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DIRITTI ECONOMICO-SOCIALI

La Costituzione italiana consente al legislatore di regolare e monitorare il mercato e le attività economiche per garantire la compatibilità con la funzione sociale. L'integrazione europea ha ulteriormente rafforzato le libertà economiche, consentendo a ciascuno di esercitarle nel territorio dell'Unione, stimolando la creazione di nuovi mercati e introducendo forme di tutela sociale nei confronti dei soggetti deboli. Il diritto dell'unione ha stimolato e consolidato due tipologie di iniziative:

  1. La libertà nel mercato: consiste nell'adozione di misure che combattono la formazione di monopoli
  2. La libertà per il mercato: consiste nella trasformazione in senso concorrenziale di settori in cui erano presenti esclusivamente o prevalentemente le istituzioni pubbliche o le singole entità private

L'AI ha potenziato e messo in crisi tali capisaldi:

  • La distribuzione e la logistica, giovandosi dell'AI,

Impatto dell'Intelligenza Artificiale sui diritti economico-sociali

L'Intelligenza Artificiale (AI) ha avuto un impatto significativo sui diritti economico-sociali, portando sia benefici che problematiche.

Da un lato, l'AI ha ampliato grandemente la possibilità di commercio su scala planetaria, favorendo l'incontro tra domanda e offerta e riducendo i costi transattivi e di accesso ai mercati. Inoltre, l'AI ha favorito l'accessibilità, l'efficacia e la fruibilità dei diritti sociali, migliorando ad esempio la capacità diagnostica nel campo della sanità. Inoltre, l'AI ha potenziato la capacità delle istituzioni pubbliche di monitorare l'andamento e la struttura dei mercati.

Tuttavia, l'integrazione dell'AI nel contesto dei diritti economico-sociali presenta delle opacità. Un primo aspetto problematico riguarda il consolidamento di posizioni privilegiate grazie all'AI. Le tecnologie basate sull'AI sono largamente controllate da un gruppo ristretto di grandi compagnie che si muovono su scala globale. Queste compagnie non condividono le caratteristiche specifiche dei loro software, il che pone delle sfide in termini di trasparenza e accountability.

In una posizione privilegiata, quasi monopolistica• Le componenti software, hardware, pubblicitaria, social e della distribuzione sono largamente controllate da un solo soggetto. Il loro avanzamento tecnologico e la loro pervasività presentano dei vantaggi per gli utenti e i consumatori, ma esso non offre a questi ultimi reali possibilità di scelta e pone seri ostacoli all'inserimento di ulteriori attori economici.

Un secondo aspetto critico riguarda la capacità di grandi aziende, grazie all'AI, di filtrare l'accesso al mercato nei confronti di chi vende e acquista beni e servizi:• Ciò è accaduto nel campo dell'offerta politica: alcuni social media hanno chiuso o sospeso accounts di alcuni leaders, a causa di violazioni di codici di condotta. Ciò ha significato la rimozione di tali soggetti da buona parte del panorama politico.

È possibile utilizzare i Big Data per selezionare il contraente di una polizza.

assicurativa sulla base di alcune caratteristiche, come la sua solvibilità, la sua aspettativa di vita o, più generalmente, la sua reputazione.

Nel campo del diritto del lavoro, l'AI può intervenire a valutare la condizione emotiva o le attitudini di un candidato per un impiego.

Questi processi valutativi possono costituire il credito sociale, ossia una valutazione complessiva delle caratteristiche e delle potenzialità della singola persona, nell'interesse delle istituzioni e dei soggetti privati. Tali valutazioni pongono differenti problemi:

  1. È difficile ricostruire come un software sia giunto ad un certo giudizio relativamente alla singola persona a causa della riservatezza del software e dell'opacità dell'AI di elaborare le informazioni. La loro complessa struttura impedisce agli esseri umani di spiegare il loro funzionamento e rende l'IA una black box, cioè una scatola nera, caratterizzata da opacità.

Dell'opacità dell'IA, dell'invisibilità dell'IA. Infatti, Pin si sofferma quindi sul tema della black boxe, sono l'utente, il programmatore, il linguaggio di programmazione, invisibili le scelte sulla base delle quali vengono sviluppati e implementati i software.

La valutazione effettuata dal software può incorporare e replicare pregiudizi sociali nei confronti di certe classi o categorie di popolazione, come i gruppi etnici. Ciò può informare atteggiamenti discriminatori, in violazione del principio costituzionale di uguaglianza.

Tale sistema che rende difficile l'acquisto delle prestazioni o l'accesso al mercato di categorie deboli rafforza le sperequazioni sociali, dando vita a processi che stimolano l'esclusione e non l'inclusione.

Il digitale, anche grazie all'AI può rendere efficaci ed efficienti gli interventi pubblici, identificare priorità e facilitare l'ingresso ai servizi.

