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Le Belle Arti e le Arti Ordinarie
Batteaux distinse quelle stesse arti dalle altre e le suddivise in belle e meccaniche in un suo libro "Les Beaux-Arts réduits à un même principe". Il suo gruppo comprendeva 5 arti: musica, poesia, pittura, scultura e danza (o più precisamente l'arte gestuale). Compito delle belle arti era sia il piacere che l'imitazione della natura, per quanto riguarda, invece, le arti meccaniche il loro scopo era l'utilità. Egli aggiunse un terzo gruppo che comprendeva le arti piacevoli e quelle utili, era formato cioè da architettura ed eloquenza. Batteaux e la sua definizione di belle arti ebbe subito successo, e la comunità scientifica la accolse ma con una variazione: non riconobbe il terzo gruppo ed inserì l'architettura e l'eloquenza tra le belle arti. Dopo quindi questa riconosciuta separazione delle arti, tutte quelle che non rientravano tra le "belle" furono etichettate come ordinarie, e fu.
delle arti proposta dall'illuminismo si basava sulla distinzione tra conoscenza, azione e produzione. Le arti considerate "belle" erano quelle che rientravano nella sfera della conoscenza e della produzione, come la scienza, la moralità e le belle arti. Gli inglesi accettarono questa suddivisione e Kant contribuì in modo significativo alla sua diffusione e consolidamento. Tuttavia, l'illuminismo si occupò poco della ripartizione delle belle arti, concentrandosi principalmente sulla separazione tra arti letterarie e arti visive. Questo significava distinguere la produzione di parole dalla produzione di oggetti. Alcuni sostenitori di questa distinzione furono Richardson, Dubos, Harris e Diderot, ma il più influente fu Lacoonte. Egli sosteneva che la pittura, come la poesia, utilizzasse segni diversi: per la pittura i colori e le figure nello spazio, per la poesia i suoni articolati nel tempo. La ripartizione delle arti proposta dall'illuminismo ha avuto un impatto significativo sulla concezione e sulla classificazione delle diverse forme di espressione artistica.di Kant fu più complessa. Nella egli propose una critica del giudizio distinzione delle arti in meccaniche ed estetiche e quest'ultime in piacevoli e belle. A sua volta ripartì le belle in arti della verità e dell'apparenza, tra le prime menzionò l'architettura e tra le seconde la pittura, e ancora tra arti che presentano oggetti già esistenti in natura e arti che presentano oggetti già prodotti dall'arte. In un'ulteriore suddivisione distinse tanti tipi di arte, quanti sono i modi di esprimere e trasmettere pensieri e sentimenti. Egli riteneva che i mezzi erano tre: parole (si servono della poesia e dell'eloquenza), suoni (la musica), e gesti (la pittura, la scultura e l'architettura).
5-Suddivisione delle belle arti (Età contemporanea)-dà forma all'ideale del bello
I. Arti Architettura -dà forma all'ideale del vero
formali o Intaglio o scultura Nello spazio-dà forma
all'ideale del benevisive Pittura -dà forma all'ideale del bello II. Arti Musica -dà forma all'ideale del vero narrative Poesia Nel tempo-dà forma all'ideale del beneo visive Eloquenza -dà forma all'ideale del bello Idealizzazione della natura III. Arti -dà forma all'ideale del vero Nella vita Educazione esteticasociali -dà forma all'ideale del bene Idealizzazione sociale Libelt nel suo libro suddivise le arti secondo l'ideale verso Estetica ovvero scienza del bello cui tendono che può essere un ideale di bellezza, di verità o bene, inoltre le suddivise a seconda se atale ideali danno forma nello spazio nel tempo o nella vita. Nella seconda metà del XIX sec. Si fecero tante distinzioni come ad es. arti che si rivolgonoall'udito, altre alla vista, quelle che esigono degli esecutori (musica) e altre no (pittura). In seguitosi cominciò a dividere le arti figurative e quellenon figurative, oppure concrete ed astratte, semantiche e asemantiche, ma la più diffusa fu quella tra arti pure e applicate. Vennero applicativari principi di divisione come a seconda dei sensi a cui si rivolgono, ai metodi di esecuzione, all'uso che se ne fa, degli elementi artistici. Nonostante però i vari principi da cui partivano la conclusione era per lo più univoca cioè le arti si suddividevano negli stessi gruppi e l'unica cosa che li divideva fosse il principio di base.
Dessoir descrisse la sua teoria in una tabella del 1906.
