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Estratto del documento

CO-IMPERATORE AUGUSTO CO-IMPERATORE AUGUSTO

Gaius Iulius Caesar (il cui nome significa colui che è stato chiamato da Zeus)-->

Diocleziano (Διοκλῆς).

TETRARCHIA

1) Diocleziano (nato a Salona)---> 2) Massimiano---> AUGUSTO (nato a Sirmio

AUGUSTO; nel 250 e morto nel 310 a Marsilia) era il padre di

Massenzio, colui contro il quale Costantino

combatté la battaglia sul ponte Milvio.

3) Galerio---> CESARE (nato a Felix 4)Costanzo Cloro---> CESARE (nato nella

Romuliana- Bulgaria-nel 250 e morto Serbia del sud nel 250 e morto nel 306). Fu un

a Serdica-Sofia- nel 311) era sposato CESARE dal 293 al 306 e dal 306 fu un

con la figlia di Diocleziano, Valeria e AUGUSTO.

governò l'Illirico;

Fu un CESARE dal 293 al 305, poi

quando Diocleziano abdicò nel 305

divenne un AUGUSTO;

Lezione del 13/10/16

Publius Sulpicius Quirinium ---> Quirinio

Diocleziano volle riportare in vita l'immagine e il prestigio tradizionale dell'Impero,

perseguendo l'obiettivo dell'unificazione culturale, egli impose l'uso del latino a tutte le

province, anche a quelle di lingua greca e cambiò il nome dalla lingua greca in latino.

Al tempo stesso Diocleziano tolse per la prima volta a Roma l'onore della sede imperiale,

fissando la propria dimora ufficiale a Nicomedia, situata nel nord dell'Asia Minore, chiamata

Anatolia.

Il decentramento della capitale acquista dunque un significato politico. La nuova sede

dell'Impero consentiva il controllo dei confini danubiani. La scelta dell'oriente come sede

dell'imperatore permetteva di forzare i tempi di un programma politico di una monarchia

autocratica più consona alle tradizioni culturali di quelle regioni che restavano per sempre le

più solide dell'impero dal punto di vista economico. Lo sbilanciamento del centro dell'Impero

ad Oriente fu accompagnato dall'affidamento dell'intero settore occidentale ad un fedele

compagno d'armi di Diocleziano, Massimiano, che fu associato all'impero con il titolo di

Cesare e poi di Augusto, nasceva così una formula di governo a 2 che verrà confermata e

definita a Milano in un solenne incontro tra i 2 Augusti (DIOCLEZIANO e MASSIMIANO).

Diocleziano si impegnò sul fronte orientale, dove ristabilì il controllo romano sull'Armenia,

mentre Massimiano respingeva in Gallia le incursioni delle tribù germaniche (Alemanni e

Franchi). Nel 293 la DIARCHIA fu tramutata in TETRARCHIA, mediante l'associazione

all'impero di 2 Cesari: Galerio, al quale fu affidato l'Illirico e che pose la sua residenza a

Sirmium e Costanzo Cloro che ebbe la Britannia e la Gallia e pose la sua residenza a Treviri

(Germania), nasceva in tal modo un assetto istituzionale completamente nuovo. L'accordo tra

Augusti (Diocleziano e Massimiano) e Cesari (Galerio e Costanzo Cloro) prevedeva tra l'altro

che dopo 20 anni del regno, Diocleziano e Massimiano si sarebbero ritirati dal governo in

favore dei due Cesari. Risorgeva il principio della scelta del migliore, intrepretato però in

termini dinastici, mediante una serie di legami di parentela che vincolavano l'un l'altro i 4

tetrarchi, il cui potere rimaneva ormai libero dal condizionamento dell'esercito e del Senato.

Diocleziano rafforzò l'immagine divina dell'imperatore, fondando un potere assolutistico di

carattere teocratico basato su una accurata gestione pubblica della figura del sovrano.

