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LINFOCHINEMONOCHINE CHEMOCHINE

Prodotte da fagociti Famiglia di piccole proteine Prodotte dalle linfociti attivate mononucleati che agiscono principalmente come sostanze emopoietiche chemiotattiche per diversi sottotipi di leucociti.

Hanno due funzioni principali: stimolano il reclutamento dei leucociti nell'infiammazione e controllano la normale emigrazione cellulare attraverso la via della NADPH ossidasi e vengono rilasciate da neutrofili e macrofagi attivati da microrganismi, immuno-complessi, citochine e vari altri stimoli infiammatori.

Quando le ROS sono secrete in basse quantità, possono incrementare l'espressione di chemochine, citochine e molecole di adesione, amplificando così la cascata dei mediatori dell'infiammazione. In più alte quantità, questi mediatori sono responsabili del danno tissutale attraverso diversi meccanismi, tra cui: danno endoteliale, con trombosi e...

aumentata permeabilità;

2. attivazione di proteasi, inattivazione di proteasi;

3. danno diretto ad altri tipi cellulari

I NEUTROFILI e i LEUCOCITI contengono GRANULI LISOSOMIALI che possono contribuire alla risposta infiammatoria.

I NEUTROFILI contengono due tipi di GRANULI

AZZURROFILI SPECIFICI

Più grandi, Più piccoli, contengono lisozima, collagenasi, mieloperossidasi, gelatinasi, latoferrina, 16 fattori battericidi, attivatore delidrolisi acide e diverse plasminogeno, proteasi neutre istaminasi e fosfatasi alcalina

CONTROLLO DELLA PROLIFERAZIONE e DELL'OMEOSTASI TISSUTUALE

Le CELLULE STAMINALI sono caratterizzate da due priorità: la capacità di autorinnovarsi e la capacità di generare linee cellulari differenziate.

Nel complesso esistono due tipologie di cellule staminali

CELLULE STAMINALI CELLULE STAMINALI

EMBRIONALI ADULTE

Sono presenti Si trovano all'interno dei esclusivamente tessuti già maturi, dove nell'embrione

AUTOCRINI -> la cellula risponde a ligandi prodotti dalla stessa cellula, creando un circuito autocrino; 3. SEGNALI PARACRINI -> la cellula risponde a ligandi prodotti da cellule vicine, attraverso la diffusione locale dei segnali; 4. SEGNALI ENDOCRINI -> la cellula risponde a ligandi prodotti da cellule distanti, attraverso la circolazione sanguigna o linfatica. I fattori di crescita sono fondamentali per il corretto sviluppo e la funzione dei tessuti e degli organi. Svolgono un ruolo chiave nella rigenerazione e nella riparazione dei tessuti danneggiati, nella formazione di nuovi vasi sanguigni e nella risposta immunitaria. La comprensione dei meccanismi di segnalazione dei fattori di crescita è di fondamentale importanza per lo sviluppo di terapie mirate per il trattamento di malattie come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.

PARACRINI -> le cellule producono che agiscono sulle cellule adiacenti dotate di recettori appropriati; ormoni

SEGNALI ENDOCRINI -> gli sintetizzati dai tessuti endocrini vengono trasportati dal sistema circolatorio e agiscono su cellule bersaglio distanti.

Molte vie di trasduzione recettoriale utilizzate dai fattori di crescita modulano la trascrizione genica attraverso i FATTORI DI TRASCRIZIONE. I fattori di trascrizione hanno una struttura modulare, formata da regioni che regolano la trascrizione.

La regione che lega il DNA consente al fattore di trascrizione di riconoscere cortesequenze di DNA, specifiche di un determinato gene o comuni a vari geni.

La regione di transattivazione, invece, stimola la trascrizione delle sequenze geniche adiacenti.

