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L'ERLEBNIS E LE IMMAGINI

Dalla Treccani: (Erlebnis Termine di grande diffusione nella psicologia, nella filosofia e in generale nelle scienze umane in Germania dagli inizi del Novecento, adottato per affermare una concezione attiva, dinamica della vita della coscienza, contro le sue riduzioni positivistiche a semplice processo fisiologico, meccanico, associativo. Reso in italiano con l'espressione "esperienza vissuta" o "vivente", indica l'aspetto personale,

 unitario

 per

 cui

 i

 contenuti

 della

 coscienza

 non

 sono

 recepiti

 in

 modo

 passivo,

 ma

 colti

 in

 modo

 vivo

 nel

 fluire

 della

 coscienza.

 A

 differenza

 degli

 oggetti

 legati

 da

 rapporti

 spaziali

 estrinseci,

 gli

 E.

 sono

 infatti

 connessi

 temporalmente

 in

 senso

 retrospettivo

 e

 proiettivo

 per

 cui

 originariamente

 non

 vi

 sono

 singoli

 E.

 isolati,

 ma

 piuttosto

 una

 vera

 e

 propria

 corrente

 di

 E.,

 entro

 la

 quale

 vengono

 poi

 distinti

 sentimenti,

 volizioni,

 conoscenze

 ecc.

 Per

 questo

 suo

 carattere

 l'E.

 è stato

 considerato

 come

 la

 condizione

 essenziale

 per

 cogliere

 tutto

 ciò

 che

 è

 vita,

 da

 quella

 del

 singolo

 individuo

 a

 quella

 delle

 realtà

 storiche,

 artistiche

)

 

L'io

 come

 luogo

 psichico,

 chiamato

 anche

 Coscienza,

 è

 luogo

 d'incontro

 tra

 spirito

 e

 anima

 si

 sviluppa

 l'ELREBNIS

 (coglimento

 dell'immagine),

 il

 quale

 si

 da

 fondamentalmente

 come

 evento

 poetico

 ed

 estetico,

 ed

 è

 il

 secondo

 modo

 di

 “tradurre”

 l’esperienza

 (il

 primo

 è

 la

 sensazione

 stessa)

 

 L’Erlebnis

 ha

 al

 suo

 interno

 due

 dimensioni:

 la

 prima

 permette

 di

 fare

 esperienza

 della

 vita,

 si

 tratta

 quindi

 di

 una

 intuizione

 sensibile,

 l’altra,

 definita

 SCHAUUNG

 (contemplazione),

 che

 sa

 oltrepassare

 i

 sensi

 e

 sa

 cogliere

 il

 flusso

 della

 vita,

 ovvero

 il

 flusso

 delle

 immagini

 (questo

 è

 un

 accoglimento

 di

 tipo

 trascendentale).

 “Due sono i modi di la parola coscienza: come l’insieme di ogni esperire vitale [alles Erlebens] e come l’osservazione [das Bemerken] rivolta all’esperire vitale. Nell’esperire vitale, gli siamo dentro, osservandolo e comprendendolo invece, gli siamo fuori. Quello ha realtà per sé, questo, soltanto in relazione ad altro”

Da qui parte la critica a Cartesio e di striscio a Kant, il quale, secondo Klages, avrebbe inteso

 Coscienza

 esclusivamente

 come

 sola

 auto-­‐evidenza

 esistenziale

 del

 pensiero,

 ovvero

 con

 il

 Bemerken,

 oggettivante

 ed

 estraniante

 che

 è caratteristico

 dello

 Spirito.

 

 

 Le

 immagini

 sono

 come

 dei

 simboli

 attivi,

 distinti,

 in

 quanto

 “immagini

 di

 senso”,

 che

 vanno

 contemplati

 “senza

 sforzo”

 e

 non

 conosciuti,

 oggetti

 di

 un’intuizione

 interiore,

 sulle

 quali

 operano

 delle

 potenze

 demoniche,

 mitiche:

 queste

 potenze

 sono

 le

 anime

 del

 passato

 che

 ci

 appaiono,

 e

 se

 ne

 può

 fare

 esperienza

 (delle

 immagini,

 ndr)

 con

 l’anima

 attraverso

 il

 medium

 del

 linguaggio

 e

 della

 parola,

 che

 fa

 conferire

 quindi

 a

 Klages

 un

 ruolo

 primario

 alla

 poesia.