Definendosi signore e Dio, l'imperatore accentrò nelle sue mani il potere politico e religioso,

una tale identificazione dell'imperatore con la divinità si fece palese anche nell'immagine

esteriore del sovrano, per esempio nella sua corona. Il mondo romano conosceva l'uso della

corona fin dai tempi più antichi, infatti a conclusione di una guerra vittoriosa, il generale

trionfatore aveva il diritto di porsi in capo una corona di foglie d'alloro, albero sacro per i

romani. Tale corona era conferita dal Senato che concedeva anche il privilegio di indossarla

in occasione delle cerimonie. Sul finire della Repubblica, fu permesso prima a Pompeo, poi a

Giulio Cesare e infine ad Ottaviano Augusto di portare la corona d'oro dei trionfatori anche a

teatro o in occasione dei giochi e in seguito sempre senza distinzione di luogo e di tempo. Un

rigido cerimoniale di corte imperiale, fu stabilito con lo scopo di creare intorno

all'imperatore un'aura di sacralità, accentuata dalla rarità delle sue apparizioni circondate dal

fasto e dal silenzio religioso. Il rispetto sacrale dell'imperatore fu sottolineato dall'adozione

della prosternazione (adorazione) al suo cospetto e attribuzione degli appellativi di Iovis.

Tutto concorreva a rinsaldare il concetto della maestà divina del principe, l'origine del cui

potere doveva apparire svincolata dal potere degli uomini.

Reno e Danubio confini tra l'impero romano e i Balcani.

Imperatori cristiani= unzione imperiale

PREFETTURE

1) Occidente: Gallie, Britannia e Spagna.

2) Centro: Italia, Africa e l'Illirico.

3) Oriente: est.

LA RIFORMA DELL'ESERCITO DI DIOCLEZIANO

Le truppe raggiusero circa il mezzo milione di effettivi, in particolare si istituzionalizzarono

quei corpi scelti destinati ad accompagnare gli imperatori. Erano milizie di particolare qualità

facili da spostare e stanziate di solito nei pressi delle sedi imperiali.

LA RIFORMA AMMINISTRATIVA

L'apparato ammnistrativo fu riformato in modo tale da rinsaldare la gerarchia dei funzionari

imperiali destinati a divenire a una vera e propria casta nell'ordinamento sociale. Diocleziano

avviò una ristrutturazione globale delle province che furono aumentate di numero e quindi

ridotte per estensione, ma accorpate in diocesi a loro volta riunite in prefetture.

PREFETTURE---> 15 DIOCESI--> 100 PROVINCE

In questo radicale riordinamento l'Italia veniva posta per la prima volta sullo stesso piano di

tutte le altre province dell'impero e perdeva definitivamente ogni privilegio, sia politico che

fiscale. Ad eccezione di Roma, anche le città d'Italia da quel momento cominciano ad essere

sottoposte al pagamento delle imposte. Sicilia, Sardegna e Corsica per la prima volta vengono

amministrativamente unite alla penisola. L'Italia era la 7^diocesi.

POLITICA RELIGIOSA DI DIOCLEZIANO

Persuaso che il Cristianesimo fosse una nuova forma religiosa, Diocleziano decretò nel 303

una campagna contro il Cristianesimo, le cui strutture ecclesiastiche in alcune regioni erano

diventati centri di potere autonomi. L'adesione alla religione cristiana fu considerata causa di

esclusione nei pubblici uffici e da cariche di ogni ordine e grado. Ai cristiani veniva tolta la

possibilità di adire le vie della giustizia in propria difesa. Le chiese furono chiuse.

Nel 305 Diocleziano si ritirò e costrinse anche Massimiano a compiere lo stesso passo.

Quando nel 306 Costanzo Cloro morì, l'esercito proclamò imperatore suo figlio Costantino,

ma la popolazione di Roma proclamò a sua volta Massenzio. Seguirono anni drammatici che

videro l'eliminazione di diversi Augusti e Cesari fino a che per il controllo dell'Occidente si

ridusse a Massenzio e Costantino, quest'ultimo sconfisse il suo anniversario sul ponte Milvio

(312).

