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L’immaginazione e il montaggio creano un’archeologia azzardata, l’artista è

paragonabile allo storico, inevitabilmente ci sono lacune perché ci sono troppe

immagini. Partecipazione emotiva all’immagine (Hegel, Schop, Goethe) +

immagine dello spettatore del naufragio di Lucrezio. L’etica dell’immagine è

la pazienza. Bisogna capire cosa si prova anche quando es si scatta una

fotografia. Rimando a kant che cerca l’utile nel piacere estetico.

9. L’immagine come presentificazione dell’assente (Marin): la filosofia

occidentale ha sempre accusato l’immagine di deviare la realtà. L’immagine è

RI-PRESENTAZIONE, si ripresenta, rende vivi i morti e presenti gli assenti. Potere

dell’immagine nell’ambito pubblicitario, accende il desiderio, ha una forza

divina. Il suo potere si manifesta con dei simboli da vedere e non con gli effetti

del suo utilizzo.

10.Iconoclash (Latour): distruzione dell’immagine senza motivo apparente. Dopo

le distruzioni si cerca comunque di salvare il possibile es rinchiudendo le

immagini nei musei. Immagine archeropite: non fatte da mano umana es

sindone. Mostrare che sono create dall’uomo sarebbe sminuirle. Iconoclash

quando non si sa che ruolo ha la mano nella creazione, rimando al secondo

comandamento e alla storia di Mosè. Le immagini religiose scatenano reazioni

violente MA perché distruggere se non si ha valore? Nelle immagini scientifiche

più è presente la mano più hanno valore QUINDI contraddizione secondo

comandamento.

11.Tipi di iconofobi: A=liberano i credenti dall’attaccamento agli idoli perché

impediscono l’accesso all’originale. B=non ci si può sbarazzare delle immagini,

sono contro il fermo-immagine perché bisogna continuamente spostarsi.

C=distruggono le immagini politiche per sbarazzarsi degli avversari. D=vandali

innocenti, distruggono per passione o follia, loro non sanno di distruggere es

restauratori. E=sono cinici, es Cattelan la Nona ora, sono scettici sia con chi le

distrugge che con chi adorano le icone.

12.La risposta empatica all’immagine, i neuroni specchio (Freedberg e

Gallese): con lo studio dei neuroni a specchio (macachi) si capisce come

funziona l’empatia. Quando vediamo siamo partecipi di cosa accade con tutti e

5 i sensi. Nel ‘900 c’era difficoltà nel catalogare le emozioni quindi l’approccio

all’estetica era più distaccato.

LA SVOLTA ICONICA – BOHEM

Concezione anti-platonica dell’arte: quando creo l’immagine non indebolisco la sua

idea ontologica, POIESI dell’immagine, arricchisco l’essere del mondo, potenziamento

ontologico. In alcune immagini manca il riinvio all’oggetto QUINDI bisogna guardarla

per quella che è e non per quello che rappresenta.

1. Il Valore della metafora per l’estetica: la svolta linguistica è necessaria a

quella iconica, che è il modo in cui si parla delle immagini. Bisogna slegarsi dal

linguaggio e non considerare le immagini come inferiori. La creazione di

immagini è il tratto fondamentale del linguaggio però METAFORA aiuta a far

capire il funzionamento delle immagini, si risveglia l’immaginazione e quindi la

partecipazione. Offre più significati, crea la differenza iconica, il contrasto è

l’immagine. Le immagini così fanno scaturire altre immagini (se sono forti) e

creano la crescita dell’essere. Focus su trasparente e opaco, immagine che si

nega (vedi teo img). Poi relazione col linguaggio, ekphrasis, enargeia. BRANCUSI

– uovo, testa ecc.

2. L’opera d’arte come evento ontologico: l’arte si auto presenta, mostra

qualcosa che è assente ma anche se stessa. La rappresentazione dà a ciò che è

assente qualcosa che dura nel tempo, gli dà vitalità. Esempio di Mosè e

Aronne, primo problema delle immagini. Rappresentare Dio sarebbe

rappresentare il suo potere e limitarlo.

3. Differenza tra rappresentazione e presentazione: le immagini deboli

cercano solo di replicare l’oggetto rappresentato, ma non dargli potere.

L’immagine forte è un’immagine che allo stesso tempo esercita potere, quindi

quando il rappresentato e la rappresentazione non sono separati l’immagine è

divina e potente. È la presenza dell’oggetto nell’immagine che le dà la sua

forza. L’immagine puramente riproduttiva rende solo presente il rappresentato.

La rappresentazione è una presentazione rafforzata, potenziata, nasce dal

ricordo e quindi dal momento in cui l’immagine si assenta, vedere

rammemorante quindi interno.

4. La nozione di differenza iconica: è il contrasto che emerge tra la materialità

del supporto fisico e la figura. Per essere colta l’immagine non deve essere

scambiata per l’oggetto rappresentato es Gioconda.

5. Immagine, parola, visione e linguaggio: nel passato tutto ciò che non

poteva essere detto in modo determinato non veniva tenuto in considerazione

es immagini perché sono potenziali. Vedere come azione attiva (mano

toccante/toccata). Pittore come autore e mezzo per realizzare il quadro (dipende

dalla sua visione del mondo). L’immagine ha più possibilità del linguaggio

perché può rappresentare l’irrappresentabile. Il potere dell’immagine sta

nell’apparire e nel mostrarsi, essa rimanda comunque a un sottotesto.

