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Il lavoro straordinario

Il lavoro prestato oltre il limite dell'orario normale, come sopra considerato, è detto "lavoro straordinario". Il datore di lavoro può richiedere ai propri dipendenti l'esecuzione di prestazioni straordinarie, eccedenti il normale orario di lavoro, ed i prestatori di lavoro sono tenuti a svolgere tali prestazioni. Il ricorso al lavoro straordinario è quindi ammesso in generale, ma è soggetto alle limitazioni previste dalla contrattazione collettiva sulle modalità di esecuzione dello stesso.

Se non esiste un contratto collettivo applicabile, oppure il contratto non prevede alcun limite, si può ricorrere a prestazioni straordinarie entro le 250 ore annue, previo accordo tra le parti. Nei casi seguenti lo straordinario è comunque ammesso e non viene computato nei limiti contrattuali:

  • eccezionali esigenze tecnico-produttive con impossibilità di assunzione;
  • forza maggiore o pericolo.

grave e immediato per le persone o la produzione;

  • mostre, fiere e manifestazioni.

Il datore di lavoro è tenuto a calcolare a parte il lavoro straordinario, evidenziandolo sul cedolino paga e a compensarlo con le maggiorazioni previste dai contratti collettivi.

  • Forfetizzazione dello straordinario
  • Banca ore

Lavoro notturno

È considerato periodo di lavoro notturno quello di almeno 7 ore consecutive comprendenti l'intervallo tra le 24 e le 5 del mattino. È considerato lavoratore notturno quello che svolge in modo normale almeno tre ore di lavoro durante tale periodo.

In carenza di disciplina collettiva, è considerato lavoratore notturno anche chi svolge tale tipologia di lavoro per almeno 80 giorni l'anno (riproporzionato per i part-time).

È possibile ricorrere al lavoro notturno in azienda solo previa consultazione sindacale.

I lavoratori notturni devono sottoporsi a visita medica preventiva preassuntiva e, in seguito, a visita periodica.

Ogni 2 anni per verificare l'assenza di controindicazioni al lavoro notturno e l'eventuale inidoneità allo stesso. In caso di inidoneità al lavoro notturno, il lavoratore deve essere assegnato al lavoro diurno in mansioni equivalenti. È vietato adibire al lavoro dalle 24:00 alle 06:00 le donne in stato di gravidanza e fino al compimento di un anno di vita del figlio. Alcune categorie di lavoratori non sono obbligate a prestare lavoro notturno:

  • la madre di un bimbo di età inferiore ai 3 anni o, in alternativa, il padre convivente;
  • l'unico genitore affidatario di un figlio convivente fino a 12 anni;
  • il lavoratore che abbia a carico un disabile riconosciuto tale.

Il datore di lavoro può richiedere prestazioni notturne a tali lavoratori, ma non si può opporre ad un loro rifiuto. Molto restrittivo il limite imposto dalla legge alle prestazioni notturne, infatti, i lavoratori notturni non possono svolgere più di 8 ore.

di lavoro nell'arco delle 24.

LA PAUSA

Il lavoratore ha diritto ad un riposo intermedio durante l'orario di lavoro qualora l'orario di lavoro giornaliero ecceda il limite di 6 ore, ai fini del recupero delle energie psico-fisiche e della eventuale consumazione del pasto, anche al fine di attenuare il lavoro monotono e ripetitivo.

In mancanza di disciplina collettiva al lavoratore deve essere concessa una pausa tra l'inizio e la fine di ogni periodo giornaliero di lavoro, di durata non inferiore a 10 minuti.

I RIPOSI

Ogni lavoratore ha diritto di usufruire di un riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive ogni 24. La durata massima teorica della giornata lavorativa non può superare le 12 ore e 50 minuti.

Il limite al riposo giornaliero può essere derogato esclusivamente nei casi di attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata (ad esempio le imprese di pulizia e la ristorazione) o da regimi di reperibilità.

  1. contratti collettivi nazionali possono derogare alla disposizione sul riposo giornaliero purché assicurino equivalenti riposi compensativi ai lavoratori o, in ogni caso, un'appropriata protezione.
  2. Il lavoratore ha diritto di godere di un riposo settimanale della durata di almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni. Il riposo settimanale va fruito successivamente al riposo giornaliero di 11 ore, pertanto, il dipendente deve usufruire di almeno 35 ore ininterrotte di riposo ogni 7 giorni. Il diritto al riposo settimanale è disposto nell'articolo 36 della Costituzione ed è irrinunciabile, va quindi obbligatoriamente riconosciuto dal datore di lavoro ogni settimana.
  3. Il riposo settimanale può essere calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni.
  4. Esistono alcune deroghe alla norma sul riposo settimanale per settori particolari quali:
    • attività caratterizzate da periodi frazionati durante la giornata;
    • lavoro a turni nei casi di

cambio turno;

  • alcune attività dei ferrovieri;
  • altre categorie particolari previste dai contratti collettivi.

