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Argenton

Argenton attribuisce all'uomo di Neanderthal l'inizio dell'uso del linguaggio grafico, dei segni grafici, ovvero di configurazioni che traducono rappresentazioni mentali ben padroneggiate e che fino a quel momento venivano espresse tramite il linguaggio orale, i gesti e i suoni. In questo modo l'uomo primitivo riesce a rappresentare, ovvero rendere percepibile il proprio patrimonio di esperienze e conoscenze per determinati scopi, dimostrando di avere non solo la conoscenza dichiarativa, ovvero degli elementi grafici, ma anche la conoscenza procedurale, ovvero della modalità con cui questi potevano essere utilizzati. Nonostante durante la preistoria le tribù non venissero a contatto l'una con l'altra, si riscontra un'omogeneità nel repertorio iconografico, caratterizzato da figure di animali, figure di umani, motivi ornamentali e geometrizzanti e configurazioni schematiche. Questo trovava espressione in due

Principali generi di produzione: l'arte mobiliare, che consiste in piccoli oggetti scolpiti che possono essere spostati o utilizzati come utensili, sui quali sono incise configurazioni di vario genere, e l'arte rupestre o parietale, ovvero i graffiti e i dipinti su roccia realizzati in alto o in basso rilievo.

In generale, in entrambe le categorie, gli uomini primitivi dimostrarono di possedere un'elevata abilità percettiva, rappresentativa ed esecutiva, testimoniata dall'utilizzo dell'accidentalità naturale nell'arte rupestre e dell'accidentalità configurazionale nell'arte mobiliare; la prima fa riferimento alla capacità di sfruttare le caratteristiche della superficie naturale scelta per originare rappresentazioni, mentre la seconda consiste nell'adattare la raffigurazione alla configurazione dell'oggetto scelto, ovvero organizzare la decorazione all'interno del limite rappresentato da.

