimersi eticamente potevano essere solo degli esperti.

In pratica si andò alla costituzione di questo gruppo di esperti composto da:

  • Due sacerdoti, in quanto...
esperti dell'aspetto spirituale della persona, che poterono esprimere un parere; Dal direttore sanitario, in quanto era il diretto responsabile della struttura; Da un assistente sociale, in quanto si parlava di una persona sociale con una famiglia che possedeva una posizione sociale come cittadina; Da un medico generico, che però non era un neurologo. Se pensiamo che il quesito l'aveva posto un medico neurologo che la teneva in cura attaccata alla macchina, come poteva un altro medico generico, neanche neurologo, capire il coma irreversibile; Da un consulente legale, perché in questi casi a livello della famiglia possono esserci dei sospetti, dei dubbi che i famigliari vogliono che si stacca per qualche motivo, quindi il legale è una persona esperta che può esprimere il suo giudizio in merito. I problemi relativi alla commissione a al nuovo ruolo del comitato di bioetica fecero discutere; da organo di emergenza, il comitato di bioetica viene.richiesto in funzione di sostegno e di punto di riferimento. In questo momento nasce questo tipo di composizione (anche se successivamente non andrà più bene tale composizione per esprimere un parere), con un ruolo che è solo quello di consulenza, cioè può esprimere solo un parere, non una decisione. Oggi, invece, se il comitato etico non approva il protocollo, nessuno lo può sperimentare. Quindi, oggi è decisionale il gruppo di esperti, non esprime solo un parere ma anche una decisione. In quest'epoca, di fronte a questo caso ha solo una valenza di consulenza. La tecnologia purtroppo ci impegna ad essere continuamente aggiornati e a sapere continuamente che cosa fare nell'ambito della medicina stessa. Il comitato di bioetica nasce perché è nato il famoso dilemma etico, piuttosto attuale in tanti campi della medicina stessa, per cui ci si continua a chiedere se è lecito o no, se si può fare o no, chi è.che deve decidere. Sel'atto medico spetta al medico, chi lavora con il medico deve anche essere abilitato a compiere quell'atto non medico. Il comitato etico deve esistere perché deve dare delle risposte. Il dilemma etico non è che prima di quel caso che ha tanto scosso il mondo non c'era mai stato, però quello è stato un momento fondamentale per scuotere la coscienza e definire l'ambito delle decisioni nei confronti degli utenti omalati. Nell'ambito internazionale i comitati di bioetica sono stati definiti ulteriormente da un comitato centrale (comitato di bioetica nazionale). Certamente la complessità dei problemi della medicina, le diverse innovazioni nelle società pluralistiche, la necessità di difesa dei diritti dell'uomo, le problematiche economiche della sanità, le diverse fedi religiose, l'incidenza del potere pubblico sull'individuo, la necessità della formazione degli operatori.sopra ogni cosa, la necessità di difendere la vita e la salute della persona in una situazione diventata più rischiosa e ha fatto nascere il comitato nazionale di bioetica, che è l'organismo più importante a dover vigilare, controllare, discutere, far discutere e formare. A livello internazionale si sono visti formare questi comitati etici ospedalieri. Prima venivano chiamati comitati di bioetica, poi ci sono state altre definizioni come "commissioni". I comitati sono organismi permanenti, mentre le commissioni sono un gruppo di esperti che per un tempo definito sono istituiti ad hoc in numerosi paesi. Nel frattempo altri casi simili sono comparsi in altre nazioni. Laddove non c'era un organismo che decideva che cosa far fare a quel medico che chiedeva la consulenza al gruppo degli esperti, venivano solo formate temporaneamente delle commissioni, a cui veniva chiesto solo un parere. Il medico poteva, attraverso una commissione istituita.all'interno dell'ospedale fare un tipo di consulenza di questa portata. Le commissioni potevano anche essere modificate, perché non erano istituzioni. Siamo partiti dal New Jersey (USA), poi nel 1978 c'è stata la commissione presidenziale permanente composta da 11 membri, scienziati nel campo della ricerca sperimentale, 3 clinici insigni, 5 membri distinti nei campi dell'etica, del diritto, dell'amministrazione sanitaria e scienze. I lavori della commissione: - La determinazione della morte cerebrale; - La condotta sui coma irreversibili; - Ingegneria genetica. I gruppi che si occupano di etica a livello ospedaliero sorgono a livello degli ospedali e addirittura all'interno degli istituti di ricerca. In Australia nel 1982 i comitati si incominciano ad esprimere attraverso le raccomandazioni; prima si era chiesto solo un parere e i comitati erano usciti solo con un ruolo consulenziale, poi si incominciano a divulgare questi comitati che si

Esprimono non più con parere consulenziale ma si incominciano a delineare le cosiddette raccomandazioni. La consulenza indica che si esprime quello che si pensa sia giusto, la raccomandazione vuol dire che il comitato deve attenersi a quella raccomandazione specifica. La nascita di questi comitati si ebbe anche in Giappone dove già si parlava, ai tempi di Confucio, di amore e benevolenza che divulgava la medicina in base alla propria idea. Ma è chiaro che il malato dipendeva ancora da una persona che era quella del medico. Abbiamo visto a livello ospedaliero, di istituto di ricerca, e poi di comitati all'interno delle università, nel 1982 ci fu la sperimentazione in vitro.