LE FERIE

Il diritto alle ferie è irrinunciabile a mente dell'articolo 36 della Costituzione e non può essere sostituito da indennità economiche. Il Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 stabilisce in 4 settimane il periodo minimo di ferie annue per ogni lavoratore. Tale periodo deve essere fruito almeno per metà entro l'anno di maturazione delle ferie e per metà entro i 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione. Il periodo di svolgimento delle ferie è stabilito dal datore di lavoro in base alle esigenze dell'impresa ed in considerazione del suo potere organizzativo.

Tuttavia, tale potestà non è assoluta, ma deve tenere conto degli interessi del lavoratore ed il periodo di ferie deve essere, per quanto possibile, continuativo al fine di permettere il recupero delle energie.

psico-fisiche del lavoratore, scopo che sarebbe vanificato dalla concessione di periodi troppo frazionati di ferie. A parere del Ministero del Lavoro, possono anche essere pagate e non fruite le ferie previste dalla contrattazione collettiva che eccedono le 4 settimane di legge. Le ferie possono essere sospese in caso di insorgenza di malattia.

Mancata fruizione delle ferie - l'obbligo contributivo. La mancata fruizione delle ferie comporta conseguenze in campo contributivo in quanto alla scadenza dei 18 mesi successivi all'anno di maturazione delle ferie, devono essere versati i contributi sulla retribuzione spettante al lavoratore per le ferie non godute.

I PERMESSI ED EX FESTIVITÀ. I contratti collettivi prevedono un monte ore annue di assenza retribuita a titolo di permessi per riduzione dell'orario di lavoro. I permessi non sono un diritto irrinunciabile del lavoratore e, quindi, possono essere retribuiti e non esistono limiti minimi, né scadenze di

