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Componenti che vengono valutate nell’emocromo:
• Eritrociti (o globuli rossi): sono tutti uguali tra di loro. Hanno una morfologia a disco
biconcavo. La loro funzione è quella di trasportare l’ossigeno ai tessuti e l’anidride
carbonica ai polmoni dove verrà scambiata con l’ambiente esterno. Tutto questo
avviene grazie all’emoglobina. Il loro diametro intorno agli 8 μm. La vita media è di
120 giorni.
• Piastrine: sono tutte uguali tra di loro. Sono frammenti citoplasmatici. Hanno un
diametro di 2-3 μm. La vita media di 10 giorni. La loro funzione È quella di formare
il tappo emostatico primario e quindi di interrompere l’emorragia.
• Componente bianca: È differenziata sia in termini morfologici che funzionali.
• Che si dividono in base alla morfologia del nucleo
- non polimorfonucleati hanno il nucleo tondo
- polimorfonucleatihanno il nucleo irregolare.
I polimorfonucleati sono caratterizzati anche dalla presenza di granuli citoplasmatici
sulla base di differenze territoriali di questi granuli citoplasmatici sono classificati in:
- neutrofili: quando i granuli non si colorano. I granuli sono Rosa, quindi popolo
colorati. Le dimensioni sono quelle di un globulo rosso. Sono fondamentali nelle
risposte immunitarie dovute a infezioni batteriche. Anna di vita molto breve: 12
giorni nei tessuti per svolgere la loro funzione battericida.
- Eosinofili: quando i granuli si colorano di rosso. Il termine eosinofilo deriva
dalla sostanza che si usa per colorarli ( che si chiama eosina). Sono importanti
nelle difese da parassiti ma soprattutto nelle risposte allergiche.
- Basofili: quando granuli si colorano di blu. Vengono utilizzati decoloranti basicii
sono importanti nella risposta infiammatoria aumentano le reazioni di
ipersensibilità.
E non polimorfonucleati sono:
-Linfociti: sono cellule piccolissime (le più piccole esclusi i frammenti citoplasmatici).
Morfologicamente prevale molto il nucleo che è perfettamente tondo. Intervengono
nella risposta di un’infezione virale.
-Monociti: hanno più citoplasma E hanno un nucleo non perfettamente tondo. Infatti
il nucleo presenta un’incisura. Migrano ai tessuti dove svolgono la loro funzione di
fagocitosi.
Dal punto di vista quantitativo:
- I globuli rossi sono la componente prevalente: 4,8- 5,4 milioni per micrometro
- I globuli bianchi sono i meno numerosi: 5000- 10.000 per micrometro
(prevalgono i neutrofili 60- 70%, poi i linfociti 20-25%, i monociti 3-8%, gli
eosinofili e i basofili che sono presenti in percentuali molto basse).
- le piastrine: 150.000-400.000 per micrometro
Le componenti corpuscolari del sangue sono prodotte dal midollo osseo a partire dalle
cellule staminali. La cellula staminale la cellula indifferenziata chiara possibilità di
differenziarsi per formare tutti gli elementi corpuscolati. La cellula staminale ematopoietica
o emopoietica ha la possibilità di essere stimolata differenziarsi per poi formare tutti gli
elementi corpuscolati del sangue. La cellula staminale pluripotente alla possibilità di
essere stimolata e di differenziarsi nei due progenitori:
- mieloide: per formare globuli rossi, piastrine, eosinofili, basofili, neutrofili e monociti
- linfoide. Da cui deriveranno i linfociti T e P
Questo processo di differenziamento è mediato da segnali specifici. Infatti una cellula
staminale si differenzia in un progenitore mieloide linfoide in base agli specifici fattori.
Una volta che la cellula staminale si differenzia in uno dei specifici progenitori riceverà
altri segnali che la specializzeranno sempre di più. Questa specializzazione dipende dalle
necessità del nostro organismo.
Esempio: il rene monitora la capacità di trasporto dell’ossigeno nel sangue che gli arriva.
Se il rene percepisce che il sangue che sta arrivando è poco ossigenato e che quindi gli
arriva poco ossigeno produce un ormone, l’eritropoietina. Eritropoietina è una di quelle
sostanze che è in grado di indirizzare la cellula staminale pluripotente verso la produzione
di globuli rossi. Questo comporta un aumento di globuli rossi nel sangue. Quado i globuli
rossi prodotti arrivano nel sangue periferico e quindi anche nel rene questo percepisce che
aumentata la capacità di trasportare l’ossigeno e smette di produrre eritropoietina.
Logicamente ci sono anche segnali diversi, nel caso di infezione batterica mi partiranno
segnali diversi con meccanismi diversi che mi porteranno alla produzione di neutrofili.
Nel caso di emorragia segnale che stimolerà la produzione di piastrine.
Questa cellula staminale pluripotente, quindi, volta per volta in base agli stimoli che
riceverà produrrà una specie corpuscolata piuttosto che un’altra. Tutto questo per
mantenere l’omeostasi del nostro organismo.
L’esame emocromocitometrico si esegue in laboratorio dal prelievo di sangue venoso che
viene raccolto in una provetta con anticoagulante (in particolare il DTA). È fondamentale
che vi sia questo anticoagulante perché se il sangue mi entra in contatto con una parete
esterna diversa dall’endotelio inizia a coagulare.
Il laboratorio emocromo è fatto in maniera automatica, quindi da dei macchinari.
