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CONCLUSIONI: LE PROSPETTIVE FUTURE DELLA COMUNICAZIONE PER LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Notiamo dalla ricerca che la maggiore attenzione riguardo alla comunicazione è stata posta sui suoi aspetti strategici, allo scopo di rilevare quale sia il contributo che le piccole e medie imprese richiedono o riconoscono alla comunicazione nel sostenere il proprio percorso evolutivo. Complessivamente si può ritenere che le piccole e medie imprese esaminate abbiano maturato un elevato livello di sensibilità nei confronti della comunicazione e ciò non tanto con specifico riferimento alle sue forme più propriamente commerciali, ma in quanto variabile che rappresenta il fulcro di tutti i processi aziendali.

La comunicazione costituisce sia un collante organizzativo, sia un veicolo di relazioni e di scambi di informazioni con gli interlocutori coinvolti nel ciclo progettazione-produzione-vendita, affinché tutte le attività risultino orientate al perseguimento dei

più elevati livelli di efficienza e di efficacia. La ricerca ha evidenziato il significato che le piccole e medie imprese attribuiscono alla reputazione aziendale quale risorsa strategica per lo sviluppo dell'impresa e quale fattore critico di successo in tutti i mercati in cui l'impresa stessa opera. Nelle valutazioni degli imprenditori, tuttavia, tale dimensione simbolica e valoriale non precede, né sostituisce, la realtà dell'impresa. In particolare, la qualità del prodotto resta sempre al primo posto tra i fattori di successo competitivo.

Il ruolo della reputazione ha, comunque, assunto un particolare rilievo soprattutto negli anni Novanta a seguito delle sfide strategiche che la piccola e media impresa si è trovata ad affrontare. A tale proposito sono tre gli aspetti che possono essere sottolineati. In primo luogo, le mutate condizioni competitive hanno comportato la necessità per l'impresa di comunicare il proprio cambiamento.

agli interlocutori strategici: l'introduzione delle nuove tecnologie, l'avvio di innovazioni di processo e di prodotto, l'attivazione di percorsi di ristrutturazione aziendale, il mutamento dell'assetto istituzionale e organizzativo, l'adozione di nuove soluzioni gestionali ecc... In secondo luogo, l'affermazione dell'economia globale ha implicato l'esigenza per l'impresa di investire sempre più nelle risorse che aumentano la velocità di reazione e nella costruzione di reti: in questo contesto si è reso necessario per l'impresa disporre di una capacità relazionale e comunicativa maggiore rispetto a quella che veniva richiesta nel passato. Con riferimento a questi due primi aspetti, la ricerca ha evidenziato chiaramente come siano state le imprese che si sono dimostrate più dinamiche sotto i profili ora richiamati ad avere maturato una maggiore consapevolezza del ruolo assunto dalla comunicazione.

In modo particolare in ambito organizzativo e gestionale. Tali imprese hanno compreso che occorre affiancare all'ottica della comunicazione per il controllo del mercato di sbocco quella della comunicazione per il controllo della filiera produttiva: in questo modo sono giunte a integrare le tematiche comunicazionali nei propri processi decisionali, in vista dell'adozione di nuove soluzioni concrete alle problematiche produttive e gestionali che tradizionalmente risultano più vicine alla cultura industriale.

In terzo luogo l'arricchimento del prodotto con servizi e caratteri immateriali, ormai ritenuti essenziali (personalizzazione, garanzia, assistenza, consulenza, formazione, aggiornamento, ecc.), ha fatto sì che l'impresa si trovasse a dover comunicare innanzitutto i propri valori fondamentali e il proprio potenziale di sviluppo per giustificare e garantire con la propria reputazione il valore del prodotto e il rapporto qualità/prezzo.

Quest’ultima considerazione giustifica il ruolo talvolta marginale che la comunicazione con finalità specificamente commerciali svolge nella piccola e media impresa industriale rispetto alle altre forme di comunicazione.

Per quanto concerne le prospettive future della comunicazione della piccola e media impresa, occorre innanzitutto sottolineare che l’impostazione della ricerca in un’ottica evolutiva consente di fornire una chiave di lettura dinamica della varietà dei fenomeni comunicazionali osservabili nei contesti in cui le piccole e medie imprese si trovano a operare. Tale approccio si rivela idoneo alla formulazione di ipotesi circa il futuro della comunicazione aziendale nel sistema delle piccole e medie imprese. Considerando il percorso già compiuto da molte imprese di successo, pare possibile prevedere che all’intensificarsi delle condizioni competitive e delle modificazioni dell’ambiente analizzate nella ricerca, la comunicazione possa

Rivestire sempre più un ruolo strategico. Affinché ciò possa realizzarsi compiutamente è però necessario che il mondo imprenditoriale e quello della comunicazione d'impresa riflettano insieme attentamente su almeno tre temi particolarmente rilevanti:

