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IMESIS MUSICALE

In questo VIII libro Aristotele esemplifica la dimensione tecnica e artistica con quella della mousiké, con il ruolo educativo della mousiké all’interno dello stato.

In Platone la mousiké ha caratteri che l’avvicinano alla poiesis, ammette una forma di mousiké volta all’educazione dello stato.

Invece Aristotele dice che: 2«La musica serve a ottenere lo svago nobile che c’è nell’ozio. »

Aristotele teorizza l’autonomia, la positività, la superiorità della mimesis musicale, dell’imitazione che avviene nell’ambito della mousiké, in quanto è una visione diretta dei moti dell’anima.

L’imitazione musicale, imitazione diretta dei moti dell’anima (la musica riproduce il ritmo dell’anima), ha indubbiamente una finalità educativa, ma ha anche una finalità all’interno della dimensione del divertimento (fine a se stessa):

educazione e gioco. Aristotele sostiene che la musica può essere considerata un'attività educativa, ma anche un gioco. Egli distingue tra diversi stili musicali, come aveva fatto anche Platone, tra cui melodie etiche, d'azione, entusiastiche, ecc. Questi stili musicali si collocano all'interno di una dialettica tra dimensione pedagogico-educativa e puramente estetica. Aristotele sembra aprire la strada a una riflessione sistematica sulle arti, che avrà un ruolo importante nell'estetica dei secoli successivi. Le premesse del discorso estetico si trovano in Aristotele all'interno della dimensione politica. L'educazione come finalità educativa, seppur in forme e modalità diverse, è presente, attiva ed efficace anche nella filosofia aristotelica. Nella sua opera "La Politica", Aristotele afferma che l'educazione è un'arte politica, che ha come scopo la formazione dei cittadini. Questo concetto di educazione come arte politica è fondamentale per comprendere il ruolo dell'educazione nella società secondo Aristotele. Inoltre, Aristotele sviluppa il concetto di "mimesis", che significa imitazione o rappresentazione. Egli sostiene che l'arte imita la natura, ma in modo più perfetto e ideale. L'arte, quindi, è una tecnica che si basa sulla natura, ma la supera e la perfeziona. In conclusione, il discorso estetico di Aristotele si basa sull'educazione e sul gioco, distinguendo tra diversi stili musicali e aprendo la strada a una riflessione sistematica sulle arti. L'educazione come arte politica e il concetto di mimesis sono concetti fondamentali nella filosofia estetica di Aristotele.

lamimesis: rapporto tra arte e natura, che definisce a sua volta le dimensioni della mimesis.Contrariamente a Platone, il tema del rapporto arte-natura viene trattato con la finalità di legittimare l'arte(fondamentale), le sue potenzialità autenticamente conoscitive e intellettuali. L'arte è realmente produttivaproprio in quanto mimesis. Platone distingueva la dimensione produttiva da quella tecnica, ma Aristotelemischia le carte: l'arte, proprio in quanto mimesis, è produttiva. Mimesis è ciò che risolve poieticamente ilrapporto tra arte e natura.Mimesis = operare come la natura; da questo punto di vista la mimesis e la techne che si basa su di essaviene nobilitata, per certi aspetti viene portata alla para della filosofia, alla quale possiamo riconoscere unasua autonomia. LA "FISICA"M /IMESIS TECHNE E NATURAQuando Aristotele definisce la mimesis come un operare come la natura, questa definizione viene

condotta nella "Fisica" (paradossale), che ha per oggetto proprio lo studio dei fenomeni naturali. Nella "Fisica" Aristotele afferma come l'arte, la techne, sia solo un caso particolare di un'arte più generale che è appunto quella della natura. Questo perché entrambe le attività mimetiche (umana e naturale) hanno degli elementi comuni:

  • Appartengono non all'ambito dell'atto ma a quello della potenza, in una dimensione poietica ci si ritrova dentro a un ambito potenziale (possibilità di portare qualcosa dal non essere all'essere) = ragione di carattere ontologico.
  • Fanno parte della dimensione del processo/svolgimento: sia la creazione artistica, sia la creazione dell'oggetto naturale da parte della natura, avvengono nel mondo del divenire, del processo, creare fondato su uno svolgimento, non è una cosa data.
  • Hanno un fine, sono finalizzate.
  • Agiscono e operano nella dimensione della

contingenza (dimensione fenomenica).

L'arte appare quasi come un prolungamento della creazione della natura. L'arte porta a compimento la natura, perfeziona la natura. "Alcune cose che la natura è incapace di effettuare, l'arte le compie, altre invece le imita." L'arte è vista quasi come un completamento della natura, la mimesis umana è vista quasi come un'inveramento della mimesis naturale. La mimesis diventa quasi la cifra dell'unità tra natura e arte, le quali si riconoscono in un'attività mimetica che è un fare come, in vista di un fine.

Da questo possiamo trarre diverse conclusioni. Fra le più importanti:

  1. Rivalutazione della techne rispetto all'impostazione platonica, nel suo rapporto ontologico con la natura. Cambiamento di prospettiva deciso.
  2. L'arte viene sottratta dall'ambito in cui veniva relegata (finzione, illusione) e diviene una forma di conoscenza.

disciplinata dall'intelletto (mimesis/techne riconosciute nella dimensione conoscitiva).