L’aspetto di un esame emocromocitometrico sempre lo stesso (non varia da ospedale a
ospedale). È impostato a colonne:
1. Nella prima colonna troveremo il parametro che è stato analizzato
2. Nella seconda colonna troveremo un numero adimensionale che rappresenta il
valore del parametro che stato misurato in quel paziente
3. Nella terza colonna troveremo il valore di riferimento di quel determinato parametro
4. Nella quarta colonna troveremo l’unità di misura di quel parametro
5. Nella quinta colonna, che non è molto utilizzata troveremo la metodologia con cui è
stato eseguito. Non è molto utilizzata perché elettori di laboratorio sono
standardizzati, sono eseguite da dei macchinari.
È importante ricordare che parametri diversi all’unità di misura molto diversi.
I valori di riferimento non tengono conto di una variabilità individuale. Infatti valori di
riferimento che troviamo nell’emocromo si basano sulla media nazionale E quindi non
tengono conto di una variabilità dovuta al sesso, all’età e alla razza.
Globuli rossi
Rappresenta la componente corpuscolata che viene analizzata più generosamente,
questo perché molti parametri vengono valutate nei globuli rossi. I parametri che
riguardano l’emocromo sono stati concordati a livello nazionale e pertanto non possono
variare da ospedale ospedale.
Parametri che vengono analizzati con i globuli rossi:
- RBC (red blood cells): quantifica i globuli rossi presenti a sangue. I globuli rossi
vengono separati e vengono contati. In un uomo questo valore va dai 4,5 ai 6,3
milioni per μl; in una donna va da 4,2 a 5,4 milioni per μL
- HBG o HB: quantifica l’emoglobina totale. Vengono lisati i globuli rossi (come
palloncini che scoppiano) emoglobina che si ottiene viene quantificata nella sua
totalità. Nel l’uomo questo valore va da 13,5 a 18 g/dL nella donna vada 12 a 16
g/dL.
- HTC (ematocrito): mi quantifica la percentuale della componente corpuscolata
rispetto alla totalità del sangue prelevato. In un individuo normale questo valore
è intorno al 45%. Essendo i globuli rossi la componente corpuscolata con un
maggior rilievo un aumento dei globuli rossi mi comporta un aumento
dell’ematocrito. In una condizione di anemia posso avere un ematocrito intorno
al 30%; in una condizione di policitemia posso avere un ematocrito intorno al
70%.
La policitemia è la condizione in cui ho un aumento del numero di globuli rossi
(RBC). Questa condizione è caratteristica delle persone che eliminata quota
perché mano a mano che salgo di quota la percentuale di ossigeno si riduce (si
fa più rarefatto) e quindi, per compensare a questa carenza, aumenta la
produzione di globuli rossi.
- MCV (volume corpuscolare medio): mi dice quanto sono grandi i globuli rossi.
Questo parametro non varia tra uomo e donna. L’unità di misura è fL
(femtoLitro). I valori vanno da 80 a 94 fL.
Abbiamo poi due parametri che non vengono misurati ma vengono calcolati in
base ai parametri che ha già pertanto sono detti indici eritrocitari:
- MCH (mean corpuscolar hemoglobin): questo parametro mi dice la quantità di
emoglobina mediamente presente in un eritrocita. L’unità di misura è pg. Si
calcola con il seguente rapporto: HBG(quantità di emoglobina totale)/RBC
( numero di globuli rossi).
- MCHC: questo parametro mi indica la concentrazione di emoglobina nel sangue
del paziente. Si calcola con il seguente rapporto: HBG (quantità di emoglobina
totale) /HTC(ematocrito).
MCHC può anche essere misurata e in questo caso viene indicata con la sigla
CHCM.
- L’MCH e l’MCHC ci permettono di immaginare le caratteristiche morfologiche del
globulo rosso di un paziente.
Di seguito sono riportati tre
condizioni patologiche
confrontate con un globulo rosso
normale.
• Nel caso 1 abbiamo: MCV
normale;
MCHC ridotto; MCH è ridotto
• Nel caso 2 abbiamo: MCV
ridotto; MCHC normale; MCH
ridotto
• Nel caso 3 abbiamo: MCV ridotto; MCHC ridotto; MCHC ridotto.
-RDW (red distribution wide) (ampiezza di distribuzione dei volumi eritrocitari):
rappresenta un indice di dispersione delle misurazioni volumetriche relative globuli
rossi. In termini statistici corrisponde al coefficiente di variazione percentuale dei
volumi corpuscolare ottenuti sulla popolazione eritrocita realizzata. Quindi RDW mi
esprime l’omogeneità dei globuli rossi più alto più è omogeneo. RDW non può
diminuire perché I globuli rossi sono omogenei E quindi possiamo avere solo
l’aumento in condizioni patologiche. Nella pratica clinica RDW E anche detto indice
di anisocitosi.
-HDW (Hemoglobin Concentration Distribution Wide) (ampiezza di distribuzione
delle concentrazioni di emoglobina): rappresenta un indice di dispersione delle
concentrazioni di emoglobina misurato nei singoli globuli rossi. In termini statistici
corrisponde alla deviazione standard dei valori di CHCM ottenuti sulla popolazione
eritrocita realizzata. Questo indice mi dice quanto è eterogeneo la concentrazione
di emoglobina. Nella pratica clinica HDW è anche detto indice di anisocromia.
Reticolociti
Sono considerati dei lavori rossi. Sono presenti sia a livello del midollo osseo sia nel
sangue periferico dove rappresentano lo 0,5-2% dei globuli rossi totali. Il reticolociti
circolanti, cioè quelli presenti nel sangue periferico, sono considerati i globuli rossi
“giovani” (NEOC