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Labbra, denti, gengiva, lingua, palato e guance

1. Grande diversità anatomica della cavità orale, che origina habitat diversi, con fattori fisico-chimici diversi e nicchie idonee a popolazioni microbiche diverse (labbra, guance, palato, denti, solco gengivale).

2. Grande plasticità nel tempo: gli ambienti variano con il tempo, sia a breve (nel corso della giornata) che a lungo termine (nel corso della vita).

Diversità anatomica

Nella cavità orale si trovano:

  1. Tessuti duri (denti), che non sfaldano e permettono colonizzazione e possono essere descritti come una superficie dura non soggetta a sfaldamento, che può essere colonizzata sopra o sotto il margine gengivale.
  2. I tessuti molli della mucosa sono invece caratterizzati da una continua desquamazione delle cellule epiteliali di superficie, che permette una rapida eliminazione dei batteri aderenti.
  3. Area crevicolare, con caratteristiche peculiari.

Ambiente umido

Le superfici orali sono costantemente bagnate da due...

Fluidi, essenziali per il mantenimento dell'ecosistema orale, in quanto forniscono acqua, nutrienti, fattori di aderenza e fattori antimicrobici.

SALIVA - Fluido complesso che entra nella cavità orale attraverso i dotti delle 3 paia di ghiandole salivari maggiori (parotidi, sottomandibolari e sottolinguali) e delle ghiandole salivari minori. La saliva "lava" le superfici orali e asporta i detriti, cellule sfaldate e microrganismi, ha un pH ~ 6.75 e contiene il 99% di acqua, glicoproteine, proteine, ormoni, vitamine, urea e ioni. Condiziona il tipo e la crescita delle comunità microbiche.

FATTORI ANTIBATTERICI

  • LISOZIMA: attività disgregante sul peptidoglicano (rottura legame glucosidico b1-4 tra NAM e NAG)
  • SISTEMA LATTOPEROSSIDASICO: acidotiocianico e perossido di idrogeno (da metabolismo batterico) in presenza di lattoperossidasi danno acqua e ipotiocianato, che ha azione antibatterica. HSCN + H2O2 → OSCN- + H2O
  • LATTOFERRINA: proteina che lega il

IMMUNOGLOBULINE: prevalentemente IgA, prodotte da plasmacellule delle ghiandole salivari

IMPORTANTE: la saliva fornisce la "PELLICOLA" Materiale non strutturato, acellulare e abatterico di origine salivare. Spessore 0.1-3 μm. Ricopre il dente non appena si ha la sua eruzione. Se viene rimossa si riforma nel giro di pochi secondi. Rappresenta la superficie su cui avviene l'adesione dei batteri. Composizione: principalmente glicoproteine salivari di vari tipo (incluse glicoproteine antigeniche dei gruppi sanguigni, fattori aggreganti specifici, anticorpi) Caratteristiche fisico-chimiche: resistente agli enzimi proteolitici, stabile alla temperatura, relativamente insolubile. Rappresenta una barriera alla diffusione degli acidi nello smalto.

FLUIDO CREVICOLARE Definizione: essudato di origine plasmatica che attraverso l'epitelio giunzionale della gengiva raggiunge il solco gengivale. La sua presenza è legata all'eruzione dei denti.

Il flusso aumenta in condizioni infiammatorie. Composizione: simile a quella del siero. Contiene proteine, albumina, leucociti, Ig, complemento. Condiziona le popolazioni microbiche, sia in positivo che in negativo. Nutrimento (albumina, emina, a2globulina). Difesa aspecifica e specifica: IgG, IgM, IgA, complemento, leucociti PMN, Mø, linfociti T e B).

FATTORI CHE INFLUENZANO L’ECOSISTEMA ORALE

La crescita dei microrganismi orali è influenzata da numerosi fattori, ognuno dei quali induce la selezione di determinati microrganismi e mantiene l’equilibrio tra le diverse popolazioni.

FATTORI FISICOCHIMICI come temperatura, pH, anaerobiosi e nutrienti.

FATTORI DELL’OSPITE come la difesa dell’ospite, l’età, le variazioni ormonali, lo stress e i fattori genetici.

FATTORI BATTERICI come l’aderenza e le interazioni batteriche.

FATTORI ESTERNI come la dieta, l’igiene orale, gli agenti antimicrobici, i farmaci, il fumo.

La temperatura interna della cavità

Orale è relativamente costante 34-36° e può variare maggiormente in corrispondenza delle parti sopragengivali dei denti e durante l'ingestione di cibo. Il pH è tra 5-8 e si mantiene neutro tra 6,5 e 7,5 grazie al potere tampone della saliva attuato mediante il fatto che elimina i carboidrati che potrebbero essere metabolizzati dai batteri e gli acidi da essi prodotti e tampona l'acidità presente grazie soprattutto al bicarbonato, ma anche peptidi, proteine e fosfati. Tra i componenti ESOGENI hanno grande influenza sulla composizione microbica i CARBOIDRATI e le PROTEINE. • Tra i componenti ENDOGENI: 1) la saliva contiene nutrienti sufficienti a sostenere la crescita di molti microrganismi anche in assenza di apporti esogeni; 2) Il liquido crevicolare è ricco di nutrienti (plasma), inoltre contiene alcuni composti necessari ad alcuni ceppi colonizzatori di questa area (Es: EMINA e VITAMINA K, necessari a Porphiromonas gingivalis); 3) Prodotti

