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I primi mesi di vita della CEE

I primi mesi di vita della CEE vengono segnati da alcuni importanti successi. I sei stati membri si sono mossi rapidamente per ridurre tariffe ed ostacoli ai commerci. Le discussioni per definirle procedevano velocemente e la crescita economica fu sostenuta e maggiore rispetto a quelle degli altri paesi europei. I trattati di Roma con i quali è nata la CEE prevedevano il completamento del MEC entro 12 anni, in tre tappe. Il successo dell'integrazione economica fu tale che i governi decisero di accelerare la tabella e ridurla ad 18 mesi. A livello istituzionale, la commissione fu piena di proposte per armonizzare le politiche nazionali e quindi il rafforzamento del MEC. Il consiglio dei ministri (centro istituzionale) lavorò velocemente. Le decisioni erano prese all'unanimità fino al 1968, quando con il passaggio dalla terza all'ultima fase del MEC, il consiglio è passato a un voto di maggioranza qualificata. La dimensione politica sollevava controversie.

La CEE aveva un'importante dimensione politica da sviluppare e rafforzare. Alcuni ne auspicavano la evoluzione parlamentare e federale e altri volevano solo un trattato di tipo economico. Il sistema, se si fosse creato, doveva comunque essere incentrato sulla cooperazione di stati sovrani. Primi anni sessanta due posizioni furono esemplificate da due proposte e da due personalità: Dehousse e de Gaulle. Il primo voleva una nascita di una federazione mentre de Gaulle voleva più una visione confederale. I trattati CEE e EURATOM e la Nascita della Assemblea parlamentare europea Nuove proposte di integrazione Beyen: propose l'unione doganale tra i sei. Monnet: autorità comune per l'energia nucleare e i trasporti. Queste proposte furono esaminate nella Conferenza di Messina del 1955 dove diedero mandato ad una commissione di lavoro per preparare un rapporto che definisse nel dettaglio le varie ipotesi di integrazione. Il rapporto Spaak toccava tre punti:creazione del MEc, costruzione di una comunità per l'energia atomica e i trasporti e la definizione di istituzioni comuni. Nel 1957 con i trattati di Roma viene istituita sia EURATOM che Cee. I negoziati e la firma furono seguiti con attenzione dai federalisti che dibatterono a lungo sul significato, la strategia da seguire per favorire gli USE. Il compito dei federalisti doveva essere sostenere i progetti di integrazione discussi dai governi e lavorare per la loro progressiva evoluzione federale. I sostenitori dell'approccio gradualista furono criticati da chi riteneva fosse il momento giusto per una nuova iniziativa federalista. L'analisi di Spinelli si muove dalla constatazione che l'europeismo stava perdendo consensi tra i governi e negli USA: dava margine per una nuova procedura costituente che doveva portare alla federazione. Alla base voleva essere anche una critica alla natura funzionalista delle nuove comunità che non scalfivano la sovranità.degli stati. Si scagliò contro il rapporto di Spaak e in più secondo lui aveva limiti economici politici ed istituzionali la Cee. L'alternativa era di lavorare perché nascesse un governo europeo, con poterei effettivi e responsabile davanti ad una Assemblea che voterà le leggi, le imposte che il governo ha il diritto di riscuotere e i bilanci su cui il governo deve basare le spese del denaro pubblico. Lo strumento identificato era quello di un Congresso del popolo europeo, che partiva dall'esperienza del congresso indiano, con l'obbiettivo di rivendicare il popolo europeo, che ha diritto di darsi la costituzione federale di cui ha il bisogno, il congresso è un luogo di incontro e di espressione degli interessi particolari nazionali, le istituzioni politiche del stato nazionale sono incapaci di assolvere a questa funzione. La costituzione degli USE potrà essere possibile quando gli stati riconosceranno questo limite e rimetteranno il

Potere nelle mani del popolo. Il congresso deve chiedere aiGov di redigere ed approvare un trattato che stabilisca la nascita della democrazia europea. I singoli siimpegneranno a far eleggere dai loro cittadini a suffragio diretto l'assemblea costituente europea. Lacostituzione sarà ratificata con libero plebiscito dalle singole nazioni, che decideranno di trasferire o meno alcune prerogative sovrane dello stato alla federazione. Nel 1956 movimento federalista europeo da vitaal comitato organizzatore del congresso. Organizzò un anno dopo le elezioni primarie in alcune città deglistati membri e l'iniziativa ebbe un certo successo. Monnet aveva dato vita al comitato d'azione per gli USE,una lobby che era composta da esponenti politici e sindacali europei. Chiese agli iscritti di favorire l'ingressodelle sue organizzaz nel comitato d'azione e di premere perché i governi nazionali dessero un concretoseguito agli impegni di Messina.

