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PERIODO CLASSICO

1750-1820, stile galante che porta all’immediatezza comunicativa.

Entra un nuovo linguaggio musicale che segnerà la fine del barocco. Viene

“abbandonato” il basso continuo, questo permette che si possa suonare anche

all’aperto.

Nel corso del secolo la musica strumentale e d’insieme incrementa in

produzione e consumo – grazie anche alla diffusione della stampa. Il fare

musica non è più privilegio esclusivo della classe aristocratica grazie

all’incremento delle Accademie e nasce la figura del dilettante (che si mescola

con i musicisti professionisti e incrementa l’organico).

Le novità:

1. Con il diffondersi della stampa cresce la domanda e i compositori si

dedicano sempre più alla creazione di generi facilmente smerciabili che

soddisfano le esigenze locali.

2. La borghesia sosteneva la cultura concertistica del periodo: c’era ancora

rapporto di committenza.

3. Il compositore cerca di creare opere che restino nel repertorio e si

stile personale

afferma con il suo (cioè espressione del proprio intimo) –

avvio al periodo romantico. Non esiste più il maestro cappella, ma si crea

il libero professionista.

Franz Joseph Haydn

1732-1809, Austria. È il primo grande maestro del classicismo, stabilizza la

forma-sonata.

Visse per la maggior parte della sua vita in Austria come maestro di cappella

per un’importante famiglia. A lui sono dedicate le tre sonate per pianoforte di

Beethoven – simile ad un elogio(?).

Nelle sinfonie contribuì ad assicurare importanza agli strumenti a fiato.

Complessità e ricchezza di linguaggio, distribuisce il tema su tutti gli strumenti

non concentrandosi solo sul primo violino – scrittura contrappuntistica (serve a

Padre del quartetto per

dare un aspetto più complesso e intellettuale al pezzo).

archi.

Si inserisce nel panorama della crisi del melodramma; segna il passaggio dal

barocco al classicismo.

NB: La sinfonia, dalla fine del secolo XVI indica un componimento musicale per

orchestra in tre o quattro movimenti, ciascuno dei quali con uno, due o più

temi.

Sinfonia n.103 in mi bem. Mag. di Londra,

È l’undicesima delle dodici sinfonie conosciuta anche come “col rullo

di timpani” per la lunga rullata di strumenti del primo movimento.

forma-sonata,

1. Adagio (il primo movimento è la che si sviluppa a tal punto

da diventare autonoma) – malinconico e timoroso.

2. Andante.

3. Minuetto – qui è in mi bemolle maggiore.

4. Finale – ritmo veloce.

NB: per comprendere la tonalità di un brano, bisogna guardare la fine del

componimento.

La forma-sonata si afferma nel panorama della crisi del melodramma, in cui si

cerca una musica impegnata intellettualmente e non solo di accompagno per le

varie occasioni; organizzandosi in un linguaggio complesso che narra una

vicenda musicale, questa forma ottiene grande successo – viene spesso

paragonata ad un romanzo moderno.

doppia variazione:

Qui Haydn opera la entrambi i temi vengono variati nella

ripresa in un aspetto (ad es. armonia, tono, ecc.)

Composta da:

- Esposizione; esposizione dei temi: il primo in tonica (suono fondamentale

della scala), ponte modulante, il secondo in dominante (V grado di una

scala di Do: sol, si, re). coda

scala musicale – es. Si può trovare una che

conclude l’esposizione.

- Sviluppo; i temi si sviluppano in varie direzioni (modo, tonalità, ecc.).

- Ripresa; entrambi i temi sono ripresi nella tonica, funzionale alla chiusura

(la dominante al contrario genera attesa).

Wolfgang Amadeus Mozart

1756-1791, Austria. Nasce a Salisburgo, inizia a studiare sotto l’occhio attento

del padre e si sviluppa come pianista. Fin da subito dimostra doti uditive

straordinarie che gli permettono pezzi di improvvisazione unica durante i suoi

concerti. Nel secondo periodo della sua vita si distacca dalla città natale perché

era troppo chiusa per le sue idee (venivano privilegiati gli italiani, anche se

meno competenti), voleva scrivere opere importanti e avere successo.

Nell’ultimo periodo prima della morte, apparentemente per una febbre, si

allontana anche dal padre. Nello sviluppo artistico è influenzato da Haydn e il

suo lavoro sul quartetto d’archi; fu tra i primi musicisti a svincolarsi dalla

schiavitù feudale e a intraprendere una carriera come libero professionista –

uno dei massimi esponenti del classicismo del 1700. Nella letteratura

la Triade della Prima

musicologica insieme ad Haydn e Beethoven costituisce

scuola di Vienna.

NB: L’intento di Mozart era di essere comprensibile sia per i dilettanti che per i

professionisti (lettera al padre nel 1780).

La sua vita artistica è articolata in tre fasi:

salisburghese 1762-1772 decennio della prima formazione e fama di fanciullo

prodigio;

viennese 1772-1781 periodo dei primi capolavori fino al distacco da Salisburgo;

ultimi tre concerti 1781-1791 gli anni della maturità a Vienna.

Sinfonia n.40 (K550 in sol Min.)

Sturm und drang – sinfonia pre-romantica: canto amaro e sublime di un uomo

che sembra presagire l’immatura fine. anapesto),

Ritmo incalzante (due brevi una lunga – melodia a distanza di

semitono discendente, alone patetico (mi bemolle, re, re) segno del dolore e

della sofferenza.