  1. In primo luogo, sull'esigenza di aiutare la piccola e media impresa a esplicitare le dimensioni comunicative della propria identità e a prenderne piena consapevolezza. Solo così l'impresa può cogliere la grossa opportunità di tradurre i propri caratteri impliciti in vantaggi palesi per i propri molteplici interlocutori, coordinando e valorizzando tali aspetti in termini di posizionamento comunicazionale complessivo. Evidentemente ciò richiede progettualità di lungo periodo, professionalità, coerenza e la consapevolezza, da parte di tutti i soggetti coinvolti, che la piccola e media impresa necessita di un modello di comunicazione diverso da
quello della grande impresa. Tale modello orienta molto più verso la formazione di reti. Questo aspetto si presenta particolarmente rilevante con riferimento alle imprese industriali che operano in mercati business-to-business, nei quali tutte le imprese sono tra loro interdipendenti, influenzano l'una il successo dell'altra; b. In secondo luogo, sulla necessità di identificare e di proporre modalità semplici di pianificazione strategica della comunicazione della piccola e media impresa, al fine di ottimizzare l'impiego delle risorse e coordinare efficacemente gli strumenti di comunicazione. Occorre che alla consapevolezza del ruolo fondamentale assunto dalla comunicazione corrisponda un proporzionale impegno reale volto a ricercare le soluzioni operative più idonee a sostenere la strategia di mercato dell'impresa con professionalità e rigore; c. In terzo luogo, sull'opportunità di formare figure professionali con

Competenze specifiche nella comunicazione della piccola e media impresa, che siano in grado di affiancare l'imprenditore aiutandolo a esplicitare efficacemente la propria strategia e a tradurla operativamente mediante l'impiego di adeguate forme di comunicazione. Questo ruolo professionale verrebbe così a configurare un consulente di fiducia dell'impresa, il quale a sua volta potrebbe delegare la realizzazione concreta di specifiche forme di comunicazione (per esempio, le fiere, i cataloghi, la pubblicità, ecc.) a singoli specialisti.

Gli approcci strategici alla comunicazione interna nelle grandi imprese operanti in Italia. La comunicazione all'interno dell'azienda costituisce un tema di grande rilevanza, reso ancora più attuale a causa delle trasformazioni organizzative in atto e dell'affermazione di sempre più nuove opportunità tecnologiche di comunicazione. La più recente ricerca campionaria di carattere

Generale sullo stato della comunicazione interna nelle imprese in Italia è stata promossa dall'associazione per lo sviluppo della comunicazione aziendale in Italia (ASCAI) e condotta dall'Università Cattolica nel 2010, mentre l'associazione bancaria italiana (ABI), sempre con l'Università Cattolica, ha sviluppato per oltre un decennio con continuità ricerche in tema di comunicazione interna nel sistema bancario italiano.

Gli approcci strategici alla comunicazione interna in Italia ASCAI ha deciso nel 2017 di farsi promotrice di un articolato progetto di ricerca, affidato all'Università Cattolica, per rilevare lo stato e le tendenze della comunicazione interna.

La ricerca si è posta l'obiettivo di rilevare lo stato e le tendenze della comunicazione interna nelle aziende a livello europeo, in collaborazione con l'European Association for Internal Communication (FEIEA).

Approfondendo in modo specifico i seguenti ambiti (fig. 1):

  • Communication, che attualmente raggruppa le associazioni della comunicazione interna
  • Esistenza o meno di una funzione aziendale espressamente dedicata alla comunicazione interna e la sua collocazione organizzativa, operanti in 10 Paesi europei.

La finalità fondamentale del progetto di ricerca è quella di:

  • Le modalità di pianificazione della comunicazione interna
  • Porre le basi per una conoscenza approfondita del settore
  • Gli obiettivi del sistema di comunicazione interna
  • Le attività e gli strumenti di comunicazione adottati, con una particolare attenzione ai social media interni

Questo rapporto di ricerca sintetizza i risultati della prima fase della rilevazione, ovvero:

  • Le modalità di controllo dell'efficacia, quella riferita alla realtà italiana, focalizzando la propria attenzione sui quattro diversi ruoli
  • Il riconoscimento del ruolo del comunicatore interno
e alla soddisfazione per il proprio lavoro, i caratteri del clima comunicazionale, che la comunicazione interna ha dimostrato di svolgere nell'ambito della strategia delle grandi imprese operanti in Italia. La ricerca si è avvalsa di un questionario strutturato formulato in lingua inglese e somministrato online a un campione rappresentativo delle 2.388 imprese operanti in Italia di dimensioni pari o superiori a 500 addetti identificate facendo riferimento al database internazionale Orbis. L'OBBIETTIVO E LA METODOLOGIA DELLA RICERCA Figura 1 - Gli aspetti analizzati nella ricerca La ricerca si è posta l'obiettivo di rilevare lo stato e le tendenze della comunicazione interna nelle aziende europee, approfondendo in modo specifico i seguenti ambiti (fig. 1): 2. La sintesi dei principali risultati della ricerca - L'esistenza o meno di una funzione aziendale espressamente dedicata alla comunicazione interna - Le principali priorità della comunicazione interna Alla ricerca

Partecipanti

Hanno partecipato 159 aziende di grandi dimensioni operanti in Italia, di cui il 40,9% oc

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
61 pagine
3 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emma.r8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e tecnica della comunicazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Nelli Roberto Paolo Franco.