Linguistic turn=tentativo di dimostrare che tutta la conoscenza dipende dal

linguaggio, ora è un iconic turn; il linguaggio è limitato perché non può

descrivere tutto, l’immagine è un logos muto. Immagini mimetizzanti e

immagini totalizzanti. Ekphrasis= raccontare una storia attraverso l’immagine,

non descriverla; attiva la capacità ostensiva, di spiegare. Se le descrizioni

producono qualcosa ci sembrano più efficaci es geometria. Contrasto tra testo e

immagine con Magritte. Factual fact=immagine, actual fact=come l’immagine

viene percepita col contesto.

EIDOS E EIDOLON – CASSIRER

1. Eidos e eidolon oppure eidos o eidolon? Eidos E eidolon. Definizioni

eidos=forma, idea, il vedere che contempla la forma; eidolon=immagine,

vedere passivo che deriva dalla percezione sensibile. Derivano dalla stessa

radice idein vedere.

2. La teoria platonica dell’immagine mimentica: considerazioni platoniche

sull’arte che è copia di copia senza utilità, lavoro diverso dall’artigiano. L’arte si

rifà alla natura che già è ingannatoria, è un ambito in cui non c’è stabilità come

nell’arte. Nella natura si esprime il contrasto tra eidos ed eidolon che allo stesso

tempo sono connesse perché cogliamo la relazione causa/effetto. MA idea

suprema del bene e di bellezza quindi ricerca del bello fine ultimo quindi arte;

matematica.

3. Mimesi icastica e mimesi fantastica: mimesi icastica: quando l’immagine

prodotta è veritiera, è un eikon, una statua, mimesi fantastica: immagine

ingannatoria, eidolon, copia di copia. Si distinguono anche mimesi dell’apparire

che è propria di arte e natura e mimesi dell’essere. Per Platone la mimesi è

propria dell’artista come dell’attore perché lo spettatore vive in prima persona

qualcosa che non è proprio. Eidola sono anche gli effetti ottici, illusori.

4. La condanna platonica dell’attività artistica sembra ribaltarsi nel

proprio contrario: idea del bello idea suprema e l’uomo ne fa esperienza

attraverso arte e natura.

5. Concezione platonica della realtà: realtà falsa, mondo sensibile

ingannevole. Rimando a Kant (necessità della sensibilità) e Hegel (l’arte è

manifestazione delle idee).

6. Ruolo di matematica e geometria: la vera bellezza è quella geometrica, così

il piacere estetico diventa puro ed entra nell’ambito delle forme. Il puro non va

d’accordo con la soggettività dell’artista. La connessione tra natura e

matematica non vale però tra arte e matematica. L’arte infatti fa rimanere

legati al sensibile e tra l’eidos e la realtà sensibile non può esserci rapporto di

presenza.

7. Platone e l’arte egizia: in questo caso l’arte non imita la realtà ma contiene

delle forme che rimandano all’eidos. Accetta l’arte egizia perché non è legata

alla materialità e all’imitazione. Sono forme simboliche. È contrario però all’arte

mimetica greca perché in quel caso le immagini vogliono sostituirsi alle forme

reali. Gli egizi non hanno mai creato arte mimetica perché tutto è simbolico,

anche per es grandezza faraone.

PICTORAL TURN – MITCHELL

1. Differenze tra image e picture: picture=oggetto materiale, è l’immagine

come appare all’interno di un supporto materiale, può essere distrutta;

image=è ciò che appare in una picture, sopravvive alla sua distruzione, non

appare mai se non in un medium, può essere evocata, è immateriale, è la

percezione della somiglianza. METAPICTURE picture che contiene image di

un’altra picture. Es illusioni ottiche anatra-coniglio, donna-vecchia, Leviatano di

Hobbes (stato che contiene cittadini).

2. Media visuali e ibridazione sensoriale: pictoral turn=avvento dei nuovi

media, mixed media, si parla di esso ogni volta che viene introdotta una nuova

tecnologia di riproduzione (prospettiva, cavalletto); concezione connessa anche

al dominio delle immagini collegate a superstizione e analfabetismo. Non

esistono media esclusivamente visuali, anche la pittura è costituita da parole

dipinte, le parole non ci sono ma sono suscitate nello spettatore. L’architettura è

il medium più misto. Se tutti i media sono misti la nozione stessa dei mixed

media non ha senso. Elementi primitivi dei media: 1 sensi teoretici (vista udito e

tatto) 2 funzioni segniche (simbolo indice e icona). Ekphrasis .

3. Plusvalore delle immagini: le immagini hanno una vita propria che influenza

la nostra - pubblicità. Potere delle immagini che suscitano in noi desiderio. Le

immagini sarebbero quindi capaci di riprodursi e avere vita propria? Un image

può essere comunque priva di valore in una picture, va contestualizzata. Lo

stesso plusvalore causa le guerre (iconofobi, iconofili). 3 termini usati per

indicare la sopravvalutazione o sottovalutazione delle immagini: idolatria

quando rappresenta un dio, legato all’adulterio, feticismo quando ha uno

spirito interno, legato a avidità e perversione, totemismo legato alla

fratellanza, positivo, è la forma più elementare di religione, è legato a

Dettagli
A.A. 2013-2014
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

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