superando la cooperazione intergovernativa e definendo strumenti internazionali per la governance dell'UE. Tra i rappresentanti di governo fu presto raggiunto un accordo su alcuni punti essenziali dell'assemblea: la volontà di creare una nuova assemblea sovranazionale per le due nuove Comunità, e poi riguardo ai suoi poteri, compiti e funzioni per evitare di appesantire il quadro istituzionale e bloccare il sistema dovevano essere solo consultivi. Viste le nuove competenze che venivano attribuite alla comunità, all'assemblea doveva essere confermata la possibilità di votare una mozione di censura nei confronti dell'organo tecnico-esecutivo. Confermando l'impostazione che aveva segnato anche la creazione della assemblea CECA, le delegazioni nazionali concordavano sul voler favorire un'identità tra i membri della futura assemblea e quelle già esistenti, presentando ai rispettivi parlamenti la proposta di adottare le.misure necessarie per garantire che la metà dei membri dell'assemblea politica europea provenisse da altre assemblee. In più, si inseriscono due pressioni specifiche che portano a modificare la natura e le funzioni dell'assemblea. La prima è il contributo della delegazione italiana che chiese e ottenne che la nuova assemblea avesse il compito di definire una legge europea per procedere con l'elezione diretta, riconoscendo così una funzione politica ad essa. La seconda riguarda le assemblee europee già esistenti, in particolare quella della Ceca. Infatti essa aveva dato vita ad un gruppo di lavoro ad hoc per favorire il rilancio dell'integrazione europea. Nel secondo incontro, i governi manifestarono il disappunto per la principale ipotesi di lavoro per un nuovo assetto istituzionale, che prevedeva la possibilità di creare una nuova assemblea per le nuove comunità. Spaak era favorevole in linea di principio alla creazione di un'unica assemblea.ma non era disposto a far fallire l'intero progetto su una tale controversia. Il gruppo di lavoro della Ceca adottò un documento in cui si auspicava che non fossero create istituzioni totalmente indipendenti e dissociate da quelle esistenti, se è considerata una buona cosa per gli esecutivi non lo è per le altre istituzioni. Bisogna promuovere la creazione di un'assemblea unica per semplificare lo spazio parlamentare sovranazionale dell'Europa occidentale, evitare la continua frammentazione e di facilitare l'introduzione delle elezioni europee. I rappresentati degli uffici di presidenza delle tre assemblee (consultiva del consiglio d'Europa e assemblea dell'unione europea occidentale) incontrarono i ministri dei sei paesi che stavano ultimando i negoziati per la CEE. Per l'assemblea comune, proposero di rendere l'assemblea comune della ceca responsabile anche per le due nuove comunità, Pleven e Dehousserappresentanti.delle altre due, chiesero la costruzione di un' unica assemblea sovranazionale per tutte le organizzazioni esistenti, ma è stata fatta prevalere la prima perché prevedeva esplicitamente la costruzione di un' unica assemblea per le tre comunità. Tali pressioni crearono un sistema simile a quello della ceca ma presentava delle modifiche. La principale è riconoscere un peso maggiore al consiglio dei ministri, perno istituzionale delle nuove comunità, diventava un organo deliberativo quanto esecutivo. L' organo parlamentare ora diventato Assemblea parlamentare europea era composto da 142 deputati, scelti dai membri dei parlamenti nazionali, i nuovi trattati introducevano delle differenze rispetto a quella della ceca. Il consiglio e la commissione avevano l' obbligo di consultare il parlamento, la sua opinione però non era vincolante. Viene confermato il diritto di presentare interrogazioni alla commissione e fu introdotto il blando.

potere di iniziativa legislativa, perché poteva chiedere relazioni alla commissione su specifici problemi di politica sociale. Il principale strumento della nuova assemblea era la possibilità di approvare la mozione di censura nei confronti della commissione, perché prima poteva sfiduciare l'alta autorità solo in occasione della discussione del suo rapporto annuale mentre i trattati di Roma consentivano all'assemblea di votare una mozione in qualsiasi seduta. L'assemblea votò una risoluzione che chiedeva di introdurre una procedura equivalente nei confronti del consiglio per approvare una mozione di condanna delle sue politiche, il consiglio non accettò. Nessun articolo riduceva i poteri dell'assemblea parlamentare rispetto a quella della ceca, ma questa perse di centralità rispetto al consiglio. Sin da subito, inizio un immediato processo di differenziazione e di crescita. Il risultato di numerose dinamiche era questo.

Costruzione di una nuova unica assemblea diede il ruolo e una visibilità maggiore alla nuova assemblea e ciò favorì la costante attività legislativa. Nel 1967 la CEE licenziò 309 regolamenti e 19 direttive. Solo 3 membri su 142 erano anche membri del consiglio d'Europa e quindi venne chiaro che con l'attività legislativa corposa sarebbe stato impossibile per un deputato lavorare in altre assemblee e nel proprio parlamento. I gruppi parlamentari riconosciuti ancora nella Ceca si rafforzarono ancora di più e nonostante le divisioni ideologiche c'era una forte coesione tra i membri, tanto è che adottarono diverse risoluzioni quasi all'unanimità. L'assenza di socialisti e comunisti, forze che si opponevano all'integrazione europea, non c'erano e questo forse era un punto a favore. Dipendeva anche dalla consapevolezza che avevano i membri della assemblea che erano uniti da una missione europeista.

che andava aldilà dell'appartenenza politica o dell'identità nazionale, erano seduti infatti per appartenenza al gruppo politico, non alla nazionalità. Si scambiavano idee e lavoravano a progetti comuni, i primi membri in
Dettagli
A.A. 2020-2021
21 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariasolegotter di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Marchi Michele.