Il Consiglio di stato ha notato che il ricorso agli algoritmi permette di attuare il principio costituzionale di buon andamento dell'azione amministrativa (art. 97 Cost.) secondo il quale le amministrazioni sono tenute a perseguire i propri fini con il minor dispendio di mezzi e risorse e attraverso lo snellimento e l'accelerazione dell'iter procedimentale. La digitalizzazione dei servizi deve però essere bilanciata per colmare il digital divide, cioè la distanza tra chi ha realmente la possibilità di usufruire di tali strumenti e chi invece ne è privo. Infatti, la competenza ad utilizzare i servizi digitali si distribuisce diversamente sul piano anagrafico, ponendo in condizione di difficoltà i più anziani. Questi ultimi per la loro età si trovano in una situazione di acuto bisogno da parte delle istituzioni, ma faticano a entrare in connessione con queste per il passaggio dell'amministrazione al digitale. Il pieno

Il godimento dei benefici di una struttura amministrativa ed economica sempre più digitalizzata postula la disponibilità per gli individui di infrastrutture adeguata. Se le tecnologie necessarie per accedervi hanno una copertura sociale e territoriale limitata, le parti della popolazione che ne sono prive rimangono escluse anche da tali benefici, dando vita ad un paradosso sociologico definito come effetto Matteo: la distribuzione delle opportunità tende a remunerare chi si trova in una situazione di favore, rispetto a chi versa in una situazione di bisogno. Tema della profilazione, delle camere d'eco e delle bolle di filtraggio.

RICORDA! Il tema è trasversale: incide in tutte le espressioni della nostra vita associata, sia in termini di libertà negative, sia di diritti politici ed economico-sociali.

Profilazione dell'utente: che l'IA compie per definire le caratteristiche dell'utente e permettergli di entrare in contatto solo con

alcune informazioni. Tale particolare tecnica di raccolta e di elaborazione di dati delle filter bubble/camere d'eco permette di raggiungere diversi obiettivi, tra cui la creazione di profilazione.

Per profilazione si intende, infatti, l'insieme delle attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti agli utenti di un servizio, al fine di suddividerli in gruppi a seconda del loro comportamento (segmentazione).

Le imprese commerciali si servono della profilazione dell'utente per la business intelligence, cioè per l'efficientamento dell'organizzazione stessa e dell'e-commerce, cioè l'insieme delle attività di vendita e acquisto di prodotti effettuato tramite Internet. Attraverso una pubblicità mirata attraverso la rete Internet le imprese possono guadagnare di più ed espandere i propri mercati.

Infatti, i social network non hanno come unico obiettivo solo quello filantropico, cioè di consentire la comunicazione. Tale

Il servizio agli utenti è gratuito perché in realtà è pagato in dati/informazioni che vengono gestite anonimamente da un punto di vista statistico per permettere la proliferazione, utile al contesto della business intelligence.

La profilazione ha effetti non trascurabili in termini di impatto sulle dinamiche democratiche: servendosi di tale tecnica è possibile controllare gli orientamenti del corpo elettorale e influire sul suo movimento.

Infatti, uno dei maggiori scandali politici, cioè lo scandalo dei dati Facebook-Cambridge Analytica, è avvenuto nel 2018. Questa società di elaborazione di dati aveva raccolto i dati personali di 87 milioni di account Facebook senza il loro consenso e li aveva usati per scopi di propaganda politica. Attraverso questa tecnica aveva quindi influito pesantemente sull'andamento delle elezioni del presidente degli Stati Uniti d'America.

APPROFONDIMENTO 1 - Pronuncia della cassazione del 7 aprile

2022: Rating reputazionale, algoritmi e processi automatizzati Con l'ordinanza n. 14381/2021, la Prima Sezione della Corte di Cassazione si occupa di una vicenda particolarmente interessante, sotto il profilo del diritto alla protezione dei dati personali. Sono sempre più frequenti, infatti, piattaforme web e APP che si propongono di censire - anche con il consenso degli interessati - il rating reputazionale di persone fisiche, soggette alla disciplina di protezione dei dati personali. Secondo la Cassazione, dunque, la valutazione di liceità di un trattamento destinato a definire il rating reputazionale dei soggetti, basata sul consenso, non può essere prospettata senza una previa considerazione degli elementi suscettibili di incidere sulla serietà della manifestazione del consenso, e tra questi anche e proprio gli elementi implicati e considerati nell'algoritmo utilizzato dalla piattaforma, il funzionamento del quale è essenziale al calcolo del rating.ma che fornisca loro informazioni chiare e dettagliate sul trattamento dei loro dati personali. In particolare, dovrà essere fornita un'adeguata descrizione dell'algoritmo utilizzato per calcolare i punteggi di affidabilità e dei criteri utilizzati per elaborare i profili reputazionali. Gli interessati dovranno essere consapevoli di come vengono raccolti, elaborati e utilizzati i loro dati personali e dovranno poter esercitare il loro diritto di revocare il consenso in qualsiasi momento. Inoltre, la Cassazione ha sottolineato che il consenso deve essere prestato liberamente e specificamente. Ciò significa che non può essere ottenuto attraverso pratiche ingannevoli o coercitive e che deve essere riferito in modo chiaro e specifico al trattamento dei dati personali in questione. Il consenso generico o implicito non è sufficiente. In conclusione, la sentenza della Cassazione pone l'accento sull'importanza del consenso informato nel trattamento dei dati personali. I titolari del trattamento devono garantire che gli interessati siano pienamente consapevoli di come vengono utilizzati i loro dati e devono fornire loro informazioni chiare e dettagliate. Solo in questo modo il consenso potrà considerarsi valido e conforme alla normativa sulla protezione dei dati personali.ma che l'informativa predisposta espliciti in modo chiaro e completo il trattamento, ivi incluso il funzionamento dell'algoritmo destinato a governare il processo automatizzato, al fine di po

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DanielaCaldon16 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia e informatica giuridica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Mingardo Letizia.