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SHAFTESBURY
Il discorso estetico di Shaftesbury vede un forte parallelismo tra estetica ed etica. Partendo dalla confutazione dell'ideale Hobbesiano di egoismo naturale, Shaftesbury si mostra più predisposto verso una concezione aristotelica della società basata sulla benevolenza. Per Shaftesbury poi, la facoltà che predispone alla scoperta dei valori morali è anche quella che interessa nel momento in cui si usufruisce di un'opera d'arte. Questafacoltà
viene
chiamata
“sensus communis”
e
alberga
universalmente
in
tutti
gli
esseri
umani
• Il
principio
su
cui
si
fonda
l’idea
di
bellezza,
e,
soprattuto,
la
sua
comunicabilità
viene
individuato
nell’
“uniformità
delle
cose”
che
• risveglia
in
noi
un
piacere
estetico
da
usare
come
bussola
per
riconoscere
la
bellezza
di
un
oggetto
BURKE
Per
analizzare
l’opera
Inchiesta
sul
bello
e
sul
sublime
bisogna
prima
vedere
come
Adam
Smith,
con
la
sua
mano
invisibile
che
• dirige
gli
uomini
dagli
utilitarismi
individuali
al
bene
comune,
e
Mandeville,
secondo
la
cui
teoria
sono
le
qualità
vili
e
odiose
a
tendere
l’uomo
verso
l’aggregazione
in
una
società,
portane
alla
luce
la
cosiddetta
“arte
del
negativo”
È
in
questo
senso
che
Burke
come
una
“inchiesta”,
dalla
quale
emerge
che
il
bello
è
legato
al
piacere
così
come
il
sublime
lo
è
al
• dolore.
I
rilievi
che
Burke
associa
al
concetto
di
sublime,
quali
terrore,
infinità,
vastità,
diverranno
presto
dei
paradigmi
a
partire
da
Kant.
•
BAUMGARTEN
Viene
considerato
il
fondatore
dell’estetica
nell’omonima
opera,
Estetica,
del
1750.
• In
quest’opera
egli
definisce
lo
statuto
epistemologico
della
nuova
e
autonoma
branca
del
sapere
• Secondo
Baumgarten
l’estetica
si
presenta
come
una "gnoseologia inferiore", come la scienza del sapere sensibile, infatti la parola "aesthetica" ha origine dalla parola greca αἴσθησις, che significa "sensazione", e dal verbo αἰσθάνομαι, che significa "percepire attraverso la mediazione del senso". L'estetica viene intesa dunque come "analogo della ragione", ovvero una scienza dalla forte valenza conoscitiva, ma indefinita e non logica, perquesta
analogica
alla
conoscenza
razionale.
Circa
una
conoscenza
indefinita,
Baumgarten
riprende
il
tema
di
Leibniz
delle
piccole
percezioni:
tale
conoscenze
indefinite
• devono
però
tendere
alla
perfezione,
che
è
anche
il
fine
dell'Estetica,
e
questa
è
la
bellezza.
(l'imperfezione
è
la
bruttezza).
Attraverso
la
bellezza
per
Baumgarten
si
mette
in
collegamento
la
sfera
legislatrice
dell'intelletto
con
quella
dell'immaginazione
• Importante
in
Baumgarten
è
anche
il
tema
dell’”ingegno
bello”,
anticipatore
del
genio
Kantiano,
nel
quale
si
assiste
ad
una
sintesi
• tra
predisposizione
innata,
attraverso
la
propria
fantasia,
e
facoltà
creatrice
soggettiva,
attraverso
la
ragione
nel
momento
in
cui
viene
a
crearsi
un’opera
d’arte.
WINCKELMANN
Il
discorso
estetico
di
Wincklemann
coniuga
l’attenzione
per
la
dimensione
sensibile
del
fenomeno
artistico,
in
particolare
• nei
della descrizione stilistica di tale fenomeno, con una impostazione di fondo che mira platonicamente alla ricerca della bellezza ideale. Egli riconosce l'assoluta superiorità dell'arte greca, intesa come unico modello passibile di imitazione • Modello che è superiore alla natura stessa, in quanto frutto di un'azione di selezione e perfezionamento della natura • sensibile È questo il senso della superiorità del "bello artistico"
rispetto al “bello naturale”, teorizzato da Winckelmann. • La conoscenza dell’arte antica viene quindi presentata come un’ “intima conoscenza” dello spirito greco • Tale “intima conoscenza” è rappresentata dal gruppo scultoreo del Lacoonte di Polidoro, che riesce a trasfigurare il dolore • in un contegno grande e posato. LESSING In riferimento al Lacoonte, che provocò nel 700 tedesco un acceso dibattito, Lessing, nella
sua
opera
Lacoonte,
ovvero
dei
• confini
della
pittura
e
della
poesia,
critica
l'unità
espressiva
che
si
voleva
tra
poesia
e
pittra,
negando
la
possibilità
di
intendere,
nella
famosa
accezione
Leonardiana,
la
poesia
come
"pittura
parlante"
e
la
pittura
come
"poesia
muta"
(principio
ut
pictura
poiesis)
Lessing
teorizza
invece
che
la
suddivisione
e
la
differenza
tra
le
arti
si
fonda
sulla
loro
specificità
espressiva,
data
dal • diverso rapporto che intessono con spazio e tempo In questo modo, però, Lessing arriva a comprendere categorie estetiche non riconducibili alla sola bellezza, ma anche al • comico, al grottesco Questo porta Lessing a formulare la superiorità dell’arte moderna su quella classico-‐antica: la possibilità data dall’arte • moderna di lasciare libero gioco all’immaginazione la rende il simbolo delle potenzialità inesauribili dello spirito
umano
HERDER
Il
discorso
estetico
di
Herder
va
studiato
nella
prospettiva
della
sua
adesione
allo
Sturm
und
Drang
• Proprio
questa
adesione
porta
Herder
a
trattare
e
approfondire
la
riflessione
sulla
dimensione
sensibile
e
“oscura
delle
• arti”.
Da