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Competenti
Regione
- Piano territoriale di coordinamento (Regionale) (PTR)
- Relazione
- Elaborati cartografici e grafici
- Norme di attuazione del piano (criteri di dimensionamento)
Provincia
- Piano territoriale di coordinamento (Provinciale)
- Relazione
- Elaborati cartografici e grafici
- Norme di attuazione del piano
Regioni (ex Provincia)
- Piano paesaggistico (ex Piano paesistico)
- Finalità di tutela disciplina le finalità e gli aspetti procedurali delle "bellezze d'insieme" (=immobili con valore estetico e tradizionale, e le bellezze panoramiche)
- Le categorie su cui è apposto il vincolo paesaggistico sono state ampliate con la L431/85 (Legge Galasso): territori costieri e lacustri compresi in una fascia dalla profondità di 300 m dalla linea di battigia...
Piano area di sviluppo industriale Città Metropolitane
Piani di bacino
Piani dei parchi
Piani di settore
Piano area metropolitana
Aree metropolitane: Comuni di Venezia, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari,Reggio Calabria + Trieste, Palermo, Catania, Cagliari, Messina (stante l’autonomia speciale di FVG,Sicilia e Sardegna)
2- LIVELLO GENERALE
AMBITO COMUNALE E INTERCOMUNALE
- Recepiscono le linee programmatiche dagli strumenti di area sovracomunale
- Fissano gli obiettivi ai successivi livelli di pianificazione imponendo obblighi più o meno rigidi
- Elaborati grafici e norme tecniche
PIANI URBANISTICI SOGGETTI
COMPETENTI 2
Comune
Piano Regolatore Generale (PRG)
- Obbligatorio
- Validità a tempo indeterminato (possibilità di varianti)
- Previsionisi attuano attraverso i livelli attuativi di pianificazione: - Adozione del PRG: è adottato con delibera del Consiglio Comunale, depositato con avviso pubblico per i 30 giorni consecutivi durante i quali vengono raccolte le osservazioni e opposizioni che vengono poi esaminate dal Consiglio Comunale (controdeduzioni). Il PRG, con le osservazioni, opposizioni e controdeduzioni, viene inoltrato alla Regione la quale formula un parere consultivo obbligatorio (approva/respinge/richiede modifiche). Il PRG approvato è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione e dal giorno successivo entra in vigore. - Relazione tecnica generale - Elaborati preliminari di analisi ed inquadramento (indica reti di mobilità, divisione del territorio in ZTO, aree per edifici pubblici/uso pubblico, vincoli per zone a carattere storico, ambientale/paesistico) - Elaborati grafici progettuali - Norme di attuazione del piano Comuni Piano regolatore generale intercomunale (PRGI) - Non
obbligatorio - Consente la pianificazione di più comuni contigui
Stesse finalità del PRG Comune - Programma di fabbricazione
Usato per i comuni di piccole dimensioni al posto del PRG - È uno strumento generale ma semplificato - Di fatto oggi poco usato
Programma pluriennale di attuazione (PPA) - Attua quanto disposto dai piani generali (PRG e PF) - Periodo per l'attuazione tra 3 e 5 anni - Istituito con L10/1977 oggi superato dai recenti Programmi Complessi
3- LIVELLO ATTUATIVO/ESECUTIVO
AMBITO INTRACOMUNALE - Attua le prescrizioni del livello sovrastante (non si escludono tuttavia alternative o margini controllabili di elasticità) - Precisano gli interventi del livello sovrastante - Riguardano ambiti limitati: operano a livello delle singole proprietà
PIANI URBANISTICI SOGGETTI
COMPETENTI
Comune
Piano particolareggiato esecutivo (PP) - Comune
Piano insediamenti produttivi (PIP) - Comune
Piano di zona - Comune
Piano per l'edilizia economica e popolare - Comune
(PEEP)- Obbligo per:- Comuni > 50.000 abitanti- Comuni Capoluogo di Provincia- Comuni iscritti negli appositi elenchi regionali- Istituito con L167/1962- Determina le aree per la realizzazione di complessi di edilizia economica e popolare
