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Informazioni sul gruppo "Il Ponte"

Il gruppo nasce a Dresda nel 1905 dall'unione degli studenti di architettura (poi pittori e incisori) Kirchner, Bleyl, Heckele Schmidt-Rottluff; nel 1906 aderiscono al gruppo PechsteineNolde, nel 1908 Müller.

Il nome del gruppo significa "Il Ponte": proposto da Heckel o da Schimdt-Rottluff, esso fa probabilmente riferimento ad un aforisma del "Così parlo Zarathustra" di Nietzsche, nel quale si afferma che la grandezza dell'uomo consiste nel suo essere un "ponte" e non un "fine" (e "ponte" intende essere il gruppo, che vuole collegare tra loro i giovani artisti d'avanguardia); inoltre, nello stesso testo Nietzsche utilizza spesso l'espressione "Brückezum Übermenschen", ovvero "Un ponte verso l'oltre-uomo".

Il gruppo - che dal 1911 si trasferisce a Berlino, e che è molto ben organizzato - si scioglie nel 1913;

i suoi membri proseguono singolarmente lungo strade simili.

TRATTI SPECIFICI della BRÜCKE:
Riferimenti alla filosofia di Schopenhauer, Kierkegaard e Nietzsche, all'individualismo romantico, alla letteratura di Wedekind, Strindberg e Ibsen, alla psicanalisi di Freud, allapittura di Gauguin, Van Gogh, Ensor e Munch.
Recupero e valorizzazione del senso del "sacro" e del "primitivo" dell'arte non europea, dell'arte gotica, della pittura di Dürer e Cranach, della scultura lignea, dell'arte popolare tedesca (specialmente della xilografia, che gli artisti della Brücke praticano soprattutto nella più grezza e drammatica versione "in legno di testa").
Espressione immediata di un disagio esistenziale e affermazione "romantica" dell'identità tra arte e vita (con attenzione particolare alla dimensione dell'Eros).
Spiccata componente di polemica e critica sociale nei confronti.della società borghese, del suo ottimismo e del suo "produttivismo" ispirati dalla filosofia positivista. L'artista vede la società che lo comprime perché non si sentono liberi di poter sperimentare come vorrebbero (al contrario della Francia dove i Fauves si sentono molto più liberi perché più "abituati" alla sperimentazione). Gli artisti della Brucke sono molto giovani (tra i 22 e i 25 anni), Schidt-Rottluff era il più giovane. Parigi era capitale indiscussa della cultura in Francia, al contrario, in Germania l'unificazione arriva molto più tardi e quindi non c'è un vero centro culturale, ma esistono tante piccole città che spiccano e Dresda è una di queste, città molto vivace e importante per i collezionisti. Dopo l'unificazione ha ancora una vita molto artistica e vivace e si organizzano mostre ecc, gli artisti iniziano a studiare gli artisti a loro

contemporanei e la loro pittura diventa sempre più espressionista andando ad evidenziare i colori in un modo sempre più improbabile, accostati per creare contrasto e dissidio, non certo per creare accordo e armonia. Pechstein è l'unico che frequenta studi accademici e non studia architettura come gli altri.

Un'altra figura interessante è Muller, che cerca di esprimere lo strettissimo rapporto tra uomo e natura, "Nudi femminili in un paesaggio" 1915, l'età dell'oro, rapporto sincero. Emil Nolde "Fiori rossi" 1906: a un passo dall'astrazione, la riconoscibilità del soggetto è difficile perché è una raffigurazione libera e personale; altro quadro "Pentecoste" 1909: si cimenta anche in temi sacri, che però non potrebbero mai entrare in una chiesa, dipinto angosciante e inquietante, i visi sono deformi. L'intensità è molto

forte ma si esprime una drammaticità che non può essere inserita in un luogo sacro. Nolde lavora molto sul tema della Maschera "Natura morta con maschere" 1911 si sofferma e dà attenzione anche alle altre culture che non siano occidentali, dipinge maschere africane e coreane.

ERNST LUDWIG KIRCHNER 1880-1938

Principale esponente della Brücke di cui è il leader e fondatore. La sua pittura è dichiaratamente Espressionista: l'uso e l'accostamento assurdo dei colori. Uno dei TEMI TIPICI: è "L'uomo dentro la natura", con uno stile a tratti rapidi. Vuole trascrivere sulla tela sia la propria inquietudine sia quella del soggetto rappresentato.

"Marcella" 1910: viraggio dei colori che serve per rendere anti-naturalistica la scena, per simboleggiare inquietudine (altro dipinto "Pubertà"), guardano l'osservatore con la consapevolezza di essere donne che sono cresciute troppo in fretta.

Rassegnate ad un ruolo che le condanna. "Cinque donne nella strada" 1913: Rappresenta 5 prostitute, l'atmosfera è tipicamente urbana, ma molto diversa dall'aria festosa rappresentata dai francesi Claude Monet Rue Montorgueil a Parigi, festa del 30 giugno 1878, la modernità tedesca è molto diversa e non ha un'accezione positiva. "Autoritratto come soldato" 1915: Con una mano mozzata, perché percepisce la vita militare come una mutilazione. Qui la Brücke si era già sciolta. Dopo la prima guerra mondiale Kirchner ne esce distrutto.

