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ESEMPLARE IDEALE

Il concetto è stato formulato per la prima volta da

BOWERS-> prima brevemente in un saggio del 1947

e poi più approfonditamente nel suo manuale

PRINCIPLES OF BIBLIOGRAPHICAL DESCRIPTION-> al

concetto di esemplare ideale lo studioso dedica 10

pagine di questa opera:

1 la prima constatazione è che nelle edizioni con più

emissioni, il concetto deve basarsi sulla prima

emissione in ordine cronologico mentre le altre

saranno ricordate nelle note;

2 un'altra osservazione è che per lo studioso tale

concetto non ha nulla a che vedere con la qualità del

testo trasmesso ma si applica solamente alle

componenti materiali del libro

3 ultima osservazione: Bowers non chiarisce una

certa ambiguità-> l'esemplare ideale è un FATTO

STORICO? -> a giudicare dalla definizione che

fornisce nel secondo paragrafo sì: l'esemplare ideale

è un libro completo in ogni suo foglio così come è

uscito dall'officina tipografica scrive Bowers->

tuttavia poco più avanti il discorso perde la sua

storicità arrivando a muoversi nella direzione

dell'astrazione metastorica-> tentando un'altra

definizione infatti, lo studioso aggiunge che

l'esemplare ideale deve contenere nella sua forma le

ultime volontà dell'autore( tale caso può non solo

non verificarsi in nessuno degli esemplari superstiti

ma anche in nessuno degli esemplari usciti dai

torchi)

tale argomento ha provocato un intervento

esauriente in TANSELLE il quale partendo dalle idee

di Bowers è arrivato ad una definizione in parte

nuova di tale concetto-> THE CONCEPT OF IDEAL

COPY di Tanselle si articola in 3 sezioni( è all'inizio

della terza che da la definizione di esemplare ideale

ma prima è opportuno seguire tutto il processo che

ha portato lo studioso alle sue conclusioni)

1 Tanselle comincia il suo discorso con una

considerazione su ciò che avevamo considerato

un'ambiguità in Bowers ovvero il posto che conviene

dare alle intenzioni dell'editore o del tipografo o

dell'autore stesso nella ricostruzione di tale

esemplare-> sin da subito lo studioso insiste sul fatto

che la ricostruzione dell'esemplare ideale è una

ricostruzione storica basata sul materiale offerto

dagli esemplari superstiti-> se tale materiale ci

presenta il libro in più STATI è ovvio che il bibliografo

deve prendere in considerazione le intenzioni

dell'autore per decidere quale stato scegliere per la

sua ricostruzione ma nel caso in cui il materiale ci

fornisca un unico stato, sarà quello ad essere preso

in considerazione senza il bisogno di porsi il

problema delle intenzioni->molto spesso, infatti, non

possiamo essere sicuri di quelle che realmente

furono le intenzioni dell'autore poichè non abbiamo

una documentazione sufficiente-> ecco che LE

INTENZIONI DEI PRODUTTORI DI UN LIBRO SONO

DETERMINANTI SOLO NELLA MISURA IN CUI FURONO

REALIZZATE

2 fin qui l'intervento di Tanselle è stato solo

chiarificatore nei confronti delle teorie del Bowers; il

punto in cui lo studioso fa un passo in avanti è

quando spiega ciò che deve essere incluso nella

descrizione dell'esemplare ideale-> secondo Tanselle

è un errore concepire tale descrizione come quella di

un unico esemplare con la necessità di scegliere fra

più alternative: la descrizione deve tenere conto

delle VARIANTI che si presentano tra gli stati diversi-

> in altri termini l'esemplare ideale deve

rappresentare la storia della produzione del libro

3 a differenza di Bowers, Tanselle considera la

descrizione standard come quella di un'EMISSIONE->

tale considerazione è strettamente collegata all'idea

storica che il Tanselle ha di tale concetto-> se esso

rappresenta la storia della produzione di un libro, per

ogni forma di quel libro offerta al pubblico -> si arriva

alla DEFINIZIONE: l'esemplare ideale è una

RICOSTRUZIONE STORICA della forma o delle forme

degli esemplari di un'emissione offerta al pubblico->

tale descrizione esclude tutte quelle modifiche

introdotte nei singoli esemplari una volta usciti dalle

mani del tipografo o dell'editore

un limite del pensiero di Tanselle è che ci ha

presentato il suo lavoro solo da un punto di vista

teorico senza fornirci alcun esempio su come si

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/13 Filologia della letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RickP00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di filologia italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Accame Maria.