Arti spaziali | Arti temporali | Arti imitative |
---|---|---|
Scultura | Poesia | pittura |
architettura | musica | Arti produttive |
Arti astratte | Arti che ispirano associazioni indeterminate |
In oltre Dessoir aggiunse che "pare non esista un sistema delle arti tale da soddisfare tutte"
Le esigenze "Altri tentativi di classificazione furono avanzati da Volkelt nel 1909, distinguendo arti di contenuto oggettivo e soggettivo, formali e gestuali, effettivamente corporee e apparentemente tali. Anche WIze propose una distinzione tra arti visive sonore e gestuali. Tra le classificazioni contemporanee si distinguono due tipi massimalista e minimalista, massimalista fu quella di Souriau che divise quelle che operano con la linea, la luce, il colore, il volume, il movimento, i suoni articolati e inarticolati, riproponendo il numero sette caro al medioevo, ma realmente era il doppio poiché ognuna ammetteva due possibilità es. : arte astratta e arte che imita la realtà. Maggiormente accettata fu la concezione minimalista che mette in dubbio qualsiasi tentativo di classificare le arti perché non viene ben determinato il loro ambito, in generale si annoverano tra le arti quelle che hanno un loro esecutore, una propria denominazione autonoma, una propria
tecnica.Tra queste numerose classificazioni alcune possono essere prese come la classificazione tra arti oggettuali e arti verbali.Capitolo 3°: L'arte: storia del rapporto tra arte e poesia
1. Le idee nostre e quelle dei Greci sull'arte
I termini poesia, musica, architettura e plastica sono tutti di origine greca ma venivano originariamente usati con altro significato di genere più ampio, ad esempio poesia indicava una produzione in genere e poeta era una qualsiasi produttore. Solo col tempo assunsero un significato più ristretto, pari a quello odierno. Ciò non voleva dire che non esisteva affatto la concezione di arte, ma differiva dalla nostra. Lo schema delle arti era diverso: la poesia era solo parlata e la musica era essenzialmente vocalica, all'architettura appartenevano templi, porte di città e edifici pubblici, ma non comprendevano abitazioni civili. Il loro concetto di arte era diverso da quello moderno, rientravano a far parte di un unico
Il concetto di arte comprende sia la musica che la danza che l'arte della parola, tutte accomunate dalla lingua come mezzo, connessa questa alla melodia e al ritmo. Quelle che noi riteniamo far parte di uno stesso settore artistico era obiettato dai greci, che dividevano quindi arte visiva da poesia.
2-Il concetto di arte
Gli artisti erano considerati artigiani mentre i poeti una specie di filosofi e vati. I greci definivano arte qualsiasi produzione esperta eseguita secondo principi e regole (erano artisti quindi anche architetti, scultori, carpentieri e tessitori allo stesso livello. Aristotele definiva l'arte come la capacità di eseguire qualcosa con adeguata perizia "un sapere produttivo", per questo i greci consideravano l'arte un'attività intellettuale. Le belle arti non facevano per niente parte di una loro suddivisione semmai le arti furono divise in liberali e servili a seconda dello sforzo che richiedevano. I greci a dire il vero distinguevano arti
“superiori” e “inferiori” e lo scultore erainserito tra le arti inferiori per lo sforzo fisico che doveva affrontare, considerato cosa degradante.
3-Il concetto di poesia
Il concetto di poesia era diverso da quello di arte per i greci perché la poesia era fatta diregole mentre l’arte era pura invenzione individuale.
Il legame invece era con la profezia poiché il poeta era considerato vate e animato da spiritodivino, capace di guidare gli animi dal momento che non era sapere tecnico ma intuitivo.
Gli antichi vedevano il rapporto dell’uomo con le cose diviso tra chi le cose le conosce e chile produce, la poesia , dal momento che non produce apparteneva alla categoria conoscitiva. I grecisuddividevano la poesia in contenuto e forma, il contenuto è la fonte di ispirazione mentre la formaè l’espressione in versi. Nacque da qui una concezione dubbia di poesia perché se l’espressionepoesia indica la formulazione
Di versi allora manca un termine per indicare la poesia in senso proprio. Aristotele sciolse i dubbi distinguendo la poesia in ispirazione poetica da un lato e arte versificatoria dall'altro. Per i greci poesia e musica venivano incluse nello stesso gruppo perché la poesia veniva cantata e la musica era allora vocalica, erano dunque entrambe produzioni acustiche. La poesia veniva distaccata dalle arti visive poiché la prima apparteneva ad un livello alto mentre le seconde ad uno basso, parimenti al lavoro del carpentiere o del cavapietre, considerati lavori manuali che constano fatica. Oggi queste due categorie sono unite da un punto comune che è quello estetico.
Il concetto di bello
I greci non davano molta importanza al bello, il termine bello era l'equivalente di "apprezzabile" o "buono", a differenza del significato che gli attribuiamo noi oggi, Platone ad esempio usava il termine bello "morale" per indicare il carattere.
Potrebbe avere una certa equivalenza con simmetria ma i greci la intendevano come regolarità non percepita ma conosciuta dettata dalle regole. Questo concetto non contribuì al nascere dell'odierno concetto di belle arti perché quel concetto era più tendente alla matematica e alla metafisica che all'estetica. Il concetto, invece più prossimo fu quello di euritmia, che affermava sì la regolarità ma non matematica piuttosto sensibile ottica e acustica. L'euritmia è calcolata appositamente per la percezione sensoriale ed è per questo che soltanto essa si lega all'arte. I greci quindi si divisero tra coloro che sostenevano la simmetria (gli architetti più antichi) e quelli che approvavano l'euritmia che sostenevano cioè l'idea di trovare dei rapporti che parevano belli ai sensi (arte illusionistica). 5-Il concetto di creatività Nel periodo moderno si accostò la poesia allamusica e alle arti visive unite dal fattore realtà che l'a