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ESTETICA MUSICALE

Lezione 2 - Greci

Appunti dalla lezione:

Filosofia della musica ed estetica musicale

Essi sono i due principali temi musicali che tratteremo nelle lezioni.

Greci

Come in ogni materia, non si possono fare progressi nell'epoca moderna senza guardare gli antichi, anche nella musica non si può fare alcun progresso senza prendere in considerazione i Greci. Aristotele e Platone si sono spesso occupati di...

 musica,

 ma

 prima

 del

 700

 non

 si

 parla

 ancora

 di

 estetica

 musicale.

 Per

 Platone

 non

 esiste

 un

 concetto

 di

 canzone

 che

 fuoriesca

 dalla

 civiltà,

 dalla

 repubblica

 e

 bandisce

 sinfonie

 molli

 e

 femminili,

 promuovendo

 canzoni

 belliche

 e

 forti

 che

 possano

 aiutare

 la

 città

 e

 trasmettano

 grinta

 ai

 combattenti.

 La

 musica

 è

 connessa

 alle

 emozioni,

 alle

 passioni

 più

 di

 ogni

 altra

 arte.

 Già

 nella

 mitologia

 si

 canta

 di

 quest’idea

 che

 la

 musica

 muovesse

 le

 passioni

(Orfeo: musica che muove le pietre, commuove gli Dei degli inferi, calma le belve feroci).

 A

 partire

 da

 Platone

 si

 fece

 strada

 la

 musica

 cantata

(testi poetici)

 con

 strumenti

 di

 sottofondo

 legati

 ritmicamente

 e

 tonalmente

 alla

 voce

 del

 cantante.

 Per

 lui

 le

 canzoni

 erano

 in

 grado

 di

 trasmettere

 delle

 sensazioni

 a

 seconda

 di

 come

 venivano

 suonate

 le

 canzoni.

 Per

 Aristotele

 (suo

 allievo)

 la

 musica

 non

 esprimeva

 tanto

 i

 gesti

 che

 portano

 a

 un’emozione,

 ma

 il

 sentimento

 stesso.

 

 Alexander

 Gottlieb

 Baumgarten

 Il

 suo

 pensiero

 di

 “scienza

 della

 conoscenza

 sensibile”

 riprende

 la

 teoria

 delle

 monadi

 e

 dell'armonia

 prestabilita

 e

 si

 occupò

 di

 trattare

 il

 rapporto

 tra

 filosofia

 e

 poesia.

 Fu

 egli

 il

 primo

 ad

 utilizzare

 il

 termine

 “estetica”

 (dal

 greco

 aisthesis,

 sensazione)

 nella

 storia

 della

 filosofia,

 riferendolo

 alla

 conoscenza

 sensibile

 e

 alla

 "teoria

 del

 bello

 e

 delle

 arti

 liberali":

 ed

 è

 secondo

 quest'ultimo

 significato

 che

 da

 Baumgarten

 in

 poi

 il

 termine

 fu

 comunemente

 usato.

 

 Fu

 egli

 a

 creare

 le

 fondamenta

 della

 scienza

 dell’arte.

 

 Concetti

 regolativi

 Regolatività:

 adattare

 il

 vecchio

 al

 nuovo,

 con

 meccanismi

 ovvi

 e

 banali.

 A

 un

 certo

 punto

 non

 si

 riuscì

 più

 a

 sostituire

 il

 vecchio

 con

 il

 nuovo.

 Si

 cominciarono

 quindi

 a

 riprendere

 i

 pezzi

 vecchi,

 come

 Bach,

 per

 adattarli

 all’epoca

 moderna.

 

 Opera

 Per

 poter

 essere

 considerata

 un

 opera,

 un

 pezzo

 musicale

 deve:

 -­‐avere

 un

 autore

 -­‐essere

 stata

 elaborata

 in

 ogni

 sua

 parte

 (essere

 scritta

 per

 essere

 eseguita

 più

 volte

 allo

 stesso

 modo)

 -­‐avere

 un

 inizio,

 uno

 svolgimento

 e

 una

 fine

 Sharon

 Widmer

 Ad

 esempio

 i

 canti

 gregoriani

 non

 possono

 essere

 considerati

 opere

 a

 causa

 del

 fatto

 che

 gli

 autori

 non

 sono

 conosciuti.

 In

 principio

 la

 musica

 era

 definita

 come

 un’arte

 gradevole

 e

 poteva

 essere

 considerata

 tale

 solo

 dal

 momento

 che

 contenesse

 un

 testo

 che

 le

 desse

 senso

 e

 importanza;

 da

 questa

 definizione

 si

 è

 passati

 a

 un’altra

 che

 la

 vedesse

 come

 una

 composizione

 musicale

 con

 tenitrice

 di

 sentimenti

 ed

 emozioni.

 L’opera

 ha

 molto

 in

 comune

 con

 il

 rito

 liturgico:

 si

 svolge

 in

 penombra,

 con

 un’orchestra

 vestita

di nero, un pubblico muto, gli applausi solamente alla fine ed un direttore che si presenta come un celebrante.

Retroattività Tutto ciò che avvenne prima dell'800, viene ripensata con questa idea di estetica musicale. Si tratta infatti di retroattività: adattare le idee nuove a ciò che è già avvenuto, hanno ripreso i brani creati prima e li hanno riconsiderati sotto i concetti di estetica musicali.

Monodia

La monodia, in musica, è una composizione per una voce solista avente una sola linea melodica. Può essere accompagnata da uno strumento. Il concetto di monodia è contrapposto a quelli di polifonia, in cui ogni voce è ugualmente importante. Nonostante questo tipo di musica si trovi in diverse culture nel corso della storia, il termine è generalmente usato per le canzoni italiane dei primi anni del XVII secolo.

 secolo.

 Canto

 monodico

 per

 eccellenza

 è il canto gregoriano.

 

 Polifonia

 Con il temine polifonia si definisce in musica uno stile compositivo che combina 2 o più voci (vocali e/o strumentali) indipendenti, dette anche parti. Esse si evolvono simultaneamente nel corso della composizione, mantenendosi differenti l’una dall’altra sia dal punto di vista melodico che ritmico, pur essendo regolate da principi armonici. In senso compositivo il

 termine

 polifonia

 si

 contrappone

 a

 quello

 di

 monodia.

 Nel

 500,

 il

 compositore

 Josquin

 Desprez

 scrisse

 una

 polifonia

 che

 caratterizzò

 l’intero

 secolo.

 Aria

 In

 campo

 musicale

 per

 aria

 si

 intende

 un

 brano,

 quasi

 sempre

 per

 voce

 solista,

 articolato

 in

 strofe

 o

 sezioni.

 Nella

 storia

 dell'opera

 essa

 si

 contrappone

 al

 recitativo

 e

 rappresenta,

 sin

 dalle

 origini,

 un

 momento

 in

 cui

 la

 forma

 musicale,

 con

 le

 sue

 simmetrie

 e

 regole

 interne,

 prende

 il

 sopravvento

 sull'azione

 e

 sul

 dialogo.

 Di

 conseguenza,

 essa

 coincide

 normalmente

 con

 un

 momento

 drammaturgicamente

 statico,

 se

 non

 addirittura

 -­‐

 specie

 nel

 primo

 Ottocento

 italiano

 -­‐

 con

 un

 momento

 di

 sospensione

 del

 tempo

Dettagli
Publisher
A.A. 2005-2006
10 pagine
7 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica musicale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Giani Maurizio.