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LEGGI URBANISTICHE
Legge 1150 del 1942 (L.1150/42)
Regola tutt’oggi gran parte della materia urbanistica, insieme alla Legge Ponte (L. 765/67) e al
DM 1444/68.
▪ Introduce i PTC – Piani Territoriali di Coordinamento, per orientare e coordinare l’attività
urbanistica;
▪ Introduce il PRG – Piano Regolatore Generale, ed il PF – Programma di Fabbricazione;
▪ Introduce il PP – Piano Particolareggiato come strumento attuativo del PRG.
Inoltre:
▪ Definiva lottizzazioni e comparti edificatori;
▪ Introduceva la licenza edilizia (oggi sostituita da altri titoli abilitativi – vd pg 8)
▪ Definiva le sanzioni per violazione delle norme urbanistiche
▪ Rimandava alla legge del 1865 per l’Esproprio per Pubblica Utilità
La legge 1150/42 agisce secondo 3 livelli operativi:
1- Livello territoriale: PIANI DI QUADRO:
ambito sovracomunale PTR – Piano Territoriale di Coordinamento Regionale;
PTCP – Piano territoriale di Coordinamento Provinciale;
PTP – Piano Territoriale Paesistico
PCM – Piano Comunità Montane
PASI – Piano di Area di Sviluppo Industriale
PTAM – Piano Territoriale Area Metropolitana
2- Livello generale: PIANI REGOLATORI GENERALI:
ambito comunale o PRG – Piano Regolatore Generale
intercomunale PRGI – Piano Regolatore Generale Intercomunale
PPA – Programma Pluriennale di Attuazione
PF- Programma di Fabbricazione (non più utilizzato)
3- Livello Attuativo: PIANI ESECUTIVI O ATTUATIVI:
ambito infracomunale PP- Piano Particolareggiato
PL- Piano di Lottizzazione
PIP- Piano per Insediamenti Produttivi
*(introdotto successivamente dalla L. 865/71)
PR- Piano di Recupero
*(introdotto successivamente dalla L. 457/78)
PEEP- Piano per l’Edilizia Economica e Popolare
PC – Programmi Complessi
PII - Programmi Integrati di Intervento
PRU – Programma di Recupero Urbano
PRIU – Programma di Riqualificazione Urbana
CdQ - Contratti di Quartiere
PPRUSST – Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo
Sostenibile del Territorio *(introdotto successivamente dal DM del 8 ottobre 1998)
A cura di Silvia Pennacchia
1 – Livello territoriale: Piani di quadro
PTR Strumento di pianificazione regionale che definisce le linee guida alle
quali devono attenersi i livelli sottostanti (provinciali e comunali).
PTCP Stabilisce le linee guida per lo sviluppo economico e sociale della
provincia, attenendosi a quanto disposto dal PTR.
PTP Strumento di pianificazione dei vincoli apposti a tutela del territorio
per motivi ambientali.
PCM Strumenti per lo sviluppo e la valorizzazione delle località montane
(valido per Comuni sopra gli 800 m slm).
PTAM Strumento sovracomunale per orientare e coordinare l’assetto
territoriale metropolitano.
2 – Livello generale: Piani regolatori
PRG Strumento urbanistico obbligatorio che regola e coordina l’intero
territorio comunale, tenendo conto del PTC e degli eventuali vincoli
presenti. Ha validità illimitata (ma può essere soggetto a varianti) e le
sue disposizioni di attuano tramite i piani attuativi (vd Livello 3).
PRGI Definisce l’assetto del territorio di Comuni contigui
PPA Riguarda aree del territorio comunale che saranno oggetto di
trasformazione urbanistica in un periodo di tempo compreso da 3 a 5
anni.
3 – Livello Attuativo: Piani esecutivi o attuativi
I Piani attuativi ed esecutivi hanno la funzione di attuare sul territorio le previsioni del PRG, hanno
ambiti di applicazione spaziale e durata limitati.
