Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La programmazione è lo strumento con cui l'insegnante definisce gli obiettivi, i tempi, la
metodologia e la verifica dello studio. Per l'organizzazione e la pianificazione del tempo per lo
studio sono necessarie le seguenti capacità: saper rispettare gli impegni, saper quantificare gli
sforzi e saper gestire il tempo a disposizione. Le capacità richieste per la lettura analitica, invece,
sono: saper suddividere un problema in sotto-problemi, saper riconoscere strutture testuali
ricorrenti, saper cogliere le analogie, saper distinguere i fatti dalle opinioni, saper valutare le fonti
e gli scopi dell'autore, saper sintetizzare le informazioni, saper riorganizzare secondo schemi e
sapersi porre domande. Le capacità richieste per la lettura veloce sono: saper leggere molte
parole con un unico sguardo, saper individuare rapidamente le parole e le frasi che c'interessano,
saper leggere senza ripetere a voce alta o mentalmente. Per la costruzione di ricerca, invece, è
necessario: sapersi documentare, saper confrontare, saper interagire e comunicare con gli altri,
saper definire rapporti di causa-effetto e saper presentare una tesi in modo logico. Per la
relazione scritta di una ricerca è necessario sapersi esprimere chiaramente; per l'esposizione
orale occorre infine saper vincere l'emozione, sapersi esprimere con frasi corrette ed efficaci,
saper costruire mappe mentali ecc.
10.9 Lo studente "strategico"
Un buon metodo di studio da solo non è però sufficiente, in quanto si deve tener conto di 3
problemi: la scarsa propensione da parte dei ragazzi a utilizzare un nuovo metodo di studio,
anche se è stato da loro appreso; il maggior peso del metodo di studio rispetto al semplice studio
dei contenuti e il pericolo che comporta la rigidità di un metodo di studio organizzato. In base a
16
questi 3 problemi, si deve ricercare un approccio alternativo a quello del metodo generale di
studio. Questo approccio rifiuta l'insegnamento di un metodo di studio strutturato valido per tutte
le discipline e per tutti ragazzi, ma al contrario cerca di rendere lo studente più sensibile ai
problemi che incontra nello studio. Questo approccio, inoltre, spinge lo studente a considerare le
modalità particolari con cui egli affronta un compito di apprendimento per adattarle meglio agli
altri compiti che dovrà affrontare. A questo proposito è importante lo sviluppo della motivazione
positiva verso l'apprendimento e la capacità dello studente di organizzare il proprio lavoro. Il
docente, inoltre, deve agire non solo sui processi cognitivi specifici delle singole discipline, ma
anche sui processi meta cognitivi. Per metacognizione, in particolare, si intende sia l'insieme delle
idee che l'individuo sviluppa sul funzionamento dei propri processi cognitivi, sia le operazioni che
la mente svolge per organizzare la propria attività. In questo senso, l'insegnante deve aiutare lo
studente a monitorare più attentamente il proprio studio, scegliendo le strategie più adatte come
avviene nel caso del cosiddetto "studente strategico". Quest'ultimo si tratta di uno studente bravo,
flessibile e che ha un buon rapporto con lo studio. Egli, in particolare:
1) conosce un gran numero di strategie utili all'apprendimento e capisce la loro importanza
2) sceglie le strategie con saggezza
3) è motivato
4) non ha paura dell'insuccesso
5) non è ansioso di fronte ad una prova, ma vede le prove come un'occasione per imparare
6) è sostenuto dai genitori e dalla scuola
10.10 L'insegnate-tutor
Per lo sviluppo delle abilità di studio, inoltre, è necessario anche che l'insegnante svolga una
funzione tutoriale. L'insegnante deve quindi essere tutor, cioè deve seguire il singolo alunno, non
per sostituirsi ad esso, ma per essere di aiuto e di supporto allo sviluppo della sua personalità.
Egli deve aiutare lo studente a individuare eventuali errori, limiti, a superare le difficoltà cognitive
e metodologiche che lo studente incontra nell'apprendimento e a rafforzare il suo impegno per
raggiungere gli obiettivi stabiliti.
10.11 Dal come si insegna al come si apprende
Nel processo di apprendimento non è però solo importante lo sviluppo delle abilità di studio e
quindi il come studiare, ma bisogna ricordare anche il che cosa studiare in quanto è anch'esso
all'origine della motivazione ad apprendere e della voglia di studiare. Studiare in particolare
significa apprendere e costruire sistemi di idee, di significati, di valori e di conoscenze. Lo studio
inoltre presenta anche un aspetto creativo che consiste nel cogliere le idee chiave e collegarle tra
di loro per confrontarle, attraverso la creazione di mappe e schemi concettuali. Per promuovere
l'aspetto creativo dell'apprendimento, è importante il tipo di insegnamento adottato. A questo
proposito, l'insegnamento non deve essere finalizzato se stesso, ma deve essere un mezzo per
aiutare l'alunno a costruirsi un sapere personalizzato. A partire da questo presupposto, si può dire
che è dal modo con cui l'insegnante procede nel suo studio e dal suo metodo di studio, che poi
dipende anche il modo con cui l'alunno impara a studiare. 17
CAP. 11 - LA FILOSOFIA DEL SUCCESSO NELL'ETA' DELL'INFORMAZIONE
11.1 Pensare a rete
Tra i molteplici fattori economici, sociali e politici che hanno determinato il cambiamento della
nostra società, la tecnologia occupa un posto alquanto decisivo. Non è un caso, infatti, che le
grandi rivoluzioni della storia siano state determinate soprattutto dalla tecnologia. Ogni rivoluzione
tecnologica implica delle profonde trasformazioni culturali e nuove forme di vita. In particolare le
tecnologie della comunicazione sono quelle che più di tutte hanno determinato il cambiamento
della nostra società sul piano culturale, educativo e formativo. Oggi è pertanto dominante il
paradigma tecnologico dell'informazionalismo, caratterizzato non solo dal ruolo centrale della
conoscenza e dell'informazione, dal momento che esse sono state centrali in quasi tutte le
società del passato. La vera novità è che questo paradigma tecnologico si basa sull'aumento
della capacità umana di elaborare le informazioni. In particolare questo paradigma si basa su 3
caratteristiche: la capacità della conoscenza e dell'informazione di espandersi in termini di
volume, complessità e velocità; la loro capacità ricombinante e la loro flessibilità distributiva.