del metabolismo batterico: ad esempio le Veillonelle, non essendo in grado di fermentare i carboidrati, utilizzano gli acidi organici prodotti da altri batteri come fonte di energia. ADESIVITÀ: 1° Step indispensabile per diventare un microbiota commensale, o se patogeno per essere nelle condizioni di poter danneggiare l'ospite. 1- RITENZIONE: i batteri si insinuano nelle zone protette (solco gengivale, facce approssimali dei denti, difetti dello smalto) 2- ADESIONE: si attaccano alle superfici orali 3- COAGGREGAZIONE: aderiscono ad altri batteri a loro volta attaccati alle superfici orali. È possibile valutare in vitro le capacità adesive dei diversi microrganismi. In vivo esiste una preferenza di determinati batteri per superfici specifiche. - S. salivarius: dorso lingua - S. mutans: superfici dentali - S. sanguis: superfici dentali - S. mitis: denti e mucosa guance. ADESIONE BATTERICA e fattori di adesività: 1- Polimeri extracellulari come il saccarosio che è il composto...

1- Glucosiltransferasi (GTF): maggiormente implicato nei fenomeni di adesività della placca. Catalizza la formazione di glucani, ma agisce anche come fattore di adesione; lega lo smalto, la superficie del batterio e il glucano.

2- Acidolipoteicoico: componente della membrana dei Gram+. Presente spesso in fibrille superficiali (Es: Streptococchi). Complessato a proteine che ne protrudono la porzione glicolipidica (si attacca alle cellule epiteliali mediante la FIBRONECTINA). Inoltre è in grado di interagire con le glicoproteine salivari della pellicola acquisita.

3- Pili/Fimbrie: appendici presenti sia nei Gram- che nei Gram+. Possono legarsi sia alla pellicola dentale che alle mucose orali.

POPOLAZIONE NELLE DIVERSE ZONE ANATOMICHE

LINGUA: Streptococchi aerobi-anaerobi facoltativi: S. salivarius (S. mitis, S. sanguis), assente S. mutans. Nelle papille e cripte possono risiedere gli anaerobi: Veillonella.

GUANCE: (cocco Gram-) Predominanti streptococchi orali aerobi anaerobi facoltativi.

LABBRA: ES.

La bocca è un ambiente complesso e dinamico, colonizzato da una varietà di microrganismi. La popolazione microbica normale della cavità orale è dominata dai batteri dello Streptococcus, in particolare dallo Streptococcus salivarius. La colonizzazione inizia poco dopo la nascita, con i primi batteri colonizzatori definiti "pionieri". Questi batteri sono principalmente aerobi-anaerobi facoltativi, con una presenza limitata di batteri anaerobi come Veillonella, Fusobacterium e Peptostreptococcus.

Con l'arrivo dei denti, la superficie dura e non sfaldante offre nuove aree colonizzabili. In particolare, lo Streptococcus sanguis mitis e mutans sono i principali colonizzatori della placca dentale. La placca dentale è il componente più distintivo dell'ecosistema orale e è simile a quella degli adulti.

  • 1676: prima descrizione dei batteri della placca (Antony van Leeuwenhoek)
  • Inotevoli progressi nelle modalità di prelievo, coltivazione e isolamento dei microrganismi hanno consentito di delinearne la composizione.
  • Si forma sulle superfici e sulle protesi dentali.
  • La sua calcificazione origina il TARTARO. Le zone maggiormente colonizzate sono le facce approssimali (1), le aree delle superfici lisce vicino al margine gengivale (2), il solco gengivale (3).
  • PLACCA: fase iniziale La colonizzazione avviene sulla pellicola dentale acquisita (che si riforma nel giro di pochi secondi dopo aver spazzolato i denti) La fase iniziale dura circa 8 h. Entro le prime 2 h: batteri PIONIERI Soprattutto Streptococchi aerobi-anaerobi facoltativi. S. sanguis (fimbrie-glicoproteine saliva) S. Mitis
  • PLACCA: fase di crescita relativamente rapida di circa 16 h Microcolonie batteriche pionieri monostrato → immerso in una matrice di polisaccaridi extracellulari. A 24 h di

Distanza dall'inizio della formazione della placca gli streptococchi costituiscono fino al 95% dei batteri isolabili. Possono esserci anche scarsi actinomiceti (A. viscosus), lattobacilli, veillonelle. Anaerobi NON comuni a questo stadio. Tra gli Streptococchi può esserci S. mutans (cariogeno). Le cellule batteriche sono di circa 1 mm di diametro. Materiale amorfo: destrano (glucano, mutano).

PLACCA: fase di maturazione. Il numero dei batteri non cambia quantitativamente, ma si hanno importanti variazioni qualitative: evoluzione della popolazione indotta da fattori microbici. Con il tempo la pellicola acquisita viene degradata enzimaticamente, e lo smalto può essere attivamente eroso.

Meccanismi di adesione batterica nella placca. La PLACCA DENTALE è un esempio di BIOFILM polimicrobico, in cui le specie di Streptococcus e altre specie producono uno strato di matrice esopolisaccaridica e vivono al suo interno. I batteri nel biofilm hanno un'aumentata resistenza alla eliminazione da.

parte dell'risposta immune dell'ospite e anche ai farmaci antibiotici. La placca è distinta a seconda degli habitat in: 1. PLACCA SOTTOGENGIVALE 2. PLACCA SOPRAGENGIVALE Placca delle s.lisce Placca approssimale Placca dei solchi della faccia triturante Quanto v
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Publisher
A.A. 2020-2021
99 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/19 Microbiologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valesammi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Batoni Giovanna.