sempre assente. Le figure sono generalmente dipinte con colori naturali, come il carbone, l'ocra e l'ematite, e sono spesso integrate con incisioni. La tendenza non figurativa, invece, si caratterizza per la rappresentazione di forme geometriche e astratte. Queste forme possono essere linee, punti, cerchi o spirali, e sono spesso disposte in modo simmetrico o ripetitivo. Non vi è una chiara interpretazione di queste forme, ma si pensa che possano avere un significato simbolico o magico-religioso. L'arte paleolitica è stata realizzata principalmente su pareti di grotte, ma anche su rocce e oggetti di uso quotidiano. Queste opere d'arte sono considerate una testimonianza della creatività e dell'espressione artistica dei nostri antenati, nonché una fonte preziosa di informazioni sulla vita e le credenze delle popolazioni preistoriche.sempre scolpita come si può notare nelle "veneri", statuette di nudi femminili dalle forme esageratamente pronunciate e dalla regione pubica accuratamente descritta. In generale le immagini figurative avevano un valore profondo per chi le realizzava, probabilmente connesso a pratiche di culto a carattere religioso/magico, come i riti propiziatori per la caccia; questa finalità si fa evidente soprattutto nell'arte parietale, ma in parte anche in quella mobiliare, in cui le immagini avevano inoltre una funzione decorativa. La tendenza non figurativa invece, consiste nel realizzare configurazioni schematiche, geometrizzanti, ornamentali, a partire dalla combinazione degli elementi fondamentali della grafica, ovvero la linea e il punto; queste infatti furono il risultato di un atteggiamento volto alla ricerca delle potenzialità rappresentative del linguaggio grafico e all'invenzione di nuovi pattern. Si possono trovare ad esempio, configurazioni puntiformi,ripetizioni di segni, linee a zig zag, pattern geometrici, circolari ecc., sia nell'arte parietale che nell'arte mobiliare; tuttavia in entrambi i casi l'intento è puramente decorativo, infatti salvo alcune eccezioni, le schematizzazioni non sono riconducibili ad oggetti concreti. MUNARI Nel libro "Fantasia" Munari esprime l'idea che è fondamentale lo sviluppo della creatività, la quale si forma e si trasforma in continuazione ed è requisito necessario affinché la mente di una persona sia pronta, elastica, ed in grado di risolvere i problemi che si prospettano. Per avere una società futura libera e creativa, occorre partire dall'educazione dei bambini, i quali non devono essere soffocati da imposizioni o spinti a copiare dei modelli, ma devono liberarsi da ogni tipo di condizionamento. Coerentemente a quanto detto, Munari propone nel suo libro molteplici esempi didattici funzionali allo sviluppo della creatività.sfrutta l'accidentalità configurazionale e consiste nel proporre ai bambini di creare delle composizioni artistiche utilizzando oggetti casualmente disposti. Ad esempio, si possono mettere a disposizione dei bambini dei pezzi di legno, dei sassi, dei fili colorati e chiedere loro di creare una scultura o un'installazione utilizzando questi materiali in modo casuale. L'obiettivo del gioco è stimolare la creatività dei bambini e far loro sperimentare l'effetto che l'accidentalità può avere sull'arte. Questi due esempi didattici proposti dall'autore sono interessanti perché permettono ai bambini di avvicinarsi all'arte preistorica in modo pratico e divertente, mettendoli nella stessa condizione degli uomini primitivi che, senza avere una pianificazione precisa, creavano opere d'arte basandosi sull'accidentalità.didattico invece sfrutta l'accidentalità configurazionale; infatti prevede il dare all'alunno un pezzo di carta dalla forma differente rispetto al normale foglio A4, ad esempio un pezzo di carta lungo estretto, e chiedergli di adattare la propria rappresentazione a quella forma prestabilita. In questo modo i bambini alleneranno la propria creatività e fantasia e riusciranno a disegnare soggetti diversi, che non avrebbero mai avuto l'idea di disegnare se fosse stato fornito loro un semplice foglio rettangolare. In generale questi due esempi didattici prevedono la realizzazione di un elaborato, e quindi si fa riferimento al paradigma costitutivo materia + forma (perché l'alunno da forma alla materia che ha a disposizione) e si lavora con i concetti di composizione e di iconografia (perché si pone l'accento sull'opera dal punto di vista grafico, nella sua fase realizzativa) ARTE EGIZIA GOMBRICH La storia dell'Egitto puòessere suddivisa in tre periodi fondamentali, ovvero l'Antico Regno, il Medio Regno e il Nuovo Regno, che cronologicamente coprono un arco di tempo che va all'incirca dal 2850 a.C. al 1078 a.C., sebbene il periodo della cultura egizia termina nel 30 a.C. con la conquista da parte dei romani. Quando si parla di Egitto, spontaneo è il collegamento con le piramidi, grandi costruzioni architettoniche da noi considerate magnifici monumenti; tuttavia gli Egizi le concepirono e le crearono non per poter essere osservate ed ammirate da qualcuno, quanto per una funzione estremamente pratica: una funzione ultraterrena. Il re era considerato un essere divino, una parte del Sole, che spadroneggiava sui sudditi, e le piramidi, innalzandosi verso il cielo lo avrebbero aiutato a tornare nella sua dimora naturale, fra le altre divinità; una piramide quindi rappresentava la tomba del faraone e serviva unicamente come luogo di passaggio, in attesa del suo risveglio. Le piramidi avevanoinoltre come obiettivo quello di preservare il corpo sacro dalla corruzione, il quale veniva sottoposto ad un complicato metodo di imbalsamazione e avvolto in bende, per poi essere posto all'interno di una bara di pietra. Anche le sembianze esteriori dovevano essere conservate, per questo motivo veniva fatto il ritratto del re in un duro granito incorruttibile, che doveva assomigliare a lui perfettamente, in quanto funzionale al Ka (il doppio spirituale del faraone) a ritrovare il proprio corpo e non smarrirsi; non a caso lo scultore veniva chiamato "colui che mantiene la vita". Di qui si può comprendere la distinzione fra scultura pubblica, per la quale gli scultori seguivano un canone che andava a semplificare i lineamenti della persona, e scultura privata, che teoricamente non doveva essere vista da nessuno perché nascosta all'interno della piramide e per questo ritraeva il soggetto in un modo pressoché identico al reale. Nelle pareti internedalla realtà ma cercando di rappresentarla in modo chiaro e duraturo. Le figure umane erano rappresentate in modo frontale, con le braccia e le gambe disposte in modo simmetrico. Gli animali e gli oggetti erano rappresentati in modo schematico, con linee semplici e pulite. I colori utilizzati erano vivaci e brillanti, come il blu, il verde, il rosso e il giallo. Le scene raffigurate erano spesso simboliche e avevano un significato religioso o magico. Le piramidi e le tombe erano decorate con geroglifici, che erano dei simboli scritti utilizzati dagli Egizi per comunicare. Questi geroglifici erano incisi sulle pareti o sui sarcofagi e rappresentavano parole o concetti. L'arte egizia era quindi un modo per esprimere la loro religiosità e la loro concezione della vita dopo la morte.ma attingendo alla propria memoria, e ritraeva ogni cosa nel suo aspetto più semplice così da poter essere meglio riconosciuta. Questa particolare modalità di rappresentazione, portava ad avere figure piatte e profondamente semplificate, ed è evidente sia nel frammento di pittura murale "giardino di Nebamun", in cui alcuni oggetti sono raffigurati frontalmente e altri di profilo, che nel "Ritratto di Hesire" in cui alcune parti del corpo umano sono disegnate di profilo (es. testa, braccia, gambe, piedi), mentre altri di fronte (es. occhio, spalle, petto, mani); la figura umana sembra essere stata smontata per poi essere ricostruita nel modo più semplice, infatti come è stato precedentemente detto, la pittura egizia era realizzata seguendo schemi e modelli mentali e non in seguito a osservazione. Nonostante questo la pittura egizia era caratterizzata da un profondo senso dell'ordine e i particolari della natura venivanoosservati con estrema esattezza, come è visibile nella pittura murale della tomba di Chnemhotep; per distribuire le figure nello spazio in modo estremamente ordinato, gli Egizi utilizzavano tecniche come la quadrettatura. Lo stile egizio era un insieme di rigorosissime
Dettagli
A.A. 2019-2020
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lauracapodimonte98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e didattica dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Catricalà Angelo.