Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Le teorie estetiche di Aristotele
Per Aristotele, il piacere estetico ha un valore conoscitivo. La capacità di comporre metafore è considerata un talento innato secondo il filosofo. La mimesis, ovvero l'imitazione, ha anch'essa un valore conoscitivo. La poesia, secondo Aristotele, ci permette di conoscere gli universali. L'arte, per Aristotele, è una tecnica oggettiva che segue delle regole che possono essere fissate, trasmesse e insegnate. Inoltre, l'arte ha un valore educativo. Secondo Aristotele, le opere d'arte non devono essere giudicate in base a criteri estrinseci. L'effetto tragico aumenta quando la sciagura si verifica all'interno dei rapporti affettivi più intimi. L'imitazione è considerata naturale per l'uomo e produce contemporaneamente piacere e conoscenza. Quando un artista comunica qualcosa di sbagliato o falso dal punto di vista scientifico o etico, secondo Aristotele, si tratta di un "errore accidentale".
Un esempio di questo concetto è un pittore che dipinge un cervo femmina con...
le corna commette un errore accidentale. Per Barthes, cosa può essere definito come una "emanazione del referente" nella fotografia? Per Barthes, cogliere il significante fotografico non è impossibile, ma richiede un attosecondo di riflessione. Per Barthes, il punctum dipende più dallo sguardo dello spettatore che non da una proprietà oggettiva della fotografia. Per Barthes, il punctum è individuale, emotivo e non del tutto razionalizzabile, mentre lo studium è razionale e generico. Per Barthes, il punctum è un particolare che prende inspiegabilmente il sopravvento sulla totalità dell'immagine. Per Barthes, il punctum è un supplemento, cioè è quello che lo spettatore aggiunge alla foto e che tuttavia è già nella foto. Per Barthes, il punctum non può mai essere casuale/il punctum non può mai essere intenzionale. Per Barthes, il referente di un'immagine è l'oggetto reale o lo stato.Barthes il 'referente fotografico', non è la cosa facoltativamente reale a cui rimanda un'immagine, bensì la cosa necessariamente reale che è stata posta di fronte all'obbiettivo. Per Barthes la foto non si distingue mai dal referente. Per Barthes la fotografia è una "avventura", il che significa che è un'esperienza imprevedibile che accade diversamente in ogni spettatore. Per Barthes lo studium, a differenza del punctum, è in funzione del sapere, dell'educazione e della cultura. Per Barthes nella fotografia vi è sempre una doppia posizione congiunta: di realtà e di passato. Per Barthes tutte le foto possono essere analizzate dal punto di vista dello studium, ma non tutte posseggono il punctum. Per Barthes una fotografia "unaria" è una fotografia in cui il punctum non è presente e che provoca nello spettatore un solo effetto emotivo.Batteux il gusto è oggettivo e ha delle regole
Per Batteux il gusto sta al bello come l'intelligenza sta al vero
Per Batteux la musica è imitazione di sentimenti, cioè espressione
Per Batteux l'artista è un genio creatore, anche se la creatività umana non è una vera e propria creazione
Per Batteux le arti belle hanno per oggetto il piacere
Per Batteux le espressioni verbali sono convenzionali a differenza di quelle non verbali
Per Baudelaire la bellezza ha una dimensione transitoria
Per Baudelaire la moda può essere considerata "come un sintomo del gusto dell'ideale"
Per Baumgarten esiste una verità logica ma esiste anche una verità estetica
Per Baumgarten la bellezza è la perfezione della conoscenza sensibile
Per Baumgarten la sensibilità è una facoltà inferiore rispetto all'intelletto ma che merita di essere studiata dal punto di vista filosofico
Per Baumgarten l'estetica
è nello stesso tempo teoria dell'arte e scienza della conoscenza sensibile
Per Benjamin "l'alce che l'uomo dell'età della pietra ritrae sulle pareti della sua caverna" ha un valore cultuale che è più importante del suo valore espositivo
Per Benjamin "nelle forme più profane di culto della bellezza" è ancora riconoscibile l'originario valore cultuale dell'arte
Per Benjamin c'è una analogia tra il divo e il dittatore, perché entrambi dimostrano di sapere comunicare in modo massimamente efficiente attraverso le nuove tecnologie dell'immagine
Per Benjamin con il Dadaismo l'opera d'arte diventa proiettile, perché il suo scopo non è più suscitare un atteggiamento di contemplazione estetica, ma produrre un effetto di shock
Per Benjamin con le nuove tecnologie dell'immagine la distinzione tra autore e pubblico perde il suo carattere fondamentale e diventa
una distinzione funzionalePer Benjamin è necessario superare il dogma moderno dell'autonomia dell'estetico, perché l'arte deve essere politicizzata
Per Benjamin il cinema di Vertov è un esempio positivo di cinema rivoluzionario
Per Benjamin il compito dell'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica è mobilitare le masse
Per Benjamin il culto della star tipico del cinema capitalistico è l'ultima metamorfosi dell'aura
Per Benjamin Il fascismo mira ad una estetizzazione della politica, mentre il comunismo mira ad una politicizzazione dell'arte
Per Benjamin il valore espositivo di un'immagine è determinato dalla possibilità che l'immagine stessa sia vista da una moltitudine di spettatori
Per Benjamin La crisi delle democrazie borghesi è legata alla progressiva estetizzazione della politica
Per Benjamin la società di massa è caratterizzata dall'annullamento di ogni
Per Benjamin le nuove tecniche di produzione delle immagini consentono un superamento della percezione naturale.