 

 

 Il

 concetto

 di

 potenze

 demoniche

 è

 espressamente

 ripreso

 dalla

 tradizione

 platonica

 come

 medium

 attraverso

 il

 quale

 approdare

 alla

 vera

 realtà

 (immagini

 in

 Klages,

 Idee

 in

 Platone).

 Ma

 se

 in

 Platone

 il

 demone-­‐eros

 era

 il

 presupposto

 di

 una

 riconciliazione

 tra

 molteplice

 ed

 unità,

 in

 Klages

 trova

 posto

 come

 semplice,

 ma

 rivoluzionaria

 “celebrazione

 della

 varietà”.

 Solo

 la

 contemplazione,

 e

 non

 approprazione

 conoscitiva,

 di

 questi

 simboli

 fondano

 l’uomo

 e

 il

 mondo

 nella

 sua

 varietà

 fenomenica.

 

 

L’immagine

è

 qualcosa

 che

 tiene

 unito

 il

 mono

 fisico

 e

 quello

 sovrasensibile,

 quello

 fenomenico

 e

 quello

 dei

 concetti

 (facciamo

 esperienza

 sensibile,

 ma

 attraverso

 l'immagine

 giungiamo

 al

 cuore

 stesso

 della

 realtà,

 che

 non

 è

 Essere,

 ma

 Vita).

 Nella

 realtà

 delle

 immagini

 si

 manifesta

 anche

 l'eterna

 contemporaneità

 del

 Leben

 come

 forza

 creativa

 che

 solo

 la

 coscienza

 poetica

 è

 sempre

 riuscita

 a

 cogliere

 in

 tutta

 la

 sua

 purezza.

 L'immagine

 ha

 poi

 due

 caratteri

 fondamentali,

 che

 sono

 anche

 quelli

 dell'atto

 contemplativo,

 ovvero

 l'estraneità

 e

 la

 lontananza.

 Scrive

 Klages:

 “Percependo  io  avverto  lo  stato  di   coscienza  percipiente  come  direttamente   condizionato  da  qualcosa  di  assolutamente  estraneo  all’anima,  se  mi  rappresento  lo  stato  di   coscienza  rappresentante,  lo  avverto  come   direttamente  condizionato  da  me”

   È  facile  vedere  come,  a  partire  da  una  Seelenkunde  rinnovata,  quasi  come  se  si  dovesse  educare  la  propria  anima  a  non  sottostare  allo  Spirito,  si  è  tracciata  una   Metafisica  delle  Immagini,

 costituisce

 l'impianto

 ontologico

 di

 Klages.

 

 

 

 L'EVENTO

 POETICO

 ED

 ESTETICO

 

 Il

 poeta

 per

 Klages

 è

 colui

 che

 sa

 rapportarsi

 con

 le

 Immagini,

 che

 le

 conosce

 in

 quanto

 dispone

 di

 una

 vera

 e

 propria

 “sensibilità

 dell'anima”,

 che

 lui

 non

 intende

 come

 “percezione”,

 ma

 come,

 utilizzando

 le

 parole

 di

 Klages:

 “la

 fonte

 dell'istintivo

 essere

 intrecciati

 con

 la

 mutevolezza

 spazio-temporale

 dei

 fenomeni”,

 si  abbandona  in  maniera  non  volitiva  e  allo  stesso  tempo  incantata  ai  fenomeni.  E  il  poeta  non  può  quindi  che  essere  ricondotto  ad  un  passato  pelasgico,  divenendo  artista,  poeta  pelasgico  in  quanto  incarna  la  possibilità  di  definire  una  conoscenza  delle  immagini  come  conoscenza  pura
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
11 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fasloos di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Lacchin Giancarlo.