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LE PRINCIPALI SCUOLE DELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE!
La scuola anglosassone: ha sviluppato negli anni Ottanta e Novanta due principali indirizzi di
studio che considerano la comunicazione aziendale in un’accezione ampia diversificata e unitaria. !
E’ divisa in due:!
- Integrated marketing comunications (IMC) Tiene dentro tutte le comunicazioni di impresa, ma
contiene soprattutto la comunicazione di marketing, proprio da come dice il titolo E’ degli USA!
- Corporate comunication: E’ anglosassone, ma appartiene a tutta l’Europea. E’ la traduzione
esatta della comunicazione e tecnica della comunicazione. Gli americani la intendono come
comunicazione pubbliche istituzionale, cioè i pr. Corporate deriva dal latino corpus che indica
tutte le manifestazioni con cui l’azienda comunica con tutti gli stakeholder. Ci sono tre aree di
comunicazione che sono: comunicazione istituzionale, comunicazione di marketing e
comunicazione interna. Oggi è indispensabile avere un corporate brand all’interno dell’azienda. !
!
IMC—> integrate marketing comunication!
Gli americani danno più importante alla comunicazione di marketing perché è quella che genera le
vendite. Economicamente è quella più importante ed è quella più costosa. !
!
La scuola dell’integrated marketing comunications: Principale scopo è la coordinazione dei vari
strumenti. Si è imposta a livello internazionale come l’alveo concettuale di riferimento più rinomato,
accettato a livello globale anche nei paesi asiatici. !
La comunicazione aziendale nasce intorno agli anni ’70 del 900 e fondamentalmente nasce come
sviluppo della promotion, quindi la quarta P del marketing mix definita da Kotler, non va tradotta
come promozione, perché quella è sales promotion, ma come comunicazione commerciale o di
marketing. Sono tutte quelle attività volte a incrementare le vendite collocando il prodotto sul
mercato. E’ un termine che viene tradotto come comunicazione commerciale o di marketing.
Sono tutte quelle attività volte a incrementare le vendite collocando il prodotto sul mercato. E’ un
complesso di comunicazione essenziale perché ha un diretto impatto sui risultati economico-
finaziario. L’effetto sulle vendite può essere scomposto sia in termini quantitativi, cioè creando
notorietà e stimolando l’afflusso nel punto vendita, che di prezzo, tipicamente nel mass market i
prodotti di marca possono spuntare un premium price o in periodo di crisi può stabilizzare il prezzo
a fronte di decrementi. Esempio settore moda è un big spender di comunicazione su rivista
piuttosto che su televisione. I prodotti di alta moda non vanno in sconto o poco per non svilire il
prdotto e il consumatore che ha pagato il prezzo pieno. Utilizza tre strimenti:!
!
- Attività della forza vendita (perosnal selling): Forma di comunicazione costituita da sforzi di
vendita effettuati dagli agenti e dai rappresentanti per colorare il prodotto o presso il
consumatore finale o presso il distributore. E’ un’attività di relazione. E’ molto utilizzata dal B2B
quando i prodotti non solo di largo consumo (es. prodotti su commessa) ed p necessario farli
conoscere. A volte si accordano delle caratteristiche ad hoc per specifici clienti anche industriali.
Ciò accade anche per i prodotti che non sono reperibili presso i canali distributivi tradizionali.
Esempio olio cali, venduto solo per corrispondenza oppure il folletto. Fastweb è nato come un
piccolo plauder che non investiva in pubblicità faceva solo vendita telefonica, La rete di vendita
nel trattare con i distributori anche per i prodotti mass market cerca di spuntare un
posizionamento sullo scaffale più favorevole, riduzione del mark-up. I risultati di sell-in sono i
prezzi che spuntano sul distributore, non sono sul consumatore finale. Il prezzo applicato al
consumatore è dato dal prezzo dell’azienda più il margine del distributore per trattare il prodotto.
La forza vendita agisce su due piani di risultato: il prezzo di sell-in e le vendite in generale. In
pratica gli intermediari, devono vendere prodotti a un prezzo elevato, ma che poi i compratori lo
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vendono ai clienti a un prezzo basso così che possa essere comprato e inoltre guardano dove
metterlo, cioè in quale scaffale metterlo, e il sell-out, cioè il cliente. !
!