La poiesis viene riconosciuta nella sua specificità tecnica. L'arte viene sottratta all'ambito dell'illusione e dell'ispirazione divina (non può rappresentare qualcosa di superiore a se stesso). Ma la poiesis viene considerata anche nella sua dimensione tecnico-scientifica.

Aristotele, Fisica. MODULO A - Aristotele 35

LA "POETICA" (2)

PARTE

La "Poetica" è l'opera che dà il via alla riflessione estetica aristotelica. La "Poetica" inizia con una prospettiva fondamentalmente descrittiva del fenomeno poetico, che spesso nei secoli è stata interpretata secondo una prospettiva di tipo precettivo e prescrittivo, come se Aristotele dettasse delle regole della produzione poetica. Ma non nasce con un'ottica prescrittiva, ma descrittiva. In Aristotele la descrizione avviene sempre secondo una precisa metodologia.

la stessa che governa e reggela ricerca filosofica. Lo vediamo già dalla prima frase: "Trattiamo della poetica in sé e delle sue forme, quale potenzialità ciascuna possegga e come debbano comporsi i racconti perché la poesia riesca ben fatta, e inoltre di quante e quali parti consista, e anche, in modo simile, di tutti gli altri argomenti che pertengono alla medesima disciplina [ricerca], incominciando secondo natura dapprincipio dai principi."

"Trattiamo della poetica in sé": poiesis che sottintende anche una dimensione tecnica (traduzione migliore sarebbe: "trattiamo dell'arte poetica"). C'è una dimensione estetica dentro la quale non si deve tralasciare la dimensione tecnico-formale o contenutistica. La poetica è tutto questo, è l'unità tra forma e contenuto. Trattare della poetica non significa trattare della poiesis platonica, ma significa trattare dell'unità

nell'articolo si parla dell'essenza della poetica e delle sue forme. Il termine greco per "forme" è eidon, che si riferisce alle forme artistiche attraverso le quali la poetica viene rappresentata. Si discute anche di come debbano essere composti i racconti, che vengono considerati come miti o narrazioni delle vicende. La ricerca sulla poetica implica il riconoscimento del metodo che la governa, che secondo Aristotele inizia dai principi e si sviluppa in modo discendente.

dell’intero metodo d’indagine filosofica aristotelica).l’arte poetica assume unità filosofica, perché può essere inscrivibile in un metodo e descritta a sua volta da un metodo.

Aristotele enuncia quali possono essere le diverse forme attraverso le quali l’arte poetica viene a definirsi e compie una definizione importante:«L’epica, così come la poesia tragica, nonché la commedia, la composizione di ditirambi e la maggior parte dell’auletica e della citaristica nel complesso sono tutte imitazioni, ma si distinguono l’una dall’altra sotto tre aspetti … »

Prospettiva di unità, l’arte poetica si definisce nelle sue forme essenzialmente nella sua dimensione mimetica, come mimesis. Aristotele teorizza e ribadisce la centralità assoluta della mimesis, che però si definisce secondo differenti forme/idee, tre modalità:

  1. Diversità nei mezzi dell’imitazione
  2. Diversità nei soggetti dell’imitazione

Diversità negli oggetti imitati6. Diversità dei modi dell'imitazione

Intento originariamente e fondamentalmente descrittivo, fenomenologico. È come se Aristotele definisse una fenomenologia delle forme poetiche.4

Aristotele, Poetica. I fondamenti della letteratura, traduzione di Diego Lanza, "I classici del pensiero libero. Greci e Latini" n° 11, BUR - Corriere della Sera, 2012; 47 a (p. 3)5

Ibidem MODULO A - Aristotele 362. Diversità negli oggetti

Determina una distinzione tra l'epopea (poesia epica, Omero) e la tragedia/commedia.

Tragedia = imitazione dei personaggi migliori (aristos), virtuosi (prospettiva pedagogica); questa scelta non finalizza l'imitazione, ma la caratterizza; se l'imitazione è imitazione di oggetti particolari come i personaggi migliori, l'arte poetica assume la forma della tragedia.

Commedia = di conseguenza se l'imitazione è imitazione di oggetti particolari come i

personaggi peggiori, assumerà la forma della commedia, il riso (Aristotele non scriverà la parte riguardante la commedia).

Epopea/epica = forma che assume l'arte poetica quando imita personaggi analoghi, ossia a metà tra la virtù e il male/depravazione/negatività.

3. Diversità dei modi

La stessa distinzione con epica e tragedia/commedia viene fatta da Aristotele nel III punto, a proposito dei modi dell'imitazione. Riconosce il fatto secondo il quale il modo dell'imitazione:

  • Tragica e comica = drammatico, agisce in maniera determinante la ricostruzione operata dall'artista sulle vicende: volge la narrazione ai fini epici che muovono l'intenzione dell'artista.
  • Epica = narrativo, descrittivo, segue il corso delle cose (non drammatico).

CAPITOLO C

Causa formale dell'arte poetica

Aristotele esplica quella che possiamo chiamare: causa formale dell'arte poetica, attraverso la quale si capisce che la

mimesis diviene quasi il fondamento naturale (insito nell'ordine nelle cose: secondo natura)

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fasloos di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Lacchin Giancarlo.