Per Benjamin l'opera d'arte tradizionale ha un valore cultuale che deriva dall'originaria appartenenza dell'arte all'ambito del rituale.
Per Benjamin nell'epoca della riproducibilità tecnica dell'immagine si passa dalla fruizione raccolta alla fruizione distratta.
Per Benjamin nell'epoca della riproducibilità tecnica l'immagine non ha più la sua fondazione nella prassi rituale, ma nella politica.
Per Benjamin nell'epoca della riproducibilità tecnica non è più il fruitore che va incontro all'immagine ma è l'immagine che va incontro al fruitore.
Per Benjamin nessuna delle risposte indicate è corretta.
Per Benjamin non è possibile pensare cinema e fotografia a partire dalla nozione tradizionale di arte.
Per Bolter e Grusin i media contemporanei tendono
all'ipermediazione e dunque non sono immediati/tendono nello stesso tempo all'ipermediazionePer Burke Il bello e il sublime sono davvero idee di natura diversa, essendo l'uno fondato sul dolore e l'altro sul piacere
Per Burke la bellezza è un piacere positivo che nasce dall'amore
Per Burke la bellezza nessuna delle risposte indicate è corretta
Per Burke nonostante la modernità del suo approccio, la bellezza ha un fondamento oggettivo
Per Croce intuizione ed espressione sono sempre necessariamente legate, per cui non si dà intuizione che non sia già espressione
Per Croce la differenza tra artista e uomo comune è solo una differenza di grado, perché in un certo senso tutti siamo artisti
Per Croce la differenza tra artista e uomo comune è una differenza qualitativa/la differenza tra artista e uomo comune è una differenza di grado
Per Croce la sensazione è qualcosa di indistinto e
informe e dunque è il limite inferiore dell'intuizione. Per Croce l'intuizione è una forma di conoscenza che si rivolge all'individuale. Per Debord "Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione". Per Debord è necessario comprendere la società del tempo presente per poterla cambiare con una azione politica rivoluzionaria. Per Debord il consumatore è alienato, proprio come è alienato il lavoratore, perché consumando soddisfa bisogni artificiali e imposti. Per Debord la società dello spettacolo è caratterizzata dal passaggio dall'avere all'apparire. Per Debord la spettacolarizzazione della società è una conseguenza necessaria dell'economia capitalistica/nessuna delle risposte indicate è corretta. Per Debord l'abolizione della società dello spettacolo è possibile solo grazie alla coscienza del desiderio, cioè.Grazie alla negazione di tutti i desideri artificiosamente prodotti dallo spettacolo stesso.
Per Debord lo spettacolo è l'inversione concreta della vita.
Per Debord lo spettacolo ha dissipato le nubi religiose, in cui gli uomini avevano collocato i propri poteri distaccati da se stessi/nessuna delle risposte indicate è corretta.
Per Debord lo spettacolo ha un carattere pseudosacrale, perché assume la funzione che un tempo era propria della religione.
Per Debord lo spettacolo ha un carattere totalizzante, perché ogni aspetto dell'esistenza nella società contemporanea è spettacolarizzato.
Per Debord nella società dello spettacolo si assiste ad un progressivo spostamento dal lavoro al non-lavoro, ma questo spostamento non produce una autentica liberazione dalla logica della produzione.
Per Debord nella società di massa lo spettacolo si sostituisce alla realtà, per cui si può dire che "la realtà sorge nello spettacolo".
e lo spettacolo è reale"Per Eco "il messaggio poetico non si costituisce solo come un sistema di significati, indicato da un sistema di significanti" "ma anche come il sistema delle reazioni sensibili e immaginative stimolate dalla materia di cui son fatti i significanti"
Per Eco Giovanni Boldini è l'esempio di un pittore di talento che utilizza impropriamente stilemi che provengono dall'arte d'avanguardia in opere che hanno un fine puramente mondano e commerciale
Per Eco gli ideali di vita proposti dalla televisione italiana nella maggior parte dei casi sono ideali irraggiungibili o del tutto mediocri, ideali che, di conseguenza, incitano lo spettatore ad un atteggiamento di passività/nessuna delle risposte indicate è corretta
Per Eco i romanzi di Salgari sono una macchina per far sognare e hanno uno scopo di evasione
Per Eco il mito è una rappresentazione simbolica o