- Pubblicità (product advertising): fondamentale che tutt’ora è l’attività fondamentale di attività
di marketing. La pubblicità è sempre stata la regina della promotion. La pubblicità è un’attività di
comunicazione di massa a carattere oneroso e persuasori che proviene da una fonte
identificabile e che persegue finalità commerciali. Utilizza i mass media per veicolare i messaggi
che principalmente sono cinema stampa e affissioni. I mass media raggiungono una grande
varietà di persone. e sono tutti mezzi classici. La grande dicotomia concettuale e che tra i pr e la
pubblicità sta nel fatto dell’onerosità. La pubblicità paga degli spazzi e può sceglier dei
programmare di andare in onda in tv o sulla radio. Gli spazzi pubblicitari si pagano e si pagano
anche in base a che programmi ci sono o in base alla fascia oraria. Il flit è l’intervallo
pubblicitario. Quando si ha limitatezza di spazio si ha un costo molto maggiore. Il messaggio lo
crea l’azienda oppure un azienda pubblicitaria, ma che comunque deve rispettare i valori
dell’azienda del prodotto. Deve esserci il logo per legge, e non si devono dire bugie. Vede un
concetto e non solo un prodotto. La pubblicità deve sedurre, essere appealing. Quando il
giornalista o il blogger fa relazioni pubbliche si crea una base favorevole affinché le persone si
fidino e quindi credono anche loro che il prodotto sia buono. Il vantaggio di avere questi
giornalisti è il fatto che l’azienda non deve pagare il costo pubblicitario e in oltre ha una grande
credibilità nei confronti dei clienti. Molto più credibile di quello pubblicitario. La pubblicità è
sempre di massa. La pubblicità deve influenzare il cliente. Deve predisporsi in modo positivo e
deve piacere alla persona. La pubblicità crea emotività con l’intento di influenzare il prodotto. La
pubblicità deve sempre identificare il marchio almeno che non ci sia il teaser, cioè messaggio
che viene fatto prima del messaggio pubblicitario vero e proprio e viene fatto per creare
suspance. Cioè ha la finalità commerciali, cioè aumentare le vendite almeno che non ha finalità
istituzionale, cioè non si pubblicizza un prodotto, ma l’azienda con tutti i marchi e in questo caso
si ha una pubblicità a livello aziendale istituzionale e prende il nome di corporate advertising,
lavora a livello di corporate brand. Le persone vogliono sapere cosa comprano. Esempio P&G
ha fatto una pubblicità su tutto il suo portafoglio prodotti a prescindere dal singolo prodotto, dove
ringraziavano i consumatori per aver accordatogli la preferenza di marca come azienda e non
come singolo prodotto. . La finalità della pubblicità è di carattere commerciale passando
attraverso la notorietà e l’immagine. !
!
- Promozione delle vendite: (sales promotion) : è un’attività degli incentivi occasionali alla
vendita di un prodotto, al fine di incrementare le vendite, che sono la classica modalità push per
esempio 3x2 oppure mettere un regalo dentro la confezione, la raccolta punti. Tutte queste
forme di incentivazione promozionale. Case relative marketing: sulla confezione del dentifricio
dice che una parte dei proventi andranno a una determinata causa, in verità queste sono delle
promozioni di vendita. Elemento tattico di marketing perché va anche a contribuire a una causa.
E’ rivolto a tre stakeholder: cliente finale, rete di vendita, distributore. Nei confronti dei venditori
sono degli incentivi: come sconti viaggi incentivi relativi alle performance di vendita. Quelle
rivolte al cliente finale sono i 3x2, smaltimento dell’eccedenza o incentivo alla prova mediante
l’aggiunta al pack dei campioni omaggio. !
!
Da queste tre di base se ne sviluppai poi sempre di più. Gli americani hanno detto che bisogna
avere un obiettivo comune e devono essere sinergici. Queste attività devono essere messe in
dialogo. Ci deve essere comunicazione. Parlare e comunicare con una voce sola è ancora un
problema per i brand managment. Non si può usare una pubblicità ironica e poi in verità il prodotto
offerto è qualcosa di triste. !
!
Negli anni 70 il complesso degli strumenti di comunicazione impiegato si amplia in concomitanza
dell’affermazione internazionale del concetto di ‘promotion’ detto anche marketing communications
che consiste in “ qualsiasi sforzo identificabile, da parte dell’azienda di persuadere gli acquirenti ad
accettare le informazioni che vengono loro fornite e ad accumularle al fine di poterle
convenientemente richiamare”.!
! 6
Il concetto di promotion propone una prima visione unitaria delle attività di comunicazione di
marketing. Tale concetto attribuisce di fatto alla pubblicità il ruolo di maggior rilievo all’interno del
promotional mix. !
!
Il concetto e la prassi della promotion presentano due punti di debolezza:!
- Non vengono recepite e accettate attività quali le relazioni pubbliche e la sponsorizzazione!
- Le attività di comunicazione considerate non vengono coordinate fra loro e con tutte le altre
manifestazioni che concorrono a trasmettere l’identità dell’azienda. !
!
Il concetto di Integrated marketing communications nasce come evoluzione del concetto di
promotion negli stati uniti nella seconda metà degli anni ’80. L’IMC rappresenta uno sforzo
complessivo di integrazione e di coordinamento della comunicazione in grado di creare valore
aggiunto. !
!
Un altro aspetto positivo portato dal IMC è l‘approccio con il cliente. !
Le peculiarità che sono alla base della centralità del cliente sono:!
- La logica inside out: è il massimo vantaggio a livello concettuale che permette di raggiungere
l’IMC. E’ un apparecchio commerciale secondo il quale l’impresa sa di avere le competenze
distintive, sa di avere un apparecchio commerciale secondo il quale l’impresa sa dia vere le
competenze distintive sa di avere un approccio alla qualità. Prima di considerare le esigenze del
cliente parte da cosa sa fare. Si effettua un’analisi interna sulle qualità e sulle specifiche
competenze. L’aspetto più rilevante è molto autoreferenzi