PP Strumento attuativo che concretizza le disposizioni del PRG; ha
durata di 10 anni, è di iniziativa pubblica ma con l’obbligo di
attuazione da parte dei privati; si attua attraverso i comparti
edificatori (suddivisione del terreno in unità fabbricabili).
PL Strumento attuativo di iniziativa privata che prevede una
convenzione tra il Comune e il provato (lottizzante); ha validità 10
anni.
PIP Strumento di iniziativa pubblica che ha come obiettivo la
realizzazione e il completamento degli impianti produttivi di
carattere industriale, artigianale, commerciale e turistico; ha durata
di 10 anni.
PR Strumenti di iniziativa pubblica o privata, con lo scopo di soddisfare
particolari esigenze del territorio legate a temi di recupero edilizio
e/o urbanistico.
PEEP Piano esecutivo finalizzato all’acquisizione di aree per l’edificazione
di complessi di edilizia economica (sovvenzionata o agevolata) di
carattere pubblico; ha validità di 18+2anni; è obbligatorio per i
comuni con più di 50.000 abitanti.
A cura di Silvia Pennacchia
PII Strumento di riqualificazione in caso di ambito urbano degradato
PRU Strumento che ha come obiettivi l’ammodernamento di opere di
urbanizzazione primaria e secondaria, manutenzione e risanamento
del patrimonio esistente, realizzazione di opere di arredo urbano
ecc…; il suo ambito di applicazione riguarda quartieri con edifici
popolari o aree urbane ad essi limitrofe.
PRIU Strumento atto al miglioramento della qualità insediativa; opera in
deroga al PRG mediante la stesura degli Accordi di Programma.
CdQ Strumento che ha come obiettivo il recupero edilizio e funzionale dei
quartieri degradati ed il miglioramento degli standard di vivibilità.
PRUSST Strumento che ha come finalità la realizzazione di reti a sostegno
dello sviluppo sostenibile del territorio, e la riqualificazione del
patrimonio esistente; opera in deroga al PRG mediante la stesura
degli Accordi di Programma.
Legge Ponte – L. 765/67
Apporta modifiche ed integrazioni alla L.1150/42. In particolare:
▪ estende l’applicazione dei piani urbanistici e l’obbligo di salvaguardia dei piani;
▪ frena lo sviluppo incontrollato dell’edilizia, limitando la concessione della Licenza edilizia
esclusivamente alle aree già provviste di opere di urbanizzazione;
▪ introduce la partecipazione dei privati alle spese di urbanizzazione;
▪ introduce le Zone Territoriali Omogenee:
ZTO – A Centri Storici
ZTO – B Territorio totalmente o parzialmente edificato, diverso da Zona A
ZTO – C Zone di espansione per nuovi complessi insediativi
ZTO – D Aree destinate ad impianti industriali
ZTO – E Aree destinate ad attività agricola
ZTO – F Attrezzature di interesse generale
A cura di Silvia Pennacchia
DM 1444/1968 – DECRETO STANDARD URBANISTICI
▪ Introduce i limiti della Legge Ponte (L. 765/1967), per quanto riguarda indici e standard
urbanistici e zone territoriali omogenee (A,B,C,D,E,F);
▪ Stabilisce limiti inderogabili di densità edilizia, altezze, distanze tra fabbricati, misure
minime edilizia pubblica, privata e abitativa ecc…
Di seguito si riportano alcuni dei principali indici contenuti nel decreto:
Indice Destinazione d’uso
4,5 mq/abitante Istruzione
2,0 mq/abitante Attrezzature di interesse comune
9,0 mq/abitante Spazi pubblici attrezzati
2,5 mq/abitante Parcheggi
25 mq/abitante Superficie lorda abitabile
80 mc/abitante