dalla data di erogazione dell'indennità sostitutiva. I permessi retribuiti sono concessi dal datore di lavoro in base alle richieste dei lavoratori. In caso di mancata fruizione dei permessi entro il periodo stabilito, è prevista di solito l'erogazione di un'indennità sostitutiva. Questa indennità viene calcolata in base alla retribuzione corrisposta al momento della scadenza per la fruizione dei permessi. Se esiste una disposizione contrattuale collettiva o un accordo individuale che regola il periodo di fruizione dei permessi e prevede l'erogazione di un'indennità sostitutiva, la scadenza dell'obbligazione contributiva e il momento in cui devono essere versati i contributi coincidono con il termine contrattuale o pattuito, indipendentemente dalla data di erogazione dell'indennità sostitutiva.base),• indennità di anzianità,• indennità di mansione,• indennità di turno,• indennità di ferie,• indennità di malattia,• indennità di maternità,• indennità di trasferta,• indennità di lavoro notturno,• indennità di festività.Gli elementi variabili della retribuzione.• premi di produzione,• premi di risultato,• premi di qualità,• premi di produttività,• premi di efficienza,• premi di puntualità,• premi di fedeltà,• premi di anzianità,• premi di merito,• premi di performance,• premi di obiettivi,• premi di soddisfazione del cliente,• premi di innovazione,• premi di miglioramento continuo,• premi di sicurezza sul lavoro,• premi di assiduità,• premi di responsabilità,• premi di competenza,• premi di formazione,• premi di specializzazione,• premi di flessibilità,• premi di polivalenza,• premi di leadership,• premi di team working,• premi di collaborazione,• premi di spirito di iniziativa,• premi di problem solving,• premi di creatività,• premi di innovazione tecnologica,• premi di miglioramento delle condizioni di lavoro,• premi di miglioramento dell’ambiente di lavoro,• premi di miglioramento delle relazioni interpersonali,• premi di miglioramento dei processi produttivi,• premi di miglioramento dei servizi offerti,• premi di miglioramento della soddisfazione del cliente,• premi di miglioramento della qualità del prodotto/servizio,• premi di miglioramento della sicurezza sul lavoro,• premi di miglioramento dell’efficienza energetica,• premi di miglioramento dell’impatto ambientale,• premi di miglioramento della sostenibilità,• premi di miglioramento della responsabilità sociale dell’azienda,• premi di miglioramento della reputazione dell’azienda,• premi di miglioramento dell’immagine dell’azienda,• premi di miglioramento della customer experience,• premi di miglioramento della customer satisfaction,• premi di miglioramento della customer loyalty,• premi di miglioramento della customer retention,• premi di miglioramento della customer advocacy,• premi di miglioramento della customer engagement,• premi di miglioramento della customer lifetime value,• premi di miglioramento della customer acquisition,• premi di miglioramento della customer conversion,• premi di miglioramento della customer churn,• premi di miglioramento della customer referral,• premi di miglioramento della customer feedback,• premi di miglioramento della customer loyalty program,• premi di miglioramento della customer journey,• premi di miglioramento della customer satisfaction survey,• premi di miglioramento della customer support,• premi di miglioramento della customer care,• premi di miglioramento della customer service,• premi di miglioramento della customer relationship management,• premi di miglioramento della customer retention rate,• premi di miglioramento della customer acquisition cost,• premi di miglioramento della customer lifetime value,• premi di miglioramento della customer experience management,• premi di miglioramento della customer satisfaction index,• premi di miglioramento della customer loyalty index,• premi di miglioramento della customer effort score,• premi di miglioramento della customer net promoter score,• premi di miglioramento della customer churn rate,• premi di miglioramento della customer referral rate,• premi di miglioramento della customer feedback rate,• premi di miglioramento della customer loyalty program effectiveness,• premi di miglioramento della customer journey mapping,• premi di miglioramento della customer satisfaction survey response rate,• premi di miglioramento della customer support response time,• premi di miglioramento della customer care satisfaction,• premi di miglioramento della customer service quality,• premi di miglioramento della customer relationship management effectiveness,• premi di miglioramento della customer retention rate,• premi di miglioramento della customer acquisition cost,• premi di miglioramento della customer lifetime value,• premi di miglioramento della customer experience management,• premi di miglioramento della customer satisfaction index,• premi di miglioramento della customer loyalty index,• premi di miglioramento della customer effort score,• premi di miglioramento della customer net promoter score,• premi di miglioramento della customer churn rate,• premi di miglioramento della customer referral rate,• premi di miglioramento della customer feedback rate,• premi di miglioramento della customer loyalty program effectiveness,• premi di miglioramento della customer journey mapping,• premi di miglioramento della customer satisfaction survey response rate,• premi di miglioramento della customer support response time,• premi di miglioramento della customer care satisfaction,• premi di miglioramento della customer service quality,• premi di miglioramento della customer relationship management effectiveness.base)• scatti di anzianità,• l'EDR,• i superminimi individuali (l'assorbibilità dei superminimi individuali è un principio tipico del nostro ordinamento, ameno che le parti non stabiliscano diversamente).Gli elementi variabili sono:• straordinari;• indennità varie;• premio di risultato o variabile;• assegni per nucleo familiare;• valori convenzionaliIn via generale, la retribuzione è determinata liberamente dalle parti, nel rispetto però di un limite minimo, che la giurisprudenza – sulla base del principio costituzionale di retribuzione sufficiente – ha individuato nei valori di paga base fissati dai contratti collettivi. L'accordo quadro per la riforma degli assetti contrattuali attribuisce alla contrattazione nazionale la funzione di garantire trattamenti economici comuni per i lavoratori di ciascun settore su tutto il territorio del Paese.La retribuzione vera e propria sicompone di tre parti:
  • diretta, relativa all'effettiva prestazione del lavoratore;
  • indiretta, derivante da specifici istituti contrattuali (per esempio, tredicesima mensilità, quattordicesima mensilità, ferie, festività, permessi retribuiti, ecc.);
  • differita, è quella parte della retribuzione che viene accantonata dal datore di lavoro per essere poi consegnata al lavoratore al termine del rapporto di lavoro (trattamento di fine rapporto o liquidazione).

Lavoro gratuito

Il contratto di lavoro subordinato si presume sempre oneroso (art 2099 c.c.), anche se è possibile provare che la prestazione lavorativa è stata effettuata a titolo gratuito: si tratta del lavoro familiare e del rapporto di volontariato (come ad esempio nel caso di simpatizzanti di partiti e sindacati o di volontari in organismi di beneficienza e aiuto sociale).

In via generale è gratuito il lavoro prestato dai praticanti. Dal punto di vista contributivo le

erale, l'INPS non ha alcun obbligo nei confronti dei prestatori di lavoro gratuiti. Tuttavia, esistono alcune eccezioni in cui l'INPS può richiedere il pagamento di contributi previdenziali anche per le prestazioni gratuite. Ad esempio, se la prestazione gratuita viene svolta in modo continuativo e con una certa regolarità, l'INPS potrebbe considerarla come un'attività lavorativa e richiedere il pagamento dei contributi previdenziali. Inoltre, se la prestazione gratuita viene svolta per un'organizzazione o un'associazione che ha fini di lucro, l'INPS potrebbe richiedere il pagamento dei contributi previdenziali. È importante tenere presente che la determinazione dell'obbligo contributivo per le prestazioni gratuite dipende da vari fattori e può variare a seconda della situazione specifica. Pertanto, è consigliabile consultare un professionista o contattare direttamente l'INPS per ottenere informazioni precise e aggiornate in base al proprio caso specifico.
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A.A. 2021-2022
75 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Asganawey di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Del Lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Giurisprudenza Prof..