Piano di lottizzazione- E’ equiparabile al PP ma è di iniziativa privata, ovvero è subordinato alla stipula di unaconvenzione tra Comune e Privati, i quali si impegnano a realizzare le opere oggetto diPiano entro 10 anni dalla stipula
Piano di recupero (PdR)- Un piano di lottizzazione che però riguarda immobili e aree di pregio storico,monumentale…Anche in questo caso vi è la stipula di una convenzione tra Comune e Privati
3- Istituito con L457/78
Regolamento edilizio- Non è uno strumento urbanistico bensì normativo (di livello comunale). Si integra quindi con il PRG (che si occupainvece di aspetti previsionali = destinazioni d’uso ammesse, volumetrie consentite…)-
Deriva dai preesistenti regolamenti d'ornato di epoca pre-unitaria- Indica: le modalità costruttive, rispetto delle normative tecniche-estetiche/igienico-sanitarie/sicurezza/vivibilità degli immobili, presentazione del Pdc/dia...Sportello unico per l'edilizia- Ufficio che cura i rapporti fra il privato e l'amministrazione riguardo il titolo abilitativo e l'intervento edilizio- Riceve le DIA, i domandi del PdC, certificato di agibilità, progetti approvati dalla Soprintendenza- Rilascia informazioni su materie di edilizia, i PdC...Altri livelli di pianificazionePROGRAMMI COMPLESSI- Promuovono la creazione di sinergie tra pubblico e privato per favorire interventi di riqualificazione urbana in zone già edificate o da edificare- Nati negli anni '80 a seguito dei mutamenti economici che stavano avvenendo e si ripercuotevano sul territorio: molti manufatti industriali, per una serie di ragioni legate a motivi storici-economici...
vennero progressivamente abbandonati o delocalizzati, lasciando aree inutilizzate, degradate o incompiute. Il PRG, che si era mostrato come strumento miliare per la pianificazione territoriale, non aveva adeguatamente incluso nel suo iter le questioni legate a questi possibili cambiamenti economici. Da qui, i Programmi Complessi. - Oggetti: edifici, infrastrutture... - Soggetti competenti: pubblici e privati Programmi Integrati di intervento (PII) 1992 Programma di recupero urbano (PRU) - 1993 Programma di riqualificazione urbana (PRIU) - 1994 Contratti di quartiere (CdQ) - 1996 Società di trasformazione urbana (STU) - 1997 Programma di riqualificazione e di sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST) - 1998 Piani città - 2012 Differenza Standards urbanistici ed edilizi → - Introdotti dalla L765/67 (Legge Ponte) disciplinati dal DM1444/68 - Differenza sostanziale: i primi si configurano come individuazione di aree sottratte all'edificazione privata eRiservate all'utilizzazione per scopi pubblici, i secondi riguardano le quantità e modalità di edificazione.
Standard urbanistici:
- Definiscono le quantità minime di spazi pubblici da prevedere in relazione agli insediamenti (dal DM: 18 mq/ab di spazi pubblici per ZTO A, B, C)
- Spazi pubblici:
- Aree per istruzione (4,5 mq/ab)
- Aree per attrezzature di interesse comune (2 mq/ab)
- Aree per verde attrezzato (9 mq/ab)
- Aree per parcheggi (2,5 mq/ab)
Dal DM: ai fini dell'osservanza dei rapporti suindicati, si assume che ad ogni abitante insediato o da insediare corrispondano mediamente 25 mq di SLA (= 80 mc vuoto per pieno) eventualmente maggiorati di una quota non superiore a 5 mq (= 20 mc vuoto per pieno) per le destinazioni non specificatamente residenziali ma strettamente connesse con esse (= negozi di prima necessità, studi professionali...).
Dal DM per le altre ZTO:
- ZTO D: 10% superficie deve essere destinata a parcheggi, verde attrezzato
- L 2359/1865 - prima legge che riconosce il diritto dell'esproprio e definisce l'indennizzo come "giusto prezzo"
- L 2892/1885 - post epidemia di Napoli: permise lo sventramento di interi quartieri per motivi igienici e ridefinì la modalità del calcolo dell'indennizzo