Stilizzazione: architettura fatta di stereotipi, ma inseriti in un nuovo contesto.

1. Allegro – la pausa di tutta l’orchestra non accade mai, serve a

sottolineare qualcosa a livello drammatico – ogni parte della forma è

programmata.

2. Andante – variazione sviluppo: ogni parte contiene un pezzo del tema

principale.

3. Minuetto – rappresenta la drammaticità che poi sarà totalmente espressa

nel romanticismo di Beethoven. È una forma molto semplice che si

insegnava per porre le basi ai compositori; qui Mozart la rende molto

complessa. Prende, come al solito, le forme della tradizione e le modifica

dall’interno.

4. Finale Allegro

Schumann la accosta agli ideali di bellezza greca e alcuni musicologi di studi

più moderni ritengono che l’idea di Mozart fosse di non suonarla durante il suo

regalarla all’eternità.

tempo, ma

NB: ne esistono due versioni. Nella seconda vengono aggiunti due clarinetti (Il

clarinetto è uno strumento che entra nell’orchestra all’epoca di Mozart,

perché è stato perfezionato tardi; è il

“violino degli strumenti a fiato”, può essere adattato a situazioni diverse)

Concerto per violino e orchestra n.3 (K216 in sol Mag.)

La cadenza (serie di accordi che permettono il passaggio da una tonalità

all’altra) ha tra i suoi principi cardine una certa quantità di improvvisazione –

tendenza forte nella produzione mozartiana – che nel riprodurre fedelmente si

perde.

Il componimento contiene elementi di elegante e contenuto virtuosismo, in cui

le idee tematiche vengono giustapposte, ma non sviluppate.

1. Allegro – tre temi introdotti dall’orchestra e solo poi l’ingresso del solista

che ripete il primo tema e introduce poi materiale nuovo.

2. Adagio – il primo tema è introdotto dall’orchestra e sviluppato dal solista,

il secondo è esposto dal solista e raccolto dall’orchestra che chiude

soffusamente il movimento.

3. Rondò – al solista sono riservate le parti più brillanti; la conclusione è

lasciata agli oboi e ai corni.

Concerto per pianoforte e orchestra n.23 (K488 la mag.)

Sereno, con tratti intimamente poetici e preziosi, distribuiti in modo equilibrato

con rara fusione tra solista e orchestra.

Il brano fu composto per le accademie viennesi della Quaresima dell’86.

1. Allegro

2. Adagio

3. Allegro assai

Concerto opposto al K491, teso e tenebroso; in questi due concerti impiega il

più ampio organico visto in tutta la storia della musica.

Ludwig Van Beethoven

1770-1827, Germania. Vive la fine dell’età napoleonica e incarna tutti i

sentimenti del periodo, ponendosi come passaggio dal classicismo al periodo

romantico. Rifiuta il rapporto di committenza e si pone come nuova figura di

musicista: da autonomia alla figura del compositore che attraverso la sua

musica esprime sentimenti personali rendendoli universali; noto come

terminasse le composizioni che gli venivano commissionate nell’arco di tempo

che lui riteneva gli fosse necessario – non rispettando mai le scadenze.

È importante notare come cambia la destinazione del genere sinfonico, fino a

questo momento votato all’intrattenimento, ora diventa genere impegnato.

Tutta la produzione di Beethoven rispecchierà i sentimenti per il disagio politico

della generazione.

Sinfonia “Eroica” n°3, in mi bem. Mag.

Esempio di marcia; il dolore è rappresentato dall’oboe come per la Quinta

Sinfonia. Dedicata a Napoleone, la dedica fu cancellata quando prese il potere

con la forza, successivamente dedicata al Principe Viennese, mantenendo però

il titolo eroica. Attraverso la musica poteva/voleva innalzare i suoi simili.

Rappresenta l’esaltazione degli ideali rivoluzionari. Utilizzo innovativo delle

variazioni.

1. Allegro – il primo movimento dura venti minuti, per facilitarne la

comprensione da parte del pubblico.

2. Adagio – da qui il mi bem. tono della marcia funebre

3. Allegro – scherzo

4. Allegro

Sinfonia n.5 in Do min.

La melodia è composta da due note ripetute e variate in continuazione. Ritmo

da marcia funebre.

Parte A,

Parte di mezzo, forma comunissima di musica

Ripresa della Parte A.

I punti della forma: esposizione, ripresa del primo tema, ponte modulante,

squillo dei corni e secondo tema, coda – tutti unificati dal ritmo che rappresenta

la morte. Squillo di corni che segna l’inizio dello sviluppo, si sente l’orchestra

ansimare, ripetizione del tema fortemente drammatizzato. Nella ripresa

inserisce un nuovo episodio: il passaggio dell’oboe in stile recitativo, come se

parlasse – compare così l’uomo. L’ultima perorazione è caratterizzata dalla

presenza dell’oboe in semitono discendente. Nell’ultimo movimento l’umanità

sconfigge il destino avverso.

Con il subentrare dell’arpa, cambia il registro, il tema prevalente diventa

medio-acuto grazie anche al flauto. Basso – terra, acuto – cielo: trasfigurazione.

La tonalità in Do minore nella tradizione è la tonalità della morte, provoca

inquietudine. Manca la prima nota dell’accordo – la fondamentale; quando ad

un accordo tolgo la dominante, suona qualcosa che sembra incomplet

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
16 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jess.uni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Aversano Luca.