FAUVES- Espressione di GIOIA - Espressionismo non è solo espressione di un disagio ma può essere anche di gioia. Henri Matisse "Donna con cappello" 1905: c'è un'armonia di fondo, i colori sono accostati in modo da darsi forza tra loro. Nonostante gli artisti Fauves mantenessero tra loro rapporti personali e professionali piuttosto assidui,

essi non costituirono propriamente un sodalizio artistico (cioè non sono un vero e proprio gruppo) con un programma preciso ed omogeneo: di fatto, ciascuno ha seguito una propria personale linea di ricerca, sia pur nutrita di frequenti confronti con i colleghi. In realtà, dunque, essi sono ricordati come un "gruppo" in maniera piuttosto impropria, soprattutto perché nel 1905 gli organizzatori del Salon d'Automne decisero di riunire le loro opere nella medesima sala sulla base di similarità stilistiche (nonché, certamente, anche perché di fatto essi condividevano riferimenti culturali e preoccupazioni estetiche). Il gruppo viene inventato successivamente. In italiano Fauves vuol dire "Le belve". Intorno al 1910 l'esperienza dei Fauves finisce, anche se difficile dargli una fine dato che non si sono mai raggruppati in un vero e proprio gruppo. TRATTI SPECIFICI dell'Espressionismo dei FAUVES: Sostanzialecontinuum with the French figurative experience of the previous two decades, between "Post-Impressionism" and Symbolism Nabis (some critics consider the Fauves themselves as "Post-Impressionist" artists. There is no clear separation from the Post-Impressionist style. What they want to do, however, is to represent and express the "JOIE de VIVRE". Reference to Bergson's philosophy, and in particular to his conception of the élan vital as a creative, dynamic and ultimately "joyful" impulse that constitutes a continuous and fluid current of communication between man and reality. The priority concern is the formal construction of the painting through painting alone (inheritance from Cézanne, Pointillism and a "Nabis" like Maurice Denis, who in 1890 had stated that "a painting, before being [...] a

aneddoto qualsiasi, è una superficie ricoperta di colori disposti in un certo ordine". Ciò significa che il quadro non è tanto il soggetto, ma è tutta una questione di forma, non di contenuto. Il soggetto è solo un pretesto, ma l'importanza è il come viene trascritto. Utilizzo dei COLORI come "note musicali" per ottenere effetti non più descrittivi o narrativi, ma emotivi. Il colore viene utilizzato in chiave evocativa."

Il compito della pittura non è più quello di raffigurare avvenimenti storici; questi si trovano nei libri di storia. La nostra opinione della pittura è più elevata. Essa serve all'artista per esprimere le proprie visioni interiori."

Certo la musica e il colore non hanno nulla altro in comune che seguire vie simili. Sette note con leggere modifiche sono sufficienti per creare chissà quali opere. Perché nell'arte

figurativa dovrebbe essere diverso?

Henri Matisse

Henri Manguin "Il 14 luglio a St. Tropez" 1905: Colori vivaci

Albert Marquet "Il terrapieno al Louvre" 1905: Lavora in termini espressionisti, ma utilizza i colori in modo molto diverso, sono spenti, sui toni del grigio.

Maurice de Vlaminck "Ulivi" 1905: È un romanziere e traduce questo suo essere nella pittura.

André Derain "La danza" 1905: Lavora in modo molto anti-naturalistico, forte gusto per la decorazione, colori accesi.

Louis Valtat "Paesaggio con iris" 1903: difficile lettura del soggetto

Kees Van Dongen "Donna con calze verdi" 1905: A differenza degli altri, usa dei colori molto dissonanti (in contrasto), perché è olandese e ha modo di confrontarsi anche con la Brücke.

Georges Braque non fa propriamente parte dei Fauves, ma si muove su una linea simile.

HENRI MATISSE 1869-1954 Principale

esponente tra i Fauves, non si può parlare di leader perché non si è costituito un vero e proprio gruppo, ma nasce per caso in occasione di una mostra e seguono la stessa linea. Nasce nel nord della Francia da una famiglia medio borghese. Il padre si occupa delle granaglie e la madre vende materiali per le belle arti. Consegue una laurea breve a Parigi in giurisprudenza ed inizia a lavorare in uno studio di un avvocato. Dopo una convalescenza per appendicite, la madre gli regala della pittura e comincia a dedicarsi alla pittura. Inizialmente frequenta lo studio di Gustave Moreau, ottimo insegnante di pittura simbolista; qui conosce altri giovani che faranno poi parte dei Fauves. CAMBIAMENTO STILISTICO: Dipinge su toni molto cupi e bui "Lo studio di Gustave Moreau", poi si iscrive all'Accademia di belle arti (riesce a passare il test che tanti altri non avevano passato), ma il vero cambiamento avviene quando in 1. Viaggio di nozze scopre la pittura dibellezza. In 3. Italia, Turner si innamora dei colori vivaci e vibranti delle città italiane. In 4. Svizzera, scopre la purezza e la luminosità dei colori alpini. Infine, in 5. Norvegia, Turner si lascia affascinare dai colori freddi e intensi dei fiordi e dei paesaggi nordici. Ogni viaggio influenza la sua arte e i suoi colori diventano sempre più ricchi e complessi. Turner è un maestro nel catturare l'essenza dei colori e trasmetterla attraverso le sue opere.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher meli.tulipano di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di belle arti Santagiulia o del prof Sacchini Paolo.