L'informazionalismo ha anche le notevoli implicazioni in tutti gli ambiti della società: sulla nostra
vita quotidiana, sulla produzione, sull'economia, sul lavoro, sul modo di pensare, sulla qualità
della vita e sulla stessa arte di vivere. Mentre nell'industrialismo la persona era addestrata per
svolgere un lavoro al quale doveva dedicarsi per tutta la sua vita lavorativa,
nell'informazionalismo questo non avviene più dal momento che il nuovo lavoratore professionista
deve avere la capacità di riqualificarsi e adattarsi a nuovi compiti. Per stare al passo con le nuove
sfide, quindi, ogni professionista deve ripensare costantemente le proprie competenze e
autoprogrammarsi. Come fra l'altro ha evidenziato un famoso sociologo, Manuel Castells, nell'età
dell'informazione le funzioni e i processi dominanti tendono a organizzarsi sempre di più attorno
alle reti, al punto che la nostra società può essere definita società in rete. In questo tipo di
società, un'istituzione educativa non deve essere più basata sulla semplice informazione e sulla
trasmissione della conoscenza, ma deve soprattutto adottare la logica intrinseca di Internet.
Internet è il mezzo tecnologico alla base della società dell'informazione, in quanto esso permette
di espandere in maniera infinita le reti in ogni settore della nostra esistenza.
11.2 L'etica hacker del successo
Gli hacker hanno creato il personal computer, il modem e il sistema operativo Linux, pertanto ad
essi si deve lo sviluppo di Internet. Essi, inoltre, hanno introdotto una nuova etica del lavoro,
incentrata su una serie di valori come la privacy, l'uguaglianza, la condivisione del sapere ecc. Gli
hacker hanno adottato un modello di apprendimento aperto che consiste prima di tutto
nell'individuare un problema, lavorare per risolverlo usando fonti diverse e infine verificare la
soluzione attraverso una serie di test. Ciò che si impara viene poi insegnato agli altri. Questo
modello può essere definito "accademia della rete", in quanto esso assomiglia per certi aspetti
all'accademia di Platone, dove agli studenti non veniva trasmesso solo il sapere già codificato, ma
essi al contrario erano direttamente coinvolti in un processo collettivo di apprendimento dove si
discutevano problemi per poi sviluppare soluzioni. In questo senso, il compito principale
dell'insegnamento era quello di rafforzare l'abilità dei discepoli nel porre problemi, nello sviluppare
idee e nell'avanzare critiche. Il modello di apprendimento degli hacker si ispira inoltre al metodo
18
euristico del problem solving e all'apprendimento collaborativo che a sua volta si ispira al concetto
di zona di sviluppo prossimale, elaborato da Vygotsky, secondo cui la capacità di un individuo in
una situazione di cooperazione con una persona di maggiore esperienza è maggiore rispetto alla
sua capacità effettiva in una situazione individualistica. L'etica accademica implica, quindi, che
chiunque può usare, criticare e sviluppare la soluzione del problema. Essa, inoltre, comporta due
obblighi: le fonti utilizzate devono essere sempre citate e la nuova soluzione non deve essere
tenuta segreta ma resa pubblica.
11.3 Management personale: gli esercizi
Nella società dell'informazione gli individui devono essere in grado di autoprogrammarsi per
potere modificare costantemente le proprie competenze. Diventa pertanto necessario imparare a
essere manager di se stessi, cercando aiuto nelle guide sullo sviluppo personale. A questo
proposito esistono diverse strategie per sviluppare le nostre competenze e il management
personale. Queste strategie sono incentrate su 7 virtù, di cui 4 etiche (prudenza, temperanza,
giustizia, fortezza) e 3 dianoetiche (saggezza, sapienza, intelletto). Queste virtù si determinano
nelle cosiddette 7 abitudini dello sviluppo personale. Il primo passo delle strategie di sviluppo
personale è costituito dalla determinazione, cioè l'orientamento all'obiettivo. È necessario cioè
prefiggersi obiettivi ben definiti e poi dirigere tutte le energie verso il loro conseguimento. Un'altra
virtù importante da sviluppare per raggiungere l