La MATRICE EXTRACELLULARE (ECM) controlla la crescita, la proliferazione, la motilità e il differenziamento delle cellule che si trovano al suo interno. Le sue funzioni comprendono:

Fornire il supporto meccanico

permeabilità ai tessuti e favoriscono la comunicazione cellulare. L'ECM svolge diverse funzioni nel tessuto: 1. Ancoraggio e migrazione cellulare: l'ECM fornisce un substrato solido su cui le cellule possono aderire e migrare. Questo è importante per il movimento delle cellule durante lo sviluppo embrionale, la guarigione delle ferite e la migrazione delle cellule tumorali. 2. Mantenimento della polarità cellulare: l'ECM fornisce un'orientazione spaziale alle cellule, aiutandole a mantenere una forma specifica e una polarità. Questo è importante per il corretto funzionamento delle cellule epiteliali e per la formazione di tessuti polarizzati come l'intestino e il fegato. 3. Controllo della proliferazione cellulare: l'ECM interagisce con i recettori delle integrine presenti sulla superficie delle cellule, regolando la loro proliferazione. Questo è importante per il controllo del ciclo cellulare e per prevenire la formazione di tumori. 4. Differenziamento cellulare: l'ECM fornisce segnali chimici e fisici che influenzano il differenziamento delle cellule. Questo è importante per la formazione di tessuti specializzati come il tessuto muscolare e il tessuto osseo. 5. Impalcatura per la rigenerazione: dopo una lesione, l'ECM fornisce un'impalcatura su cui le cellule possono crescere e rigenerare il tessuto danneggiato. Questo è importante per la guarigione delle ferite e la rigenerazione dei tessuti. 6. Creazione di microambienti tissutali: l'ECM crea microambienti specifici all'interno dei tessuti, fornendo segnali chimici e fisici che influenzano il comportamento delle cellule. Questo è importante per la formazione di organi e tessuti complessi. 7. Accumulo e presentazione di molecole regolatorie: l'ECM può accumulare e presentare molecole regolatorie come fattori di crescita e citochine alle cellule bersaglio. Questo è importante per la regolazione del comportamento cellulare e la risposta agli stimoli esterni. In conclusione, l'ECM svolge un ruolo fondamentale nella struttura e nella funzione dei tessuti, fornendo supporto meccanico, regolando il comportamento cellulare e facilitando la comunicazione tra le cellule.

hanno un effetto lubrificante

Queste molecole vengono assemblate a formare due tipi di ECMMATRICE INTERSTIZIALE MEMBRANE BASALI

Si trova negli spazi tra le cellule epiteliali, associate alle membrane endoteliali, muscolari lisce cellulari e sono formate da collagene non fibrillare, lamina, eparan-solfato e 18 da collagene fibrillare, elastina, fibronectina, proteoglicani e acido ialuronico

Nei processi patologici gravi o cronici che interessano sia lo stroma che le cellule parenchimali, la guarigione non può avvenire per rigenerazione, ma avviene per RIPARAZIONE ed è caratterizzata dalla deposizione di collagene e di altre componenti della matrice che si conclude con la formazione di una cicatrice. Gli aspetti caratteristici della deposizione di collagene sono:

  • INFIAMMAZIONE
  • ANGIOGENESI
  • MIGRAZIONE e PROLIFERAZIONE DI FIBROBLASTI
  • CICATRIZZAZIONE
  • RIMODELLAMENTO
CONNETTIVALEL' ANGIOGENESI è parte integrante di vari processi fisiologici e patologici. Le fasi dell'angiogenesi sono: 1. VASODILATAZIONE E AUMENTO PERMEABILITÀ VASI PREESISTENTI (VEGF) 2. DEGRADAZIONE PROTEOLITICA DELLA MEMBRANA BASALE DEL VASO ORIGINARIO, per consentire la formazione di una gemma capillare e la successiva migrazione 3. MIGRAZIONE DELLE CELLULE ENDOTELIALI verso lo stimolo angiogenetico 4. PROLIFERAZIONE DELLE CELLULE ENDOTELIALI appena dietro il fronte delle cellule migranti 5. MATURAZIONE DELLE CELLULE ENDOTELIALI, con inibizione della loro crescita e loro rimodellamento in tubi capillari 6. RECLUTAMENTO DELLE CELLULE PERIENDOTELIALI Nell'angiogenesi le ANGIOPOIETINE 1 e 2, il FATTORE DI CRESCITA DIDERIVAZIONE PIASTRINICA (PDGF) e il FATTORE DI CRESCITA TUMORALE (TGFbeta) contribuiscono alla stabilizzazione: ANGIOPOIETINA 1 Promuove il reclutamento delle cellule periendoteliali e la maturazione dei vasi in strutture vascolari piùelaborate.Aiuta a mantenere quiescenti le cellule endoteliali. Massimizza le interazioni tra cellule endoteliali e periciti. ANGIOPOIETINA 2 Promuove la dissociazione dei periciti dei vasi. Rende più labili i contatti fra le cellule. FATTORE DI CRESCITA Promuove il reclutamento delle cellule muscolari lisce dell'angiogenesi mediante stimolazione della produzione di proteine della ECM. Due aspetti essenziali dell'angiogenesi sono la MOTILITÀ e la MIGRAZIONE direzionale delle cellule endoteliali, necessarie per la formazione dei neovasi. Questi processi sono controllati da varie classi di proteine, quali: INTEGRINE - glicoproteine coinvolte nelle interazioni cellule-ECM, che favoriscono la trasmissione di segnali da ECM a cellula. Le integrine ECM