Costantino si spostò a Milano e da lì emanò nel 313 un editto con il quale legittimò

solennemente tutte le religioni professate nell'Impero, affermando dunque il principio della

libertà di coscienza e della tolleranza religiosa. I cristiani, per la prima volta, trovavano piena

legittimazione e sostegno politico da parte della massima autorità dello stato.

Il testo dell'editto è conservato grazie alla lettera della Bitinia che scrisse e che recita:"

Quando felicemente, tanto io Costantino Augusto, quanto anch'io Licinio Augusto, ci fummo

incontrati a Milano e trattammo di tutte le questioni riguardanti l'utilità e la sicurezza

pubblica, fra le altre disposizioni, che sapevamo avrebbero giovato alla maggioranza degli

uomini, abbiamo creduto necessario emanare in primo luogo queste su cui si fonda il rispetto

delle divinità, cioè di dare, sia ai cristiani, sia a tutti gli altri, la libera facoltà di seguire

ciascun la religione che ha scelto, affinché tutto ciò che vi è di divino sia ben disposto e

propizio verso noi e sottoposti sotto il nostro potere, perciò con ragionamento salutare e

giustissimo abbiamo creduto di dover prendere questa decisione, di non negare assolutamente

a nessuno la facoltà di dedicare la sua mente al culto cristiano o a quella religione che senta

più adatta a sé, affinché la somma divinità, alla cui venerazione ci dedichiamo

spontaneamente, possa mostrarci in tutte le cose, il suo solito favore e la sua solita

benevolenza. Conviene perciò che la tua eccellenza sappia che è stato da noi deciso che

eliminando completamente tutte le restrizioni contenute negli scritti precedenti, trasmessi al

tuo ufficio circa i cristiani, siano revocate le disposizioni malaugurate e contrarie alla nostra

clemenza e che ciascuno di coloro, i quali nutrono la stessa volontà di osservare la religione

cristiana, ora lo faccia liberamente e apertamente, se nessuna inquietudine e molestia".

Lezione del 19/10/16

TETRARCHIA

1° DIOCLEZIANO--> AUGUSTO 2° MASSIMIANO--> AUGUSTO

3° GALERIO---> CESARE 4° COSTANZO CLORO (dal greco

Pallido)--> CESARE

TETRARCHIA

(successori)

1° MASSIMINO DAIA--> AUGUSTO 2° SEVERO--> AUGUSTO (morto nel

(morto nel 313) Galerius Valerius 307) Lapus Valerius Severus, nato

Maximinus Daia morto a Tarso nel 313, era nell'Illirico e morto nel 307, dal 305 fu

nipote di Galerio. Cesare in Italia, in Svizzera, in Austria e in

Africa.

3° MASSENZIO--> CESARE (morto nel 4° COSTANTINO--> prima CESARE e

312) Marcus Aurelius Valerius Maxentinus, dopo AUGUSTO quando morì Costanzo

nato nel 278 e morto nel 312 sul ponte Cloro(morto 337) Flavius Valerius

Milvio, figlio di Massimiano. Dal 306 fu Costantinus, nato nel 280 a Nizza, morto nel

Augusto eletto dal popolo e dal Senato di 337. Dal 306 fu un Augusto proclamato

Roma, governò l'Italia e l'Africa e a 15 anni dall'esercito in Britannia, dopo la morte del

sposò la figlia di Galerio, Valeria padre. Nel 312, dopo la vittoria sul ponte

Massimilla. Milvio, fu riconosciuto come Augusto dal

Senato.

Dopo la morte di Severo, la tetrarchia divenne TRIARCHIA composta da: Massimino Daia,

Costantino e Licinio. Nel 312, dopo la morte di Massenzio, la triarchia diviene DIARCHIA,

composta da: Costantino e Licinio.

Valerius Licinius detto Iovius Licinius---> nato nel 265 a Tessalonica (Grecia), morto nel

Dettagli
A.A. 2016-2017
28 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/03 Storia dell'europa orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescacaropreso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'Europa orientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Jakov Marko.