Questo è fondamentale, perché di sperimentazione se n'era fatta tanta anche se mai era regolata da qualcuno, cioè ognuno andava a fare sperimentazione senza che nessuno intervenisse a dire si potesse fare o meno. Sempre in Giappone incominciano a nascere, nelle 42

università statali e nelle 29 università private, questi comitati di bioetica. Il consiglio d'Europa non è un comitato di bioetica ma a livello centrale emana le raccomandazioni. Ha incominciato a precisare quali possono essere le persone esperte, quindi emana delle raccomandazioni. Quando si pronunciò a quell'epoca, ha delineato la composizione dei comitati di bioetica: - Biologi; - Medici; - Giuristi; - Esperti di etica. Come osservatori, altri che stanno intorno al consiglio d'Europa. Compare come osservatore anche la Santa Sede. Tutto questo avviene negli anni '80. In Europa la sperimentazione c'è stata nel periodo fascista e una sperimentazione fatta dei tedeschi era cosa risaputa, e anche li si era incominciato a parlare di sorveglianza più attenta a quello che chiunque si permettesse di fare sperimentazione su umano. Anche in Francia, nel Belgio (nelle università di tipo cattolico) incominciano a nascere. In Francia,

Il comitato consultivo nazionale dietica (delle scienze della vita e della salute) all'epoca in cui era presidente Mitterand. In Francia, il comitato era composto da 32 membri e ha già pubblicato racconti sui prelievi di tessuti da embrioni, ha già parlato di diagnosi prenatale e ha già parlato della pillola ru486. Tutto questo avviene negli anni '80.

Nel 1849, già si facevano le sperimentazioni, però solo dal 1984-86 incominciano ad essere istituiti i comitati di bioetica a livello locale. In Danimarca, nel 1987 gli esperimenti sono stati fatti col consiglio di etica, una dichiarazione con articoli ben precisi.

L'articolo 1 parla di esperimenti che dovranno essere fatti soltanto con la dichiarazione di Helsinki e le sperimentazioni sull'embrione sono altre sperimentazioni cliniche, e devono essere poste alcune attenzioni nel momento del concepimento.

In questo paese aperto come la Danimarca, vengono emanate altre direttive. Anche in

Spagna e Svizzera vengono emanate delle raccomandazioni per controllare l'attività dei cdc a livello locale. Riepilogo Nascono negli USA i primi comitati di bioetica, con diverse funzioni ma soprattutto quella consulenziale. Poi successivamente, incominciano ad essere emanate le raccomandazioni, poi vengono istituiti in tutte le nazioni d'Europa i comitati di bioetica e incominciano a nascere nelle università, anche in Italia, a Modena, Napoli, alla Cattolica di Roma, alla Sapienza di Roma (negli anni '90 ne ha cominciato a parlare). Il consiglio d'Europa aveva come osservatori alcune nazioni, tra cui la santa Sede. Era logico, poi, che sarebbe nato in Italia il primo comitato di bioetica. Poi ci fu anche la nascita negli istituti di ricerca. Naturalmente la composizione incomincia ad essere diversa: - Un presidente. - Due professori di ruolo (un'area medica, una chirurgica). - I direttori di istituti di medicina legale, farmacologia, dipsicologia.
  • Docente di bioetica.
  • Sovrintendente sanitario.

Essendo nato a Roma il primo comitato nazionale di bioetica all'interno dell'università Cattolica, certamente noi dobbiamo far riferimento a quella università che ha istituito un comitato con la figura di un caposala all'interno del comitato di bioetica, eletta dal gruppo di capisala, vale a dire in quel momento la persona di ruolo superiore all'infermiere stesso.

Nel tempo, è stata fatta una legge che ha tenuto conto anche dell'infermiere e non parla più di caposala, dirigente, indipendentemente dal ruolo che ha.

Funzioni del comitato:

  • Animazione;
  • Cultura ed informazione;
  • Casistica clinica;
  • Consulenza;
  • Protocollo di sperimentazione e verifica.

La funzione

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
17 pagine
SSD Scienze mediche MED/43 Medicina legale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher TheNumberOne1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di etica e bioetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Medicina Prof..