Definizione delle opere di urbanizzazione: ▪ Strade, parcheggi e viabilità
▪ Condotti e scarichi
▪ Rete idrica
▪ Rete elettrica
▪
Opere di urbanizzazione Rete gas
▪
primaria Rete telefonica
▪ Illuminazione urbana e stradale
▪ Verde attrezzato di pertinenza degli edifici
▪ Spazi cimiteriali
▪ Parcheggi sotterranei
▪ Scuole
▪ Mercato di quartiere
▪ Delegazioni comunali
▪
Opere di urbanizzazione Verde di quartiere
▪
secondaria Edifici di culto
▪ Impianti sportivi
▪ Centri sociali/culturali
▪ Impianti sanitari
A cura di Silvia Pennacchia
NORMATIVE DELL’EDILIZIA IN AMBITO COMUNALE
Regolamenti locali:
Il Regolamento edilizio: Contiene:
▪
documento tecnico Norme di procedura
▪
amministrativo per Norme urbanistiche
▪
disciplinare l’attività edilizia. Norme igienico/sanitarie*
Contiene:
▪
Il Regolamento di igiene Norme volte a garantire la salubrità degli
ambienti (contenuta anche nel RE)*;
▪ Fanno parte del PRG e contengono le
linee guida per lo sviluppo urbano;
Norme tecniche di ▪
attuazione Definiscono le misure di attuazione per
(NTA) ogni zona comunale;
▪ Specifica le procedure attraverso cui
attuare gli interventi;
DPR 380/2001 - Testo Unico dell’Edilizia:
▪ Introduce la semplificazione legislativa
▪ Introduce lo Sportello Unico dell’Edilizia
▪ Introduce le nuove definizioni dei titoli abilitativi e disposizioni per il loro conseguimento
▪ Modifica le definizioni di interventi edilizi
▪ Elimina l’esame della commissione edilizia e l’autorizzazione edilizia
▪ Snellisce la procedura amministrativa
(comunale)
▪ Riceve le richieste di autorizzazione per i
Sportello Unico dell’edilizia titoli abilitativi (CILA, SCIA, SUPER SCIA,
PdC)
▪ Esamina le richieste ed acquisisce pareri
da ASL, VVFF, SOVRINTENDENZA ecc…
▪ Rilascia i permessi
A cura di Silvia Pennacchia
Nuova definizione degli interventi in base al DPR 380/2001:
▪ Manutenzione ordinaria: riparazione, ammodernamento, sostituzione finiture,
miglioramento efficienza impianti tecnologici esistenti.
▪ Manutenzione straordinaria: rinnovamento o sostituzione di parti dell’edificio anche
strutturali, sostituzione o ristrutturazione di servizi igienici e tecnologici. Esclude tutti gli
interventi che determinino variazione di sagoma, volumetria e destinazione d’uso
dell’edificio esistente.
▪ Interventi di restauro e risanamento conservativo: interventi atti alla conservazione
dell’organismo edilizio, consolidamento, ripristino o rinnovo di elementi costruttivi.
▪ Ristrutturazione edilizia: interventi di trasformazione parziale o totale, che determinino
variazione di sagoma, volumetria e destinazione d’uso dell’edificio esistente.
▪ Nuova costruzione
▪ Ristrutturazione urbanistica
A cura di Silvia Pennacchia
Nuova definizione dei titoli abilitativi in base al DPR 380/2001 e dalle successive disposizioni del
Decreto SCIA 2:
Titolo abilitativo Ambito di intervento Tempi di inizio/fine
lavori
Permesso di costruire (sostituisce la concessione edilizia), è un i lavori possono iniziare
titolo trasferibile ai successori e può essere entro un anno dal
oneroso, ridotto o gratuito. rilascio
Si utilizza in caso di: nuova costruzione, dell’autorizzazione e
ristrutturazione urbanistica, e devono concludersi
ristrutturazione edilizia. Dopo 10 gg dalla entro 3 anni.
presentazione della domanda allo Sportello
Unico viene nominati il RUP (Responsabile
Unico del Procedimento), il quale entro
60gg valuta la conf