citoscheletro, agiscono da ponti molecolari fra la e il e la loro attivazione promuove eventi di segnalazione che causano la migrazione, la sopravvivenza e la proliferazione di cellule endoteliali;

PROTEINE MATRICELLULARI -> appartengono a questo gruppo la TROMBOSPONDINA I, SPARC e la TENASCINA C. Promuovono l'angiogenesi mediante destabilizzazione dei legami cell-matrice;

PROTEASI -> appartengono a questo gruppo gli attivatori del plasminogeno e le metalloproteasi della matrice. Sono coinvolte nel rimodellamento che si verifica durante l'invasione endoteliale, tagliano proteine extracellulari che rilasciano frammenti che regolano l'angiogenesi.

Il PROCESSO DI GUARIGIONE di una ferita cutanea si basa sulla capacità delle cellule di rigenerare gli epiteli e di riparare i tessuti connettivi e di sostegno.

Nella guarigione della ferita si distinguono tre fasi: infiammazione, proliferazione e maturazione. L'adesione e l'aggregazione delle piastrine

  • FASE DI MATURAZIONE - durante questa fase, il tessuto di granulazione si matura e si verifica una contrazione ulteriore della ferita.
  • La catena di eventi che caratterizza la guarigione della ferita è la seguente:

    1. FORMAZIONE DEL COAGULO (EMOSTASI) - le ferite attivano rapidamente la coagulazione che porta alla formazione di un coagulo alla superficie della ferita. Il coagulo arresta il sanguinamento (emostasi) e costituisce un'impalcatura per la migrazione delle cellule, attratte da fattori di crescita, citochine e chemochine rilasciate localmente;
    2. FORMAZIONE DEL TESSUTO DI GRANULAZIONE - nelle prime 24-72 ore del processo riparativo, i fibroblasti e le cellule endoteliali iniziano a formare il tessuto di granulazione;
    3. RIEPITELIZZAZIONE SUPERFICIALE - le cellule epiteliali migrano dalla sede circostante verso la ferita, favorendo la copertura superficiale della lesione;
    4. RIMODELLAMENTO TISSUTALE E CONTRAZIONE DELLA FERITA - durante questa fase, avviene una riorganizzazione della matrice extracellulare e una contrazione della ferita.
    a formazione di nuovo tessuto. Durante questa fase, i fibroblasti si moltiplicano e producono collagene, che è fondamentale per la rigenerazione del tessuto danneggiato. Successivamente, avviene la fase di RIMODELLAMENTO, in cui il tessuto di granulazione viene ristrutturato e rafforzato. Durante questa fase, il collagene viene riorganizzato e la ferita diventa sempre più resistente. È importante sottolineare che il processo di guarigione delle ferite può essere influenzato da diversi fattori, come l'età, lo stato di salute generale e la presenza di malattie croniche. Inoltre, una corretta cura delle ferite, come la pulizia e la protezione, può favorire una guarigione più rapida e completa. In conclusione, la proliferazione cellulare e la deposizione di collagene sono fondamentali per la riparazione tissutale. Il tessuto di granulazione, con la sua formazione di neovasi e la presenza di fibroblasti, svolge un ruolo chiave nel processo di guarigione delle ferite.
    Dettagli
    Publisher
    A.A. 2021-2022
    41 pagine
    2 download
    SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SissiCog di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia e immunologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Pibiri Monica.